LA DAD E’ TRATTA… MA QUANTE CLASSI IN REALTA’ FANNO DIDATTICA A DISTANZA? I CONTI FASULLI DEL MINISTRO

giovedì 20th, gennaio 2022 / 10:17
LA DAD E’ TRATTA… MA QUANTE CLASSI IN REALTA’ FANNO DIDATTICA A DISTANZA? I CONTI FASULLI DEL MINISTRO
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I contagi covid salgono e tornano a coinvolgere anche le scuole, da poco riaperte, dopo la pausa natalizia. Ma sui numeri delle classi in Dad è un balletto. E non c’è chiarezza. Il ministero minimizza e parla di una esigua minoranza di classi costrette ala didattica a distanza, cioè ad assistere alle lezioni da casa, sul computer: la cifra fornita si aggira sul 7% a livello nazionale. Ma la realtà è forse diversa. Non solo perché ogni giorno che passa si aggiungono nuovi “positivi” o alunni in contatto con un positivo e quindi costretti anche loro all’isolamento domiciliare, ma anche perché il sistema di conteggio è alquanto farraginoso. Fatto apposta, sembra, per complicare le cose e far capire il meno possibile alla gente  qual è in realtà la situazione. L’Italia su questo fronte e nella narrazione ministeriale del Governo dei migliori, somiglia ad un romanzo di Gogol. Anzi a dirla tutta la realtà supera la fantasia e va addirittura oltre gli scenari satirico-grotteschi descritti dal grande scrittore russo, maestro assoluto nell’analisi della desolante mediocrità umana.
Qui di seguito, una precisa fotografia, ad oggi, 20 gennaio, della situazione delle scuole, tra Dad, assenze che però non danno diritto alla Dad, conteggi cervellotici, attese per tamponi e giorni di lezione che svaniscono. La “fotografia” l’ha scattata (per scritto) Lucia Annunziata, docente di lettere al Liceo Calvino di Città della Pieve, che con la consueta lucidità, quasi matematica, demolisce il “sistema” escogitato dal Ministro e ne mette in evidenza tutte le falle.
I CONTI DEL MINISTRO
Secondo il Ministro Bianchi, le classi in presenza sono il 93,4 per cento del totale, il dato è stato messo in dubbio dall’Associazione nazionale Presidi che lo considera sottostimato, ma in effetti è probabile che al Ministro risultino in presenza tante “classi” perché, per come è stato studiato il diabolico meccanismo del conteggio e le procedure di “messa in Dad”, ci sono attualmente migliaia e migliaia di classi che formalmente NON sono in Dad ma che praticamente sono svuotate di studenti. Vediamo perché.
Cominciamo col dire che molti studenti non sono neanche rientrati dalle vacanze o perché positivi o perché contatti stretti di positivi. Quindi, Dad per loro (sempre dopo accertamenti incrociati del diritto ad usufruirne), però il loro numero non influisce sulla conta complessiva.
A partire dalla frequenza è poi iniziata la conta dei caduti: ogni giorno all’appello c’è qualcuno in meno. Perché è assente Tizio? Prof., ha la mamma/il fratello/il padre positivo. Ah, allora aspettiamo che faccia il molecolare, che arrivi l’esito e, dopo un paio di giorni, anche se negativo, avrà diritto alla Dad. Nei giorni successivi, la situazione di Tizio si replica più volte, e così, via via, aumentano i singoli studenti che stanno a casa in Dad anche da negativi perché contatti di positivo.
Intanto però accade anche altro: Caio oggi è assente? Sì, Prof., ha raffreddore e tosse, deve fare il tampone. Caio fa il tampone e risulta positivo. La classe va in auto-sorveglianza. I superstiti devono indossare mascherine FFP2 (acquistate in proprio perché a noi continuano a fornire le chirurgiche che praticamente non indossa più nessuno e vengono buttate via subito dopo la distribuzione), non possono (non possiamo nemmeno noi) toglierle né per bere né per mangiare per tutto il tempo scuola. Modello Guantanamo. Questo per 10 giorni.
Ma, prima che passino 10 giorni, è assai probabile che altri si trovino nella stessa situazione di Tizio e anche di Caio e sempre meno sono gli studenti in presenza. Ecco che, però, al secondo positivo in classe arriva il provvedimento della Asl che decreta che possono rimanere in presenza (sempre in autosorveglianza) solo gli studenti che hanno fatto il booster o sono guariti da Covid da meno di 120 giorni. Tutti gli altri vanno in quarantena, per 5 o dieci giorni a seconda del loro stato vaccinale. Ovviamente vanno automaticamente in Dad. Risultato: la CLASSE NON è in Dad. Eppure in presenza, se va bene, restano 2, 3, 4 gatti.
Solo dal terzo contagio la classe intera viene messa in Dad. Ma è ovvio che se già dal secondo contagio scattano i provvedimenti individuali di quarantena, è molto difficile che ci sia il terzo contagio, non resta quasi più nessuno da contagiare.
Ecco come tornano i conti al Ministro. È chiaro che LE CLASSI in Dad risultano essere poche. Ma il punto è che le classi SEMBRANO in presenza ma sono decimate e in questa condizione c’è un altissimo numero di classi, tutti quelli che lavorano nella scuola lo sanno bene.
Con quali ripercussioni? Intanto le scuole sono state trasformate in Distretti sanitari, i dirigenti e il personale tutto è ormai interamente assorbito da procedure burocratiche, conteggio di caduti e trasmissione dati. In una settimana sono arrivati 11 diversi documenti da Miur, Asl, Ufficio superiore di Sanità, Regione, tutti recanti direttive per la gestione dei casi Covid. Siamo al delirio.
Quanto alla didattica, non vi è chi non comprenda che è in grave difficoltà, inefficace se non bloccata. Le verifiche scritte e orali vedono gli studenti in una condizione di forte sperequazione perché ci sono quelli che le fanno da casa e quelli che sono in classe alla presenza dell’insegnante – senza contare quelli che sono nel limbo, né presenti né in Dad perché in attesa di decreto -.
In definitiva, i “privilegiati” ammessi alla frequenza in classe restano 2 o 3 desolati povericristi. Ma la classe risulta in presenza e il Ministro sventola i suoi dati e dice che ha ragione lui.
Lucia Annunziata
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