CHIUSI, E’ MORTO GINO SILVI, STORICO CRONISTA DEL PALLONE
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CHIUSI – Se n’è andato ieri a 87 anni Gino Silvi, per lungo tempo il “cronista” che dalle pagine de La Nazione raccontava le partite del Chiusi. Da anni non stava bene e non si vedeva in giro. Ma negli anni d’oro del Chiusi, quelli dell’Eccellenza, della serie D dei biancorossi, è stato la voce della squadra, sul quotidiano fiorentino, ma anche alla radio e in tv. Insieme a Marco Agostinelli, anche lui scomparso tropo presto.
Per un certo periodo, quando ancora non c’erano né il Corriere di Siena, né Primapagina, né i social, Gino Silvi è stato l’unico a parlare di calcio sul giornale. Per la cronaca (e la memoria) Silvi è stato anche tra i primissimi giocatori della gloriosa Vitt Chiusi, la squadra di pallavolo, che sabato scorso ha festeggiato i suoi 70 anni. Era altissimo Gino, intorno ai due metri e nel volley l’altezza non è un dettaglio ininfluente.
Lo ricordo con affetto la domenica alle partite del Chiusi negli anni ’80-90, io arrivavo sempre in ritardo e lui mi passava le formazioni (e qualche informazione) su cui poi dovevo costruire anch’io il mio pezzo. Era un signore Gino Silvi, le sue cronache mai sopra le righe. In questo, quasi un cronista anglosassone. Ora lassù ritroverà il suo amico Agostinelli e c’è da scommetterci faranno delle belle discussioni.
m.l.
Gino oltre che corrispondente per il Calcio era un grande appassionato di automobilismo sportivo nella Chiusi degli anni ’60, quando nelle domeniche di primavera e di fine estate si organizzavano le gite a Vallelunga ed a Monza, con Giuliano Zanieri detto ” Pratino” Canestrelli Riccardo,Giuliano Mencarelli e tantissimi altri più giovani di età fra i quali anch’io, Giuliano Bellucci che fu proprio da Gino soprannominato ”Mottino” a da quegli anni in poi conosciuto e chiamato normalmente con quel soprannome…., Walter Rossi,Luciano e Giorgio Bonifazi,Nello Pulcini e tanti altri.In quel tempo Gino-appellato da quasi tutti ”Il Sig.Sebring” aveva una Lancia Fulvia Coupè che gli invidiavano tutti e che quando passava il rombo era una musica per le orecchie degli appassionati. Era una persona signorile e molto discreta e difficilmente andava ”su di giri”,parlava sommessamente e con un tono gentile, e probabilmente gli piaceva sfogare quella sua mitezza guidando sportivamente.Ricordo le interminabili discussioni al Bar Italia sui campioni di F1 ed i Gran Premi di quegli anni in cui John Surtees, Jim Clark e Graham Hill si alternavano alla bandiera a scacchi nelle piste di tutto il mondo e dopo la fine delle gare ci ritrovavamo a discutere animatamente davanti un gelato che all’epoca era ”Il Mottarello”.Mi piace ricordarlo pensando alla sua passione motoristica ed accoppiare il suo ricordo alla frase scritta sulla tomba di Tazio Nuvolari al cimitero di Mantova di cui lui ci raccontava di essere stato un suo tifoso sin dalla giovanissima età di 16 anni :”Correrai ancor più veloce per le vie del cielo”.