MINA SETTEMBRE E LA NAPOLI “NORMALE”

martedì 19th, gennaio 2021 / 16:11
MINA SETTEMBRE E LA NAPOLI “NORMALE”
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Maurizio de Giovanni va come un treno. Dopo la seguitissima serie televisiva dei Bastardi di Pizzofalcone, è arrivata sugli schermi Mina Settembre, interpretata da Serena Rossi, e si attende con impazienza l’entrata in scena del Commissario Ricciardi con l’onniscenico GuanciaLino.  A volte sembra che non ci siano altri attori italiani al di fuori di lui.

Però vabbè. Staremo a vedere.

L’ho vista Mina, e mi è piaciuta. Brava Serena Rossi che ha costruito un personaggio semplice e delicato, senza forzature, diverso dalla Mina Settembre letteraria (per sceneggiatura, non per scelta) ma assai caldo e gradevole. Un lavoro da professionista.

Un inedito Giuseppe Zeno, meno abbottonato del solito, forse grazie ad una libera uscita della sua napoletanità. Un brillantissimo Nando Paone nei panni del portiere Trapanese, un’immensamente cinica Marina Confalone nelle vesti della madre  disgustata dal mondo e dalla vita. E quando si dice Marina Confalone, si dice meraviglia. Con tanto di cappello.

 Poi c’è Napoli.

Capirai la novità, direte, Napoli è anche altrove. Tipo nei Bastardi di Pizzofalcone, l’Amica Geniale, gli spot pubblicitari di Dolce e Gabbana. E però no, quando scrivo che c’è Napoli, intendo altro. Per dire, nei Bastardi è una città che fa da sfondo, potrebbe essere Caserta, Torino, Parigi. Non farebbe una gran differenza. È una semplice cornice, quasi un non-luogo.

Quella dell’Amica Geniale è la Napoli che il mare non bagna, chiusa nella sua disperata violenza, incapace di lasciar andare i suoi figli maledetti.

Dolce e Gabbana, che ve lo dico a fare. Ben vengano per il lustro planetario della città ma è l’ennesima rappresentazione dello stereotipo napoletano, ad uso, abuso e consumo dello straniero. Spaghetti, Pulcinella, feste in strada -manco fosse Cuba- sulle note di Tu vuò fà l’americano  che, per quanto ben portati, i suoi bei 65 anni li tiene tutti. Dopo c’è stata molta altra musica. Napoli non si può sedere sugli allori e campare di rendita.

Questa Napoli di Mina invece è una città “normale”, affrancata da una narrazione caricaturale  che la confinerebbe entro descrizioni, suoni, colori, immagini obbligate e già viste infinite volte. Personaggio tra i personaggi, la Napoli messa in scena da Tiziana Aristarco su disegno di Maurizio de Giovanni, si racconta da sola, nelle serate che odorano di mare, gli antichi palazzi del centro storico, il brulichio dei Quartieri Spagnoli, l’armonia dei cieli color blu meridione del mondo, le notti movimentate, i mille colori del mare, l’ironia della gente anch’essa dispensata dall’interpretare il sempiterno ruolo di macchietta partenopea.

Insomma, che vi devo dire, città finalmente libera, questa Napoli di Settembre semplicemente è.

 

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