CITTA’ DELLA PIEVE, QUELLA TORTA LEGHISTA E’ INDIGERIBILE: LA CONSIGLIERA KETY NERI SI DIMETTE E LASCIA RISINI

venerdì 14th, febbraio 2020 / 18:03
CITTA’ DELLA PIEVE, QUELLA TORTA LEGHISTA E’ INDIGERIBILE: LA CONSIGLIERA KETY NERI SI DIMETTE E LASCIA RISINI
0 Flares 0 Flares ×

CITTA’ DELLA PIEVE – Le torte, si sa, possono risultare indigeste. E così a due giorni dalla cena della Lega del Trasimeno con tanto di torta. appunto, e foto ricordo con il sindaco pievese Fausto Risini sorridente e abbracciato ad altri dirigenti,  iscritti ed eletti del partito di Salvini, arriva la prima defezione. Proprio a causa di quella torta indigeribile. Come diceva Agatha Christie un indizio è un indizio, due indizi sono due indizi, tre indizi però sono una prova…  Risini, di foto ricorso e comparsate a fianco di esponenti della Lega ne ha fatte più di tre, da quando è diventato sindaco. E – come abbiamo già scritto in altro articolo, un sindaco non presenta i candidati di un partito, non taglia torte con il simbolo di un partito, non va alle cene di un partito, se non è di quel partito. Non solo, ma è stata a Lega ad arruolare Risini e altri sindaci del territorio tra gli “eletti del partito”. La cosa non è un reato, ovviamente. Ma c’era da aspettarsi che a qualcuno non piacesse. La prima a dire “not in my name” è stata Kati Neri (foto) che con un lungo comunicato ha annunciato le dimissioni da consigliere di maggioranza a Città della Pieve. Per ragioni politiche. Per quello spostamento sempre più verso la destra e la Lega del sindaco Risini.

“Mi sono candidata con una lista civica, sono stata votata da gente di destra e di sinistra e, ad oggi, è chiaro, per me, che l’indirizzo politico sia sbilanciato in buona parte a destra. Le strategie politiche adottate dal Sindaco possono essere condivisibili o meno, dibattute o meno, chiacchierate, criticate, applaudite, ma non sono quelle per cui mi sono candidata; ho dei principi, dei valori che mi hanno sempre contraddistinta cui non passerò mai sopra, per nessuno. Per questi motivi, dopo varie vicende di vicinanza con la Lega, non per ultimo quella di qualche giorno fa che vedeva partecipante il Sindaco alla Festa della Lega Trasimeno, cui hanno partecipato altri sindaci, definiti dalla stessa Lega come “ nostri sindaci eletti” e dopo una smentita ufficiale che non è mai arrivata, mi sono vista costretta a prendere le distanze, dimettendomi”.

Una presa di distanze chiarissima, netta. Che fa onore alla consigliera Neri, non tanto perché lascia la nave di Risini, quanto perché mette in primo piano la coerenza personale, rispetto alla convenienza politica. Fa prevalere i propri principi, il proprio pensiero, rispetto ad altre logiche. Non solo. Kety Neri lascia il consiglio, non solo il gruppo di maggioranza, passando all’opposizione. E anche questo è apprezzabile in tempi in cu i cambi di casacca e i salti della quaglia sono diventati sport nazionale.

E nella lettera di dimissioni Kety Neri evidenzia anche oltre alla delusione per il tradimento della vocazione civica da parte del sindaco, anche il proprio rammarico per dover abbandonare l’impegno di rappresentare in Consiglio Comunale la frazione e i cittadini di Ponticelli. Anche questo è un gesto di buona politica.

Ma la defezione della consigliera dimissionaria apre nuovi scenari e si presta ad altre considerazioni. La prima è che le dimissioni sono sì una decisione e un fatto personale. Ma Kety Neri fu candidata ed eletta in rappresentanza di Ponticelli, ma anche dell’area riferibile al M5S. Quindi: la presa di distanze della Neri, è anche una presa di distanze del M5S, che tra l’altro con la Lega è ai ferri corti anche a livello nazionale?

Sarà interessante vedere come evolverà la questione. Seconda considerazione: le dimissioni di Kety Neri saranno le prime e le ultime, oppure quella torta con glassa leghista è risultata indigeribile anche a qualcun altro? Per esempio a Lucia Fatichenti e Michela Nocentini entrambe in giunta con Risini, ed entrambe provenienti dall’area ex Ds-Pd, come la pensano? E l’altro assessore Luca Marchegiani, che è sempre stato di area socialista? Gli va bene la sempre più marcata connotazione leghista della maggioranza pievese?

Sono domande che qualcuno si è posto anche sui social, soprattutto negli ambienti vicini al gruppo di minoranza, al Pd. Viene da chiedersi: ma Risini non poteva evitare certe uscite così plateali insieme ai salviniani?

Comunque, ecco di seguito il testo integrale della lettera di dimissioni di Kety Neri che tra l’altro elenca anche i problemi e i progetti che aveva cominciato ad affrontare da consigliere.

Comunico a tutti i cittadini di Ponticelli e non, che stamani ho presentato le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale di maggioranza presso il Comune di Città della Pieve. E’ stata una decisione ponderata, sofferta ma necessaria, frutto di un malumore che non sono riuscita a placare nonostante i buoni propositi e gli impegni presi con i miei compaesani, primo fra tutti, quello “ di non mollare mai”; ed è questo il dispiacere più grande per me, quello di dover mollare. Mi sono candidata con una lista civica, sono stata votata da gente di destra e di sinistra e, ad oggi, è chiaro, per me, che l’indirizzo politico sia sbilanciato in buona parte a destra. Le strategie politiche adottate dal Sindaco possono essere condivisibili o meno, dibattute o meno, chiacchierate, criticate, applaudite, ma non sono quelle per cui mi sono candidata; ho dei principi, dei valori che mi hanno sempre contraddistinta cui non passerò mai sopra, per nessuno. Per questi motivi, dopo varie vicende di vicinanza con la Lega, non per ultimo quella di qualche giorno fa che vedeva partecipante il Sindaco alla Festa della Lega Trasimeno, cui hanno partecipato altri sindaci, definiti dalla stessa Lega come “ nostri sindaci eletti” e dopo una smentita ufficiale che non è mai arrivata, mi sono vista costretta a prendere le distanze, dimettendomi. In questi mesi, molte cose sono state messe in piedi per Ponticelli: – Le barriere antirumore: ero in contatto continuo con il Tecnico Arpa che sta redigendo la relazione da presentare alle FS – Le analisi delle ceneri che devono essere fatte al Campo Sportivo – Le analisi dei pozzi che devono essere riprese, per cui avevo chiesto documentazione delle vecchie analisi, per poi procedere – La fontanella dell’acqua – La rotonda, per la quale il Sindaco è in contatto continuo con la Provincia – La telecamera di sorveglianza che deve essere installata presso la rotonda – La fase 2 del reddito di cittadinanza, per cui mi stavo muovendo cercando di reperire informazioni ed aiutare nella gestione della stessa – Ecc… ecc… Sono convinta che tutto questo non solo verrà portato a compimento dall’Amministrazione Comunale, ma altre cose verranno fatte non solo per Ponticelli, ma per tutto il Comune di Città della Pieve indipendentemente dalla mia presenza in Consiglio Comunale. Auguro quindi loro, un buon proseguimento di lavoro. Grazie a tutti e a presto. Kety.

Diciamolo, una volta tanto, la politica, anche in periferia, lancia segnali incoraggianti. E lo fa con un gesto coraggioso, solitario, inequivocabile. Ma anche con un linguaggi sobrio, non urlato. Quasi con gentilezza. “Questa non è più la mia casa, o quantomeno la casa che pensavo… quindi me ne vado” dice in sostanza la consigliera dimissionaria, che prende le distanze, ma non urla, non offende, addirittura augura buon lavoro a chi rimane…

Vedremo se sarà solo una scossa o se seguirà uno sciame. Se il terremoto farà danni alla maggioranza o se alla fine sarà solo una crepa di assestamento nella fase di inizio lavori…  In caso di dimissioni di un consigliere, subentra il primo dei non eletti della lista. Nel caso specifico si tratta di Stefano Selva. Uno dei giovani della lista. Risini e la maggioranza provvederanno alla surroga senza batter ciglio o cercheranno di ricucire lo strappo?  La risposta del Gruppo Liberamente, è una toppa peggiore del buco. Intanto prende atto delle dimissioni senza batter ciglio appunto. E la cosa è quantomeno ingenerosa nei confronti della dimissionaria. Poi si sostiene in sostanza che “se per affrontare il tema dell’ospedale, ad esempio, si deve parlare con un esponente di partito ciò no deve spaventare. Se serve andare ad una festa o una cena idem…” ma questa è una dichiarazione di totale incompetenza politica, di estrema confusione nella concezione dei ruoli della politica e delle isitituzioni. Lo abbiamo già scritto: non c’è nulla di male nel fatto che un sindaco incontri esponenti di partito, ma li deve incontrare in sedi istituzionali o politiche, non andando a cena, o tagliando torte, che è già cosa diversa dal partecipare ad un dibattito in una festa di partito, per dire… Se vai ad una cena di partito, ti fai fotografare abbracciato ai comparenti e tagli la torta augurale con il simbolo del partito, o sei di quel partito o sei uno sprovveduto che non sa quello che fa. Fausto Risini non è uno sprovveduto.E non era nemmeno leghista. Adesso ha fatto una scelta. Quella della Lega come partito di riferimento della sua amministrazione. Questo è, perché questo dicono le immagini, gli atti, le comparsate, le presentazioni dei candidati… Questo è ciò che ha fatto gettare la spugna a Kety Neri. Che merita un applauso per come lo ha fatto.

Quant a Risini & C. perdere un pezzo per ragioni politiche dopo soli 9 mesi dalle elezioni, non è esattamente una partenza lanciata..

m.l.

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Mail YouTube