NUOVO STOP AD ASTRAZENECA, E BEZZINI CHIUDE GLI HUB VACCINALI: MANCANO LE DOSI. STRATEGIA DA RIPENSARE ANCORA. LA CAMPAGNA INVECE DI ACCELERARE, FRENA

giovedì 08th, aprile 2021 / 17:42
NUOVO STOP AD ASTRAZENECA, E BEZZINI CHIUDE GLI HUB VACCINALI: MANCANO LE DOSI. STRATEGIA DA RIPENSARE ANCORA.  LA CAMPAGNA INVECE DI ACCELERARE, FRENA
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FIRENZE – Si è appena salvato in consiglio regionale, ma ecco subito una nuova doccia fredda per l’assessore alla sanità toscano Simone Bezzini.

“Gli hub vaccinali della Toscana stanno chiudendo perché non arrivano più dosi”. lo ha detto proprio lui Bezzini davanti alla Commissione sanità del consiglio regionale. La situazione riportata dall’assessore è questa: la prossima settimana arriveranno 94 mila dosi di Pfizer, casa farmaceutica che si è rivelata fin qui la più puntuale nelle consegne, dosi che saranno riservate tutte agli over 80; AstraZeneca questa settimana non ha consegnato alcuna dose e la prossima ha in programma di consegnare solo 9 mila dosi.

“Per questo – ha detto Bezzini – stiamo chiudendo i centri vaccinali”. Sempre secondo quanto riferito potrebbe arrivare, ma non è confermato, una prima limitata fornitura di Johnson & Johnson, 10-11 mila dosi, mentre ad oggi Moderna non ha riprogrammato alcuna fornitura.

Bezzini si è poi soffermato sulle indicazioni di somministrare AstraZeneca agli ultra 60 enni:  “Le nuove raccomandazioni ci impongono di cambiare in corsa, per l’ennesima volta, la nostra programmazione. Il nostro programma era di somministrare AstraZeneca ai care-giver e ai volontari, ma ora dobbiamo ripensare la strategia per coloro che hanno meno di 60 anni, che in queste categorie sono la grande maggioranza”.

Bezzini ha infine spiegato che il personale degli hub chiusi, “grazie anche a una piccola fornitura aggiuntiva di Pfizer, darà una mano ai medici di medicina generale che lo richiedono per vaccinare gli over 80, in modo da raggiungere l’obiettivo di vaccinare tutti entro il 25 aprile”.

Chiaro che in questa situazione i nuovi hub che avrebbero dovuto aprire in varie aree della regione (al palasport di Chiusi, per esempio dove stava per partire l’allestimento) rimarranno per ora congelati. Inutile aprirli se non ci sono dosi disponibili. Così la campagna di vaccinazione invece che accelerare tira un altro colpo di freno. I proclami del generale Figliuolo cadono uno ad uno nel vuoto delle forniture mancate. Il premier Draghi va in Libia ad elogiare i buoni rapporti con quelli che tengono i migranti nei lager, ma non dice mezza parola sulla situazione relativa ai vaccini. Il cambio di passo sbandierato da tutti i partiti della larghissima maggioranza parlamentare e dai media mainstream nessuno lo ha visto. La curva dei contagi e quella dei morti invece di calare aumenta. Ieri 600 vittime, roma da far tremare i polsi anche ai più ottimisti. 

Le regioni vanno ognuna per conto proprio ci mettono del loro quanto a disorganizzazione ed errori, ma è evidente che il problema principale, il nodo, è a monte e sta nella mancanza delle dosi da inoculare. La via militare alla gestione dell’emergenza si sta dimostrando inefficace come quella dell’ex commissario Arcuri. Le stesse dichiarazioni dell’assessore toscano Bezzini in Commissione Sanità, suonano come una resa all’evidenza, come una dichiarazione di impotenza. E invece di alzare la voce e chiedere il rispetto degli impegni nelle forniture di vaccino tutti alzano le mani e al massimo chiudono i centri vaccinali. Così si va indietro non avanti. E la letteratura, anche quella a fumetti ce lo spiega senza tanti giri di parole. Prendiamo a prestito una strip di Dylan Don l’indagatore del’incubo (e qui l’incubo c’è e non si vede la fine): “Come siamo giunti a questo punto Dylan? Un passo alla volta nella direzione sbagliata”. Amen.

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