ADDIO A MORRICONE, MAESTRO DELLE MUSICHE DA FILM (E NON SOLO)

lunedì 06th, luglio 2020 / 11:34
ADDIO A MORRICONE, MAESTRO DELLE MUSICHE DA FILM (E NON SOLO)
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Dai tempi in cui il cinema era ancora muto, la colonna sonora dei film è sempre stata un elemento fondamentale, una colonna portante dei film stessi. Nel film muti un pianoforte sottolineava le scene, punteggiando le espressioni, il movimento degli attori, le situazioni. Poi con il sonoro la musica ha lasciato spazio alla parola, ma non del tutto, ed è rimasta comunque elemento fondamentale, imprescindibile contrappunto e sottolineatura della recitazione, dei piani sequenza, dei silenzi, della suspence, della paura, del movimento, della pioggia, del sole, e spesso anche del periodo  che il film racconta. Ci sono film di cui si ricorda più la colonna sonora che gli interpreti o il regista. Certe musiche da film sono quei film.

E se si parla di musiche da film, il primo nome che viene in mente è quello di Ennio Morricone, che è morto ieri a Roma all’età di 91 anni, per le conseguenze di una caduta e della rottura del femore. Certo, a 91 anni, anche una caduta banale può essere fatale. Ma Morricone ha lavorato fino alla fine. Solo 4 anni fa, nel 2016 ha ottenuto l’Oscar e il Golden Globe per la colonna sonora del film “The Hateful Eight”… un western di e alla Tarantino.

Cominciò a fare musiche da film proprio con i western, Morricone, all’inizio degli anni ’60:  Per un Pugno di Dollari, Per qualche dollaro in più, Il Buono il brutto e il cattivo, (la trilogia del dollaro),  ma anche La resa dei Conti, Una pistola per Ringo, Il mercenario, Il mio nome è nessuno… E poi più tardi due altri western capolavoro : il crepuscolare C’era una volta il west e Giù la testa, western sui generis, intrecciato con la rivoluzione messicana e con le tensioni dell’Irlanda del Nord a inizio ‘900 ..  questi due considerati con C’era una volta in America la “trilogia del tempo”…

Sono di Morricone la colonna sonora di Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi e Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (cantata anche da Joan Baez e Morandi), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, e poi Mission, Gli Intoccabili, Malena…

Insomma film di grande fattura con musica di grande fattura. Morricone insomma è stato e resterà per sempre un gigante del genere. Non a caso vanta oltre 70 milioni di dischi venduti. E una serie infinita di premi e riconoscimenti tra cui Oscar e Leone d’Oro alla carriera.

Ma Ennio Morricone ha contribuito anche a quella stagione irripetibile della canzone italiana anni ’60, arrangiando brani intramontabili cone Sapore di Sale di Gino paoli, Se telefonando, di Mina, Il mondo di Jimmy Fontana e quasi tutti i successi di Edoardo Vianello… quelle canzoncine balneari che segnarono fortemente gli anni del boom economico, del twist ballato sulle spiagge davanti ai juke box…

Compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra,  Morricone è stato anche uno dei volti italiani più noti all’estero, soprattutto in America, dove le sue colonne sonore di film hollywoodiani, dopo quelle degli spaghetti western di Leone che stupirono il pubblico Usa, sono da sempre molto apprezzate. Si sono serviti di lui Brian De Palma, Oliver Stone, John Carpenter, Mike Nichols, Barry Levinson, Quentin Tarantino.

L’Italia perde una figura di primissimo piano della musica e del cinema. Un compositore che ha saputo accompagnare con le note storie bellissime. Spesso drammatiche, tristi, crepuscolari, feroci… La potenza del cinema che è straordinaria non sarebbe la stessa senza le colonne sonore. Per 60 anni Morricone ne è stata la dimostrazione vivente. Adesso lo sarà nelle memoria. La stella numero 2.574 nella celebre Holliwood Walk of Fame porta il suo nome.

 

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