PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA: BERLUSCONI NON E’ “DIVISIVO”. E’ IMPRESENTABILE. QUALCUNO REGALI UN VOCABOLARIO A ENRICO LETTA

lunedì 17th, gennaio 2022 / 16:55
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA: BERLUSCONI NON E’ “DIVISIVO”. E’ IMPRESENTABILE. QUALCUNO REGALI UN VOCABOLARIO A ENRICO LETTA
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Non più di tre mesi fa in provincia di Siena si sono tenute le elezioni suppletive per il seggio 12 della Camera, lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, diventato Presidente di Unicredit. Gli elettori senesi hanno eletto il segretario del Pd Enrico Letta. Motivo principale consentire a Letta, che non era parlamentare, di dire la sua e di partecipare direttamente alla partita dell’elezione del Capo dello Stato. Personalmente non ho votato Letta ad ottobre, ma la motivazione che stava sotto la sua candidatura mi sembrò allora e ancora oggi più che plausibile. Lasciamo stare il fatto che Letta farà il deputato di collegio, perché a questo non ci credono neanche i bambini. Non perché Letta sia un lestofante, ma perché non è mai successo, neanche con Boselli, Bassanini, Amato, Padoan. Personaggi del genere, catapultati in provincia, hanno altro da fare e altro a cui pensare. Solo che, al momento di prendere una prima posizione sull’elezione del presidente della Repubblica, dopo che il centro destra unito ha ufficializzato la candidatura di Silvio Berlusconi, cosa ha detto Letta? Che Berlusconi non va bene perché è “divisivo”. Come divisivo? Solo divisivo? Chiunque sia stato o sia leader di un partito o di uno schieramento è divisivo. Il problema non è che Berlusconi è divisivo, perché di parte. Berlusconi è impresentabile, non solo divisivo. Ed è impresentabile o “irricevibile” per ciò che ha fatto e rappresentato negli ultimi 25 anni. Enrico Letta, che personalmente ritengo una persona per bene, ha glissato sul nodo principale. Ha lasciato capire che il vocabolario del Pd non contempla più certe parole. Come “Impresentabile”.
Da segretario del maggior partito della sinistra (anche se moderata e riformista) Letta ha fatto il democristiano, ma di quelli sempre in mezzo alla palude… Non ha voluto sbilanciarsi e ha fatto male. Al primo scoglio, ha fatto capire agli elettori senesi che l’hanno votato  tre mesi fa, che il Pd è ingessato, imbalsamato, immerso nei giochetti parlamentari di bassa lega (minuscolo) e che anche il nemico giurato degli ultimi 25 anni al massimo viene definito “divisivo”. Quando dovrebbe essere definito eversivo. Una destra che candida Berlusconi alla presidenza della Repubblica è una destra che evidentemente non ha altro da spendere e da mettere sul tavolo, ed è una destra pericolosa, accondiscendente verso le leggi ad personam, verso la dittatura del mercato, verso la cultura trash che ha avvelenato la televisione, i giornali, ha imposto modelli fasulli e deleteri…
Ma soprattutto è una destra eversiva, perché Berlusconi è un pluri indagato, e anche condannato, per questioni come evasione fiscale, rapporti con la mafia, adesione alla Loggia segreta P2, per corruzione e favoreggiamento della prostituzione minorile… Il fatto che sia stato e sia il leader di un partito e di uno schieramento politico è il problema minore. Che sia una figura di parte e dunque “divisiva” è il problema minore. E’ il resto che non è ricevibile.
Tranne De Nicola, in carica per pochi mesi, Einaudi e Ciampi tutti gli altri presidenti della Repubblica sono stati “uomini di partito”, quindi a loro modo “divisivi”. Da Gronchi a Segni, da Saragat a Leone, da Pertini a Cossiga, da Scalfaro a Napolitano, allo stesso Mattarella.
Sappiamo che i candidati che entrano in conclave da papi dieci giorni prima delle votazioni, il più delle volte escono cardinali. E’ probabile che la candidatura Berlusconi sia un modo per la destra di mettere le mani avanti e poi ottenere i voti del centro sinistra su una candidatura diversa, più accettabile. Quello che non è accettabile – dal mio punto di vista, almeno -non è che la destra candidi Berlusconi (da Salvini e Meloni che ti vuoi aspettare?), è che il centro sinistra non abbia finora espresso, neanche a livello di ipotesi una o più candidature autorevoli e spendibili.
Ieri è uscita la candidatura avanzata da alcuni ex M5S e appoggiata anche dal PC di Marco Rizzo, del giurista Paolo Maddalena,  classe 1936, ex vice presidente emerito della Corte Costituzionale. Certo un profilo migliore di quello del “Cavaliere nero”, ma coetaneo di Berlusconi. E il solo fatto che si discuta di possibili presidenti di 86 anni, con la prospettiva di finire il mandato a 93, non è molto incoraggiante per il Paese.
Non so come andrà  a finire, ma so che se si andasse al muro contro muro e la destra insistesse su Berlusconi, al Cavaliere mancherebbero una cinquantina di voti tra parlamentari e grandi elettori di espressione regionale. Pochi, per uno che ha già cominciato la campagna acquisti e sa come si fanno le campagne acquisti e ha i soldi per farle.
So anche che la destra potrebbe insistere su Berlusconi per ottenere… Draghi al quirinale e quindi per andare al voto a vincere le elezioni… So – e vedo – che la sinistra sta balbettando sulla difensiva, invece di giocare la sua partita.  Di fronte ad una candidatura Berlusconi, irricevibile, la prima cosa da fare sarebbe a mio avviso contrapporgli una figura che ha combattuto il berlusconismo. Come Rosy Bindi, per esempio. O Dacia Maraini. Al limite anche Anna Finocchiaro o Bersani. O Corrado Augias… Non  mezze misure. Lascerei perdere i “tecnici” tipo Cartabia e Draghi lo lascerei dov’è, fino alla fine del mandato, se ce la fa…
Ricapitolando: una destra che non ha di meglio di Berlusconi è evidentemente alla frutta. Sarà anche maggioritaria nei sondaggi, ma non esprime niente di buono. E’ una destra con l’orologio indietro di 20 anni e passa… Però – ribadisco – il problema,  o dramma, fate voi, è che a sinistra la situazione sia ancora più “incartata” e che il leader del maggiore partito della sinistra, cioè Non mi sono pentito di non averlo votato. Qualcuno che gli sta vicino gli regali un vocabolario. Magari la prossima volta la parola giusta la trova. Le parole sono importanti diceva Nanni Moretti in Palombella Rossa…
Marco Lorenzoni
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