PAOLO BURICCA, IL CHIUSINO BLOCCATO A KIEV, DAGLI SCHERMI DI RETE 4: “HANNO DATO UN’ARMA ANCHE A ME”. E I RUSSI AVANZANO

sabato 26th, febbraio 2022 / 17:27
PAOLO BURICCA, IL CHIUSINO BLOCCATO A KIEV, DAGLI SCHERMI DI RETE 4: “HANNO DATO UN’ARMA ANCHE A ME”. E I RUSSI AVANZANO
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CHIUSI –  A Kiev e in tutta l’Ucraina la situazione volge al peggio. L’avanzata russa è ripresa e si spara ovunque. Il Presidente Ucraino Zelensky ha assunto la veste di capo della resistenza armata. Una sorta di capo militare insomma. E Il governo continua ad armare i civili. La testimonianza drammatica di questo l’ha data pochi minuti fa, in diretta Tv, dagli scherni di Rete 4 nella Quarta Repubblica condotta da Michele Porro, l’imprenditore chiusino Paolo Buricca, bloccato a Kiev. Paolo ha confermato a Porro ciò che aveva detto a noi ieri e l’altro ieri. Ma ha aggiunto di aver ricevuto anche lui un’arma: “Mi conoscono, sanno che sono qui da anni, che sono amico degli ucraini, che sarei pronto a difendermi e a difendere loro. Io vivo in Toscana, sono cacciatore, non ho grossi problemi ad imbracciare un fucile…” . Gli abitanti dell’edificio in cui risiede nel centro della capitale, lo considerano evidentemente uno di loro. “Gli ucraini sono gente tosta, pronta a combattere e a morire, gente che non si arrende…” ha detto ancora Paolo Buricca, il quale ha anche parlato, sia pure brevemente, dalla sua abitazione, degli errori fatti dall’Onu, nel 2014, “quando non è intervenuto come forza di interposizione nel Donbass”… Quanto alla situazione in questo momento, Paolo ha detto che non pensava che i Russi arrivassero a Kiev,  che per ora nella capitale non c’è guerriglia. Però stanotte sono scesi tutti nei bunker ed hanno sentito colpi di mortaio fino alle 5 del mattino… Il palazzo colpito che hanno fatto vedere in tv è a 2 km dalla sua abitazione… Quindi il fronte si avvicina al centro della città…

Ieri Paolo ci ha inviato la foto di un missile inesploso rimasto conficcato nell’asfalto in mezzo ai palazzi…

Quello che abbiamo scritto in altro articolo circa il rischio di un bagno di sangue e di un massacro dei civili resistenti, alla luce dell’intervista di Paolo a Rete 4, trova conferma. E aumenta la nostra preoccupazione.

C’è da augurarsi che le sanzioni da un lato, le iniziative “pacifiste” dall’altro, compresa la visita del Papa all’ambasciatore russo presso la Santa Sede frenino l’escalation e facciano riaprire spiragli di dialogo diplomatico.

La resistenza estrema e ad oltranza dei civili, può diventare davvero un martirio…

m.l.

 

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