IL BOMBER SUAREZ E LA CITTADINANZA ITALIANA. NON PER TUTTI E’ COSI’ FACILE OTTENERLA
CHIUSI – Il calciatore Luis Suarez, bomber uruguagio del Barça che sembrava in procinto di approdare alla Juventus, due giorni fa è atterrato a Perugia e nel capoluogo umbro ha sostenuto e superato l’esame di italiano. Esame necessario, per ottenere la cittadinanza italiana, utile al fine di poter andare a giocare in Italia o in altri campionati europei, non da extracomunitario. Tutti i giornali e i siti web che parlano di calciomercato hanno sottolineato che adesso Suarez può avere la cittadinanza in tempi brevi, nel giro di qualche settimana…
Ieri sera davanti ad un bar di Chiusi Scalo, quando un cronista della Tv ha dato questa notizia, si è accesa una piccola discussione tra gli avventori che la Tv la guardavano anche molto distrattamente. E’ stata come una scintilla. Sì perché tra gli avventori c’erano un ragazzo di colore e un paio di cittadini stranieri, operai, uno in una ditta edile e l’altro in una azienda florovivaistica, entrambi slavi e residenti a Chiusi da anni. Loro la cittadinanza italiana l’hanno chiesta, ma non l’hanno ottenuta in tempi brevi, nel giro di qualche settimana.
A tutti e tre piace il calcio, tutti e tre ritengono Suarez un gran giocatore, ma questa cosa della cittadinanza lampo, li ha fatti alterare, perché loro hanno faticato per ottenerla. Il più anziano dei tre ha sciorinato tutta la trafila che hanno dovuto fare lui, la moglie e il figlio che forse la otterrà a breve perché a luglio ha compiuto 18 anni. Ma è nato all’ospedale di Nottola, appunto 18 anni fa. L’altro operaio, più giovane, diceva di essersi sposato con una ragazza italiana, come Suarez, ma anche nel suo caso ottenere la cittadinanza è stato come scalare l’Izoard.
Comprensibile il disappunto. Senza avere nulla di personale contro Luis Suarez. Se mai contro un sistema farraginoso e non uguale per tutti… Sul fatto che il sistema non fosse uguale per tutti non avevo dubbi, ma il siparietto davanti al bar alla notizia dell’esame sostenuto da Suarez, me lo ha confermato. Mi ha incuriosito e sono andato ad informarmi.
Secondo la legge italiana – si legge nel sito del Ministero dell’Interno – la cittadinanza italiana si acquista “iure sanguinis”, ovvero se si nasce (o si viene adottati) da cittadini italiani. Si può ottenere anche se si nasce in Italia da genitori apolidi o da genitori ignoti, casi ovviamente molto rari. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e hanno determinati requisiti, come avere un lavoro e un reddito o di non avere procedimenti penali a carico. Si può chiedere la cittadinanza anche per matrimonio, come appunto nel caso di Suarez e dell’operaio slavo residente a Chiusi Chi nasce in Italia da genitori stranieri può invece chiedere la cittadinanza al compimento dei 18 anni (ha tempo un anno per effettuare richiesta). Quindi chi nasce in Italia deve aspettare 18 anni prima di avere la cittadinanza.
Poi però è intervenuto il Decreto Sicurezza che ha stretto e maglie e allungato i tempi per ottenerla. Per la verità non esiste una tempistica fissa e stabilita. Prima del decreto sicurezza la conclusione del procedimento di rilascio era prevista entro 730 giorni dalla presentazione della domanda. Un termine massimo di due anni, quindi. Con il decreto sicurezza questo termine massimo è stato spostato a 48 mesi, ovvero 4 anni, raddoppiando il tempo di attesa. Ma dicono le cronache che la media dei tempi per il rilascio della cittadinanza è persino superiore al tetto massimo fissato e spesso sfora i 4 anni diventano anche 5. Sempre in forza del Decreto Sicurezza, per ottenere la concessione della cittadinanza per matrimonio o per residenza è necessario possedere “un’adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del quadro europeo”. Prima del Decreto, il livello richiesto era A1, ben più basso. L’attestazione che certifichi questa “adeguata conoscenza della lingua”, può essere rilasciata dalle scuole (per chi ha frequentato scuole italiane) o attraverso una certificazione degli enti riconosciuti. Che però, sono solamente quattro: tre università per stranieri (Siena, Perugia e Roma Tre) e la società Dante Alighieri. Si possono presentare integrazioni alla domanda, secondo alcune indicazioni delle prefettura e i tempi si allungano ancora…
Tutto ciò se non ti chiami Luis Suarez e non giochi nel Barça, naturalmente. In quest’ultimo caso i tempi si accorciano e puoi diventare cittadino italiano in un baleno.
Ci sono storie di calcio minore che raccontano invece di ragazzi, anche molto talentuosi, che sono arrivati in Italia magari su un barcone e che potrebbero fare la differenza nelle squadre del territorio e invece non possono giocare e nemmeno essere tesserati dalle società di calcio, perché non in possesso dei requisiti richiesti. Il calcio e lo sport in genere potrebbero essere una soluzione (anche dal punto di vista del reddito e dell’integrazione), ma non tutti riescono a trovare la possibilità in tempi ragionevoli. Qualcuno ce la fa, ma magari solo perché qualche procuratore ci ha visto l’affare e ha saputo ungere le ruote giuste. Non può funzionare così.
Italiani brava gente, ma che fatica diventarlo .
M.L.
Ma in un sistema improntato sui soldi c’è bisogno di andare a ricercare fra le pieghe della legge per capire che se sei un soggetto che tramite la tua attività le aziende possono guadagnare dei bei soldini e che tutto il complesso sociale impostato in tal modo può andare in tasca ai diritti, se ne può strafregare delle sincere ed oneste aspettative della gente che ha bisogno di lavorare? Per giuocare a pallone e facendo leva sulla pochezza mentale della gente che non s’incazza per tali differenze è prosperato un sistema per il quale se sei atleticamente bravo a trattare la palla, campi e puoi campare anche sopra le righe mentre un altro soggetto od una famiglia non ha tale facoltà. Anche questa non ti sembra una costrizione costruita e gestita da un complesso di società e strumenti per deviare la mente di coloro che pensano solo allo sport e che se non ce l’hanno magari scendono in piazza come i club più facinorosi ed oltransisti che la domenica in certe località si azzuffano procurando anche talvolta vittime e spaccando le strutture degli stadi? Allora non credo che ci voglia molto a capire che il sistema è delinquenziale e che non meriti quindi la fiducia delle persone”normali”. Si ”normali” perchè le altre che hanno nella testa solo queste faccende e non altre della vita comune, tanto normali non mi sembrano, perchè secondo me hanno delle tare e sfogano con questi pensieri le loro frustrazioni. Lo Sport è un altra cosa, mentre questo di cui si parla è tutto fuori che sport,perchè se ci costruisci sopra il sistema organizzato dai soldi e per i soldi poi non ti lamentare se avvengono tali discrasie e tare sociali.Il professionismo del pallone ? Cosa si vorrebbe dimostrare?
E’ l’ignoranza e la pochezza della gente che si fa attrarre da tutto questo complesso, che ci intavola discussioni a non finire che sembrano che se non abbiano acquistato quel tale giocatore conteso a suon di milioni manchi loro l’ossigeno. E’ la società così come è impostata che va in tasca ai bisogni più veri e che crea nello stesso tempo falsi miti, falsi bisogni, perchè si pasce di questi per indirizzare i cervelli. Non è questa forse una questione culturale,anzi sottoculturale ?
Credo che lo sport in tutto questo c’entri poco o niente. C’entrano se mai i soldi. E la fama. O il potere contrattuale di chi ti vuole nella sua squadra e per averti gli serve che tu abbia la cittadinanza… Succede anche per ingegneri della Ferrari (anche quelli che non sono famosi, ma utilissimi), per certi manager stranieri di ogni grande azienda, magari anche per cantanti, attori. Comunque pare che anche il bomber Suarez non riuscirà ad avere il passaporto italiano entro il 5 ottobre, data di chiusura del calciomercato, quindi, con tutta probabilità resterà dov’è…
No, lo sport c’entra fino a quando tutto questo come costume di massa è inteso come sport e tifo, non come rapporto fra gli uomini senza la finalizazione del sistema dei soldi.E la gente è presa da tutto questo e lo intende come sport, basta assistere alle discussioni ed a ciò che promana dal complesso mediatico.Ci fanno storie senza fine per un mancato goal o punizione dalle quali inondano i cittadini.Se non venissero a loro i soldi pubblici perchè è lo Stato che sovvenziona le squadre e le strutture con i conferimenti statali e quindi con i soldi pubblici che tramite i vasi economici intercomunicanti si arriva ad istituire vere e proprie società di proftto privato attorno al giuoco del pallone ed alla fine bisogna assistere alle tifoserie che si azzuffano per tutta questa roba.Che poi la Ferrari od altri si procurino ingegneri nel vivaio internazionale dipende dalle scelte aziendali e dai CDA delle stesse aziende che per stare sul mercato sono costrette a puntare sul progresso tecnologico delle loro strutture ed anche diciamolo a pagare cifre spropositate ai team e piloti -ma che in un certo qualmodo questi ultimi si capisce che sono costretti a rischiare la vita.Quindi anche in questo mondo di cui si parla e nelle diverse discipline non è che sia tutto uguale, certamente la bravura esiste anche nei calciatori,ma oggettivamente ritengo che non si meritino lo spettacolo dei soldi che sta loro intorno mentre la gente li esalta.Cosa vi possa essere da esaltare non lo comprendo e mai per la verità l’ho compreso. Il professionismo in tale campo come ”concezione” io credo che sarebbe da eliminare.
Tranquilli….tutti i nodi vengono al pettine.Gia’ ci sono gli indagati e sono stati sequestrati i verbali di esame.Molti perdono il pelo…..ma non il vizio….
X Remo. Si ma il problema non riguarda tanto un giocatore di pallone come stà succedendo adesso, ma un metodo, una tendenza a procedere che è insita in quel mondo, un intero sistema quindi.La Magistratura ha la forza di far invertire la rotta dove si muovono milioni di euro? Credo sinceramente di no.Per uno che ne pescano 100 la sfangano,questo lo sanno tutti quindi tanto tranquilli io direi che non si possa proprio stare.Si pensa che se si ripresentasse un altro caso le cose andrebbero più correttamente? Di fronte ai soldi nella maggior parte dei casi aumenta la corruzione.Ma ci si rende conto di cosa stiamo discutendo ed a che cosa siamo di fronte? Ad uno che giuoca a palla e che viene pagato milioni di euro in un contesto nazionale con tutti i problemi che ha l’italia e si debba indagare se sappia rispondere o meno ad una percentuale sufficiente di risposte in lingua italiana! Ma non sembra un offesa questa verso la stragrande maggioranza delle persone ? Ecco perchè ho detto che occorrerebbe eliminare in tante discipline il concetto di ”professionismo”.Professionismo di cosa? Messo e dispiegato in favore di cosa? Risultante da cosa ? La concezione dello sport ne viene abusata e ci si serve e si accetta detta parola perchè tutto questo ce lo fanno apparire come ”normalità” e quasi quasi ci si ribella se non si possa fruire di tutto questo. Secondo me è lo specchio che riflette la moderna alienazione della gente.Ho vissuto 5 anni a Napoli nei primi degli anni ’70 ed abitavo a Spaccanapoli e quindi nei cosiddetti ”bassi”. Al mattino andando al lavoro passavo davanti alle abitazioni a livello stradale dove c’erano intere famiglie che nel centro storico vivevano con i somari in una sola stanza dalla quale proveniva e si udiva il ragliare a tutte le ore. Ecco parecchie di quelle famiglie,di Domenica spendevano all’epoca più di 25.000 / 30.000 lire per andare allo stadio per vedere giuocare il Napoli.Sembra un esempio estremizzante ma non lo è, ed è quanto spesso produce ancor oggi l’etica mediatica di cui si serve il sistema per tenere emarginate le persone affinchè rimangano nella loro ignoranza.Tutto serve a tal fine, anche le moderne tecnologie che vediamo intorno a noi delle quali ci impongono l’uso perchè ci dicono che risolvano certi problemi. Che se da una parte questa è cosa pur vera, dall’altra producono alienazione e deviazione. Difatti su tale argomento spesso vediamo famiglie povere o molto modeste che comperano cellulari di gran costo ai loro figli ai quali non insegnano la giusta misura nè del denaro nè di quanti e quali sacrifici possa costare il guadagnarselo.Oppure genitori che portano il figlio che ha avuto un contratto di lavoro a tempo determinato per qualche mese a comperare subito un nuovo modello di auto, nonostante che il figlio desideri i modelli superaccessoriati che aggiungono ulteriori spese e sacrifici per i genitori nonostante quasi che lo stesso non sappia quanto si sono sacrificati padre e madre per risparmiare quelle somme….e magari vedi il padre al quale leggi nel viso la contraddizione che prova nel firmare l’impegno a pagare per la nuova macchina ed in più con quegli accessori. Questa diseducazione da parte soprattutto delle famiglie è dirompente e la veicolazione di come anche venga inteso spesso anche lo Sport-nella fattispecie soprattutto il Calcio così come è inteso e portato avanti – aliena i pensieri e le azioni,ed il prezzo che i poveri pagano è quasi sempre molto alto e si riconverte in pensieri ed atteggiamenti che lasciano intravedere di quale cultura fruiscano le persone che inconsapevolmente ma sicuramente ne diventano le prime dirette vittime.Qualcuno molte volte mi ha risposto dicendo che sono fuori tema scrivendo così perchè forse non ci vedono il collegamento o credono che non serva avere tale visione delle cose e sia inutile anche parlarne…..Diventa per tanti la storia recitata dal popolino nei confronti della psicanalisi quando si racconta la storia che ” la psicanalisi sia la scienza con la quale o senza la quale il mondo rimarrebbe tale e quale”. Per parecchi purtroppo è così.In genere non rispondo ma quando rispondo ho sempre risposto dicendo che se non ci vedono il collegamento con quanto avviene intorno e si pensa che si sia ” fuori tema” su certi argomenti,spesso succede che si paghi un prezzo e nemmeno se ne comprenda il motivo.Ed in effetti è ciò che succede ogni giorno.