LA RESISTENZA DEGLI UCRAINI E IL RISCHIO MASSACRO IN DIRETTA TV
La foto di due giovanissimi ucraini, lei 21 anni lui 24 che si sono sposati poche ore prima dell’attacco russo e poi si sono fatti consegnare un kalashnikov a testa e si sono arruolati nelle milizie volontarie per la difesa del loro Paese, ha fatto il giro del mondo. Stamattina era su tutti i giornali, anche quelli italiani.
Il patriottismo e la volontà di non chinare la testa dei due ragazzi è sicuramente encomiabile e la dice lunga sull’indole degli ucraini. Il loro è già così, prima di sparare il primo colpo, un gesto eroico. Così come si possono considerare eroi i cittadini ucraini che in queste ore si stanno armando per fare resistenza all’avanzata russa a Kiev e nelle altre città.
Ma, diceva Bertolt Brecht: “beato quel Paese che non ha bisogno di eroi”. La chiamata alle armi del presidente ucraino Zelensky, e soprattutto la distribuzione di Kalashnikov, fucili e bottiglie molotov a cittadini che a malapena sanno di che si tratta e di sicuro non sapranno usare quegli attrezzi (chi di noi, cari lettori, saprebbe usare un Kalashnikov mai visto prima se non in fotografia, con qualche probabilità di successo? ), espone quegli stessi cittadini e tutto il resto della popolazione ad un rischio immane. Il rischio di una massacro in diretta Tv. Perché trasforma chiunque abbia in mano un fucile non in un cecchino infallibile, ma in un bersaglio mobile, piuttosto facile, per i soldati russi, che “il mestiere delle armi” lo fanno per professione, sono addestrati a farlo, sanno come si fa… Zelensky, lo possiamo comprendere, lui è il capo della nazione Ucraina, deve stare al suo posto. Lo fece anche Allende quando i golpisti di Pinochet assaltarono a mano armata e con copertura aerea il Palazzo della Moneda a Santiago del Cile nel ’73. E Allende morì con il mitra in mano…
Ma adesso a Kiev e nel resto dell’Ucraina la sproporzione delle forze in campo è tale che per quanto la popolazione possa sacrificarsi nella resistenza armata, l’esito della partita sembra scontato. Serve davvero vendere cara la pelle, difendersi fino alla morte, come sembrano voler fare i cittadini ucraini?
Zelensky pensa davvero di poter resistere o cerca solo di poter mettere sul tavolo di eventuali trattative qualche migliaio di morti? E’ vero che anche lui rischia, che ha rifiutato l’offerta americana di una evacuazione controllata per rimanere al suo posto alla guida del suo popolo e della resistenza. Ma per dirla ancora con Brecht: servono eroi e martiri o sarebbe meglio pensare a far rimanere gli ucraini vivi?
Questo non è un discorso per dire che bisogna piegare la testa di fronte alle pretese degli oligarchi russi, di uno Stato che non ha la democrazia nel Dna e che cerca di imporre la sua legge, basata sulla supremazia militare. E’ un discorso semplicemente “umano”.
Che l’Ucraina doveva e dovrebbe essere uno stato cuscinetto tra est e ovest, possibilmente smilitarizzato, e non un nuovo stato membro della Nato, lo dicono anche i generali dell’Esercito italiano con mansioni direttive nella Nato, lo dice l’ex ambasciatore Sergio Romano, che di sicuro non è un pericoloso comunista. Chi ha fatto pensare a Zelensky di poter entrare nella Nato ha fatto un errore madornale. Così come hanno fatto un errore madornale tutti quelli che in Italia e in Europa, negli ultimi 20 anni, hanno inneggiato a Putin come a un modello politico da seguire. Come il politico più lucido e affidabile del nuovo millennio… L’elenco è lungo e annovera Berlusconi, amico intimo del leader russo, Salvini e diversi altri esponenti della Lega, Giorgia Meloni e forse anche qualche nostalgico dell’Unione Sovietica accampato nella sinistra radicale italiana. Quelli che… Putin uno di noi, adesso cosa dicono?
Al di là di tutto questo però, la questione qui e ora è evitare il bagno di sangue. Evitare non solo l’escalation e la possibile guerra nucleare globale, ma anche il massacro dei civili in Ucraina. I civili armati e resistenti e quelli inermi assiepati nei rifugi antiaerei ricavanti nelle stazioni della metropolitana che potrebber pagare a carissimo prezzo bombardamenti a tappeto…
La resistenza, anche quella armata, ad una occupazione militare straniera è sempre un fatto nobile, eroico, encomiabile e da sostenere. Ma se la situazione è tale che la resistenza può solo ritardare l’epilogo, causando per forza di cose, migliaia di morti, serve davvero resistere? E’ quella la strada giusta?
Personalmente sono sempre stato nella mia vita dalla parte dei “partigiani della libertà”. Per i vietnamiti, per gli indiani d’America, per i palestinesi e i siriani, per i Kurdi. Per i mazziniani che nell’800 mettevano le bombe per far saltare in aria i re e i tiranni… Anche Barabba era a suo modo un partigiano del suo popolo ed era stato condannato per un atto di resistenza all’occupazione straniera, quella dei Romani, mentre Gesù di Nazareth era considerato un ciarlatano invasato… al massimo un predicatore del nulla. Non lo era, ma così pensavano i palestinesi di allora…
Quindi figuriamoci: mi sento vicino al popolo ucraino. Sto dalla parte del popolo ucraino. Ma lo preferisco vivo piuttosto che annientato in una battaglia che per le forze in campo appare segnata. E non credo che l’Europa o gli Usa possano concretamente dare una mano, in senso militare, perché sarebbe davvero l’inzio della fine, per tutti e non solo per gli ucraini.
Sono stato comunista (in un certo qual modo lo sono ancora), ma al di là del periodo della Rivoluzione d’ottobre che suscitò speranze di riscatto degli oppressi in tutto il mondo e del grande contributo militare dato dall’Urss nella vittoria sul nazifascismo (non poco) non ho mai considerato la Russia un esempio positivo, meno che mai dopo che quel poco di socialismo che aveva introiettato è stato spazzato via dagli oligarchi che si sono appropriati delle ricchezze e hanno instaurato un regime capitalistico, ma senza economia di mercato, basato su polizia, sistemi mafiosi e privilegi per pochissimi. L’aggressione militare all’Ucraina ne è la riprova.
So perfettamente che il governo Ucraino, in questi anni, dal 2014, è stato sostenuto e si è servito di reparti militari filonazisti, prima irregolari e volontari, poi inglobati nella Guardia Nazionale, per annientare le minoranze russofone del Donbass e questo non depone a favore di Zelensky. Questa è una delle ragioni della guerra. Una delle cause scatenanti. Diciamo pure un pretesto. Ma non di poco conto. Ma anche questa aberrazione non giustifica l’aggressione all’Ucraina da parte della Russia. Se Putin avesse ordinato un intervento armato solo nel Donbass, avrei avuto meno remore, meno da ridire. Così, con l’occupazione di tutta l’Ucraina da nord, da ovest e da sud no…
Non mi piace però, neanche l’atteggiamento di quei paesi come la Polonia che accolgono (giustamente) i profughi ucraini, ma non fanno entrare e tengono al freddo e al gelo i profughi siriani, curdi, afghani ammassati nei boschi al confine con la Bielorussia. I profughi sono tutti uguali.
Credo insomma che anche nel commentare le notizie che arrivano dall’Ucraina si debba avere misura e cognizione di causa, si debbano valutare anche i pro e i contro di ogni iniziativa, senza farsi prendere dall’emotività e dai facili nazionalismi, dalle semplificazioni. Giusto manifestare per dire NO War… Sapendo che ciò significa dire “NON SI SPARA”. E tenendo presente anche una frase di Pablo Neruda: “Le guerre sono fatte da persone che uccidono e si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono, ma non si uccidono”. I poeti vedono sempre più lungo degli altri…
Marco Lorenzoni
Nelle foto: soldato russo a Kiev e, sotto, i giovani sposi ucraini che si sono arruolati nelle milizie volontarie di resistenza (foto Corriere della Sera)
Non posso che approvare ,ma solo ora si destano le coscenze di coloro che dicono ”No war ‘ ?’ E se è così questo, cosa significa? Significa che a fasi alterne anche il ”No War” è stata parte di quanto serve adesso a chi sperava diversamente, non conoscendo gli avvenimenti. Forse sarà un pretesto di Putin ma che i russi-come dici te- non abbiano nel loro DNA la componente della democrazia credo che tu ti possa sbagliare.Molti popoli ce l’hanno anche se governati da oligarchi. Il nazionalismo russo è ben diverso da quello che comunemente siamo portati a credere. In esso si riflettono le vicissitudini e le ragioni della ”grande guerra patriottica” ed anche culturalmente diciamolo pure senza misconscere nulla ma anche delle funzioni dello stato zarista che incarnava il regime in auge e che fini nel 1917 con la soppressione di una delle famiglie più sanguinarie della storia che portava il nome di ”Romanov” ma anche della costituzione basilare di un esercito fatto da abili suoi militari le cuicapacità riprese mirabilmente da Trotzky che ebbe a basarsi durante tale costituzione sulla base già esistente di natura zarista dell’esercito e dei suoi ufficiali. E’ merito anche suo e della sua lungimiranza strategica se le armate hitleriane che invasero il suolo Russo ed Ucraino siano state sconfitte e rigettate indietro ed anche andando più avanti della creazione degli stati che componevano la Russia Sovietica, tant’è che una volta dissoltosi l’URSS tali Dna hanno preso il sopravvento sulle ragioni comuni fino a far parte ed a diversificare gli stati. Da tale punto di vista la forza impiegata all’interno dello stato sovietico per tenere unite le minoranze anche secondo molti critici del regime è stato uno sforzo sovrumano coronato da successo che è partito dalla seconda metà degli anni ’40 fino ad arrivare agli inizi degli anni ’60 in cui si è compiuto il grande progresso di industrializzazione che ha visto prevalere i diritti dei lavoratori,che affrontavano una vita ben diversa da quella del periodo bellico.Certamente anche gli aspetti delle libertà individuali ne hanno sofferto, almeno di certe libertà individuali che l’Occidente aveva e ne fruiva ma credo-almeno questo è il mio pensiero- che una realtà che veniva dall’oscuro medioevo e che aveva liberato quelle energie in pochi decenni pur non essendo paragonabile alla nostra realtà occidentale in termini di libertà individuali, aveva dato al mondo l’idea della potenzialità che era racchiusa in alcuni principi fondamentali del socialismo, e di questo ad una critica anche serrata del sistema sovietico occorre dare atto che possa esser stata la realtà vera e non immaginata dalla fantasia. Ne sono testimoni di questo progresso la cultura,l’internazionalismo che l’Unione Sovietica ha rappresentato sulla scena mondiale contro il capitalismo e l’imperialismo occidentale soprattutto di StatiUniti, Francia, Inghilterra che sono stati obbligati ad abbandonare le colonie di mezzo mondo proprio per la maturazione ed i mezzi culturali ed anche materiali forniti a quei popoli dall’URSS.Oggi la situazione è cambiata radicalmente ed il più bieco capitalismo si è impossessato di quella gente i cui padri hanno costruito lo stato sovietico ma quel DNA è presente fortemente ancor oggi nella Russia e non credano di estirparlo le potenze militari ed economiche occidentali poichè la Russia è uno stato che ha oggi tramite soprattutto il suo Ministro degli esteri Labrov che personalmente- ma il mio giudizio personale conta meno di nulla ma lo voglio comunque specificare- è assimilabile alle levature di altri Ministri degli Esteri precedenti dei paesi socialisti quali Gromiko nella stessa URSS e Zhou En Lai nella Repubblica Popolare Cinese. Quelli erano uomini di vera cultura politica ben diversi dai Putin ed anche dai teatranti come era di professione Zelensky e Porochenko a cui basta far brillare uno specchietto per allodole che brilli di libertà che come le allodole ci credono e ci si buttano. Difatti guarda gli USA che stop che hanno dato all’instaurazione delle basi Nato in Ucraina… aiuti finanziari si, in viveri si, in sanzioni alla Russia si, ma l’assistenza militare quella che minacciava i russi( e li minacciava non bisogna dire di no) come vorrebbe far passare nelle menti distorte l’On. Fassino nei sui discorsi in TV non è fin’ora passata. Non è da dire che non si ripresenterà tale occasione ma la prova di reazione che ha avuto Putin è stata salutare per la Russia, almeno fin’ora.Domani non lo sappiamo.Ma personalmente non mi fido da parte di coloro che erano stati silenti sulle ragioni delle popolazioni del Donbass alle quali non era stata riconosciuta l’indipendenza da parte dell’Ucraina che oggi scendono in strada e sventolano le bandiere della libertà.Sappiano quest giovani che in mezzo a chi grida libertà libertà ci sono da parte dello stato ucraino coloro che ancor oggi sventolano le bandiere della svastica e della croce celtica, quindi andiamoci piano e nonfacciamo di ogni erba un fascio.vediamo prima di giudicare quali siano stati i problemi che lo stato Ucraino ha negato aparte della popolazione che esso stesso conteneva e che in tal modo ha anche fornito ai russi l’occasione ed il pretesto per intervenire con l’esercito in uno stato che le sue ragioni lo fanno ancor oggi considerarte parte dell’anima russa. Gli stati dell’Est Europa aderenti alla Nato semmai hanno mostrato tramite le loro elites politiche di essere legati ancora a quel DNA della non libertà che dicevi tu, poichè stanno regnando sopra alle loro popolazioni che stimolano con la loro propaganda ad abbracciare il credo occidentale in tutte le sue forme specialmente quelle antisocali, antisocialiste e di attuale gradimento alla politica americana. E lo vediamo anche nelle componenti etiche e morali di come si comportano anche al nostro interno, dimenticandosi soprattutto che l’unione Sovietica ai tempi della guerra ha versato sangue anche per loro, anche e non solo per liberarli dal giogo del nazifascismo ma anche per dar loro nuve possibilità che mai avevano conosciuto, soprattutto in campi come la cultura, la scuola e la civiltà del lavoro. Le tanto criticate realtà e gli aspetti dell’organizzazine del lavoro-tanto per dirne una che mi salta in mente adesso- comprendevano anche il riposo da parte degli operai e la possibilità data a chi eseguiva lavori nelle catene di montaggio dove gli stessi operai potevano essere ”alienati” in senso marxiano dal lavoro come lo erano gli stessi operai delle fabbriche occidentali, prevedeva anche dei turni di riposo e la possibilità del giuoco in fabbrica abbandonando la catena di fabbricazione.Questo vuol significare che i progressi erano stati fattibili e si potevano toccare con mano sia nelle catene di produzione industriale sia nella cultura stessa, cosa impossibile nella realtà occidentale e figuriamoci ancorpiù in quella americana dove si veniva pagati certamente di più ed esistevano beni di consumo in quantità non paragonabile a quelli russi sventolati per anni dai partiti governativi italiani soprattutto da parte della Spes di estrazione cattolica, ma dove lo sfruttamento umano era palpabile in ogni momento a paragone della produttività e se non obbedivi al padrone andavi a casa e ci potevi rimanere per tempo illimitato finchè non ti potevi che gettare nelle braccia aperte di un altro qualsiasi padrone che rinnovava il tuo sfruttamento.la Russia negli stati che comprendeva aveva il più alto numero di laureati al mondo e questo a casa mia significa solo una cosa che è quella che quel sistema creava anche una umanità nuova che culturalmente sapeva comprendere a differenza della cmposizione sociale contadina precedente che il sistema aveva bisogno di conoscenza e di cultura per diffonderla.Questo è il mezzo più sicuro per il quale si possa direche uno stato abbia fi i fondamentiE’il sistema produttivo che è malato su questo aspetto poiondamenti democratici oppure non li abbia.Oncor oggi se vuoi andare alle università negli stati uniti il costo che la tua famiglia deve sopportare è quello di pagare mediamente al college 100 mila dollari all’anno.E’ in questi dati che stà racchiusa la democrazia o la non democrazia .Ancorchè nei confronti dello stesso lavoro chè esiste se c’è qualcuno che te lo dia, e te lo dà se col tuo lavoro come in quello di altri come te ,solo se ci guadagna altrimenti non te lo dà.Tale sistema è un sistema feudale che ha segnato e segna le sacche di interi stati di miseria di intere popolazioni.Miseria accoppiata culturalmente al consumismo per il quale vediamo che i poveri abbiano automobili e che facciano ogni sforzo per potersele permettere e che anche così succede pressochè oggi e se non succede proprio così lo si deve alla presenza dello stato nella produzione di beni e servizi non senz’altro al buon cuore ed all’intelligenza del privato poichè se fosse per lui potresti statre anche a casa se non ci guadagnasse col tuo lavoro e morire di fame.Questo è quanto alla base tale sistema permette che si avveri.Le idee quindi occorre vedere come si formino e dove vengano rappresentate perchè oggi noi nella classe medio borghese comunque ampia e che comprende milioni di persone non abbiamo spesso nessuna idea da paragonare al sistema che per anni si è opposto al nostro e di questo dove viviamo ne abbiamo conservato ogni stortura interpretativa perchè ci è stato sempre presentato solo un lato della questione ed illuminato ben bene sul peso delle libertà individuali ma oggi che siamo al confronto sulla veridicità di quella famosa teoria delle nostre intuizioni ed applicazioni economiche principali che corrisponde al nome di ”caduta tendenziale del saggio di profitto” vediamo la nostra progressiva impotenza che da qualunque parte andassimo a pararne gli effetti devastanti di talesviluppo saremo obbligati a riconoscere come fattore reale che segna tutte le nostre vite nella macro-economia massificata del mondo moderno.Un segno certo di negatività, un fattore ineliminabile finchè regnano i caratteri distintivi di questa teoria dello sviluppo che viene applicata nel mondo occidentale e globalizzato ed oggi in pratica in ogni parte del globo.Di questo facciamo parte ed è questo che ci si pone davanti e che occorre cambiare, poichè l’educazione del genere umano dipende se si cambia tale stato di cose mentre il cosiddetto ”socialismo in un paese solo” è un concetto destinato a fallire.Lo abbiamo visto che è alla fine imploso dall’interno poichè non reggeva al confronto di altri paesi che si potevano ben permettere di fare armi e nello stesso tempo i frigoriferi(vale come esemplificazione figurativa certamente e cioè armi e oggetti di consumo nello stesso tempo ) ma che in campo socialista se fai armi e non frigoriferi alla fine sei battuto.E l’altro sistema che questo lo comprende mira a portarti sempre nel confrnto con la guerra.Perchè è con questa che si regge ed è con questa che i suoi politici d’ ogni razza spingno nell’acceleratore perchè venga provocata al fine della predazione delle risorse da parte loro del paese sconfitto.Quando qualcuno invece fa la voce grossa e non si fa creare le condizioni per essere battuto allora ci si ritira nel campo delle sanzioni invocando le sacre libertà,urlando all’assassino.La Russia in questo campo ha fatto sempre sul serio poichè non ha timore delle prove a cui possa essere sottoposta quando si giuoca con la propria libertà ed il proprio DNA che non è affatto vero che non esista.Uno degli slogan di Mao Zedhong leader del campo comunista e che ha strappato la Cina alle dipendenze schiaviste dell’occidente ha sempre considerato Taiwan facente parte della Cina a lei sottratta da Chang Kai Shek pagato dagli americani ed in fuga e riparato in tale isola, ebbe a proferire dire il famoso detto ”Gli imperialisti sono tigri di carta” e viene da sorridere a sentire parlare sulle sanzioni i vari Letta, Fassino e gran parte dello schieramento politico italiano che sorregge questo governo(anzi adesso tutto ) perchè saremmo in tal caso in presenza della barzelletta della zanzara che voleva fottere l’elefantessa e che volando si getta negli organi sessuali del pachiderma che però camminando urta una palma e fà cadere una noce di cocco sulla sua testa e per il dolore emette un barrito, ma nello stesso tempo la zanzara accecata dalla libido e nel pieno delle sue funzioni amorose ode il barrito ed urla .”Godi puttana eh??!!…” Passatemi la volgarità ma talvolta quello che ce vò ce vo’…..
Purtroppo per loro, i Russi, Carlo, la democrazia non la conoscono. E non l’hanno nel Dna. Non per colpa loro, ma perché sono passati dal feudalesimo allo zarismo (che era feudalesimo leggermente aggiornato), dallo zarismo alla dittatura del proletariato, per pochi anni, poi al comunismo reale, dal comunismo reale al capitalismo semifeudale degli oligarchi, ex dirigenti del Pcus e del Kgb, diventati supermanager e magnati del petrolio e di altre ricchezze… Ma sempre con un regime semidittatoriale, autocratico e poliziesco, dove il dissenso non solo non è tollerato, ma anche duramente perseguito e annientato anche fisicamente. Tutto questo negli ultimi 4 secoli di storia. Di democrazia in 4 secoli, neanche un giorno… Questo non significa che il popolo russo sia responsabile dell’aggressione militare all’Ucraina. Il responsabile è Putin. Ma il popolo resta comunque digiuno di democrazia e per questo forse più incline ad accettare le forzature dei suoi governanti.
Mi dispiace ma non sono per nulla d’accordo anche se nel tuo discorso ci sono delle verità, ma verità che ad una analisi nemmeno più di tanto più profonda si rivelano tagliate con l’accetta nel modo di come le presenti.Considerare il popolo russo senza il DNA delle libertà è un errore grossolano e se usi l’accetta per tagliare la storia ne fai un cattivo uso.Prima cosa perchè non tieni conto a cosa quel popolo sia stato sottoposto e cosa abbia imparato ed assunto dal fatto che sia stato sotto il tallone della compressione,non solo solo quella zarista per tornare ad un secolo fa, ma anche sotto la guerra e poi sotto lo stalinismo.Quindi secondi te il DNA di quel popolo si è formato in modo quasi barbaro e disumano al punto da condannare altri popoli sotto il suo tallone di ferro.questa è la verità raccontataa noi nel mondo occidentale e siccome oggi siamo al punto che tutti diciamo di dover percorrere il senso della democrazia e della libertà, ti ricordo che da quel popolo che ha subito cioò che sappiamo e 20 milioni di morti, quindi il disastro più totale ha saputo resistere sia contro l’occidente sia ha potuto cambiare le strutture della sua polica imperiale aiutando il terzo mondo ad uscire dai dominie dalle grinfie di chi lo voleva schiavizzare. Questo credo abbia costituito un seme ed uno dei tanti che dentro al popolo russo sia rimasto ed abbia formato un DNA che poi nel tempo per le vicissitudini della caduta del muro di Berlino e dell’implosione dell’Unione Sovietica si sia trasformato in un sentimento nazionale che è continuato non in nome degli zar e della loro insegna simbolica dell’aquila russa ma che abbia segnato il superamento della società del pensiero unico antecedente.I partiti politici sono stati ammessi mentre prima questo fatto non esisteva ma tutta la sua politica ha avuto un consenso fondamentale e basilare.Certo anche i contatti con l’occidente hanno influito perchè avvenisse questo ma lasciami pensare che da parte dello stesso occidente si è commesso l’errore disottovalutazione di obbligarlo a seguire il compitino già da noi preparato e che gli avevamo fatto intravedere che era quello della fruizione sul tema dell’energia ma nello stesso tempo gli abbiamo stretto uil cappio intorno, un cappio che la Russia non ha gradito,sin dallo scorso ottobre.Non voglio difenderlo perchè hjo detto all’inizio degli altri miei intereventi che lo considero il punto terminale di un sistema mafioso che ha messo le mano sulle immense ricchezze dell’URSS e che sta creando con i miliardari ed autocrati un sistema plutocratico, quindi da questo punto di vista ho già chiarito come lo considero.Il fatto del popolo che non abbia il DNA il concetto della libertà come tu dichiari. Ma perchè forse, Ma perchè allora noi ce lo abbiamo tale concetto che non siamo mai scesi in piazza quando le nostre alleanze si appropriavano e bombardavano altre nazioni come hanno fatto ? Nessuno si è mosso, eppure siamo una terra ed una nazione dove si è sviluppato l’Umanesimo, il Rinascimento, il Romanticismo che ha creato l’indipendenza d’italia sul sangue del popolo,la Resistenza e la dignità.Ma il popolo e tutta la gente che ha versato il proprio sangue contro il regime dittatoriale creato in casa nostra ancor prima del nazifascismo tedesco perchè è stata abituata a non scendere in strada quando il nostro stato facente parte di una ben precisa alleanza aggrediva altre nazioni e stati per procurare la rapina delle risorse? Ce l’ha la nostra popolazione allora la libertà nel proprio DNA? L’hai vista mai scendere in strada anche quando parti politicamente avverse alla sinistra erano rintanate e silenti di fronte alle grandi tragedie? Il detto liberale che fa si che venga detto ”anch’io anche se non la penso come te mi batto affinche anche tu possa far sentire la tua v voce” è rimasto solo un detto nella maggioranza delle occasioni quando c’era da scendere in strada quando bombardavamo il Kossovo, La Libia, l’Iraq con le nostre sante alleanze.Ed allora credo di aver sempre pensato che chi parla di libertà in un certo modo ed in certe occasioni ne parli proprio per far apparire che sia un paladino di questa ma che i suoi comportamenti ed atti parlino chiaro al punto che non mi convincano che sia intellettualmente onesto. Se guardiamo ai sacrifici ed alle costrizioni di quel popolo occorre sapere e pesare quanto quegli aspetti di mancanza di libertà individuale che viene da noi misurata in termini di libertà personali di poter dire e dichiarare come si pensi ( ed è certo che anche queste libertà lo sono) salvo poi vederle restringerle dalle concezioni dello sviluppo applicate alla ” democrazia” che funzionano un pochino meno ma che fanno subito dimenticare le vere questioni esistenziali, politiche, di vita del nostro popolo abituato un secondo dopo declamata la sacrosanta libertà infrangerla sull’altare dell’egoismo personale o di nazione ? E cosi è sostanzialmente in tutto l’occidente,in tutta l’Europa, Francia , Spagna , Inghilterra, Germania si assomigliano tutte e gnella loro storia gli interventi che hanno prodotto a verso altre nazionisono stati tutti finalizzati alla predazione delle fonti di energia, alla convenienza dello scambio ineguale e si parla di democrazia e del DNA democratico ? Ma per favore…. Gli interventi militari che ha fatto la Russia prima di Putin e durante Putin sonostati tutti a protezione dei suoi confini ad iniziare dall’invasione dell’Afghanistan e poi delle repubbliche del caucaso dove erano in atto infiltrazioni terroristiche mussulmane come in Ossezia,Cecenia, Dombass mentre lEuropa e l’occidente si preparava a far entrare nella Nato la Polonia con i gemelli Kaczynsky, l’Ungheria con la protezione Nato data ad Orban da non tanto tempo, alla Romania, alla Bulgaria, alla repubblica Ceca, per nn parlare le terre che da subito sono diventate antisovietichee che oggi ospitan le basi Nato con i missili puntati verso la russia, di Lettonia, Estonia, Lituania. Allora se Putin è considerato il diavolo dalla propaganda occidentale, Bush ed Obama come dovrebbero essere considerati quando sotto il mandati di padre e figlio ed il doppio mandato di Obama si sono perpetrate le peggiori invasioni militari di aree del globo per punire(dicevano loro) il terrorismo internazionale, per invadere l’Iraq di Saddam Hussein reo di avere nei suoi arsenali i gas nervini ed molt d’altro’? Ti ricordo che le maggiori discussioni pubblicate sul tuo giornale sulla politica dei predetti Presidenti degli Stati Uniti sono stati da me accompagnate da idee e fatti dove era dimostrato che i peggiori interventi nell’ambito delle nazioni assalite si fossero orchestrate e compiute sotto l’egida dei presidenti democratici, eppure se tocchi oggi Obama agli occhi dei democratici europei e della sedicente sinistra europea ed italiana riscuoti perlomeno una serie di dinieghi e di fischi e di dichiarazioni che le cose non stiano in questo modo e per molte motvazionisuccede questo e la prima è il fatto razziale del colore della pelle, la seconda è quella del rispetto delle idee degli altri, e così via dicendo.Solo che i fatti materiali e gli avvenimenti smentiscono tutto questo mentre si parla allo stesso tempo di estensione della libertà e dei suoi concetti etici.E’ proprio cambiato il mondo ed il sistema ha prodotto una schiera di politici non all’altezza della situazione per ignoranza, per la non conoscenza dei ruoli a collaborare con le persone che hanno di fronte. Basta sentre cosa abbia detto Labrov dopo l’incontro con Di Maio.Non si era mai sentito un ministro di una grande potenza commentare un incontro avuto col ministro degli esteri italiano con le parole: ” diplomazia da dilettanti, ma cosa ci è venuto a fare…?…” E’ la terra e l’etica culturale che si basa appunto sul presentare la nostra politica come il contenitore del DNA dei diritti umani” mentre osserviamo fedelmente ed a capo basso tutte le direttivee le intenzioni egemoniche che ancora parlano di esportare la libertà sulla canna di quei fucili che oggi tutta l’Europa si sta preparando ad esportare in Ucraina per continuare la guerra per delega del cuoco che in cucina prepara i piatti scrivendoci il menu.E chi possa contestare tale menù non esiste più e non ha nessuna voce in capitolo perchè le sue ragioni non è dato di conoscere.Il segretario di stato americano Brezinsky- falco della prima ora- aveva ragione quando fece parlare in Canada tutto il Gotha dei potenti della terra riunito ed ascoltò la voce di ognuno sul modo di potere e dovere mantenere in piedi il sistema che a loro rendeva, rendeva alle loro politiche, rendeva a tutti coloro che lavoravano per il loro establishment. Alla fine parlò lui e concludendo il suo discorso spiegò come la cosa che doveva assolutamente essere portata a compimento fosse l’uso continuo e senza alcuna sosta del complesso mediatico.Oggi potremo dire che tuttii torti non li aveva,anzi si era assicurato la vittoria poichè da quel momento i sottoposti e le classi subalterne dettero ragione a chi le aveva rese in tale condizione.Il mondo cominciò veramente a cambiare….E qui si parla dei russi che non hanno il DNA della democrazia…..sarebbe il caso di ripetere le parole di Charles Darwin già ripetute in due miei interventi precedenti ma forse è meglio di no perchè servirebbero a poco, anzi a nulla.