PATTY SMITH E LE SARDINE, IO STO CON LORO
CHIUSI – Già me lo figuro il mio amico Carlo Sacco che scrive “aridagli con ‘sta storia della musica che fa la rivoluzione!” Vabbè, pazienza. Può essere che a canzoni non si fa rivoluzione, come cantava Guccini, ma che una certa musica possa fare da colonna sonora alle rivoluzioni, ai grandi movimenti e sommovimenti di massa questo è innegabile. E’ successo con Verdi nel Risorgimento, è successo coi Creedence, con Bob Dylan, Joan Baez e con John Lennon durante gli anni della guerra del Viet Nam. Con Claudio Lolli negli anni delle stragi di stato in Italia… Springsteen ci ha regalato riflessioni profonde sull’America deindustralizzata, sulla “rust belt” tra Ohio e Pennsylvania…
Mercoledì sera a Ravenna, Patti Smith si è presentata sul palco con una sardina cucita sulla giacca. E, a un certo punto, mentre lanciava “Ghost dance”, ha detto: “Saluto Ravenna, saluto le sardine”. Applausi.
La poetessa del rock era lì per cantare, ed ha cantato. E’ finita come sempre. È finita con “People have the power”. Il popolo ha il potere.
Un messaggio, un endorsment come dicono loro, gli americani, per il movimento che sta riempiendo le piazze di tutta Italia. Questo pomeriggio saranno a Siena, piazza Duomo. “Le cose non saranno mai perfette – ha detto – Ma voi dovete continuare a combattere.” E se lo dice Patti, ci si può anche credere, perché Patti Smith non è una qualunque. Ha 72 anni, i capelli bianchi… bella non è mai stata, neanche a 30 anni, ma le sue canzoni hanno fatto epoca. Non a caso Bob Dylan mandò lei, l’amica di una vita, a ritirare il premio Nobel, lui non aveva tempo e neanche voglia… Patti si dimenticò pure le parole… Aveva poca voglia anche lei di certe cerimonie, lei è di un’altra pasta. Aveva solo fatto un favore ad un amico. Come quando gli ritiri un certificato, un pacco dal corriere o il referto delle analisi… Per cortesia…
Patricia Lee Smith, in arte Patti Smith non è solo una cantante rock, è una poetessa, un’icona di una generazione.
Mi ricordo ancora il concerto che tenne a Firenze nel ’79... Avevo già visto qualcosa di simile, come “ambiente” a Umbria Jazz nel ’76 e ’77 a Castiglione del Lago, Città della Pieve e Perugia… Ma quel giorno al Campo di Marte l’ambiente di Umbria Jazz era amplificato per 5, 6, 10 volte…. Ebbi timore che la mia amata Viola non avesse più uno stadio in cui giocare per i successivi dieci anni. Fu un concerto memorabile. Con grandissimi problemi logistici per chi come me era in mezzo al prato, stretto peggio che dentro una scatola di sardine (che all’epoca erano solo pescetti sott’olio). Il problema numero uno era quello di dove poter pisciare. Il problema numero due, se trovavi il modo e dove pisciare, era come tornare al punto di partenza, dove ti aspettavano gli amici… Il problema finale fu come uscirne e come camminare sopra un mare di bottiglie, lattine, cartacce, scarpe, magliette, mutande e reggiseni smarriti da chissà chi con un “afrore” di marijuana che superava quello dei gas d scarico della macchine e gli odori delle pizzerie e dei camioncini con il lampredotto…
All’epoca la canzone più nota di Patty era Because the night…
Ci fa piacere che sia ancora al pezzo, che ancora abbia voglia di incitare alla rivoluzione o quantomeno alla “partecipazione di piazza” contro i seminatori di odio e intolleranza… Le sardine dovrebbero essere orgogliose di questa sponsorizzazione.
E’ vero, ‘ste sardine sono ancora un movimento un po’ ibrido e nebuloso, il ragazzo che tutte le sere sta in tv a spiegarci di cosa si tratta, non spiega granché, ma ha una faccia pulita, non dice che non sta né di qua né di là ed è già tanto; dice che le pizze reali sono meglio delle piazze virtuali sui social e non è poco; su alcuni temi (accoglienza, integrazione, dialogo tra generazioni, giudizio sui governi locali a partire dalla sua Emilia Romagna) è stato ed è piuttosto chiaro… su altre questioni un po’ meno, ma non si può chiedere alle sardine, finché sono sardine, di vestire i panni dei delfini o degli squali che sono animali più scafati, più robusti, più abituati al mare aperto…
Per quello che conta, io sto con le sardine, sapendo che non sono solo ragazzini, né tantomeno ragazzini viziati e figli di papà (lo dicevano anche nel ’68 e nel ’77), sapendo che con loro ci sono tanti come me che hanno superato la sessantina e non hanno ancora voglia di ammainare bandiera.
L’endorsement di Patti Smith e di Roger Waters al nuovo movimento che si sta allargando a tutta Europa mi conforta. Di quei due io mi fido. Più che di Zingaretti o di Di Maio. Se Patti e Roger dicono “sardine di tutto il mondo unitevi!” io dico viva le sardine!
Ci sarà tempo e modo per affinarne il pensiero e il messaggio politico, ma oggi – qui e ora – meglio le sardine del resto che passa il convento.
Credo che anche sindaci e assessori da un lato, movimenti tematici (come quelli che si sono mobilitati sul caso Acea o sulla centrale geotermica in val di Paglia) dall’altro, non potranno eludere il problema e dovranno confrontarsi con questo strano vento di mare, nato in una piazza di Bologna…
Giusto, giustissimo che l’inno delle sardine sia Bella Ciao e che il canto simbolo della nostra liberazione risuoni nelle piazze. In certe situazione, credo non ci sia canzone più bella. Ma anche Peopole have the power ha un suo perché. Ed ha un bel sound…
Marco Lorenzoni
Solo adesso ho letto il post e solo adesso posso rispondere dal momento che mi nomini.Io non ho nulla assolutamente contro la musica in odore di rivoluzione, ho sempre detto e dico sottolineandolo quello che tu hai detto all’inizio e cioè che la musica può fare da colonna sonora-dico e ribadisco colonna sonora- alle rivoluzioni ma che chiaramente rivoluzione non lo è ,mentre parecchi, probabilmente che ne fruiscono di tale sublimazione sono portati a scambiarlo per questa.Uno di questi probabilmente però credo che potresti essere anche tu, ma sinceramente penso che tutto questo non sia davvero un delitto, ma solo un normale istinto dove sublimazione e poesia completano il bisogno umano.Sinceramente non sò se questo possa essere un complimento oppure qualcosa d’altro. E ritornando alle sardine e pensando alla casualità che se non fosse un complimento basti pensare e guardare a chi siano simpatiche e chi appoggino tali sardine.I nomi ?: Prodi, Fornero, Zingaretti, tutti hanno espresso la loro solidarietà che non è un delitto, ma forse se ci pendessero meno per i fondelli sarebbe meglio. L’altro aspetto che mi premeva dire è quello che a livello iniziale in due tre giorni hanno iniziato a pienare le piazze con tanto di stampa che le evidenziava come fenomeno nuovo che ha dell’incredibile….. Non si mette in piedi una manifestazione senza bandiere per non dar nell’occhio in una notte: a Bologna 40.000 quasi quasi nemmeno in Cina riesce una cosa del genere, ed allora se uno vuole essere credibile quando lancia appelli senza vessilli e senza dire che siano movimenti politici ma solo della società civile che non vuole che vinca Salvini, di strada ne deve pur fare sennò personalmente non mi lascio irretire anche se cantano Bella Ciao al posto della marcia trionfale dell’Aida tanto cara a chi dice di dover prendere in mano i destini d’italia. Siamo alle fiction per cui tutto viene cavalcato, spintonato, avviluppato e mostrato srotolando il lenzuolo dove è stato incartato, purchè siano serbatoi di voti che si usino contro gli avversari.E siccome oggi come oggi riesce un po’ facile essere contro la politica dei partiti ma è facile e semplice dichiararsi insoddisfatti ma senza un programma, dico che nella mia vita ne ho viste troppe di queste apparizioni improvvise: da chi cantava nel ’68 a Boulevard St. Michel ”ca n’est qu’un debut continuons le combat” agli indiani metropolitani di Bologna, all’autonomia rosso-nera che non era del Milan ma di altre fazioni , a coloro che cantavano ” Poliziotto fai fagotto arriva la compagna P38”.Poi si è visto come sono finiti.Questo non lo definirei ”un movimento” come valore assoluto, perchè è solo contro chi non si vuole che prevalga col voto, ma è una specie di ”alto là alla politica” perchè produca risultati utili alla gente e perchè smetta di essere piena di approfittatori faziosi nascosti dietro gli scranni ed il messaggio è piuttosto diretto contro la destra leghista,un messaggio dove dentro c’è di tutto, ed allora il populismo non si combatte con maggior dosi di populismo ma con la politicizzazione delle istanze che debbono passare dentro alla politica affinchè questa ne venga rinnovata.Ecco perchè mi lasciano perplesso, indifferente ed anche in molti casi malpensante poichè la difesa che prendono è di parte e non è vero che siano indipendenti come dicono di essere e di certo dove al loro interno c’è di tutto, di tutti quei fermenti che agitano la società: dai delusi dei 5 stelle che non daranno più il voto ai grillini ai delusi del PD che non daranno più il voto ai renziani-e probabilmente nemmeno agli zingarettiani e forse nemmeno figuriamoci probabilmente ai vari Speranza. Delusi di tutto il mondo unitevi altro che sardine ! Mi sembrerebbe però dato i nomi che precedentemente ho fatto-ma ce ne sarebbero anche di altri-che tali sardine siano nate dalle uova di tonno, di quei tonni speciali a pinne gialle venduti al mercato di Tokyo a decine di migliaia di dollari al Kg. ed i tonni a pinne gialle hanno i 3 nomi che ho detto prima ma non solo loro, e rispondono a precise istanze politiche. Sono quelle istanze politiche che hanno governato l’Italia in alternativa allo squalo di Arcore-parlando di pesci-che poi per tanti aspetti hanno finito di fare anche peggio di chi criticavano.L’italia è un guazzabuglio, dove si fatica ad identificare ognuno perchè c’è un meccanismo inceppato anche istituzionale del tipo che si spiega come la barzelletta del figlio che si reca all’anagrafe e che risponde alla domanda dell’ufficiale d’anagrafe:”Come si chiama lei ?”.Risposta balbettante :” Giu’, Giu’, Giu’, Giusep, Giusep, Giuseppe ! E l’ufficiale d’anagrafe di rimando .” Balbuziente eh?” Risposta di Giuseppe:”No! Lo era mio padre e l’ufficiale di anagrafe un grande bastardo !”. Ecco non c’è più religione di sorta, tutto è possibile, tutto è permesso, tutto ed il contrario di tutto diventano una istituzione per la quale la gente crede e pensa che ” i deja vu” siano parti nuovi, normali, senza nessuna gestazione preventiva.E’ spesso tutta questa una ignoranza politica, perchè si pensa che la gente possa digerire tutto e spesso specialmente in Italia su questo tema purtroppo non sbagliano. Ma qualche volta si leva anche qualche sparuta voce contraria che alla fine ci indovina….