MONTEPULCIANO, IL COMUNE ORDINA LO SGOMBERO DELLA PALAZZINA MINACCIATA DA CROLLO DALLA FRANA DI COLLAZZI

sabato 19th, marzo 2022 / 15:12
MONTEPULCIANO, IL COMUNE ORDINA LO SGOMBERO DELLA PALAZZINA MINACCIATA DA CROLLO DALLA FRANA DI COLLAZZI
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MONTEPULCIANO-  Il comune di Montepulciano ha disposto questa mattina lo sgombero della palazzina minacciata dalla frana che ha interessato il muraglione di Collazzi e quindi l’evacuazione della famiglia che la abita.

“In attesa dell’esito delle indagini tecniche sulla stabilità della costruzione, affidate ad un ingegnere, il Sindaco di Montepulciano Michele Angiolini ha disposto lo sgombero dell’abitazione situata sul fronte della frana che, martedì 15 marzo, ha interessato un tratto delle antiche mura della città, in Via di Collazzi. L’ordinanza è stata firmata sabato mattina ma già da venerdì gli abitanti avevano lasciato l’abitazione, d’intesa con l’Amministrazione Comunale che si è anche prodigata per trovare ai cittadini una sistemazione adeguata alle proprie esigenze” così si legge in un comunicato diffuso in data odierna dall’amministrazione.

“Il provvedimento – prosegue il comunicato – è stato assunto pensando prioritariamente alla sicurezza delle persone ed ha carattere cautelare, intende cioè scongiurare ogni eventuale rischio per gli abitanti della casa; fa seguito ad un sopralluogo effettuato venerdì mattina dallo stesso Sindaco Michele Angiolini e dal vice-Sindaco Alice Raspanti, che ha la delega ai Lavori Pubblici, con i Vigili del Fuoco”.

Sgombero ed evacuazione degli abitanti che arriva 4 giorni dopo la frana. In questi 4 giorni la famiglia che abita nella palazzina interessata, cosa ha rischiato? la domanda ci sembra del tutto legittima e a Montepulciano se a fanno in tanti…

Intanto il crollo delle mura di Collazzi è finito oggi anche nelle cronache del TGR Toscana d Rai 3.

Sui social c’è chi esprime il dubbio che giorni di sollecitazioni da parte della ruspa che stava operando sulla scarpata per ripulirla dai rovi, anche se l’operatore “ha agito con cautela e delicatezza” abbiano in qualche modo favorito lo smottamento. E c’è anche chi si domanda perché, se il problema era solo quello si “sfrattare” tassi, istrici, volpi e soprattutto cinghiali dalla sterpaia, non ci si è fermati quando il terreno era ormai sgombro dalla vegetazione. Infine c’è chi ricorda che fino alla metà degli ani ’50, la zona della scarpata di Collazzi era terrazzata e coltivata a ulivi e alberi da frutto, che probabilmente contribuivano a tenere solido il terreno… 

L’impressione è che la questione, al di là di come il Comune procederà con le verifiche e il ripristino che ne seguirà, sia destinata a diventare argomento “caliente” come lo sono stati di recente i progetti di alcuni posteggi, il taglio indiscriminato di alberi o le potature “ad minchiam” con il sistema della “capitozzatura” delle piante, una sorta di decapitazione a raso delle chiome. Associazioni ecologiste e comitati cittadini piuttosto attivi a Montepulciano stanno drizzando le antenne anche sulla questione del Muro di Collazzi (e dello stato complessivo delle mura storiche). Anzi probabilmente si stanno preparando alla battaglia. Del resto proprio da lì erano venute, nel corso degli anni, alcune delle segnalazioni di situazioni di degrado e di rischio.

 

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