CITTA’ DELLA PIEVE, L’OPPOSIZIONE BOCCIA IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE 2021-2023 DELLA GIUNTA RISINI

sabato 03rd, ottobre 2020 / 10:37
CITTA’ DELLA PIEVE, L’OPPOSIZIONE BOCCIA IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE 2021-2023 DELLA GIUNTA RISINI
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Comincia l’autunno e ricomincia anche la politica. A Città della Pieve, dopo un’estate così così, segnata dall’emergenza covid e dall’assenza del Palio, dalla presenza di molti turisti italiani ma pochissimi stranieri, adesso si rimette in moto anche la macchina amministrativa e la stessa opposizione torna a farsi sentire. Lo fa con una presa di posizione sul DUP, Documento Unico di Programmazione per il triennio 2021-2023, che sarà il “cuore” dalla legislastura Risini. E quello di Simona Fabbrizzi e del gruppo di minoranza non è un giudizio positivo, né sul Dup né sulla relazIone politica che lo accompagna. Ecco, di seguito la  dichiarazione di voto espressa in consiglio dall’opposizione di sinistra:
“Il documento politico-programmatorio di accompagnamento al Documento Unico di Programmazione (DUP) appare debole e ripetitivo.
Se nella premessa e nel documento generale di valutazione dell’attuale periodo storico economico, si sottolinea il grave impatto che l’emergenza Covid impone a tutte le economie, sia a livello internazionale che locale, il documento proposto dalla attuale maggioranza e dalla Giunta appare un copia-incolla delle promesse elettorali, senza minimamente affrontare il necessario cambiamento che i durissimi prossimi anni ci imporranno.
La fortuna, per l’attuale amministrazione, è quella di avere ereditato dalle precedenti che hanno governato dagli anni 80 ad oggi, un quadro complessivo positivo e di equilibrio di bilancio, sia negli investimenti che nelle attività a tutti i livelli; attività, queste, messe in moto da tempo sui versanti più ampi: dal turismo all’associazionismo, dalla cultura all’istruzione e al sociale, ed altri ancora.
Tutto quello che si è costruito in maniera forte ed equilibrata non viene minimamente elaborato e sviluppato, ma sembra versare in un quadro di profondo ripiegamento.
Nel DUP mancano proposte di collaborazione con altri Enti, a partire dall’Unione dei Comuni, progetti di area vasta verso la Toscana e vere politiche dei trasporti sia locali che regionali.
Nel documento vengono riproposti modelli sanitari “fantasiosi” e autoreferenziali quali due Ospedali da attivare in pochi chilometri, senza una reale interlocuzione con la Regione e gli altri Comuni della Conferenza dei Sindaci del Territorio; si riscontra inoltre la mancanza di: politiche di sostegno all’assistenza integrativa domiciliare, progetti turistici di sviluppo green e qualificati, reale sostegni a società Start Up (evocate, ma di cui non si ha traccia).
Si parla inoltre, in modo ripetitivo e strumentale, di rilancio delle Associazioni alle quali poi, nei fatti, si delega in toto l’organizzazione di iniziative di alto livello. La collaborazione con le associazioni è talvolta discutibilmente discrezionale e priva della opportuna trasparenza.
Dal DUP emerge l’assoluta mancata conoscenza del Nuovo Terzo Settore, come definito dalla nuova normativa nazionale, e l’assenza di proposte per lo sviluppo dello Sport e il sostegno al Palio dei Terzieri e al suo necessario rafforzamento come reale Entità Sociale ed Economica.
Lo stesso atteso evento, tutto da costruire, sull’anniversario della scomparsa del Perugino nel 2023, si è concretizzato con la costituzione di una Onlus, fondata dalla Giunta Comunale (di cui abbiamo appreso solo a cosa fatta), che appare uno strumento debolissimo, sia dal punto di vista organizzativo che economico finanziario, più adatta ad una associazione di volontariato o del Tempo Libero.
In merito al Piano degli Investimenti per il prossimo triennio si assiste al sostanziale completamento delle politiche ultra ventennali già predisposte dalle amministrazioni precedenti e non c’è alcuna traccia delle promesse fatte nei confronti delle frazioni del territorio… neanche citate!
Tutto questo ci sembra disarmante.
Tutto appare limitato al tragitto tra il palazzo comunale e viale dei Cappuccini, con una deviazione verso il cimitero cittadino, di cui appare non adeguata la gestione ordinaria e dove, come a più riprese lamentato dai cittadini, i servizi igienici risultano abbandonati a loro stessi.
Non vi è traccia del sostegno all’Istruzione e alle relative politiche di sviluppo del Polo Scolastico e in particolare a quello Superiore.
L’attuale azione della maggioranza che governa il Comune è tutta rivolta all’interno, con pochissime iniziative partecipate e di respiro, oscillando tra una strizzata d’occhio a parte dell’alto orvietano ed una verso Perugia e il Trasimeno, navigando a vista e senza essere partecipe e promotrice di una azione incisiva che veda Città della Pieve, come spesso invece in passato, centro di proposte e di visioni.”
Insomma una bocciatura senza appello, su tutti i fronti. Normale, si dirà. L’opposizione fa semplicemente il suo mestiere, che è quello di contestare e contrastare le decisioni e gli atti della giunta e della maggioranza. Ma se la critica è forte sui singoli temi (da quello della sanità e della riorganizzazione ospedaliera, alle celebrazioni per il cinquecentenario della scomparsa del Perugino, fino allo sviluppo del Polo scolastico….) l’opposizione punta il dito soprattutto sulla mancanza di strategia e di respiro dell’azione amministrativa. La giunta Risini è accusata di guardare solo all’interno della città, “senza essere partecipe e promotrice di una azione incisiva che veda Città della Pieve, come spesso invece in passato, centro di proposte e di visioni”…
 Ovvio, che alla critica la minoranza dovrà far seguire le proprie proposte alternative, sia sui singoli temi, che sull’impianto generale, sul “disegno strategico” per il triennio. E anche per il dopo 2024, quando finirà il mandato di Fausto Risini, a meno che non sia già rassegnata ad un bis di Risini o chi per lui…
Quanto ai temi, noi ci permettiamo di segnalarne uno, non irrilevante per Città della Pieve. E’ quello del rapporto con Chiusi e con la vicina Toscana, delle “politiche di confine”. La Regione Umbria, adesso a trazione leghista, ma grazie anche alle sollecitazioni dei consiglieri di opposizione, qualche attenzione in più su questo versante l’ha mostrata e ci sono progetti in cantiere che potrebbero avvicinare ancor di più di due territori, come la variante per lo sfondamento verso Chiusi della Pievaiola, tra Piegaro e Moiano, che non sarebbe un tracciato in concorrenza con lo sbocco a Città della Pieve, ma un “di più” anche per le frazioni pievesi  di Moiano, Po’ Bandino e pure Ponticelli che beneficerebbe della maggiore facilità di raggiungere il casello di Fabro… Sarebbe interessante che la politica pievese e quella chiusina, su cose del genere riuscissero a dialogare.
m.l.
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