LA MORTE DI GIULIO SAVELLI, L’EDITORE DI PORCI CON LE ALI E DELL’ESTREMA SINISTRA CHE SI CONVERTI’ AL BERLUSCONISMO

giovedì 14th, maggio 2020 / 12:04
LA MORTE DI GIULIO SAVELLI, L’EDITORE DI  PORCI CON LE ALI  E DELL’ESTREMA SINISTRA CHE SI CONVERTI’ AL BERLUSCONISMO
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“Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Figa. Fregna ciorgna. Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella. Niente. Una volta con le filastrocche ci venivo, o almeno mi veniva voglia. Dicevo le parolacce e poi ridevo, se ero con i miei amichetti. Se ero sola le pensavo, le dicevo a mezza voce e poi mi infilavo le mani nelle mutandine, rapida rapida, con un occhio alla porta e le orecchie così tese che sentivo fischiare le scale. Era un grande spavento. E la mano poi me la sarei tagliata, ma era bello, una grande felicità bagnata, strappata, un urletto soffocato. Adesso, anche se sono sola è come se fossi in mezzo alla gente: mi viene da ridere. Cioè non è che mi viene da ridere, rido perché non sono mai sola, c’è sempre qualcuno, anche se non c’è nessuno, qualche maledetto coglione che mi giudica. Cazzo gonfio, cazzo duro, con la sua pelle, pelle pellosa e la sua cappella spellata: ne ho toccati già sette. Non mi hanno fatto grande impressione. Però non sono tutti uguali, c’è n’è che sembrano malati e che sembrano sani. Quelli tutti rugosi e quelli belli levigati. Uffa, tanto non mi viene: mi levo il pigiama e mi sdraio sulla schiena, come se fossi morta“.

Certo, il linguaggio non fa sconti. Ve lo immaginate oggi un libro che comincia così? Eppure allora, era il ’76, fece epoca. Perché non era la sceneggiatura di un film di Tinto Brass, ma l’incipit di un romanzo generazionale, che divenne un cult e vendette più di un milione di copie in pochissimo tempo.

Titolo? “Porci con le ali“. Un racconto, narrato in prima persona e a due voci, da due liceali Rocco ed Antonia, che poi sono gli autori Marco Lombardo Radice e Lidia Ravera. L’opera tradotta in molte lingue fece scandalo all’epoca della pubblicazione per il linguaggio triviale e sboccato ed il contenuto esplicito di situazioni intime nonché per l’atmosfera di fondo in cui al disagio della condizione giovanile si accompagna la vitalità e ai grandi slanci ideali e sentimentali, l’ancoraggio forte alla politica che allora era totalizzante e ad una realtà fatta di carne, che talvolta diviene gioia, oppure coscienza dei propri limiti. Insomma la traduzione su carta del famoso slogan “il personale è politico”. Ed è anche il passaggio dalla stagione tutta politica del ’68 a quella più “materiale” del ’77 che sfocerà anche in eventi tragici, i più terribili degli anni di piombo. 

Perché ne parlo, oggi, qui? perché quel libricino, con la copertina disegnata da Pablo Echaurren, lo editò la casa editrice Savelli. E Giulio Savelli, l’editore, è morto ieri a Roma a 78 anni.

Porci con le ali non fu il primo titolo della Savelli. Nel ’70 aveva già pubblicato “La strage di Stato” una controinchiesta sulla strage di Piazza Fontana, che la consacrò come uno dei principali punti di riferimento della sinistra extraparlamentare. E come una delle case editrici più coraggiose, anche se non proprio mainstream. Fu anche la prima editrice a pubblicare, nel 1973, un libro accompagnato da un disco, “L’ammazzapreti” una raccolta di canti satirici e anticlericali. E una delle primissime a dare dignità letteraria ad un genere considerato fino ad allora secondario, come il fumetto.

Un altro segmento molto importante e quasi pionieristico della Savelli  è stato quello della pubblicazione di libri dedicati alla musica in un periodo storico in cui è difficilissimo reperire informazioni a riguardo. Nel 1978 nasce la collana “La chitarra, il pianoforte e il potere” che andrà avanti fino al 1982, caratterizzandosi già a partire dal titolo per un approccio politicizzato alla critica musicale e per volumi dedicati ai cantautori come Luigi Tenco e Lucio Dalla (“Cercando un altro Egitto”), o a figure  “ribelli” della scena internazionale come Lou Reed, Bob Marley, Patti Smith, Bob Dylan, Jim Morrison o gli stessi Beatles di cui vengono tradotti i testi e viene analizzata l’opera in rapporto al contesto sociale e culturale del periodo. Nella collana “controcultura” non mancano accenti fortemente polemici nei confronti della gestione delle multinazionali del disco e degli organizzatori di concerti con titoli come “I padroni della musica“. Anche questo lavoro così fuori dagli schemi dell’editoria del tempo lascerà un’importante traccia sul modo di trattare il tema musicale da parte di riviste come “Gong” e “Muzak”.

Il colpo grosso però lo fece con Porci con le Ali, pubblicato nella collana “Il pane e le rose”,  lanciata l’anno prima, nel ’75 e dedicata al tema della libertà dei costumi e degli orientamenti sessuali nelle diverse prospettive di genere, con una particolare attenzione alla condizione degli adolescenti.

La casa editrice Savelli ha chiuso i battenti nel 1982, con l’Italia che vinceva i mondiali di calcio e stava diventando un’altra Italia.

Nel 1996 Giulio Savelli, l’editore controcorrente e contromano, fu eletto alla Camera dei deputati. Nelle liste di Forza Italia. Sua moglie Pia Luisa Bianco era una delle “pasdaran” dell’informazione targata Fininvest.  Una “conversione” adulta certo controversa. E la dimostrazione per chi in questi giorni ha vituperato la povera Silvia Romano tornata con il velo islamico dopo 540 giorni di prigionia in mano ad Al Shabab, che le conversioni avvengono, anche le più inusitate.  Ma Savelli non fu l’unico della ex sinistra parlamentare o extraparlamentare ad accostarsi a Berlusconi. O a lavorare per lui. Lo hanno fatto anche altri (Paolo Liguori, Carlo Panella, Toni Capuozzo, Giuliano Ferrara…).

Nel caso di Savelli e della sua avventura editoriale, finita molto prima della discesa in campo del Cavaliere a dire il vero, la conversione non cancella il coraggio mostrato negli anni ’70 nel proporre titoli, idee e pensieri che faticavano a trovare voce e spazi nella grande editoria. In questo senso la morte di Giulio Savelli è una perdita grave per la cultura italiana e soprattutto per la controcultura.

m.l. 

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