PREZZI ALLE STELLE. CARRELLO DELLA SPESA SEMPRE PIU’ CARO. MARCHETTINI: L’AUMENTO DEI COSTI RISCHIA DI BLOCCARE L’EDILIZIA

giovedì 20th, gennaio 2022 / 11:57
in Cronaca
PREZZI ALLE STELLE. CARRELLO DELLA SPESA SEMPRE PIU’ CARO. MARCHETTINI: L’AUMENTO DEI COSTI RISCHIA DI BLOCCARE L’EDILIZIA
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CHIUSI –  Per rendersene conto basta andare a fare la spesa al supermercato. Per comprare quello che un anno fa compravi con 20 euro, adesso ce ne vogliono 30. Nel 2021 i prezzi  dei generi di prima necessità sono cresciuti a dismisura.
Qualche esempio? Pane e pasta + 38%; carne + 12%; brioches e lievitati +20%, caffè da macinare +81%; latte +60%;  formaggi +17%; zucchero +30%. Perfino le patate hanno visto il prezzo aumentare del 30%. La colazione tipica degli italiani al bar, caffè o cappuccino + 10%.
Quello che un tempo – quando per combattere l’inflazione negli stipendi c’era la scala mobile –  si chiamava “paniere” (ovvero l’insieme dei prodotti base sui quali si calcolava l’adeguamento salariale) adesso sembra un cesto natalizio, visti i prezzi.  A dire il vero, il “paniere” c’è ancora e serve  anche oggi a misurare l’inflazione, ma dentro si cono finiti nuovi prodotti, come le mascherine FFP2, il casco per motorini bici e monopattini, le scarpe da ginnastica o da trekking… L’Istat dice che i prezzi al consumo nel 2021 sono aumentati del 3,9%. A trascinare gli aumenti generalizzati è l’aumento dei “beni energetici” (+30% in media).
Il rialzo dei costi energetici ha fatto salire anche il costo dei trasporti. In generale, si tratta, ha dice sempre l’Istituto di statistica, dell’aumento più ampio dal 2012 (+3%).
L’inflazione a +3,9% determina una stangata media, considerata la totalità dei consumi di una “famiglia tipo”, pari a +1.198 euro annui. Lo dice il Codacons che così commenta: “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza prezzi in Italia, destinata purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi”.  Complessivamente nel 2021 la famiglia “tipo” italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, ha dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di +758 euro annui per un nucleo con due figli. “Numeri destinati ad  aggravarsi in considerazione dei rialzi delle bollette di luce e gas scattati il 1° gennaio e che determineranno un’ondata di  rincari in tutti i settori. Una situazione che mette a serio rischio i consumi delle famiglie, che potrebbero crollare nel 2022 come conseguenza del caro vita”.
Rincari che stanno “dissanguando gli italiani con effetti nefasti sui consumi”, ha commentato anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, precisando che l’inflazione al 3,9% significa per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 1.407 euro su base annua, 535 solo per abitazione, acqua ed elettricità, 519 euro per i trasporti.

«Il caro energia, l’aumento dei prezzi e la scarsità dei materiali, mettono a rischio anche l’edilizia”. Lo afferma iil presidente di Ance Siena  Giannetto Marchettini. “Le difficoltà, che si aggiungono ai problemi di reperire manodopera, possono compromettere il nostro sviluppo sostenuto dai SuperBonus e dalla possibilità di usare tempestivamente i fondi del PNRR con i progetti che potranno avviarsi anche nel nostro territorio”.

Quello lanciato da Marchettini è un vero e proprio grido d’allarme: “Le difficoltà sono evidenti: la decisione di alcune imprese di ritardare l’attività e l’inizio dei cantieri alla stagione più mite, può celare la volontà di ritirarsi dal mercato con perdita di posti di lavoro, gravi danni economici e sociali nell’indotto del territorio”.

“Nel 2021 – dice ancora il presidente Ance Siena – aumenti fortissimi hanno colpito il rame (57,1%), il legname (tra il 72 e l’88%), il tondino di ferro (80%) a questi, deve essere aggiunto il caro energia con incrementi dei costi stimati nel 2022 del 61% mediamente per ogni impresa”. Il rischio concreto, secondo Marchettini è quello che “nessuna impresa si faccia avanti per eseguire i lavori; ma anche le opere già appaltate possono fermarsi compromettendo il rispetto dei cronoprogrammi”.  In sostanza anche i benefici derivanti dal superbonus 110% per le ristrutturazioni, dai bonus comunque significativi per l’adeguamento energetico (infissi, pannelli fotovoltaici, caldaie…) rischiano di essere vanificati dall’aumemnto del costo dei materiali e dalle difficoltà delle imprese ad operare.
Certo il covid con l’escalation dei contagi è un bel problema, ma non è il solo. E fortuna che al governo ci sono i migliori. Se no chissà in che situazione saremmo…
m.l.
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