“IL DECRETO RILANCIO NON AIUTA I COMUNI”: BETTOLLINI CALZA L’ELMETTO E RISCRIVE A CONTE

giovedì 14th, maggio 2020 / 18:04
“IL DECRETO RILANCIO NON AIUTA I COMUNI”: BETTOLLINI CALZA L’ELMETTO E RISCRIVE A CONTE
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“Il decreto non contiene quel che serve ai Comuni e cioè ai cittadini: almeno 400 milioni per compensare la tassa sui rifiuti che non vogliamo chiedere alle attività economiche che hanno dovuto sospendere la propria attività e poi il decreto offre la possibilità di sospendere la quota capitale dei mutui dei comuni ma incredibilmente, il Cda della Cassa Depositi e Prestiti non lo attua.
Senza queste misure siamo a rischio tenuta dei conti pubblici. Questa è l’Italia che vogliamo? Anche no. Scriveremo di nuovo a Giuseppe Conte. Qualche Parlamentare può dare una mano?”

Così ha scritto questa mattina il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, prendendo le distanze – diciamo così – dal decreto del Governo sugli aiuti economici a famiglie, imprese e comuni…  Un post amaro, anticipato – diciamolo – da qualche battuta nella diretta facebook di ieri sera che adesso è diventato una presa di posizione politica. Non proprio allineata e coperta.  E anche dal titolo del post di Bettollini  traspare l’amarezza: “vicino conta solo a bocce”. Come dire che Conte e il governo non hanno “accostato” abbastanza e non hanno “bocciato” la crisi, allontanandola quanto era necessario. Insomma, secondo Bettollini il DL “Rilancio” pur con una serie di misure positive e importanti lascia scoperti dei buchi che in qualche modo andranno colmati.

Abbiano raggiunto il sindaco di Chiusi per telefono e gli abbiamo chiesto di spiegare meglio questa sua insoddisfazione rispetto al DL del governo. Ecco domande e risposte:

Ho visto un post piuttosto critico (diciamo pure incazzato) rispetto alle misure contenute nel decreto del governo, per i comuni… Ti aspettavi di più?
“Dobbiamo riconoscere che questo governo sta affrontando una crisi mondiale mai vista prima e dobbiamo riconoscere che sta facendo il possibile, ma ci sono degli aspetti che proprio ti mandano il sangue al cervello. La prima manovra doveva essere l’esenzione della tassazione a tutte le aziende che hanno dovuto chiudere per l’emergenza covid e ristoro al comune del mancato gettito dovuto dall’esenzione, così facendo avremmo dato una duplice risposta: una alle partite Iva e una ai Comuni”.
Hai detto che ci sono comunque misure positive e importanti: quali?
“Dobbiamo essere onesti: ce ne sono molti che riguardano un po tutti i settori: aiuti alle famiglie, finanziamento dei campi estivi, aiuti economici alle aziende, reddito emergenza. Dal punto di vista Comunale, posso dire che un primo segnale importante è quello dell’abolizione della prima rata dell’Imu alle strutture ricettive con appunto, ristorno al comune del mancato gettito. Ecco una operazione di questo tipo andava fatta su tutta la tassazione locale.”
Che cosa invece nello specifico manca o non ti convince?
“Devo studiare meglio il documento, ma dal punto di vista del bilancio comunale mancano sicuramente due cose: la sospensione dei muti e questa è clamorosa perché il decreto prevede la fattispecie, ma la Cassa Depositi e Prestiti ha deliberato di non attuarla. E’ davvero ridicolo, è una presa in giro. Protesterò più che posso su questo aspetto. E poi la diminuzione per il 2020 del fondo crediti di dubbia esigibilità del 50%, che consentirebbe al Comune di avere molte risorse a disposizione: sembra un tecnicismo,  ma è vita per i comuni e opportunità per i cittadini; peraltro è una richiesta che proveniva da Anci Nazionale”.
In concreto cosa significa il decreto per un comune come Chiusi?
“Per il comune significa che dovremmo far fronte al pagamento della quota capitale dei mutui per 221 mila euro, con risorse nostre e senza aiuto dal governo. Il fondo speciale stabilito per i comuni invece porterà un gettito di 130 mila che andrà a coprire qualche minore entrata. Le esenzioni con ristoro della tassa di occupazione del suolo pubblico è prevista fino al 30 Ottobre; se vogliamo portarla a dicembre dobbiamo finanziarla con risorse nostre così come per l’imposta di soggiorno”.
Hai annunciato che scriverai di nuovo a Conte, da solo o con chi?
“Mi unisco ai 31 Sindaci che hanno già scritto. Carta e penna ce l’abbiamo tutti”.
Tu sei del Pd… pensi che questa situazione sia dovuta a diversità di opinioni e di impostazione tra le varie componenti del governo?
“Sì, penso proprio di sì. Io ero contrario a governare con i 5 Stelle. Se ti ricordi, direttore, lo dissi subito; quella mia dichiarazione è agli atto, lo hai anche scritto a suo tempo…  I stelle sono incapaci di governare e soprattutto di dare risposte concrete ai comuni e alla popolazione. Questo governo deve avere coraggio: ora è il momento di togliere tutta la burocrazia, eliminare ogni forma di rallentamento, snellire gli organismi dello Stato e almeno mettere in circolo a tempo zero le risorse che sono state stanziate da questo decreto. Al Governo però non possono farcela da soli: devono chiamare qualche sindaco a dargli una mano, altrimenti sarà la fine e guarda, te lo dico con cognizione di causa: quando tu ministro mi sbandieri un decreto che è composto da 500 pagine cercando di colpire la mia attenzione sulla voluminosità del lavoro fatto, è l’emblema del peggio; io non voglio essere colpito dalla voluminosità di un decreto, ma dal suo dinamismo, dalla sua semplicità ed intuitività, dalla velocità di vederne gli effetti nel territorio e nella capacità di rispondere ad una emergenza straordinaria con atti straordinari”.
 A livello locale, di territorio, cosa sta facendo e cosa farà il Comune?
“A livello locale cercheremo di fare il massimo possibile…. favoriremo e valorizzeremo gli spazi aperti, toglieremo tassa di soggiorno e tassa di occupazione suolo pubblico per tutto il 2020, velocizzeremo investimenti e soprattutto saremo presenti a fianco delle nostre attività perché ci saranno tempi duri. Ieri abbiamo lanciato la prima piattaforma web per inserire tutte le attività di qualsiasi genere in un portale ben gestito, che sappia unire dal food al non food offrendo un panorama di visibilità e di opportunità enorme. Si chiama mychiusishop.it ovvero una sorta di  “amazon chiusino”. La prossima settimana sarà già operativa la piattaforma. Siamo al lavoro con i vertici nazionali ed internazionali di Slow Food perché vogliamo che Chiusi sia uno dei comuni in cui partiranno progetti pilota per la valorizzazione dei prodotti agricola e di tutta la filiera enogastromica con l’obiettivo non di contrastare l’e-commerce, ma di raccontare un progetto di comunità che riparte dalle origini, che riparte dalla terra, che riparte meglio di come eravamo prima. Siamo a lavoro sulle opere pubbliche che ovviamente sono in corso, ma stiamo pensando alle nuove per dare linfa a tutto l’indotto edilizio. Insomma, a noi non ha mai fatto paura niente; Chiusi vuole ripartire e noi saremo al fianco della nostra città, ma con spirito determinato e volenteroso. Faremo la nostra parte, come sempre”.
 L’intervista finisce qui. Ora Chiusi ha un sindaco  di lotta e di governo. E anche rispetto ai suoi colleghi del territorio Bettollini continua ad essere quello che si espone di più. Sia con le dirette facebook, che dal punto di vista politico, con posizioni come queste. Sarà interessante vedere quanti lo seguiranno e se anche le le opposizioni appoggeranno questa sua esternazione, oppure se ne staranno in disparte e per non confondersi con lui e con il Pd. La consigliera dei 5 Stelle Martinozzi, per esempio sembra molto allineata e coperta sulle posizioni del Governo. Di Conte e dei ministri pentastellati soprattutto. Chissà se una uscita come questa di Bettollini accorcerà o allargherà le distanze… IN settimana prossima è previsto il primo Consiglio Comunale “live” dopo l’emergenza e il lock down. Potrebbe essere quella l’occasione per verificare.
m.l.
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