E DI MAIO SCOPRI’ CHE E’ MEGLIO FARE IL VICERE’ DEI BORBONI CHE IL MASANIELLO. LA PARABOLA INGLORIOSA DEI 5 STELLE
PERUGIA – C’è anche la firma dell’onorevole umbro Filippo Gallinella tra quelle di circa 60 deputati e senatori che in seguito allo scontro tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, lasciano il Movimento per aderire al nuovo progetto politico del ministro degli Esteri ‘Insieme per il futuro’. Si costituisce quindi un gruppo autonomo alla Camera e una componente del Misto al Senato. L’altra deputata umbra Tiziana Ciprini è comparsa invece nella lista dei fedeli a Conte, confermando quanto aveva anticipato su Facebook smentendo chi la individuava tra gli scissionisti con Di Maio. Che brutta fine sta facendo il Movimento che alle elezioni del 2018 risultò il primo partito con il 33% dei voti…
Ma la vicenda 5 Stelle non riguarda solo la diatriba Conte -Di Maio o il futuro del governo Draghi, riguarda la credibilità del parlamento e più in generale la democrazia. Non perché oggi Di Maio lascia il Movimento che lo ha eletto e di cui è stato il “capo politico” e dice cose totalmente diverse, anzi opposte, a quelle che diceva prima di diventare ministro, sia sul vincolo di mandato, sia sulla coerenza, sul “noi non siamo come loro”, ovvero sulla presunta e declamata “diversità” genetica dei 5 Stelle, ma anche per altri motivi.
Oggi qualcuno tra quelli che sbeffeggiavano Di Maio perché prima di fare politica faceva il “bibitaro” allo stadio di Napoli, si affannano a sostenere che l’ascesa di Di Maio da bibitaro a capo politico dei 5 Stelle a ministro degli esteri è la dimostrazione pratica e provata della bontà del sistema democratico, che consente certe carriere anche a chi di base e come punto di partenza sembrava non averne la possibilità, né i crismi…
Ma chi sostiene questo lo fa perché adesso fa comodo il Di Maio ministro, allineat con Draghi e non il Di Maio Masaniello che dichiarava “abolita la povertà”, perché oggi Di Maio non è più un antisistema, ma una figura del sistema, funzionale al pensiero dominante e alla perpetuazione del governo in carica. Un perfetto democrstiano, trasformista, incoerente, attaccato con la colla e coi chiodi alla poltrona, ma perfettamente allineato sulle posizioni che debbono passare…
E’ un problema democratico e non solo un problema interno ai 5 stelle la “diaspora” di Giggino e dei suoi 60 seguaci perché non è solo lo specchio di come sia ridotta la politica, ma perché è l’ennesimo episodio di “cambio di casacca”. Episodi che rendono il Parlamento totalmente diverso non nelle facce, ma nei partiti e nei gruppi parlamentari, da quello eletto dai cittadini nel 2018.
Un terzo dei parlamentari ha cambiato casacca e sono 15 i gruppi che oggi risultano in parlamento e che dopo le elezioni non esistevano.
Il quadro politico uscito dalle urne nel 2018 risulta ad oggi totalmente stravolto. Il partito più votato, il Movimento 5 stelle è ridotto ormai a poco più della metà dei seggi che aveva ottenuto con il voto nel 2018. Il Pd, la forza considerata più stabile e attrezzata ha perso 30 parlamentari che sono quasi il 20% del totale di partenza. Ogni formazione ha avuto movimenti in più o in meno. I gruppi misti rappresentano un sesto del Parlamento e adesso alla Camera e al Senato figurano, come dicevamo, 15 formazioni politiche che non erano presenti alle elezioni di 4 anni fa. Questi gruppi, assieme ai deputati e senatori non iscritti a nessuna componente rappresentano un deputato su tre.
In pratica nel Parlamento Italiano nella legislatura in corso si è assistito ad un fenomeno migratorio di massa che non ha risparmiato nessuna formazione. In percentuale sul totale, sono più i “migranti” che sono passati dalla Lega a Fratelli d’Italia, dal M5S alla Lega o al Pd, perfino a Italia Viva, dal Pd a Italia Viva ecc. che quelli che sbarcano a Lampedusa… Un esodo biblico finalizzato ad una sola cosa: la riconferma. In pratica a decine e decine di parlamentari, infischiandosene del “vincolo di mandato”, dell’impegno a suo tempo assunto con gli elettori che li votarono, sono passati da una forza all’altra, anche da uno schieramento all’altro, proprio nella speranza di ottenere una ricandidatura.Non a naso, oggi, in molti anche sui giornali e sui social ipotizzano Di Maio candidato nel 2023 magari con il Pd (cioè con quello che definì “il partito di Bibbiano, dove gli amministratori locali facevano l’elettroshok ai bambini per poi venderli.” E magari insieme a Di Maio anche i vari Gallinella…
“Il Movimento è fatto di idee non di ‘grandi uomini’, le persone cambiano le idee rimangono” ha scritto in un post la referente chiusina dei 5 Stelle Bonella Martinozzi a commento della vicenda Di Maio. Sarà anche così, ma le idee camminano sulle gambe degli uomini e tutti ricordano cosa dicevano i 5 Stelle non solo dell’Ucraina, ma anche di Draghi, dell’Europa, del Pd, di Renzi, sulla corsa agli armamenti e l’aumento delle spese militari, … e vedere colui che ne era il capo politico dire bellamente “scusate, scherzavo” e vederlo abbandonare la nave pur di rimanere abbarbicato al ruolo di ministro, non è un colpo al cuore, è una debacle totale di quelle stesse idee. Che perdono totalmente di credibilità. Significa che non ci credevano nemmeno loro…
La parabola del M5S è stata più rapida di qualsiasi altro movimento: rapida e inarrestabile l’ascesa, rapidissima e rovinosa la discesa.
Con la caduta delle stelle e la loro scomparsa, di fatto, dalla scena e dagli stessi flussi elettorali, viene meno quella che sembrava poter rappresentare la speranza di riforma della politica. “Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno!”dissero nel 2018… sono finiti dentro la scatoletta, hanno fatto la fine del tonno e sono affogati nell’olio, peraltro pessimo.
Il buon Luigi Di Maio ha scoperto che è meglio fare il ministro che il capopolo, meglio fare il viceré per i Borboni che il Masaniello.
Siamo nel cuore di chi ci ha creduto, di chi ha riposto fiducia e speranze nel M5S. Oggi tocca a loro trovarsi nella stessa condizione di quei vecchi comunisti che hanno riposto fiducia e speranze nel Pd e si sono ritrovati a fare i democristiani su tutta la linea, compresa la difesa ad oltranza dell’atlantismo e la deriva bellicista…
La transumanza dei parlamentari di cui sopra lascia intendere che ormai serve a poco anche votare. E infatti la metà degli elettori a votare non ci va più. Alle prossime elezioni politiche, con questo andazzo, c’è pure il rischio che il primo partito diventi quello di Giorgia Meloni, cioè i neofascisti o comunque un partito che i conti con il fascismo, coi saluti romani, con la violenza fisica e verbale, non li ha mai voluti fare fino in fondo. Per il resto è una marmellata, dove le forze realmente antagoniste rispetto al pensiero unico e alla dittatura del capitalismo finanziario sono marginali e frammentate in decine di partitini con percentuali dello zero virgola…
Dal punto di vista politico l’Italia non era mai stata così male. Viene da rimpiangere non solo Pertini, Moro e Berlinguer (troppo facile), ma anche Craxi, Andreotti, Fanfani e Mario Capanna…
Pensate come siamo messi…
m.l.
Caro direttore,lo ho sempre detto,fin dall’ inizio : ” ma ‘ndo vanno questi ?”
CHE il movimento fosse un fuoco di paglia,era chiaro fin dall’ inizio !
Dovevano aprire il parlamento come una scatoletta,in effetti la scatoletta l’ hanno aperta,ma si sono messi a mangiare quello che conteneva insieme a quelli che dicevano di odiare : mai col PD ! Mai con quelli di Bibbiano !
Non voglio fare altri commenti , di danni ne hanno fatti parecchi !
Durante la chiusura per la PANDEMIA hanno bruciato la bellezza di 23.000.000.000 di euro !
L’ importante è che alle prossime elezioni ( se mai ci saranno ) ritornino a fare quello che facevano prima di essere eletti : N U L L A !!!!
Si chiude un capitolo,breve ,per fortuna !
Che Dio non ce ne mandi più !!
Si, però tu Marco ti dovresti mettere d’accordo con te stesso quando dici delle cose che personalmente- anche se col senno del poi- non tornano alla tua tipologia di ragionamento. Concordo con la fotografia della situazione attuale, molto meno sul tuo commento che vorrebbe spiegarne le ragioni, od almeno certe ragioni,anche se su qualcuna concordo con te ma queste riguardano soprattutto l’attualità.Intervengo perchè mi sento anche chiamato in campo in qualche modo perchè anch’io- e l’ho sempre dichiarato- ho dato la mia fiducia al mov.5 Stelle e non rinnego nulla su questo per il semplice motivo che all’epoca della sua crescita ha incarnato le speranze di milioni di persone che certe cose almeno avrebbero potuto cambiare, e tale visione per certe è stata mantenuta. A me basta ed è sufficiente aver visto che tutto l’establishment a cominciare dal PD per arrivare al centro destra ed alla destra passando per Forza Italia ed i ramoscelli secchi e tutt’altro che nobili del renzismo e di quelli degli afficionados di un clientelismo storico le cui gesta conosciamo molto bene poichè anche dentro il partito della SEDICENTE sinistra ce ne sono a iosa di questi e sono stati sempre così, rivolgendo il loro livore verso chi si dichiarasse rivoluzionario( vedi il verbo della scatoletta di tonno) ma tutti senza eccezione alcuna hanno mostrato respingimento ed il contrraio della condivisione verso un movimento che è venuto a crescere fino ad assumere la rapresentatività di un terzo del Parlamento. Gli sbagli e l’impeparazione politica nei giudizi, specialmente quella sull’abbandono degli ideali hanno fornito la scala per indurre le persone a seguirne l’ascesa e fra questi (non pochi) anche coloro come me che per una vita hanno militato a sinistra e che non hanno mai votato per la DC mascherata in sostanza.Non rimpiango nulla quindi perchè non nascondo il fatto che abbia anch’io creduto a quanto passava nelle iniziative di quel partito ed ancora oggi in parte mi sembra-anche se ridotto al lumicino nei confronti di prima dato che lo danno tutti e compreso te come morto e sepolto-spero invece che si riprenda e che assuma la parte di una possibile riscossa per chi crede a certe istanze.Certo, l’impreparazione e le difficoltà di tutto lo schieramento politico italiano che gli si è frapposto hanno giuocato un ruolo chiave che secondo me avrebbe dovuto essere previsto da parte di chi si proponeva di cambiare le cose dal profondo. Una di queste era il controllo mediatico del paese, cosa questa verso la quale ha fallito perchè non c’è bisogno di essere dei geni per capire che la formazione delle idee dipende profondamente dal ruolo che giuocano i media ed io con un terzo del Parlamento a mio favore avrei voluto di certo tale controllo, anzi lo avrei preteso, pena di andare nuovamente alle elezioni e di non farlo oggetto di baratto con gli incarichi del ministero degli esteri ed altro.Questo è stato un errore madornale, dovuto a cause molteplici fra le quali l’impreparazione, la sottocultura di come si conduca un paese;parlo della governabilità, cosa questa che la DC ha sempre teso a mantenersela stretta per le politiche che ha deciso, soprattutto in un ambito di condivisione con gli altri alleati e ramoscelli, ben sapendo che se fornisci posti e potere e clientelismo, chi ha sete e fame di questo perchè non l’ha mai gestito il potere, viene ricattato ed accetta quello che gli si propone.Per non accettarlo ci vuole cultura politica e conoscenza e non la visione di un domani di essere coinvolto personalmente nell’accettazione di un avvenire personale migliore di quello di oggi ed ecco dove scatta la tagliola; ma scatta per coloro che strutturalmente ”stanno con i frati e zappano l’orto” ed i 5 stelle hanno assunto nel tempo questa funzione, questa visione,alienandosi le simpatie.Se non si comprende questo si fa i discorsi che fa Niccolò che non condivido su quel tema.Lui dice che l’aveva capito che non avrebbero cambiato nulla (magari di questo doveva rallegrarsene visto che appartiene alla destra e che questa strutturalmente è stata una parte conservatrice,a volte proiettata nel sociale ma nei fatti quando si trattava in passato di dare il consenso alle politiche di riforma strutturale ,loro votavano per la DC, per i liberali, e mai per la sinistra).Oggi se questi schematismi li abbiamo superati lo si deve anche all’azione dei 5 stelle, sia a quella politica sia a quella stravolgente del partito non ideologico che hanno rappresentato. Non approvo la posizione di Di Maio e non voterò di certo prossimamente per il suo nuovo partito e nemmeno per i 5 Stelle e da un lato per questi ultimi un certo dispiacere e disillusione li provo, ma su quanto ci stà davanti, il vederli schierati e bendati agli ordini del più forte di oltre atlantico che ha segnato il bello e cattivo tempo nella politica italiana, credo che il partito di Conte se lo sarebbe dovuto risparmiare.Ho sbagliato quindi come dici te perchè quella moltitudine di gente che ha sempre militato a sinistra oggi è una barca senza nocchiero e non credo che io abbia sbagliato ma ho fatto un discorso realista per il quale non mi sono sentito di dare il consenso che avevo dato,assumendomene in toto le responsabilità ma ho cercato di spiegare i perchè e questi per chi ha votato da sempre a sinistra non sono decisioni che si affrontano con indifferenza ma pesano, pesano in ogni modo.Quindi il tuo discorso quasi da saccente ”io ve lo avevo detto che sarebbe finita così” non lo approvo e mi chiedo se la stessa sinistra a sinistra del PD cosa abbia creato in questo tempo. Ha creato l’assuefazione al richiamo del pastore di tutte le pecore che sono rientrate all’ovile, contribuendo così ad assumere anche loro la funzione di tutti e non distinta sulle idee fondamentali proprie di una sinistra.Questo è successo anche a Chiusi secondo me, sia per la sinistra sia per i 5 stelle, e personalmente la cosa nel mio piccolo non l’ho condivisa affatto.Purtroppo constato,ma ho sempre pensato che ciò che faccia cambiare radicalmente le situazioni ed i pensieri nella politica dei popoli e delle persone siano i forti scossoni.Sono quelli che in pratica arriveranno ed abbiamo fuori della porta tutti e che stanno bussando per entrare in casa nostra, e mentre questi tutti sono embedded a seguire le politiche dei più forti il tutto non fa altro che produrre un progressivo avvicinamento alle rese dei conti finali che a sinistra colgono tutti impreparati proprio per i suoi errori di concezione a considerare sinistra un partito come il PD,anche e soprattutto sul tema della democrazia con la quale siamo andati avanti per 70 anni ricevendola di sicuro nei confronti del mondo,come libertà di pensiero ed anche un po’ meno di azione, ma nello stesso tempo facendo si che tutto il resto di tale mondo la democrazia non l’abbia nemmeno sentita nominare.Ed è su tale ”democrazia” che noi abbiamo costruito quella nostra,creando le strutture per le quali al nostro interno abbiamo creato la parvenza di tale democrazia ma lasciando gli altri predati con la forza e che la democrazia non la conoscono e non la conosceranno per parecchio tempo,grazie ai nostri padroni di oltre atlantico dalla fine della seconda guerra mondiale in poi.Allora- poi la finisco- quando sento alla TV qualcuno che nomina la democrazia nel senso di dare lezioni di questa agli altri, mi assicuro sempre di aver indossato le mutande di bandone, perchè come italia e come governi che questa ha avuto, abbiamo percorso da se,pre e non ci siamo mai discostati dall’essere coinvolti da coloro che nominavo prima. Lo vediamo anche adesso, nella guerra mediatica che esiste sul tema della guerra della Russia all’Ucraina, soprattutto quando si tende ad analizzare rifacendoci solo alla fotografia odierna e di non considerare quella dal 2014 ad oggi, che è come se non esistesse. Allora, ma ancora avendo tali visioni si insiste col dire e confrontarsi sul senso della democrazia ?
Carocarlo,io non ho mai votato a sinistra e mai lo farò! Neppure sotto tortura !
Per assurdo dico che,se dovessi diventare più scemo di quello che sono adesso, quindi diventasse uno di sinistra ( che Dio mi perdoni ) o peggio ancora un ” grullino ” ( CHI Dio mi riperdoni) avendo preso inc…..fregature sia da uno che dall’ altro, non avrei dubbi ,passerei con Marco Rizzo che reputo uno dei politici più seri e coerenti ! NON ha mai fatto il ” voltagiubba ” ha sempre portato avanti le sue idee con caparbietà e serietà! NON ha mai preso per il culo i suoi elettori come hanno fatto gli altri : Renzi, d’ Alema, Letta, è tutti quelli che hanno predicato bene e razzolato male !
Spero ,Carocarlo,che tu non ti unisca a quella moltitudine che forma il partito del ” non voto ” ma che si lamentano che nulla cambia o che quello che fanno è sempre sbagliato!
Capisco la tua delusione !
Riguardo al fatto che non avessi capito che non avrebbero fatto nulla o avrebbero fatto danni,ti smentisco alla grande !
La prima prova fu quando Fico fu scoperto a pagare una ” colf” in nero e sottocosto dopo che aveva dato dei ladri a Renzi e compagnia ! Se fosse stato una persona seria, si sarebbe dovuto dimettere subito ! Se non sbaglio era lui che,insieme alla Taverna riempiva di insulti e parolacce quelle del PD !
L’ IMPORTANTE è che non ci siano più dalle prossime elezioni del 2100 !
Carlo, la differenza tra me e te è che io quello che scrivo e dico oggi su Di Mao lo scrivevo e lo pensavo anche 5 anni fa, tre anni fa e un anno fa… Io non sono uno di quelli che si sono fatti “abbagliare” dalle magnifiche sorti e del M5S nel 2013 3 nel 2018 e nemmeno nelle elezioni locali. Speravo che potessero in qualche modo rappresentare un cambiamento ma vi ho sempre trovato mille contraddizioni e punti oscuri, oltre che una inadeguatezza e inconsistenza politico-culturale di fondo. Per questo oggi ti sono nel cuore caro Carlo… Tu ci hai creduto davvero, molto più di me e adesso ti ritrovi in questa situazione… Auguri. Per quanto riguarda e, io sto esattamente come prima. Resto un orfano e un senza tetto… Ma almeno sono tranquillo con me stesso, e quello che pensavo si è puntualmente verificato. A dire il vero con una velocità che non sospettavo. Pensavo di dover aspettare un po’ di più…