CENTRALE A BIOMASSE DI GALLINA, IL DANNO E LA BEFFA: I COMITATI LANCIANO LA CLASS-ACTION CONTRO SORGENIA?
CASTIGLION D’ORCIA – Lungo la via Cassia, proprio laddove la vecchia Statale n.2 coincide con la via Francigena del Medioevo, c’è una frazioncina che è sempre stata un’osteria, una stazione di posta e di ristoro, si chiamava Osteria Gallina. Ora solo Gallina. E’ una frazione del comune di Castiglione d’Orcia da cui dista 5 km. Di lì passa il 43esimo Parallelo, un filo immaginario unisce l’Atlantico al Pacifico e in Italia l’Adriatico al Tirreno… Mattia Nocchi ci ha scritto un romanzo che si intitola appunto “Tropico di Gallina”, in cui si parla della gente di Valdorcia. Di quando quella gente era comunista e aspettava l’Armata Rossa. Dalle parti di Gallina, nei 9 mesi tra l’8 settembre del ’43 e il giugno del ’44 operarono le bande partigiane alla macchia sul Monte Amiata e sul Monte Cetona… Gallina è uno di quei luoghi “on the road” di cui l’Italia è piena, ma che somigliano anche alle road house americane lungo la Route 66… Con la differenza che al osto degli hot dog e della birra, è più facile trovare un panino con il salame e un bicchiere di rosso di Montepulciano.
A Gallina c’è una centrale a biomasse, piuttosto grande come dimensioni. E’ di proprietà di Sorgenia, la stessa società che adesso vorrebbe realizzare una centrale geotermica nel comune di Abbadia S. Salvatore, nella zona industriale Val di Paglia, progetto contro il quale si sta formando un forte movimento, sia a livello locale che nazionale, perché ritenuta non solo un “pugno in un’occhio al paesaggio”, ma anche un investimento/intervento in contrasto con le vocazioni del territorio.
La centrale a biomasse di Gallina, però non è mai entrata in funzione. E attualmente è all’asta. Sorgenia aveva promesso benefici per le popolazioni della zona, integrazione di reddito per le aziende agricole e zootecniche, posti di lavoro ecc. Non se ne è fatto niente. La centrale c’è, ma non opera e di benefici e posti di lavoro nemmeno l’ombra.
Adesso i comitati che si battono contro la centrale di Voltole (Abbadia S.S.), e che a suo tempo fecero un po’ di ostruzionismo anche a quella d Gallina, sembrano pronti a tornare alla carica, alzando la posta e il tiro. Con un post sulla pagina social dei comitati, Nicoletta Innocenti una delle figure trainanti del movimento, scrive: “Se volessimo saperne di più e approfondire anche dal punto di vista legale l’affascinante storia della Centrale a Biomasse di Gallina? E se dessimo incarico ad un legale come Ecosistema Val d’Orcia per rendere giustizia alle popolazioni che sono state truffate con false promesse? E se contattassimo anche i legali delle Associazioni a tutela dei consumatori? Perché fargliela passare liscia dopo che sono spariti con il malloppo e ora ci ritroviamo in mezzo alla Val d’Orcia una vergogna decadente all’asta che nessuno acquisterà?”
L’idea, in soldoni,è quella di fare causa a Sorgenia per il danno arrecato alla valle, patrimonio Unesco, e chiedere anche un risarcimento.
Dalla pura contestazione, dal NO di tipo “ambientalista”, la battaglia diventerebbe anche sociale. Una sorta di class action delle associazioni e comitati contro Sorgenia, messa sotto accusa per aver deturpato la valle, per aver fato leva su false promesse e per non averle mantenute, lasciando sul territorio un “ecomostro” inutilizzato. E forse inutile.
I comitati della Valdorcia sentono di avere l’attenzione dei grandi media (della centrale che Sorgenia vorrebbe realizzare ad Abbadia, hanno parlato Oliviero Toscani a Radio Radicale e Alberto Asor Rosa sul Corriere della Sera), come scrivevamo tre giorni fa, sembra di rivivere la situazione delle famigerate villette di Monticchiello nel 2006-2007… La Valdorcia è una zona celebrata, scelta da grandi registi e pubblicitari per film, fiction e spot per prodotti di ogni tipo, dal formaggio alle auto di lusso. Anche Bettino Craxi, quando era nei suoi cenci si era scelto come pseudonimo il nome di un personaggio storico della Valdorcia, citato da Dante e Boccaccio: Ghino di Tacco che dalla rocca di Radicofani taglieggiava chiunque passasse su quella strada, che all’epoca era una sorta di autostrada ed era una delle più “transitate” d’Europa…
I campi e cipressi della Valdorcia sono l’immagine tipo delle “terre di Siena” e in Valdorcia è più facile che altrove farsi ascoltare su temi di carattere ambientale. Altrove sarebbe ed è più faticoso. Per questo i comitati della Valdorcia possono però “fare scuola”. O da apripista. E questo ruolo se lo stanno un po’ cucendo addosso.
Vedremo se la class action prenderà corpo e andrà avanti.
m.l.
Aho, a sto’ giro mi sembra che diventino tutti ecologisti, pure i sindaci….
Ho detto ” diventino tutti” perchè prima ” unnerono” anzi…che sarà Greta o è l’odore di qualche cosa d’altro visto che le poltrone sono a rischio ? Ed il bello è che diventano ecologisti dicendo che lo sono sempre stati anche i membri delle maggioranze, quelle che erano contro i comitati.E’ inutile, quando si dice che non si ripara, non si ripara….
Non è esattamente così. In Valdorcia sulla geotermia ci sono stati sindaci a favore e sindaci contro, da sempre. Sulle centrali a biomasse anche… E pure sulle villette di Monticchello alcuni si schierarono sul fronte contrario, anche a costo di mettersi contro l’amministrazione pientina.
Sul caso Acea a Chiusi nessuno ha mai detto “sì a prescindere” o “sì ad ogni costo” (nemmeno Bettollini, il quale si è sempre trincerato dietro i pareri di merito degli Enti e l’assenza di ogni rischio o criticità e anche dietro atti ufficiali di segno diverso dal Sì), mentre molti si sono espressi per il NO. Nel caso specifico citato nell’articolo la fine ingloriosa della centrale a biomasse di Gallina e la figuraccia fatta da Sorgenia, che l’ha lasciata lì senza mai farla entrare in funzione, costituisce un “precedente” che fa pendere il piatto della bilancia verso il NO anche relativamente alla centrale geotermica ad Abbadia.
Se la cosa fosse venuta in mente a qualcuno appena sceso dalla luna, allora potrei stare zitto, ma siccome questi credono di essere del posto (ma forse non lo sono), allora è giusto che si sappi che il capannone in questione è un magazzino per lo stoccaggio del grano, ed è stato costruito dal Nigi nel 2000. Nel 2007 lo prese Toscana Cereali per farci la stessa cosa. Nel 2014 è subentrata un’altra cooperativa che ancora oggi fa ritiro e stoccaggio di cereali. Sorgenia ha ottenuto l’autorizzazione e ha fatto l’impianto affittando una porzione (1/5) del capannone nel 2010. Nel 2014 Sorgenia ha venduto l’impianto ad una società che adesso è in liquidazione.
Contro chi la farebbero la class action?
Invece di preoccuparsi che quest’anno non è stato seminato nemmeno la metà del grano, stanno a dar fastigio ad una struttura che cerca di campare di quello che la val d’Orcia l’ha fatta e la mantiene così com’è.
Mah (forse vengono davvero dalla luna)
Io- come tu ben sai- non vado sui social quindi non sò che aria tiri da quelle parti ma me lo figuro ugualmente e mi spieghi allora perchè il Sindaco mentre era come tu dici ”possibilista” ma difendeva ” il valorizzatore” ed è andato in tv anche a dirlo questo, esponenti della giunta che o stavano muti oppure si erano schierati col Sindaco e che adesso dicono che non erano pro carbonizzatore? Poi il ”si ad ogni costo ” è chiaro che non ci sia stato nessuno a dirlo-vorrei anche vedere- il NO a prescindere invece credo che abbia avuto delle buone ragioni dalla sua parte, ma ora come vedi che può darsi che il vento cambi diventano tutti paladini del NO! Dopo però…Ci voleva uno studio di tecnici e di ingegneri per capire che non sarebbe stato un attrezzo per i nostri territori ? E tanto si intigna perchè questa cosa non và giù.Ed allora questo secondo te non vuol dire nulla? Parla di questo che è una cosa semplice eh? E vedrai che se ci ragioni probabilmente ci sarà anche da vedere che se fosse per le amministrazioni i carbonizzatori li avrebbero messi da parecchie parti, non solo a Chiusi succede così, ed allora questi proprio difendibili mi sembra che non lo siano….