CROLLO MURA DI COLLAZZI: IL COMUNICATO DEL COMUNE DI MONTEPULCIANO. MA ITALIA NOSTRA ACCUSA E CHIEDE UN PIANO COMPLESSIVO PER TUTTA LA CINTA MURARIA
MONTEPULCIANO – Ieri, venerdì 18 marzo, su queste colonne avevamo criticato il silenzio del sindaco di Montepulciano sull’avvenuto crollo di una porzione delle antiche mura castellane, nella zona di Collazzi. “Ebbene ad oggi, 18 marzo, sulle pagine istituzionali del Comune poliziano non è uscita mezza riga sul fatto” c’era scritto nell’articolo. In realtà il Comune qualche riga l’aveva scritta. Precisamente in un comunicato uscito proprio ieri che per un disguido non è pervenuto alla nostra redazione. Né compariva, quando abbiamo scritto il nostro pezzo, sul profilo del sindaco o sulla pagina fb del Comune. In ogni caso questa è la nota del Comune poliziano:
Nel pomeriggio di martedì 15 Marzo, si è verificato il crollo di circa 30 mt. di un tratto di mura castellane in corrispondenza di un edificio di civile abitazione ubicato in Via di Collazzi e confinante con il sopraddetto muro. L’area delle mura era stata interessata da un intervento di somma urgenza, che si era reso necessario a seguito di varie segnalazioni giunte da cittadini residenti, per la presenza di vari ungulati, che avevano trovato rifugio nella folta vegetazione presente in tutta l’area delle mura e che costituivano un pericolo per l’incolumità pubblica in quanto si aggiravano persino in prossimità delle abitazioni del centro storico. Inoltre è pervenuta all’Amministrazione Comunale una comunicazione del Presidente dell’ATC 8 Siena Sud, inviata a seguito di un sopralluogo effettuato dalle Guardie di Vigilanza Volontaria che, per lo stesso motivo, chiedevano la bonifica delle zone lungo il tratto a ridosso delle mura castellane. A seguito di queste segnalazioni erano iniziate, da parte della ditta incaricata, le normali operazioni di ripulitura dalle sterpaglie, per poi procedere con l’operazione di inerbimento, lungo il tratto di Via di Collazzi, così da togliere riparo ai suddetti pericolosi animali selvatici, andando a costituire una “barriera di pulito” tale da impedire agli ungulati di avvicinarsi alle case. Tale ripulitura era, inoltre, propedeutica ai rilievi tecnici necessari per poter predisporre un progetto di riqualificazione del parcheggio di Collazzi, che non può assolutamente prescindere dal consolidamento e dal restauro delle mura medioevali soprastanti.
Negli anni sono stati effettuati interventi di ripristino e messa in sicurezza di vari tratti della cinta muraria per un totale di circa 2 milioni e 300 mila euro, ai quali si andranno ad aggiungere risorse per circa 800 mila euro assegnate nel mese di gennaio scorso per un intervento di completamento delle opere di ripristino delle mura castellane a valle di via del Giardino. Riguardo alla parte crollata, si è immediatamente provveduto a mettere l’area in sicurezza, installando un’idonea recinzione, e a inibire al pubblico l’accesso all’area di frana; sono stati inoltre affidati incarichi a due professionisti, un geologo ed un ingegnere, per effettuare tutte le verifiche necessarie, che sono attualmente in corso. Da una prima verifica si evidenzia che il tratto murario oggetto del crollo ha subito un ribaltamento che sembra essere stato favorito dalla presenza di infiltrazioni d’acqua sulla parte retrostante del muro con conseguente svuotamento del terreno a monte del muro stesso. Dell’accaduto sono stati prontamente interessati sia la Soprintendenza dei Beni Culturali che i vari dipartimenti della Regione Toscana (Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile, il settore Tutela Acque, Territorio e Costa e l’Ufficio del Genio Civile), nonché il Presidente Giani. L’Amministrazione Comunale ha convocato per Lunedì 21 marzo, presso il Palazzo Comunale, un tavolo tecnico per coordinare le azioni di messa in sicurezza del fronte di frana e programmare gli interventi di ripristino.
18 marzo 2022
La ns critica all’amministrazione, sul silenzio del sindaco e dell’amministraione (salvo una dichiarazione rilasciata dalla vicesindaco Raspanti a La Nazione, riportata anche nel nostro articolo) cade, ma solo parzialmente, perché il Comunicato è del 18 marzo, ovvero 3 giorni dopo il crollo. Ci ha messo un bel po’, insomma l’amministrazione poliziana a far sapere la sua versione della vicenda. Tra l’altro i commenti di apprezzamento comparsi sotto al nostro articolo di ieri da parte di cittadini poliziani, solitamente molto informati e partecipi, confermano che anche loro non avevano né visto, né letto il comunicato ufficiale, altrimenti di sicuro lo avrebbero citato.
Quanto alle cause del crollo, se l’opera di ripulitura della scarpata sottostante la parte di mura franata si è resa necessaria per togliere il riparo ai cinghiali che vi si erano insediati e costituivano un pericolo per i residenti, certo non può essere colpa degli ungulati se il muro è venuto giù… Le verifiche in corso diranno se c’erano infiltrazioni d’acqua (come sembra) o se queste si sono sommate ad uno stato già precario del muraglione e al “lavoro” della vegetazione. Oppure se la ripulitura fatta con la ruspa può aver causato lo smottamento. Lo sapremo più avanti a verifiche ultimate. Noi, nei panni del sindaco Angiolini, non avremmo comunque aspettato 3 giorni a parlare.
Sulla pagina Fb del Comune ad oggi il comunicato sulle mura di Collazzi non compare, ci sono comunicazioni sull’emergenza covid, sul consiglio comunale e altre. Sul suo profilo personale del sindaco, utilizzato però anche per comunicazioni istituzionali (covid e altre) idem. Niente di niente. Come mai? Timore di una… pubblicità negativa per l’immagine di Montepulciano? Abitudine agli applausi, ma disabitudine, come abbiamo scritto ieri, ad affrontare situazioni complicate e negative, che comunque possono capitare? I manufatti antichi possono crollare. Il problema – e questo potrebbe essere un altro motivo delle titubanze degli amministratori – è se c’è stata attenzione o superficialità e sottovalutazione dei rischi. In sostanza se c’è stata “omissione di soccorso” verso le mura nonostante le molte sollecitazioni.
Anche sul fronte politico, solo l’opposizione di centro destra ha alzato un po’ i toni sul crollo di Collazzi, accusando l’amministrazone di non aver ascoltato le segnalazioni arrivate negli anni sullo stato della cinta muraria, in quel punto e in altri…
Italia Nostra ricorda (lo abbiamo scritto anche noi in un precedente articolo) che aveva inserito le Mura castellane di Montepulciano nella Lista Rossa dei beni in pericolo già nel 2018.
“L’impianto delle mura urbiche di Montepulciano, che si sviluppano per 2 chilometri e presentano sei porte, risale in linea generale al sec XVI, con pochi tratti antecedenti e posteriori. Lo stato attuale di conservazione- srive Italia Nostra – è preoccupante perché da decenni non si è proceduto con una sistematica manutenzione, come confermato in una relazione tecnica comunale di alcuni anni fa che afferma la necessità di “interventi di consolidamento e restauro generalizzati, considerato anche che negli ultimi anni si sono verificati diversi crolli”. Le criticità, oltre che dall’assenza nel tempo di una costante manutenzione, dipendono anche dal fatto che le mura si attestano su ripide scarpate soggette a pericolosi fenomeni di erosione, con conseguenti smottamenti e dissesti per l’azione degli agenti atmosferici. La loro manutenzione non investe, quindi, solo aspetti di restauro conservativo dei manufatti, che comunque già di per sé sarebbero sommamente necessari, ma riguarda in particolare la sicurezza geologica del centro storico, considerato che le mura hanno anche una funzione di contenimento nei confronti del rilievo tufaceo su cui si stende l’abitato, con un’evidente fragilità, così come indicano anche le analisi geomorfologiche allegate ai vari Piani Urbanistici”
“Si può quindi affermare – continua Italia Nostra – che siamo di fronte ad una situazione critica, che gli interventi puntuali avviati nel 2020 da parte del Comune su una piccola porzione di circa 40 metri del versante immediatamente retrostante l’abside della chiesa di Sant’Agostino, opera giovanile del Michelozzo considerata uno dei monumenti più significativi della città, seppur meritori, non risolvono il problema più generale e complessivo. Purtroppo, si rincorrono gli eventi invece di prevenirli: come successo a suo tempo per il crollo del tratto di via delle Case Nuove e gli interventi di somma urgenza per il consolidamento delle parti sottostanti via Piana e via della Costarella sino a Porta dei Grassi.
Italia Nostra conclude auspicando che “alla luce di quanto accaduto alle mura di Collazzi ed in considerazione anche delle importanti opportunità finanziarie del Recovery Fund, si avvii quanto prima un progetto generale pluriennale di manutenzione pianificata, che preveda il recupero e il consolidamento delle mura e delle relative scarpate in stato di instabilità”.
m.l.