AI FRATELLI MANCUSO IL PREMIO TENCO. UN’ECCELLENZA MUSICALE SICILIANA IN TERRA PIEVESE

mercoledì 14th, luglio 2021 / 11:36
AI FRATELLI MANCUSO IL PREMIO TENCO.  UN’ECCELLENZA MUSICALE SICILIANA IN TERRA PIEVESE
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PROPOSTA AL SINDACO RISINI: IL COMUNE CONFERISCA UN RICONOSCIMENTO AI DUE ARTISTI, ORMAI PIEVESI D’ADOZIONE

CITTA’ DELLA PIEVE – L’album Manzamà dei fratelli Mancuso ha vinto il Premio Tenco come miglior album in dialetto. Un disco prezioso per la mole di lavoro, per la cura dei particolari, per le pregiate collaborazioni di cui Enzo e Lorenzo Mancuso si sono avvalsi: da Franco Battiato a Giovanni Sollima, da Marco Betta a Ferruccio Spinetti, Arnaldo Vacca, Beppe Frana, Mosè Chiavoni, i 2 quartetti d’archi etc…). Il disco dei Mancuso è poesia e suono è musica di terra e di mare… Il premio Tenco è solo l’ennesimo riconoscimento al lavoro di ricerca e memoria che stanno facendo da decenni…

Non li scopriamo certo adesso Enzo e Lorenzo Mancuso, su queste colonne ne abbiamo scritto più volte. Lo facemmo per esempio nel 2017, dopo che in Tv era passato il film “Il talento di Mr Ripley” di Anthony Minghella del 1999, un filmone con attori di primissimo ordine come Matt Damon, Jude Law, Gwynett Paltrow, Cate Blanchet, Philip Seymour Hoffman e anche Sergio Rubini e Stefania Rocca, con i fratelli Mancuso non solo attori, ma anche autori della colonna sonora.

“Minghella li scelse perché colpito dai “loro visi antichi” e dalle loro voci: “Antiche e dure come la terra eppure plasmate sulle corde dell’anima, come i religiosi canti a cappella della tradizione sacra”… Infatti hanno facce da greci, che richiamano le facce delle statue di Fidia e i loro canti echeggiano talvolta i cori della tragedie classiche che si rappresentavano negli anfiteatri ai tempi d Euripide, 2.500 anni fa…  Così scrivevamo in quell’articolo di 4 anni fa, sottolineando come i due fratelli siciliani “grazie ai loro raffinati lavori, alla loro pluridecennale ricerca basata sul recupero di strumenti musicali, materiali e moduli esecutivi della tradizione siciliana, filtrati e reinventati in uno stile personale nuovo ed antico al tempo stesso, sono ormai riconosciuti a livello mondiale come icone culturali della Sicilia e della sua musica. Ma sono anche due figure che fanno parte a pieno titolo da un tempo ormai lungo, del panorama culturale di Città della Pieve dove vivono e lavorano in una dimensione da antichi artigiani. Quegli artigiani che erano e sono anche artisti e di elevato spessore. Ma magari poco conosciuti e poco celebrati”…

I fratelli Mancuso sono un’eccellenza nel panorama musicale italiano, di quello “etnico” in particolare, ma sono anche un’eccellenza pievese ormai da quasi mezzo secolo, perché è a Città della Pieve che vivono e lavorano.

a questo proposito ci sembra assolutamente pertinente e da sostenere la proposta avanzata sui social dalla nostra collaboratrice e docente del Liceo Italo Calvino di Città della Pieve, Lucia Annunziata:  Senza dubbio alcuno, due grandi e profondi autori e musicisti che vivono davvero con noi e tra noi con semplicità e senza clamori e che, insieme al racconto della loro bella Sicilia, portano alto il nome di Città della Pieve nel mondo. Penso sia giusto e opportuno, quando le circostanze lo renderanno possibile, che il nostro paese renda loro omaggio con una cerimonia pubblica di conferimento del titolo di CITTADINI BENEMERITI, un’iniziativa che sarebbe davvero importante anche sotto il profilo della promozione culturale e turistica dei nostri luoghi che Enzo e Lorenzo Mancuso contribuiscono ad onorare con la loro arte”.

Siamo d’accordo con Lucia e giriamo la proposta al sindaco Risini, all’assessore alla cultura Marchegiani con la speranza e l’auspicio che possano prenderla in considerazione. Città della Pieve si è entusiasmata per il matrimonio di Luca Argentero, ha visto calare troupe televisive romane e le ha viste accamparsi per giorni e notti intorno alla casa di Draghi, per raccontarci  quante volte il premier portava a pisciare il cane o la nipotina a prendere un gelato… L’audience dei fratelli Mancuso è sempre stata invece minore, certamente meno roboante. Come dice Lucia Annunziata è giunto il momento di rendere omaggio alla loro arte. Al loro immenso lavoro culturale.

m.l.

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