PRESA LA BANDA DEI BANCOMAT E DEI FINTI CARABINIERI

venerdì 09th, aprile 2021 / 10:25
PRESA LA BANDA DEI BANCOMAT E DEI FINTI CARABINIERI
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SIENA – “Otto persone, appartenenti a un gruppo criminale di etnia sinti, sono state arrestate con l’accusa di aver compiuto rapine e furti aggravati, oltre ad aver ricettato i proventi dei reati. Gli indizi sono riconducibili a due rapine consumate nelle province di Siena e Arezzo nel mese di dicembre 2020; quattro furti aggravati ai danni di sportelli ATM con modalità spaccata consumati nelle Province di Roma e Perugia; dieci episodi di furto consumati nelle province di Siena e Macerata, nell’arco temporale tra agosto e dicembre 2020. L’operazione, condotta dai carabinieri di Siena, è partita all’alba di giovedì ed è stata condotta nelle province di Roma, Perugia, Teramo, Ancona e Forlì-Cesena”.  La Banda usava due modalità d’azione: assalto a sportelli bancomat con uso di un carrattrezzi e rapina di automobilisti utilizzando travestimento da carabinieri.

In particolare, in Umbria, la banda aveva messo in atto un colpo ad un bancomat a Gubbio (non riuscito) e uno nel territorio comunale di Corciano. Poi colpi ad auto nei territori di Cannara, Bastia e Perugia. Al momento, infatti, gli indizi raccolti hanno consentito di ricostruire solo questi episodi, ma non è escluso che anche altri simili nelle modalità e vicini nel tempo (ad esempio il colpo al bancomat di Pozzuolo nel comune di Castiglione del Lago di qualche settimana fa) possano essere ricondotti alla stessa banda. Forse anche il colpo analogo ad Acquaviva di Montepulciano. 

Alcune rapine ai danni di automobilisti sono state compiute lungo la Siena-Bettolle e la Perugia-Bettolle:travestiti da carabinieri fermavano auto di grossa cilindrata per poi rapinare gli occupanti. Le prove indiziarie sono riferite ad un episodio avvenuto a Sinalunga, ma altri simili si sono verificati nello stesso periodo in territori poco distanti. Le indagini continuano, sia da parte dei Carabinieri toscani che umbri.

I militari dell’Arma hanno dato esecuzione a un “decreto di fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura di Siena. Il provvedimento è stato adottato dall’autorità giudiziaria in virtù del pericolo di fuga dei presunti malviventi.

I Carabinieri hanno così spiegato le modalità d’azione della banda: “I soggetti destinatari di misura, per quanto concerne le rapine, dopo aver individuato un’autovettura veloce da asportare, simulavano l’acquisto presso una concessionaria in provincia di Arezzo e, durante un giro di prova, rapinavano il veicolo, che successivamente veniva utilizzato su strada a scorrimento veloce, nel tentativo di effettuare una nuova rapina ai danni di medici pendolari, con l’utilizzo di armi, lampeggianti e casacche riportanti la scritta ‘Carabinieri’. Per quanto riguarda i colpi ai bancomat, la banda pianifica spaccate ai danni di istituti di credito utilizzando carroattrezzi provento di furto e autovetture veloci per la fuga. L’attività di indagine ha permesso, inoltre, di accertare l’esistenza di numerosi appoggi logistici nel centro Italia, che fornivano ai 19 indagati un costante sostegno nelle attività delittuose, nonché una continua interscambiabilità di ruoli nell’attuazione degli eventi criminosi. Nel corso dell’operazione, sono state eseguite anche 8 perquisizioni nei confronti di altrettanti soggetti con l’ausilio di personale del nucleo cinofili di Firenze e Roma”.

Non è detto che gli otto fermati siano effettivamente gli autori dei colpi ai bancomat di Acquaviva e Pozzuolo, entrambi con gravi danni collaterali agli edifici, ma la probabilità che si tratti proprio di quella banda è piuttosto alta. Gli inquirenti stanno incrociando dati, informazioni e riscontri.

 

Nella foto in basso: la “spaccata” al bancomat di Pozzuolo del 20 marzo scorso.

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