CITTA’ DELLA PIEVE, QUEL LECCIO E’ PERICOLOSO, SARA’ ABBATTUTO
CITTA’ DELLA PIEVE – Dovrà essere abbattuto il grande leccio in Via Borgo di Giano a Città della Pieve. Troppo rischioso. L’albero potrebbe collassare e crollare da un momento all’altro.
“Speravamo fortemente che non si dovesse arrivare mai a tale soluzione – spiega il sindaco Risini– ma l’ultima relazione tecnica sulle condizioni fitostatiche della pianta evidenzia una propensione al cedimento di Classe “D” (estremo) e pertanto si rileva necessario procedere al suo abbattimento”. La valutazione è stata effettuata dall’agronomo forestale Cristiano Massarelli mediante metodologia V.T.A. ed approfondimenti strumentali con tomografo sonico Fakopp Arbosonic 3D. La conclusione della verifica ha dato questo esito: “Considerata la gravità delle criticità rilevate, le caratteristiche del sito di radicazione e quindi il grado di rischio del contesto, si ritiene di assegnare all’esemplare la Classe di Propensione al cedimento “D” (estrema). Significa quindi che il grado di rischio dell’esemplare arboreo, comparato con l’entità delle criticità osservate e misurate, non è compatibile con le caratteristiche del sito di impianto ed i livelli di frequentazione dell’area. Si consiglia quindi, di procedere all’abbattimento della pianta, in quanto non si ravvede la possibilità tecnica di perseguire interventi ragionevoli, anche di natura straordinaria”.
“Un immenso dispiacere apprendere che la Pieve dovrà privarsi di questo meraviglioso gigante verde, è difficile immaginare Via Borgo di Giano senza di esso. Le abbiamo tentate tutte, confrontandoci nel tempo e chiedendo pareri a diversi esperti per sondare la possibilità di evitare una soluzione così drastica e dolorosa, ma le condizioni fitostatiche del leccio non ci lasciano altre soluzioni se non quella del taglio. L’unico conforto, se così si può dire, è che procederemo a compensare con nuove piantumazioni e valuteremo la possibilità di recuperare alcune parti dell’albero da impegnare nel decoro della nostra città”. Così ancora il sindaco Risini.
Purtroppo le piante non sono eterne. Se posizionate in ambienti frequentati, quando sono molto vecchie o in condizioni critiche possono diventare pericolose per l’incolumità delle persone e la sicurezza degli edifici circostanti. Operazioni dolorose come l’abbattimento di un grosso leccio che ormai faceva parte del paesaggio in quell’angolo di centro storico, si rendono talvolta necessarie e inderogabili.
La vicenda del leccio di via Borgo di Giano a Città della Pieve accende i riflettori sulla necessità di una verifica continua e accurata dello stato di salute del patrimonio arboreo nei centri urbani e lungo le strade. Per prevenzione e anche per evitare, laddove possibile, interventi drastici e irreparabili. Gli alberi garantiscono ossigeno e ombra, sono importanti. Sono spesso anche elementi di bellezza, per questo vanno curati e tenuti costantemente sotto controllo. Certo richiedono anche impegno, lavoro, manutenzione e i Comuni non sempre hanno le risorse e il personale che servono. Per questo in molti casi tagliano con facilità, eliminano le alberature, potano le piante a raso, in maniera improbabile (la famigerata “capitozzatura”). Cosa questa che fa salire la rabbia. Non è il caso del leccio in questione, stando a quanto dice la relazione citata da Risini, né è una questione esclusivamente pievese. Solo che gli alberi purtroppo non protestano e non hanno neanche molti difensori.