CHIUSI – Per rendersene conto basta andare a fare la spesa al supermercato. Per comprare quello che un anno fa compravi con 20 euro, adesso ce ne vogliono 30. Nel 2021 i prezzi dei generi di prima necessità sono cresciuti a dismisura.
Qualche esempio? Pane e pasta + 38%; carne + 12%; brioches e lievitati +20%, caffè da macinare +81%; latte +60%; formaggi +17%; zucchero +30%. Perfino le patate hanno visto il prezzo aumentare del 30%. La colazione tipica degli italiani al bar, caffè o cappuccino + 10%.
Quello che un tempo – quando per combattere l’inflazione negli stipendi c’era la scala mobile – si chiamava “paniere” (ovvero l’insieme dei prodotti base sui quali si calcolava l’adeguamento salariale) adesso sembra un cesto natalizio, visti i prezzi. A dire il vero, il “paniere” c’è ancora e serve anche oggi a misurare l’inflazione, ma dentro si cono finiti nuovi prodotti, come le mascherine FFP2, il casco per motorini bici e monopattini, le scarpe da ginnastica o da trekking… L’Istat dice che i prezzi al consumo nel 2021 sono aumentati del 3,9%. A trascinare gli aumenti generalizzati è l’aumento dei “beni energetici” (+30% in media).
Il rialzo dei costi energetici ha fatto salire anche il costo dei trasporti. In generale, si tratta, ha dice sempre l’Istituto di statistica, dell’aumento più ampio dal 2012 (+3%).
L’inflazione a +3,9% determina una stangata media, considerata la totalità dei consumi di una “famiglia tipo”, pari a +1.198 euro annui. Lo dice il Codacons che così commenta: “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza prezzi in Italia, destinata purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi”. Complessivamente nel 2021 la famiglia “tipo” italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, ha dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di +758 euro annui per un nucleo con due figli. “Numeri destinati ad aggravarsi in considerazione dei rialzi delle bollette di luce e gas scattati il 1° gennaio e che determineranno un’ondata di rincari in tutti i settori. Una situazione che mette a serio rischio i consumi delle famiglie, che potrebbero crollare nel 2022 come conseguenza del caro vita”.
Rincari che stanno “dissanguando gli italiani con effetti nefasti sui consumi”, ha commentato anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, precisando che l’inflazione al 3,9% significa per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 1.407 euro su base annua, 535 solo per abitazione, acqua ed elettricità, 519 euro per i trasporti.
«Il caro energia, l’aumento dei prezzi e la scarsità dei materiali, mettono a rischio anche l’edilizia”. Lo afferma iil presidente di Ance Siena Giannetto Marchettini. “Le difficoltà, che si aggiungono ai problemi di reperire manodopera, possono compromettere il nostro sviluppo sostenuto dai SuperBonus e dalla possibilità di usare tempestivamente i fondi del PNRR con i progetti che potranno avviarsi anche nel nostro territorio”.
Quello lanciato da Marchettini è un vero e proprio grido d’allarme: “Le difficoltà sono evidenti: la decisione di alcune imprese di ritardare l’attività e l’inizio dei cantieri alla stagione più mite, può celare la volontà di ritirarsi dal mercato con perdita di posti di lavoro, gravi danni economici e sociali nell’indotto del territorio”.
“Nel 2021 – dice ancora il presidente Ance Siena – aumenti fortissimi hanno colpito il rame (57,1%), il legname (tra il 72 e l’88%), il tondino di ferro (80%) a questi, deve essere aggiunto il caro energia con incrementi dei costi stimati nel 2022 del 61% mediamente per ogni impresa”. Il rischio concreto, secondo Marchettini è quello che “nessuna impresa si faccia avanti per eseguire i lavori; ma anche le opere già appaltate possono fermarsi compromettendo il rispetto dei cronoprogrammi”. In sostanza anche i benefici derivanti dal superbonus 110% per le ristrutturazioni, dai bonus comunque significativi per l’adeguamento energetico (infissi, pannelli fotovoltaici, caldaie…) rischiano di essere vanificati dall’aumemnto del costo dei materiali e dalle difficoltà delle imprese ad operare.
Che gli aumenti specie quelli nel comparto dell’edilizia, siano una ingiustificata speculazione, è evidente. Arrivano un po’ di denari pubblici, subito bisogna gonfiarsi le tasche. così i costruttori e i produttori di materiali edili. Quello che mi chiedo, dove sta il Governo. Insomma anche questa volta fa il notaio, o pensa che sia giunto il momento per dimostrare di esserci con un ruolo da protagonista. Questa miope ingordigia, fra l’altro sta già bloccando la ripresa. Tantissimi non potendo rientrare con le spese , con i fondi stanziati , stanno già rinunciando ad aprire il cantiere.
Molto interessante.
Ci preoccupiamo di molte atre cose che non servono quando occorre affrontare urgentemente l’aumento dei costi, tutti incontrollati !.
Per fare un esempio il trasporto da mercati Asiatici (Cina) è aumetato del, 500% (ripeto 500%) e nonostante richieste di indagine tutto tace.
Su ceri prodotti questi costi incidono del 100% sul costo prodotto (materie prime) che inevitabilmente si andranno a riflettere su listini in maniera pesantissima.
Tra l’altro questo fatto costringere a ridurre di molto l’arrivo di materie prime che creano poi mancanza di prodotti finiti.
Scusate ma parlate tutti di aumenti, chi del 38%,chi del 50% chi addirittura del 500%(sui trasporti) e tutti osservate che siamo in caduta libera e che la politica-almeno quella fatta ed avuta fin’ora-non è servita ad assicurare uno sviluppo consono, ma anzi ha assicurato una marcia verso il sottosviluppo E per fortuna che al governo riconoscete pure una alto grado di capacità governativa sennò a cosa saremmo arrivati. Mi spiegate allora perchè invece di guardare alla vostre tasche e pensare che se non siano piene(od anche piena a metà od anche quasi vuote come lo erano prima della crisi generale, non fate una riflessione sulla struttura di questo sviluppo dal momento che anche voi quando raccogliete tali risultati sembrate giustamente tutti critici come lo siete stati adesso ? Non vi è balzato mai alla mente che le materie prime siano comunque limitate e la loro estrazione ed il loro commercio e quindi anche il trasporto ed il loro convogliamento verso il consumo pubblico(nel caso sia dell’industria estrattiva sia di quella di trasformazione) faccia a cazzotti con la matematica quando si applica una tendenza estesa al consumo globale all’interno di un sistema dove le risorse sono- comunque per quante esse siano- sono comunque indiscutibilmente limitate? Non vi è mai passato per la mente che il principio dominante sia quello di servirsi di tali consumi poi cercare di metterci una toppa o correre ai ripari quando il consumo diminuisce perchè la società nel suo complesso risulta impoverita e quindi non possa più comperare beni e servizi prodotti ? Mi sembra che siamo ritornati alla pre-crisi del 1929(quasi un secolo fa quando iniziò la stagnazione e poi la crisi globale quando l’industria produceva ma non c’era nessuno che comperava perchè nessuno aveva i soldi per farlo in primis le grandi masse).Da qui la guerra globale che si poggiava sulle questioni storiche di quel capitalismo improduttivo che aveva sfruttato il mondo sia col colonialismo sia internamente al suo cuore occidentale. Mi sembrerebbe che nel ragionamento delle cause quella crisi abbia insegnato poco ed a poco sia servita perchè ancora si insiste con la stessa metodologia di fondo.Produzione, fruizione, consumo ed investimento: da qui parte tutto il meccanismo ma tale meccanismo non vi sembrerebbe possibile che abbia i propri limiti e che tali limiti siano diversi e che non siano solamente uno, ma che fra i tanti diversi e le tante diverse cause vi possa essere quella famosa caduta tendenziale del saggio di profitto e che sia quella che segna la discesa del sinusoide ? Ed anche se la risalita del sinusoide è spinta dalla produzione della ricostruzione perchè non tenete presente che detta ricostruzione avvenga dopo la distruzione? E’ il sistema dove siamo immersi che si pasce di tutto questo e che è rimasto inosservato nei ragionamenti di chi indirizza l’economia perchè gli indirizzi obbediscono pari pari a questa logica che ho detto: produzione,reddito, investimento e di nuovo produzione ma intanto il progresso tecnologico che non è per tutti distanzia ancora le nazioni e ne fà nazioni di serie A e nazioni di serie B con tutto quanto ne consegue,dipendenti ed assuefatte all’imposizione del mercato dai padroni della produzione, cioè da chi decide a seconda delle circostanze e delle convenienze del mercato, quanto produrre e dove produrre e quando produrre.Una politica di estrema rapina che maggiore non la si possa esprimere, illusoriamente moderata dall’intervento dello Stato ma che continuamente lo stà erodendo nella sua concezione soprattutto etica ma anche economico-materiale e fà sì che lo Stato non reagisca alla politica che arriva ad essere fatta a sfavore della maggior parte dei cittadini. Allora, se pensate che tutto questo non c’entri nulla con le vostre limitate osservazioni(limitate per il semplice motivo che mi sembra che vi rifiutiate di esaminarne le cause, e le cause sono l’aspetto principale da cui dipende tutto e tutte le conseguenze, quelle che stanno sopra di voi e sopra di tutti e sopra i discorsi che avete fatto,perchè sono quelle cause che producono le crisi della quali voi vi lagnate,magari tenendo solo presente i periodi delle vacche grasse che oggi proprio per l’equilibrio ciclico del sistema sono variate.Ma non vi sembra questa in essere una condizione distruttiva sia degli uomini, sia delle risorse ?.Non vi appare questa una visione limitata ed inconsistente che nulla produce se non la assuefazione a quanto vi viene richiesto dalla politica che osservate ? Ma non è che ci voglia molto ad individuare la fonte e la ragione di fondo dei vostri lamenti in quanto tutti la capiscono , ma se mi è consentito farvi una domanda,la mia suonerebbe così: ma voi verso chi avete rimesso la vostra fiducia quando andate a contare e pesare individualmente nella diatriba pubblica, oppure a chi avete rimesso la vostra fiducia ed il vostro credo politico a chi pensavate di affidarlo- anche beninteso con criteri di giustizia che vi animavano mentre pensavate che questi convenissero di più di altri che erano nel paniere della ”libera scelta” che vi era stata presentata ? Io credo che tutti siamo dentro a tale paniere ma che tutti però possiamo-grazie a Dio-avere delle opinioni diverse e non un pensiero unico,ma qui si tratta però di riconoscere quali possono essere stati i pensieri sbagliati ed anche sbagliati soprattutto per quali finalità.Forse allora si osserverebbe che talvolta sarebbe meglio avere una visione più chiara e guardare il panorama un po’ più dall’alto perchè è più dall’alto che si scorge un panorama un po’ più largo.Senza ombra di sopravvalutazione di se stessi, ma si tratta anche di cultura politica, di averla oppure di non averla, o di averla limitata.Ma il sistena che esiste dentro quel paniere fà sì che ognuno pensi a se stesso e che quando si creda di vedere una opportunità per noi stessi il sistema ci ha insegnato e ci ripropone sempre quello che i romani hanno per secoli e secoli propugnato che suona ”mors tua vita mea”. Ma la fine che hanno fatto-non solo loro per la verità-non è che sia stata tanto onorevole. Un sistema che ha portato civiltà e regole ma anche inciviltà in ogni angolo del pianeta e che poi dopo decine di secoli si è dissolto sprofondando in un pozzo dal quale non è più uscito e che è stato sormontato da altri popoli,magari anche più barbari per certi aspetti ma non secondi a loro, dove vigeva un sistema di rapina brutale e non raffinato e dannoso come quello portato dai romani stessi , a suo tempo penetrati anche dalla religione che ha plasmato le coscenze e le teste che anche vediamo oggi intorno a noi anche dopo decine di secoli e che faccia funzionare le menti in maniera uguale spargendo ”amore e libertà” e credendosi spesso agli occhi dei più quella del culto superiore nei confronti di altri credi religiosi. Oggi non ci sentiamo più di contestare le pantomime e le storielline che ci sono state raccontate per secoli proprio da coloro che son sopravvissuti per almeno due millenni al crollo di imperi perchè le abbiamo prese per vere e sarebbe sconveniente contestarle perchè appariremmo semprepiù esseri portatori di diffidenza, di contestazione e di sconvenienza. Molto più comodo non mettere in discussione nulla ed apparire gregge come succede per le pecore.Quelle pecore che come ho ripetuto credono di essere libere perchè possono esprimere i loro belati grazie a chi ha combattuto anche per loro nel passato lontano ma anche recente una battaglia di civiltà, ma alla fine sono sempre rimesse dentro l’ovile dal cane del pastore. E’ quello il vero nemico di fondo.
“E per fortuna che al governo riconoscete pure una alto grado di capacità governativa sennò a cosa saremmo arrivati”… Carlo, almeno le battute però coglile, se no poi vengono fuori filippiche sul nulla…
Per la verità non mi sembrava una battuta ma l’espressione anche di un sentimento comune…e queste non perchè le abbia scritte io ma non le intendo come ”filippiche” ma la spiegazione di fatti veri.Se si prendono con senso di noia si deforma la verità oggettiva credo. Poi si può anche pensarla diversamente per carità, ma ci sono dei fatti che sono incontestabili…e le filippiche forse sono filippiche perchè senz’altro grondanti di lunghezza logorroica come al solito, ma credo che più il tempo passa e più la gente sia disorientata e che cerchi di darsi una spiegazione razionale e compiuta sui fatti che è costretta a subire…se poi si ragiona con la testa della televisione allora può essere un altro paio di maniche…ma è quella televisione di quel governo al quale tutti i partiti fanno riferimento che ci fa sentire ogni sera quello che interessa ai partiti ed ecco perchè ho detto senza pensare di andare lontano:”questa che vediamo e che sentiamo è la fine dei partiti”. E’ strano ma più che il tempo passa e più sentire ciò che dice Travaglio quando risponde alle interrogazioni della Gruber mi sembra semprepiù che centri la verità.Ma si sà, quella a parecchi non fa mai comodo.