SIENA, L’ACCADEMIA CHIGIANA CERCA CORISTI PER IL CORO DEL DUOMO. MA CHIEDE UN REQUISITO PARTICOLARE
SIENA – L’Accademia Chigiana di Siena è una delle istituzioni musicali più prestigiose d’Italia. Prestigiosissima.Una vera e propria eccellenza nazionale.
Tra le varie branche di attività dell’Accademia c’è anche il Coro polifonico della Cattedrale di Siena. Istituzione recente (è nato nel 2016), ma anche questa di notevole livello. Coro che cerca coristi di comprovata esperienza, da inserire nell’organico. Tanto che sul sito internet dell’Accademia figura un bando per la selezione dei candidati, con scadenza alle ore 23,00 del 10 novembre p.v. Fin qui nulla di strano. Anzi. La cosa strana si trova scorrendo l’elenco dei requisiti richiesti per poter partecipare alle audizioni.
Nel bando si legge:
“Finalizzata al possibile inserimento nell’organico del Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”, l’audizione è riservata alle voci dei registri canonici di Soprano, Mezzosoprano/Contralto, Tenore e Baritono/Basso. Saranno ammessi all’audizione anche candidati che alle precedenti selezioni siano risultati non idonei nonché eventuali candidati che, pur avendo ricevuto l’idoneità, vogliano ripetere l’audizione.
REQUISITI PER L’AMMISSIONE ALL’AUDIZION:
1- Età non inferiore ai 18 anni;
2- Godimento dei diritti politici;
3- Adeguata conoscenza della lingua italiana;
4- Non essere incorso in condanne penali per le quali è prevista la destituzione da impegni presso la pubblica amministrazione;
5- Idoneità fisica alla mansione e non avere pregiudizi o ostilità nei confronti dei valori cristiani“.
Ecco, è il punto 5 quello che desta perplessità. Passi l’idoneità fisica. Ma che significa “non avere pregiudizi o ostilità nei confronti dei valori cristiani”? che un persona musulmana o ebrea o atea o agnostica non può partecipare?
L’art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Ora, una persona che ha pregiudizi forti verso i valori cristiani, probabilmente non avrà come massima aspirazione quella di cantare in una cattedrale. Ci può essere invece qualcuno che ama cantare in un coro e vorrebbe farlo al massimo livello possibile, pur non essendo magari un fedele cristiano osservante e praticante… Ma… la Chigiana cerca cantanti per un coro, o adepti di provata fede religiosa? Se uno scrive nella domanda: “sono ateo, o agnostico, o anticlericale, ma non nutro ostilità preconcetta verso i valori cristiani” sarà ammesso alle audizioni?
Sinceramente non sappiamo se altre istituzioni musicali, altri cori di chiesa, abbiano richiesto o richiedano identico requisito. A Siena che è stata una Repubblica indipendente e laica per quasi 300 anni, dal medioevo alla metà del ‘500, a Siena che è la città in cui “gli Effetti del Buongoverno nella città e nelle campagne“, che nulla hanno a che fare con le disposizioni divine, ma piuttosto con la politica, l’economia e l’amministrazione della cosa pubblica, sono dipinti a perenne memoria in una sala del Palazzo del Comune da 700 anni, una richiesta simile stona e parecchio.
Sui social a segnalare questo che a nostro modestissimo avviso è uno scivolone dell’Accademia Chigiana, sono stati alcuni esponenti di Potere al Popolo. E hanno fatto bene. Perché mischiare i sentimenti religiosi con altre storie – anche con una selezione per un coro di chiesa – non è cosa buona e giusta. E’ una cazzata. O no? Il Coro è quello della Cattedrale, certo. Ma l’Accademia Chigiana non è una istituzione religiosa, regolata dalle leggi vaticane.
m.l.
Posso provare a riflettere su tale questione solo in un modo ed appunto spiegarmela solo in con tale riflessione poichè altre non me ne vengono in mente e cioè quella della costante penetrazione dei valori religiosi e del concepimento di questi anche nella vita laica delle persone in modo talmente profondo e penetrante da non apparire contrastante proprio perchè appaia un fatto normale e di ”COMUNE PENSIERO”.Solo così si può cercare di spiegare una cosa del genere,che può riguardare una istituzione cittadina di natura laica.Nell’Art.10.2 del suo Statuto alla lettera G è stabilito che del CDA facciano parte anche 4 delle nomine effettuate dalla Fondazione MPS delle quali una scelta dalla Fondazione stessa all’interno di nominativi forniti dalla Società di Esecutori di Pie Disposizioni in Siena.Ora non vedo nessun collegamento possibile con una applicazione di natura etico-religiosa con tale vincolo affinchè figuri in una disposizione di concorso una dizione da te Marco riportata al punto 5 riguardante il fatto ”di non avere pregiudizi od ostilità nei confronti dei valori cristiani”.Non credo proprio che quell’articolo dello statuto che ho citato poc’anzi ponga un vincolo tale da far apparire quella dizione alla richiesta n.5 sul bando di concorso ed è chiaro che in base a questa apparente dizione possano venir fuori tutte le considerazioni che ne conseguono sul tuo Post.Fosse lì( sulla scelta di un membro del CDA all’interno di nominativi facenti parte della Società di Esecutori di Pie Disposizioni in Siena) la spiegazione di quanto appaia al punto 5 n tal caso il sottoscritto non ci vede nessun collegamento,e quindi non mi spiego la richiesta dell’apparente punto 5. Sono proprio curioso su come risponderà l’Accademia in tale caso proprio perchè ritengo validi i richiami agli articoli della Costituzione della Repubblica Italiana che hai citato nel Post e mi chiedo a chi siano demandate le composizioni delle stesure dei bandi di concorso fatte nel modo che appaia quel punto 5 del bando.Se si forniscono spiegazioni a questo sarei proprio curioso di poterle conoscere.
Si, concordo: una cazzata grandiosa. Il repertorio corale è in massima parte colorato di riferimenti religiosi e questo, a me, ateo praticante e osservante, non crea nessun problema – come penso non ne crei nessuno ad eventuali candidati buddisti e/o atei -: ascolto e canto le Passioni di Bach senza nessuna crisi di coscienza. Mahler non ha mai composto una messa, perché il suo problema era il “Credo” – che non si sarebbe sentito a suo agio comporre -, ma di musica religiosa (della sua religiosità “da bambino”, secondo l’espressione di Bloch) ne troviamo in abbondanza (Veni creator spiritus dell’Ottava sinfonia dice molto). Si è assai mormorato intorno alla sua “conversione” tardiva, motivata sembra dalla conquista della direzione dell’Opera di corte viennese. Ecco, forse l’estensore del bando pensava di prevenire conversioni di massa per non ritrovarsi alla direzione del coro un bel maoista. Ma che invece i coristi non sappiano il latino probabilmente farà più danno di una fede traballante.
Posso consigliare al pubblico interessato che la casa Editrice Einaudi nella sua serie ”politica” nel 1968 editò un famosissimo libro di Springer dal titolo ”La Manipolazione delle Masse”.Chi possa essere scettico e valutare che non possano essere degne di nota le ragioni e le varie fotografie delle situazioni per le quali un giudizio superfciale sugli interventi e le note apparenti nelle risposte di questo Post possano apparire come ” spunti polemici”, invito i lettori a riflettere bene sul contenuto di tale libro e sull’assuefazione mentale delle comunità umane all’attività di chi programma a lunga scadenza.Ed allora si vedrebbe che la presenza intenzionale o meno di un certo modo di pensare assunto come ”normalità” non è altro talvolta che la derivazione obbligata affinchè le menti possano ragionare univocamente riguardo alla formazione del pensiero.Tutto qua, ma non mi sembra davvero poco e per fortuna c’è gente che lo fà notare anche agli altri,di quanto possa essere penetrante nel sociale un pensiero anche qualsiasi, che venga assumendo carattere e natura di ”normalità” quando tale pretesa ” normalità ” non esiste,ma invece è una parte del pensiero globale e non un pensiero totalizzante.Anche questa posizione si inquadra nella ”lotta per la libertà” che gli uomini debbano avere invece a quella di sottostare a messaggi subliminali accettati e vissuti come ”normalità”.
Un refuso e relativa correzione chiedendo scusa dove leggasi all’inizio dell’intervento precedente :” Posso consigliare al pubblico interessato la lettura di un libro che la casa Editrice Einaudi…”