LAGHI IN APNEA CAUSA SICCITA’: PIOGGIA DI MILIONI PER IL SOCCORSO DALLA DIGA DI MONTEDOGLIO

LAGHI IN APNEA CAUSA SICCITA’: PIOGGIA DI MILIONI PER IL SOCCORSO DALLA DIGA DI MONTEDOGLIO
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I laghi sono in sofferenza. Sia il Trasimeno che i laghi di Chiusi e Montepulciano sono tutti e tre sotto al livello medio stagionale. Di solito il fenomeno dell’acqua bassa si registra in estate. Che succeda a fine novembre è un fatto raro, inusuale e forse più preoccupante. In tutti e tre i casi il livello dell’acqua è almeno un metro sotto lo zero idrometrico e i laghi, intesi come specchio d’acqua, sono più piccoli rispetto a come erano, per esempio a maggio-giugno… e anche ad agosto. Rive in secca ovunque con problemi seri per l’ecosistema. Ma anche per gli umani. Al Trasimeno, che è più grande, l’abbassamento del livello e le sponde in secca causano un cattivo odore diffuso piuttosto fastidioso. 

Anche la Diga dell’Elvella, invaso artificiale, nel comune di San Casciano Bagni si è ritirata di un bel po‘…  La siccità prolungata sta insomma mettendo a durissima prova i bacini interni. L’Elvella e il Lago di Chiusi tra l’altro sono anche fonte di approvvigionamento idropotabile per San Casciano e Chiusi e se dovesse perdurare la situazione di emergenza il problema potrebbe diventare drammatico. 

Nel fine settimana, a partire da domani, dovrebbero arrivare piogge e temporali. Una perturbazione atlantica si sta spostando verso l’Italia e i Balcani e nei prossimi due-tre giorni interesserà anche la terra di mezzo, dal Tirreno all’Adriatico.  Le piogge sporadiche degli ultimi due mesi non hanno portato grandi benefici.

Intanto, in attesa che Giove Pluvio faccia il suo dovere, possibilmente senza far danni, dall’Umbria arriva una buona notizia.

Il piano strategico per gli acquedotti varato dall’Auri (autorità umbra per rifiuti e idrico) che prevede una serie di interventi, per un totale di 151 milioni di euro di investimenti. Tra questi, due maxi interventi per collegare la rete idrica ai due grandi invasi del Chiascio e di Montedoglio così da poter rifornire  gli acquedotti di tutti e tre i gestori, sia in condizioni ordinarie che in periodi di crisi.

Il primo intervento, per mole di spesa, circa 48 milioni di euro,  riguarda l’interconnessione della diga del Chiascio con il sistema acquedottistico Perugino-Trasimeno, la realizzazione della dorsale dal sistema perugino (Chiascio) agli acquedotti a servizio di Foligno, Spoleto e Terni, più un sostegno ai campi pozzi in Valnerina. Con questo cantiere idrico, poi, sarà realizzato un nuovo potabilizzatore e installati 91 chilometri di nuove condotte.

L’altro maxi intervento vale 35 milioni di euro e riguarda l’interconnessione del sistema Montedoglio con il sistema del Trasimeno, e a sua volta di quest’ultimo con i comuni di Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Fabro e Parrano. In questo caso, verrà ampliato il potabilizzatore e verranno stesi 65 chilometri di nuove condotte.

Il “tubone” che dovrebbe portare l’acqua dalla diga di Montedoglio (Anghiari) alla zona del Trasimeno è già arrivato nei pressi di Borghetto di Tuoro e anche di Gioiella. Da lì dovrebbe essere allacciato all’acquedotto castiglionese per poi proseguire verso sud.

Il Piano di Investimenti della Società Nuove Acque Spa presentato nel 2019, prevedeva però anche investimenti per 27,5 milioni di euro sul versante della Valdichiana senese, nei comuni di Montepulciano, Chiusi,  Chianciano, Torrita e Sinalunga.

Per Chiusi era prevista proprio la realizzazione del collegamento dorsale del tubo di adduzione da Montedoglio dalle colline castiglionesi nei pressi di Gioiella fino alla stazione di presa (nei pressi del ristorante “da Gino”) e da lì al Potabilizzatore in loc. Pian dei Ponti, per un importo di 2.150.000 euro, opera da completare entro il 2021.  Così scrivevamo su queste colonne nel marzo 2019: “Tale “condotta” consentirà di immettere l’acqua del Montedoglio nell’acquedotto cittadino per 50 litri al secondo, rispetto ad un fabbisogno standard di 35 litri/secondo.  Quantità e qualità: ciò significa che Chiusi potrà non utilizzare più l’acqua del lago per uso idropotabile, assicurando un’acqua migliore ai cittadini e salvaguardando al tempo stesso la risorsa lago”.

L’importo di 2 milioni e 150 mila euro era la quota a carico di Nuove Acque, ma siccome il Ministero ha deciso di finanziare il progetto per intero, nella conferenza di approvazione del 28 giugno scorso ha messo sul piatto 3.860.000 euro. La quota di Nuove Acque è stata stornata per altri utilizzi.

Nella lista del Ministero delle Infrastrutture il progetto Montedoglio-Chiusi era il primo della lista tra quelli da finanziare. Il sindaco precedente Bettollini all’epoca si disse sicuro che i soldi sarebbero arrivati prima della fine del 2021 e che appena ottenuto il finanziamento sarebbe stato aperto il cantiere, per chiudere finalmente il cerchio.

Ora spetta alla nuova amministrazione far sapere a che punto siamo e se insieme ai 151 milioni per le opere previste in Umbria ci sono anche i 3 milioni e 860 mila euro per portare il “tubo” di Montedoglio, da Gioiella a Chiusi.

m.l.

 

 

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