DEGRADO AMBIENTALE, ABBANDONO, SPORCIZIA ANCHE LADDOVE MENO TE LO ASPETTI: TUTTA COLPA DEL COVID?

lunedì 13th, luglio 2020 / 18:33
DEGRADO AMBIENTALE, ABBANDONO, SPORCIZIA ANCHE LADDOVE MENO TE LO ASPETTI: TUTTA COLPA DEL COVID?
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Nel 2010 al Forum Nazionale della stampa autogestita “Cronache Italiane” organizzato da Primapagina a Città della Pieve, allestimmo una mostra fotografica intitolata “Pezzi d’Italia, Italia a pezzi” ed era il tentativo di ragionare sulle bellezze, ma anche sulle ferite inferte al territorio. La mostra fu accompagnata da un incontro cui parteciparono, sindaci e amministratori regionali umbri e toscani, esponenti del Fai, studiosi, ambientalisti, giornalisti di tutta Italia. Nell’occasione si parlò anche di cave, di discariche, di superfetazioni edilizie a ridosso di mura medievali, di Chiese, castelli, borghi in abbandono… Si parlò per esempio di una cava nei pressi di Panicale, del borgo fantasma di Salci, della diga incompiuta di San Piero in Campo, in piena Valdorcia, di alcuni castelli e borghi tenuti sotto chiave dai proprietari, in barba al fatto che strade, piazze, illuminazione fossero pubbliche…
Sono passati 10 anni da quella mostra e quel convegno. Di scempi ne son stati fatti altri nel frattempo. E adesso l’emergenza covid sta determinando altre ferite, altri abbandoni, altre chiusure…
E anche alcuni alibi per non fare niente e lasciare che alcune situazioni marciscano.
Sono proprio di questi giorni alcune segnalazioni comparse sui social: la prima e più scandalosa riguarda un sito di grande interesse culturale e ambientale: gli Horti Leonini di San Quirico d’Orcia, esempio splendido di giardino all’italiana, nel cuore della cittadina che nel nome porta quello del fiume e della valle che costituiscono il parco artistico e naturale della Valdorcia, patrimonio dell’Umanità, secondo l’Unesco. Bene (anzi male), sulla pagina facebook Sos Quercia delle Checche-Opera Valdorcia Nicoletta Innocenti rilancia una fotografia degli Horti in condizioni non proprio idilliache, ma soprattutto oggetto di un taglio e potatura degli alberi radicale, ai limiti dell’attentato all’immagine del giardino stesso. Che, si legge nel post di Nicoletta Innocenti “è chiuso e in sostanziale stato di abbandono” come si evince dalla foto in copertina.
La portavoce dell’Associazione Opera Valdorcia si chiede quanto gravi, anche sulla stagione turistica di San Quirico, già danneggiata dall’emergenza covid, la chiusura degli Horti Leonini.
Certo l’immagine parla da sola e c’è da chiedersi veramente il perché non si riesca a tutelare un patrimonio del genere, anche in aree molto celebrate, ma anche molto tutelate.
Sarteano è stato il regista Gabriele Valentini a segnalare il crollo di una porzione della ex chiesa di Santa Vittoria, utilizzata più volte nel corso degli anni come “set” per spettacoli  teatrali molto suggestivi. Un luogo simbolo del paese del Saracino, diventato nel tempo una cosa diversa, salvato in qualche modo da un utilizzo anomalo e fantasioso che rischia l’abbandono totale, il crollo definitivo. Rischia insomma di diventare un non luogo. O solo un ricordo.
Sempre su facebook, la consigliera comunale di minoranza al comune di Città della Pieve, Veronica Fattorini  segnala, con una foto e un post, la situazione di degrado delle banchine stradali a Po’ Bandino, “porta di ingresso” alla città del Perugino (e in senso opposto) a Chiusi Scalo:  recinzioni un po’ così, bottiglie di plastica, lattine, cartacce, mascherini e guanti anti covid, rimaste in bella mostra dopo il taglio dell’erba.  Un’immagine veramente brutta.
Altri lettori ci hanno segnalato, com messaggi vari e a più riprese, mascherine lasciate a terra anche lungo il Sentiero della Bonifica, che è percorso pedonale e ciclabile. Solo nel tratto Chiusi Scalo-Le Torri, ieri, domenica, ne abbiamo contate 4, ben visibili.
Ecco in questo caso si tratta di segnali di inciviltà, di mancato rispetto dell’ambiente e delle persone. E anche delle norme di sicurezza, soprattutto in clima di emergenza Covid. Ed è inciviltà e menefreghismo anche gettare carte, lattine e bottiglie a bordo strada. Ma qui chi ha provveduto al taglio dell’erba avrebbe dovuto anche provvedere alla pulizia.
Il caso degli Horti Leonini di San Quirico d’Orcia è diverso, e attiene alla cura del patrimonio storico-ambientale da parte delle pubbliche amministrazioni.
Proprio questa mattina abbiamo pubblicato su queste stesse colonne un intervento dell’ex consigliere comunale chiusino Niccolò Martinozzi che lamenta una scarsa attenzione all’arredo urbano da parte del Comune. Ecco, purtroppo, il problema è diffuso e riguarda – come dicevamo – anche paesi e amministratori considerati più attenti e più green di altri. Amministrazioni che si sono vantate di aver assunto figure con un pedigree ecologista da far invidia ai leader di Greenpeace e poi non non puliscono neanche i bordi stradali. Ma vabbè…
Ci prendiamo un impegno: verificare come stanno oggi i siti che furono oggetto della mostra di Cronache Italiane nel 2010. Sia quelli indicati come “ferite” che quelli indicati allora come “perle”. Alla fine dell’estate tireremo le somme.
m.l.
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