L’obiettivo della giunta regionale era quello di appoggiarsi ai privati per far sì che i pazienti non covid potessero continuare le cure. L’accordo fu illustrato dall’assessore regionale Coletto il quale aveva motivato la decisione con la necessità di mettere a disposizione i posti letto e “trasferire e trattare” i pazienti che avevano bisogno di interventi di chirurgia non procrastinabile, assistenza medica e riabilitativa non differibile.
SANITA’ ED EMERGENZA COVID: TERZA INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SCELTE DELLA GIUNTA TESEI IN UMBRIA
PERUGIA – E tre. Dopo i primi due fascicoli sull’ospedale da campo di Bastia e l’acquisto di 15mila test sierologici, la Corte dei Conti dell’Umbria ha aperto un’altra inchiesta sull’operato della Giunta regionale leghista. Ancora su una questione riguardante la sanità e precisamente l’emergenza Covid: l’accordo tra Regione e sanità privata che a metà aprile ha permesso di spostare le cure extra-covid dagli ospedali pubblici dedicati solo all’emergenza sanitaria alle cliniche private. Nei giorni scorsi i Nas, a cui è stata delegata l’indagine, hanno acquisito atti nella sede della Regione Umbria e in quella dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Nel mirino dei Carabinieri i contratti firmati con le associazioni che gestiscono le strutture, le prestazioni dei medici pubblici e la stessa durata dell’accordo e i prezzi delle prestazioni.