CITTA’ DELLA PIEVE, IL SINDACO RISINI RECIDIVO: ANCORA UNA FOTO CON LA LEGA. CON LUI ANCHE RONCELLA. ORMAI SONO DUE SINDACI ARRUOLATI NELL’ESERCITO DI SALVINI
CITTA’ DELLA PIEVE – La Lega in Umbria pensa a tagliare i reparti ospedalieri, ma intanto festeggia. Anche nella zona del Trasimeno. Sì, perché “La Lega al Trasimeno c’è. Una serata insieme per ricordare a tutti che la nostra forza sono i nostri iscritti e i nostri eletti”. Così si legge in un post su Facebook pubblicato dal partito di Salvini, con foto di rito, tutti insieme appassionatamente: iscritti, dirigenti ed… eletti. Ovvero sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali, deputati e senatori.
E nella foto di gruppo compare, abbracciato agli altri, anche il sindaco di Città della Pieve Fausto Risini. E poco distante da Risini, il sindaco di Montegabbione Fabio Roncella. Entrambi si sono presentati alle elezioni a capo di liste civiche. Ma ormai è chiaro che la Lega considera entrambi tra i propri eletti. Senza se e senza ma. E senza tanti distinguo, che del resto non ha mai fatto.
Fausto Risini tra l’altro è recidivo: in estate si fece fotografare nell’atto di tagliare una torta con il simbolo del partito, ad una Festa della Lega a Passignano. Ad ottobre ha presentato, dal tavolo della presidenza, a Città della Pieve, il candidato leghista alle Regionali umbre. Ieri un’altra cena, con immancabile torta, baci e abbracci.
Il velo del civismo è caduto definitivamente, con buona pace di quanti a Città della Pieve e a Montegabbione ci hanno creduto. Ormai, Risini e Roncella sono a tutti gli effetti due sindaci leghisti. Lo afferma la Lega, non primapagina. Primapagina constàta e racconta. Prende atto.
Il post della Lega e soprattutto le foto della cena sono inequivocabili e non lasciano spazio ad alcuna congettura. Che Città della Pieve avesse un sindaco leghista, primapagina lo aveva già scritto, perché questa è l’evidenza dei fatti, al di là della storia personale di Risini, del suo passato e delle verniciature elettorali della sua lista. Ora anche Roncella è salito sulla stessa barca. E quindi il discorso vale anche per lui.
Presenti alle cena leghista anche i sindaci di Fabro Masella, di Monteleone d’Orvieto La Rocca e di Tuoro Maria Elena Minciaroni, ai quali però non può essere addebitato il salto della quaglia.
Ovviamente essere (o essere considerati) sindaci leghisti non è un reato. Né peccato (per chi ci crede, anche se qualche incongruenza con certe pagine dei vangeli si potrebbe pure trovare). Non è reato, né peccato cambiare casacca e partito o schieramento. In Italia è sport abbastanza diffuso e praticato sia a destra che a manca. E soprattutto al centro.
Però i fatti sono fatti e le immagini, da sempre, non solo adesso che siamo nell’era della comunicazione, parlano più di mile parole. Sono fatti inconfutabili. E nel caso in questione non c’è cortesia istituzionale che tenga. Si è infatti trattato di una iniziativa di partito, alla quale il partito ha invitato “i propri eletti”. Più chiaro di così… Ci sarà sicuramente chi dirà che per Risini e Roncella era un’occasione per incontrare da vicino l’assessore alla sanità della regione, per esempio. Neanche per sogno! gli assessori si incontrano in sede ufficiale, negli uffici della Regione, non ad una festa o cena di partito, con la torta sul tavolo.
Il problema a questo punto è di chi ha deciso di stare con Roncella e Risini pensando di stare in una lista civica. E ancor di più, di coloro che questa storia del civismo l’hanno spesso rimarcata e rilanciata, in risposta alle “illazioni” della stampa maliziosa o delle opposizioni. Questa netta scelta di campo con arruolamento nella truppa salviniana può anche creare qualche imbarazzo a chi ha sbandierato il vessillo civico, magari da sinistra, come messaggio alla sinistra ufficiale. Se non lo crea, il problema è più profondo. Vuol dire che è avvenuta una rapidissima mutazione genetica o qualche conversione improvvisa e fulminante sulla via di Damasco. O di Pontida.
Quanto ai due sindaci, un solo consiglio: occhio, che tutte ‘ste torte fanno alzare la glicemia…
m.l.
Nella foto: la cena della Lega. Roncella è il secondo da sinistra, Risini il quinto.
Intanto per la glicemia al pronto soccorso( che manca) ci sono andati quelli che gli si opponevano portandosi dietro un bel carico di contenuto etico partitocratico, tant’evvero che si sono sciolti in forma associazionistica, segno è che per coloro che sono stati abituati da tempo alle redini ed alle prebendine del carro il fare opposizione in maniera puntuale e precisa può diventare quasi un dramma. Io non giudico se Risini sia della Lega o meno, credo che il problema sia della distinzione fra forze che producano ”fatti”. Quelli prodotti negli ultimi 30 anni a Città della Pieve di fatti veri ce ne sono stati pochi, anche se qualcuno devo riconoscere di spessore che ha servito a rialzare le sorti del paese-questo va detto- ma la tua polemica sembra che abbia preso di mira un sindaco solo perchè è stato fotografato presente ad una festa insieme alla lega.Sarei curioso però di sentire anche l’opinione di quello che tu definisci ”recidivo” anche perchè con i tempi che corrono sembrerebbe che nei partiti di recidivi in quel modo ce ne siano parecchi.Vogliamo vedere chi abbia accettato il PD sotto le ali del suo manto rosè dal momento che oggi sotto l’egida di Zingaretti ci si vernicia tanto da progressisti e nello stesso momento si nicchia di fronte ai problemi del tipo della prescrizione assumendo il ruolo di una mediazione che per partorirlo è occorso il gancio di una gru per estrarlo dagli accordi ? Non nè per divagare ma pensa ad elementi come la Lorenzin che ha fatto del ricliclo la sua storia politica.Da famiglia social-comunista( per carità il cambiare idea potrebbe essere anche un segno d’intelligenza)-oggi però non lo è quasi mai-a Forza Italia, da Forza Italia al PD, il cambio di idea si scontra con un contenuto che a chiamarlo opportunistico si dice poco.Ma credi che sia un bello spettacolo e che faccia bene ad un partito l’accettare certi personaggi nelle proprie file? Ne vuoi un altro adesso che mi viene in mente e non lo dico tanto per divagare dal tema, ma verso italia viva chi è trasmigarto ? Almeno i democristiani veri sono rimasti fedeli al loro ideale anche se ancora metà partito di italia Viva e dentro il PD ( i personaggi si conoscono da lungo tempo ed al dilà della condivisine o meno delle idee almeno sono rimasti quello che sono e cioè sostanzialmente renziani)ma personaggi come Migliore che era espressione dell’ala sinistra della sinistra e che adesso milita in italia Viva come li definisci certi personaggi ? Quindi tutto questo ”chiasso” che vorresti che provenisse dalle posizioni di un Sindaco mi sembra alquanto strumentale e credo-ne converrai con me- che i giudizi si danno dagli atti, preso atto che se non altro la maggioranza che si è seduta su quegli scranni per anni ed anni c’è da domandarsi cosa ha prodotto.Ciò che è stato prodotto e del quale il risultato lo abbiamo visto risale credo ai tempi di Fonti che come sindaco ha tracciato un percorso
di rinnovamento se non altro nell’esteriorità delle strutture materiali ndi un paese.Questa amministrazione ancora deve essere messa alla prova ma mi sembra di osservare che intorno- e parlo dell’opposizione- molte pietre e molti calcinacci si stiano sfaldando non reggendo nel ruolo di opposizione. Poi visto dall’esterno mi posso senz’altro sbagliare e bada bene che con questo mio pensiero non difendo affatto la Lega perchè ho detto che i giudizi si danno dagli atti, ma se guardo oltre vedo proprio un oceano buio e di tenebre rispetto a chi dovrebbe assumersi l’alternativa.Se tirassero a vivacchiare quelli della nuova compagine di eletti, la gente prima o poi li punirà come è successo con quelli precedenti.Quindi questo è un discorso che non si basa se le torte portano sopra la ”glassa verde”….
Carlo, negli ultimi 30 anni Città della Pieve ha vissuto un boom economico-culturale-commerciale-turistico senza precedenti. Per alcune stagioni ha fatto concorrenza a località ben più celebrate e famose (e anche più grandi) tipo Orvieto, Cortona, Montepulciano. Ha visto crescere in maniera esponenziale le sue scuole, ha visto nascere zone artigianali-produttive e commerciali che prima non aveva, è diventata una meta del turismo domenicale di massa, ha ospitato eventi culturali di grandissimo rilievo e altri di minor richiamo (forse) ma di grande valore, ha visto rinascere il teatro Avvaloranti. Ha visto la Bcc di Moiano diventare Banca Centro (con un’area di influenza dal Tirreno all’Adriatico). Poi ha visto anche la chiusura dell’ospedale (come era già avvenuto a Chiusi, a Torrita, a Panicale, a Sarteano, a Chianciano, a Sinalunga, a Passignano…) e in ultimo ha assistito impotente alla debacle dei vertici regionali e alla vittoria della Lega sia in Regione che in Comune. E anche alla dissoluzione del Pd in salsa renziana. E ha visto anche crescere e svanire i 5 Stelle… Ma questo che c’entra? Se Città della Pieve – con tutto ciò che ha vissuto dal 1990 in poi – è un paese disastrato, molti dei paesi limitrofi cosa sono?
Concorsopoli, Valentini testimone al processo a Bocci
La Procura vuole portare in aula anche il consigliere politico della Marini, sono le torte che mangiavano questi che vi si rifacciano, fattene una ragione caro direttore.
E’ inutile che tu mi elenchi cosa è divenuta città della pieve, lo sappiamo tutti e lo abbiamo visto e fra l’altro te l’ho sottolineato anch’io.ma questo è avvenuto perchè tanti anni fa ,al tempo del sindaco fonti( altri tempi ed altre persone) è stato tracciato un percorso ed una base perchè fosse partito l’utilizzo di un rinnovamento. Tutto quanto è venuto dietro a questo negli anni ha prodotto l’accettazione e la scelta di cose del tipo le telenovelas dei ”Carabinieri” e certo che l’impulso grande sia partito da un fatto mediatico che ha portato alla presenza di gente nuova venuita dalle città che si sono portate dietro sia le relazioni,sia il loro mondo, sia i soldi.Nn faccio una critica negativa a tutto questo, oggi così succede, ma le amministrazioni che ruolo hanno giuocato se non quello di organizzare i terzieri e le feste paesane fra l’altro mi sembra nemmeno tanto finanziate dal settore pubblico ma a carico principalmente del volontariato? Positivo? Si, decisamente positivo tutto questo ma l’impronta della giunta è stata quella che ha dipanato dall’epoca d’oro dello sceneggiato ”Carabinieri” che poi mi sembra di ricordare che lo spazio che era stato richiesto come spazio economico non sia stato concesso ovviamente per le risorse limitate dell’ente pubblico e mi sembra di ricordare che dopo l’abbandono della piazza tutta l’economia che tirava bene ebbe un decadimento, soprattutto relativo agli esercizi pubblici.Nonostante tutto Città della pieve resta uno dei pochi esempi nel circondario dove è stata ristabilita una comunità viva e che anche adesso nei periodi di crisi generale riesce a distinguersi dai paesi circonvicini.Me lo chiedo, ma tutto questo è stato un merito delle Giunte che hanno governato ? La pongo come domanda ai lettori senza ombra e senza voler per forza risultare saccente perchè non ho strumenti particolari per spiegazioni ma a lume di naso mi sembrerebbe che una volta avviati certi processi proseguano anche da soli proprio perchè è stato ricostituito quel tessuto relazionale urbano fatto di esercizi pubblici, attività culturali o pseudo culturali( secondo me queste ultime in maggior numero di quelle culturali) ma per un paese come Città della Pieve tutto questo è un discreto e direi in certi casi anche ottimo biglietto di presentazione rivolto verso l’esterno considerato la partenza e considerato cosa era il paese 30 anni fa che tutti della nostra età abbiamo conosciuto.Se adesso l’aria è cambiata, soprattutto quella della fiducia politica vuol dire che tale cambiamento è dovuto anche al risentimento della gente riguardo all’immobilismo politico,fattivo ed inconcludente della giunta precedente e non solo all’aria che tira a livello nazionale verso la Lega.Ti ricordo che lista Civica vuol dire innanzitutto una cosa che è quella che i cittadini che si sono sentiti lontani dai partiti per i quali avevano votato e che hanno scelto di cambiare aria coinvolgendo forze contrarie a quelle che c’erano prima ma anche con la stessa partecipazione di quelle stesse forze i cui uomini e donne erano stati delusi e percepiti dai governi regionali lontani dalle aspettative.E se ha prevalso tale nuovo sentore,
un sindaco che taglia una torta fra l’altro di uno di quei partiti che ha permesso il ricambio, non vuol dire affatto che sia un voltagabbana e che la giunta si colori di verde.Il verde in questo caso è uno dei sostenitori di tale vittoria e tale gesto della presenza al taglio di una torta in casa lega mi appare anche un atto di condivisione dei princìpi per i quali è stato eletto! Come ti ripeto, l’importante sono gli atti, è da quelli che si giudica se una amministrazione sia capace di portare avanti quello che ha promesso.Se viene ridimensionato il suo intento perchè un assessore regionale ha messo le mano avanti e si predisponga ad accendere il semaforo rosso per le tematiche in questione, la gente credo che a questo punto saprà discernere chi meriti la fiducia o chi non la meriti. Che paura c’è ? Ha paura soltanto colui che mostra avere secondi fini da quanto ha sempre dichiarato, ma sarà la gente a dargli ragione o torto, non il fatto di una torta che secondo te possa marchiare l’appartenenza.Se così fosse sai quante torte sono state tagliate da gente che erano ”uomini contro” gli uni contro gl altri….il problema è quello che siamo in parecchi in italia ad esser rimasti alle torte ed a considerare le cose in tale luce ed a farle dipendere da quali torte si taglino.
la cosa è molto semplice: come è scritto nell’articolo, la cena in questione era una iniziativa di partito. E un sindaco non va ad una cena di partito se non è di quel partito. E che sia di quel partito lo ha sottolineato la Lega, postando alcune foto della serata, con foto di gruppo e didascalia (“i nostri eletti”). Come si usa in famiglia o tra “sodali”. Stop. Se poi Risini è in quota Lega non c’è problema. Però va detto che non è o non è più un sindaco civico. Se non lo dice lui e non lo dicono i suoi sostenitori e compagni di cordata, lo diciamo noi. Perché così è. Senza tema di smentita. Cambia qualcosa per Città della Pieve? Forse no. O forse sì. Dipende dai punti di vista. E da quanto è stato dichiarato in precedenza. Tutto qui. Non c’è da discutere su chi ha ragione e chi ha torto, perché la cosa è talmente evidente e conclamata che non è in discussione. Né in dubbio. E’ una constatazione. Poi, naturalmente c’è chi sarà contento che Città della Pieve abbia un sindaco in quota Lega e chi no. Ma la frittata è fatta e per cinque anni, salvo cataclismi, resterà in tavola…
Io da molto l’avevo capito
Quindi, in base a questo ragionamento, Bettollini è associabile, senza tema di smentita all’associazione “Family Day”, avendo aderito alla manifestazione di sabato scorso a Chiusi e dato che era inserito tra il relatori del convegno.
No, perché l’iniziativa sulla famiglia era promossa dale parrocchie di Chiusi città, non da “family day” (e la cosa a mio avviso è peoccupante) e la presenza di Bettollini e Scaramelli era stata presentata già nell’invito come “saluto”. Io al loro posto non ci sarei andato e su questo giornale questo è stato anche scritto. E in ogni caso mi sembra che alla fine Bewttollini non ci sia neanche andato. Risini invece c’era e si è fatto fotografare festante (per la terza o quarta volta) in 9 mesi. Il che è più che un indizio. Inoltre l’iniziativa cui ha participato Risini non era una inziativa politica ma una cena di partito “con i nostri iscritti e i nostri eletti” secondo ciò che ha scritto la Lega. La differenza mi pare sostanziale e le dimissioni della consigliera comunale di maggioranza Keti Neri eletta nella lista Risini in quota M5S, per ragioni politiche ovvero per lo scivolamento sempre più a destra e la connotazione sempre più leghista di Risini mi pare che confermino in pieno ciò che primapagina ha scritto in proposito.
Che non lo era un sindaco civico l’avevi già detto tu quando la Lega dichiarò di dargli l’appoggio,solo per il fatto che risultò subito agli occhi impauriti di tutti gli altri che sostenevi che con quel passaggio la maggioranza sarebbe probabilmente diventata minoranza, quindi già si preparava la vernice verde.Ma qui vedo che si va avanti per deduzioni perchè uno partecipa al taglio di una torta. Certo, se avessero PER ASSURDO invitato Simona Fabbrizzi era chiaro che non ci sarebbe andata per forza di cose e di logica,ma per una componente civica che riconosce che l’apporto del partito della lega sia stato preponderante come tutti sanno, l’interpretare tali segni e dire che il Sindaco sia della Lega perchè ad una festa di quel partito c’era pure lui, mi sembrerebbe forzare un attimo la realtà.Ora di questo passo stai a vedere che prende la tessera…..eh Marco, quando non si sà più che dire ci si attacca a tutto……poi fosse anche della Lega e la sua partecipazione all’intesa civica fosse servita a mandare fuori casa l’inquilino moroso mi sembrerebbe anche normale che andasse alle feste di partito di quella intesa.Una volta forse questo non sarebbe avvenuto e te ne dò atto, ma oggi tu dici che ” un sindaco non va ad una festa di partito se non è di quel partito”.Questo lo dici tu per avvalorare la tua tesi ma forse non hai ben compreso che i tempi non sono più quelli di una volta, dove ti ricordo che anche disinvoltamente gli osservatori di altri partiti andavano ai congressi di altri partiti.Il PCI quando faceva i suoi congressi aveva fra gli invitati anche alti personaggi politici della DC o del PSI.Lo stesso Craxi che tanto di sinistra non era mi sembra di poter dire perchè aveva partecipato al CAF (Craxi,Andreotti, Forlani tanto per ricordarlo) quando entrò al suo congresso Enrico Berlinguer edi socialisti lo fischiarono,l’On.Bettino si espresse così” Non ho fischiato perchè non sò fischiare ma lo avrei fatto se ne fossi stato capace”…..allora come vedi tutta questa roba è pannamontata che viene montata perchè serve a qualcosa e non è casuale anche nel caso che riporti.C’è sempre uno scopo e c’è sempre una costruzione di argomenti che poi gli si da la piega che interessa dare e che interessa possa rimanere.E questo il caso non è affatto diverso da quanto si diceva.Io se fossi Risini,chiamato così in causa risponderei, se non lo fà come non lo ha fatto altre volte che tu lo hai verniciato di verde o di nero-verde,si vede che intelligentemente avrà fatto le sue deduzioni e/o valutazioni ,qualunque esse siano.E se non le ha fatte e non le ha espresse sulle pagine del tuo giornale non credo che sia perchè non ce le abbia.Io credo-e lo dico molto sommessamente- occorrerebbe finirla con il disegnare ritratti di altri e delle loro etiche in base a ciò che si crede possa convenire. In quel modo è stato visto che si può perdere,ma è difficile che una cosa del genere oggi in un mondo così come è, dove la gente perlopiù è incazzata e spesso non ritrova il bandolo della matassa, gli si vada a colorare l’appartenenza per il taglio di una torta.Vallo a dire ai Sindaci di nostra ben nota conoscenza che quando inaugurano un angolo di marciapiede portano la fascia tricolore.Mi sembra che Risini questo non l’abbia fatto,anche nell’occasione di cui tu parli.Quindi io per carattere ti ho risposto, ma è per carattere mio, lui magari reputa opportuno non farlo, e trovo che nel fondo abbia ragione,perchè non si può rispondere a cose di questo genere e dargli la valenza che tu credi che meritino.
Marco, considerando i tuoi i paragoni della risposta a Luca Scaramelli occorrerebbe scongiurare che rimangano le strisciate delle unghia sugli specchi eh …..ma capisco se una cosa non và giù non và giù,perchè non trovo nessun elemento di razionalità in quella differenziazione che fai, e non dico questo per spirito preso di polemica; è che di quanto ti ho risposto nei due interventi tu non ne tieni minimamente conto, come se non fosse stato detto.E’ strano però, quando i valori si vogliano far valere lo si fà e lo si dice, quando si tratta di quello che non ci piace considerare o ci piacciono poco questo non lo si fà.Come dicevano tempo fa? : …e la chiamano modernità.