LA SCONFITTA DI CORBYN E LA SINISTRA CHE SI SBEFFEGGIA DA SOLA (ANCHE A LIVELLO LOCALE)
Dopo il voto in Gran Bretagna che ha premiato i conservatori di Boris Johnson a danno dei laburisti di Jeremy Corbyn, rafforzando la linea della Brexit, ovvero l’uscita dall’Unione Europea, sui social si è scatenata la caccia ai… Corbyn. E alla sinistra che se fa la sinistra perde. Con molti commenti di questo tenore: “visto? se ti proponi con un programma radicale, marxista, non hai scampo”…
Vero che Corbyn si è presentato agli elettori con un programma molto radicale, qualcuno la ha definito marxista leninista. Non è vero, era solo un programma socialdemocratico con proposte sulla redistribuzione del reddito e una serie di freni al liberismo sfrenato.
Corbyn ha perso. E probabilmente questo voto segnerà anche la sua uscita di scena. Ha 70 anni. Ci ha provato, ha ridato speranza a milioni di persone, ma l’elettorato britannico non lo ha premiato. L’elettorato britannico però ha votato per la brexit, non sui programmi politici di laburisti e conservatori o liberali. Ha votato sul nodo dell’uscita dall’Europa, non sul resto.
Su questo Corbyn ha pagato forse una linea ondivaga, non del tutto chiara… Alla fine ha proposto un nuovo referendum. “Mossa sbagliata, la democrazia non è un ottavo di Champions con andata e ritorno, e ha perso” scrive, per esempio Giame Shultz Marchesini che poi prosegue: “E il bello è che adesso verrà accusato da quegli stessi commentatori che infestano i giornaloni di tutto il mondo, finanziati dalle grandi corporation, di aver perso perché era troppo ‘radicale’. Io da sinistra un paio di domande sulla bontà dei consigli di tali ‘opinionisti liberal’, che trattano sempre gli altri come se fossero una massa di imbecilli e sono almeno 10 anni che fanno straperdere la sinistra mondiale ad ogni elezione, me la farei”.
Ecco. Sono perfettamente d’accordo con Marchesini. C’è una pseudo sinistra liberal che non sopporta la sinistra quando questa si mette a fare la sinistra davvero. Quando mette in discussione certi cardini del liberismo e della globalizzazione e cerca di demolirne ogni iniziativa…
Da noi ci sono Repubblica e l’Huffington Post che sono su questa linea…
Certo, a guardare il risultato di Corbyn, il dato che emerge è che ha perso. Ma nessuno sottolinea che il Labour Party ha ottenuto il 32% ovvero il secondo miglior risultato degli ultimi 10 anni, e il terzo degli ultimi venti. Nessuno dice che il leader laburista ha perso perché poco chiaro sulla brexit, tutti lo accusano di essersi presentato con un programma troppo di sinistra, troppo radicale, quasi comunista… E’ la sinistra di destra che ora punta il dito contro Corbyn. In Italia, per esempio tra i primi farlo troviamo Anna Ascani, giovane sottosegretario all’Istruzione, ex renziana e ancora nel Pd. Ma non certo una che si può definire radicalmente di sinistra…
A Chiusi, qualcuno della nouvelle vague dei podemos ha scritto “speriamo che Bettolini sia davvero il nuovo Corbyn”, ironizzando sul posizionamento a sinistra del sindaco… Beh, il problema se mai sarà capire chi sarebbe il Boris Jonhson locale e se un Boris Johnson de noantri sarebbe meglio di Bettollini. Ma i giovani della nouvelle vague certi problemi non se li pongono. L’importante è esternare la furia iconoclasta contro il potere costituito. Il problema invece è un po’ più complesso. E se la sinistra a sinistra del Pd finisce per ironizzare su Corbyn (e sui Bettollini di turno) lasciando intendere che è o sarebbe meglio chiunque altro, anche uno alla Boris Johnson, dimostra di averci capito poco. O niente. Vedere una certa sinistra che sbeffeggia Corbyn (magari per sbeffeggiare questo giornale o un sindaco che lo ha citato in qualche discorso) è uno spettacolo un po’ triste, di quelli che neanche al circo…Ci manca solo che qualcuno dica che Corbyn ha perso perché anzianotto e porta sciarpe fuori moda…
Personalmente, preferisco tenere a mente le proposte programmatiche di Corbyn e annotare sul taccuino che nonostante la batosta, il Labour rimane, e di gran lunga, il partito di sinistra più votato in Occidente. Dopo le devastazioni anche culturali degli ultimi 30 anni, ce ne vorranno almeno altri 30 per veder decollare un progetto di rinascita e ricostruzione della sinistra, che non si può certo ritenere impossibile perché una tornata elettorale è andata male.
Lo scrittore perugino Giovanni Dozzini scrive: “Il modo caricaturale in cui la stampa e la parte più conservatrice dell’eternamente sconfitta classe dirigente progressista italiana dipingono Corbyn, oltre che irritante e rozzo, è stupido. Così come è stupido pensare che il voto di società impoverite e incattivite da una crisi poderosa decennale indotta e malgestita dagli ultrà del capitalismo e del liberismo più esasperato che si potesse immaginare sia sempre e comunque una sentenza della Storia. A chi dice che a sinistra bisognerebbe liberarsi dei complessi di superiorità rispetto agli altri io dico che è vero il contrario. Liberiamoci dei complessi di inferiorità, semmai, e abbiamo il coraggio di dire che chi vota Johnson o Salvini o Trump si sbaglia per colpe e per limiti principalmente suoi. Le colpe e i limiti della sinistra stanno nell’incapacità di convincere questa gente impoverita e incattivita che votare a destra non le conviene, ma teniamo ben presente che i messaggi della destra, soprattutto in epoche di crisi sistemiche come questa, sono di per sé, nella loro elementare e virilista grossolanità, ben più convincenti. Voglio quindi una sinistra paternalista? No. Voglio una sinistra che non abbia paura di aver ragione anche se le sue ragioni sono complesse, e che lavori sulla ricerca di una nuova autorevolezza che sia culturale prima ancora che politica. Voglio masse più consapevoli e meglio indirizzate. Tornando all’ora e qui, ad avercene di Corbyn!”
Ecco, preciso. Avercene di Corbyn qui da noi. O di Berny Sanders, o di ragazze “radical” come Alexandria Ocasio Cortez, Jacinda Ardern o Sanna Marin. Le ultime due sono già primo ministro in Nuova Zelanda e Finlandia, l’altra è una deputata americana. Il che dimostra che non tutto è perduto.
Bisognerebbe ricordarsi una cosa che a sinistra un tempo era una specie di dogma: cioè che non è detto che la maggioranza, solo perché è maggioranza abbia ragione. Non è detto per niente. Anzi, è quasi sempre il contrario. Il più delle volte sono le minoranze ad aver ragione, ma siccome sono minoranze, faticano a far passare i loro messaggi. Questo in qualsiasi Paese, in qualsiasi situazione… Anche quelle apparentemente rivoluzionarie. Le rivoluzioni a furor di popolo sono rivolte alla Masaniello, non rivoluzioni. Possibile che la storia passi sempre inosservata?
Negli anni del ventennio, per dire, gli italiani in maggioranza pensavano che avesse ragione Mussolini, mica Gramsci, Gobetti o Matteotti…
Quindi, anche nel commentare il voto britannico ci vorrebbe misura e discernimento. Soprattutto da parte di chi si definisce di sinistra.
A livello locale, per tornare a temi più vicini e terra terra io, personalmente preferisco chi fa riferimento a Corbyn piuttosto che a Boris Johnson. E cerco di evitare sempre equazioni troppo facili.
Per esempio, dopo l’operazione di polizia di ieri che ha portato a 27 arresti e al sequestro di 10 milioni di euro in Umbria, per infiltrazioni della ‘Ndrangheta, ho letto commenti che evidenziavano come le regioni, non di tradizionale insediamento mafioso, maggiormente “infiltrate” dalle cosche sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Toscana e l’Umbria. Quindi su quattro tre sono le ex regioni rosse. Ciò per dire che il potere della sinistra non è stato immune da certi contatti e certe connessioni. L’ho letto in commenti di amici e compagni di sinistra…
Però non ho letto nessun commento che abbia fatto notare come l’infiltrazione malavitosa in Toscana, Emilia e Umbria sia cresciuta di pari passo con la crescita della destra, che ha conquistato città, paesi e in Umbria anche la Regione… O viceversa.
E gli sviluppi dell’operazione di ieri, con le intercettazioni che chiamano in causa il sindaco di Perugia, un consigliere ex socialista (entrambi in quota Lega) e il candidati sindaco di Casa Pound, con precisi riferimenti all’appoggio delle cosche alle liste salviniane e alla destra ne sono la prova del nove. Sempre che vengano confermate, naturalmente. Ma le parole, anche se dette al telefono, un senso ce l’hanno…
Quindi se quelli che hanno vinto elezioni locali e regionali presentandosi come alternativa al potere corrotto, marcio e indifendibile della sinistra sono in combutta con le organizzazioni criminali o ne hanno quantomeno raccolto benefici, beh… forse erano meglio quelli di prima.
m.l.
No, non erano nè meglio quelli di prima che vendevano i posti in cambio dei voti degli amici degli amici ed ancor meno quelli legati alla malavita.Una quantità delle tue analisi sulla sconfitta di Corbyn rispecchiano anche il mio pensiero ma non proprio tutte e sono quelle soprattutto dove si esagera con il linguaggio fornendo impostazioni ed idee che non tengono conto di cosa sia quella che oggi si chiama sinistra, dove viene preso a prestito il termine ma non l’oggetto dell’azione ed il suo effetto nella realtà,che spesso troppo spesso è tutt’altro.Per quale motivo credi che la sedicente sinistra(sarebbe meglio usare tale avverbio ”sedicente” sennò si falsano i contenuti) sia stata esautorata proprio dai cittadini di diverse classi sociali ? Dagli operai prima di tutto ? Ed allora iniziamo a dire di non chiamarla più sinistra.Questo in primis.Se non riusciamo a leggere i perchè ed a darci spiegazioni reali rischiamo di prendere grossi granchi.Non sono un conoscitore della politica inglese ma basterebbe sapere che il radicalismo di sinistra è stato già una volta sonoramente battuto dalla Lady di Ferro e che l’Inghilterra è ritornata indietro in ogni campo a cominciare da quello del welfare e le classi sociali meno abbienti lo hanno pagato sulla propria pelle.Quando non c’è la possibilità che le tue istanze radicali si estandano e vengano condivise anche con altre classi sociali sarai perdente in una società post-industriale come quella dell’inghilterra dove si producono incrementi di redditualità quasi solo esclusivamente usando la finanza ed i servizi; perchè questo è e da parecchio tempo.Purtroppo assistiamo ad un dramma che si svolge sotto i nostri occhi ed è il dramma della guida mediatica delle idee che pesa in un crescendo divenire nelle scelte della società, in specialmodo di quelle che non riescono a produrre più nulla,nè con le materie prime e fra poco neppure con gli scambi commerciali, poichè assistiamo alla globalizzazione della concorrenzialità da parte delle potenze emergenti che viaggiano ad un tasso di sviluppo nettamente superiore.Qui credo che occorra mettere la lente d’ingrandimento sulle idee che non rispecchiano più la realtà reale dei fatti e non voglio fare discorsi generici quando dico questo, ma intendo con precisione al modo di come la gente reagisce alle istanze della politica, a quello che vede e sente e nei confronti di quell’esistente con il quale misura le proprie necessità attuali e future. L’esaltazione che hai sempre fatto della visione accattivante e quasi ”marxista” di un Corbyn che come lo hai definito stella nascente della sinistra europea ha interpretato come necessaria una buona dose di radicalismo nella sua ricetta politico-economica, abbiamo visto che è stata platealmente sconfitta una visione che vorrebbe usare vecchi mezzi per venire in soccorso delle nuove povertà portate dalla globalizzazione dei mercati.
Dimenandosi non molto chiaramente ed in maniera spesso inespressa è riuscito a fornire una visione di se e del suo entourage come una impotente armata brancaleone che si batteva contro il pragmatismo economico tipico da sempre dei Tories ma legato ad istanze che erano avvisate dalla maggioranza del popolo inglese, anche di quello economicamente più svantaggiato. Allora tutto questo non è che l’esempio di ricette sbagliate applicate ad un mondo del quale si criticano le modalità di come si faccia profitto sulla pelle della gente e si espella dalle catene di produzione decine di migliia di lavoratori ma nello stesso tempo non si dà una ricetta per opporsi validamente a questo.E guarda Marco,il primo esempio che mi viene da portare a sostenere il mio discorso è quello che ho fatto un altra volta proprio dalle colonne del tuo giornale quando ho esemplificatamente considerato un venditore ed un compratore di una qualsiasi merce su come avvenga tale transazione nel mondo del commercio ”on line”.Chi vende compie una azione che nello stesso tempo comprime il più importante fattore della produzione che è il lavoro e lo comprime in maniera ossessiva, vicino alla bestialità, imprimendo ritmi semprepiù serrati poichè con l’automazione si avvale delle macchine per trovare il prodotto occorrente nei suoi magazzini, scatolarlo e spedirlo al compratore nel più breve tempo possibile. Il lavoratore è messo alle corde da ritmi sovrumani fino all’esaurimento pena la perdita del posto di lavoro o del contratto a termine non rinnovato( Non faccio nomi ma vedi la più grande multinazionale del mondo di vendita on line come funziona e quanti profitti riesce ad avere..).ecco, al ricevente la merce che l’ha acquistata non passa nemmeno per l’anticamera del cervello e non frega assolutamente nulla della compressione bestiale di quell’operaio o dipendente che sia, a lui la sola cosa che interessi una volta che ha comperato on line il bene di consumo, interessa che nel giro di 24 -48 ore possa ricevere la merce e se sopra a quell’atto vi sia una sfruttamento sovrumano di quelle condizioni di una persona come lui non interessa nulla, a lui interessa solo ricevere il bene comperato nell’arco di tempo che è stato prefissato. Questo è quanto ci si prepara e che esiste anche al giorno d’oggi e che domani ancora sarà nuovamente più diffuso e che entrerà totalmente a far parte della nostra vita..Allora come si combatte tutto questo, verso dei colossi dove si concentra il capitalismo monopolistico delle multinazionali che vediamo stanno ormai da anni gestendo acqua, petrolio, gas, cibo ecc ecc ? Ci vuole la ricetta di Corbyn oppure uno sblocco della politica e guardare anche ad altri che o per ignoranza, contrapposizione, livello sociale, necessità sociali, sono anch’essi vittime di tutto questo e sono accomunati fra loro fra destra, sinistra, centro e chi più ne ha più ne metta? Ecco perchè già in partenza le ricette di una sinistra divisa e che ha da decenni ormai abbandonato la cultura non producendola più è rimasta asfittica e destinata a leccarsi le ferite, non infertele dalla destra ma infertele dai meccanismi del sistema divisorio,che il capitalismo fa funzionare sotto ogni tipo di governo, discriminatorio, inumano e spesso anche illegale e che vede i poveri mettersi contro altri poveri facendo si che si realizzino in pieno le aspettative del sistema? Siamo proprio sicuri che tutto questo sia comune a tutti gli uomini di destra oppure la cosa comune che unisce destra e sinistra possa essere la guerra contro l’uso di questo sistema della politca per continuare a reggere non producendo nulla,ma anzi solo discordia, contrasti, guerre senza fine? Ma se tu interroghi un uomo di destra oggi,tranne gli argomenti falsati dell’invasione degli africani,ma mi dici cosa c’è di diverso dal fatto che sia destra sia sinistra possano anelare al raggiungimento di una visione corretta dal punto di vista umano e sociale di stampo progressista evitando di rinchiudersi o nei personalismi o negli aspetti che grondano di razzismo ? Ed è altrettanto chiaro che quella da noi definita ”la gente” alla fine se la sinistra è impotente a produrre cultura e novità, quella gente si rivolge a qualcun altro che l’intercetta nei suoi bisogni almeno quelli essenziali che sono lavoro, salute e dignità sociale.Ma tutto questo marcia contro la sinistra che arrivata a gestirte il governo centrale o locale, lo gestisce come se fosse di destra nelle sue direttive pricipali, lasciando a quelle secondarie e di minore importanza l’etichetta di sinistra.Si scopre l’acqua calda ma il centro di tutto questo è la cultura, specialmente quella politica,che consente la critica ed i distinguo quando ci vogliono e di non mettere la testa sotto la sabbia come fanno diversi benpensanti anche a sinistra e del centro sinistra. Se non c’è questo incontro come fin’ora non c’è stato la gente, quella ”gente” va a destra e lo spettaclo l’ha già fornito sia in Emilia, in Umbria, a Terni ed anche in molte altre parti dove la sinistra ha fallito, ma intendiamoci: ha fallito perchè quella che abbiamo visto non è sinistra, è tutt’altro.Ed è in gran parte anche ciò che è successo in Inghilterra con le ricette che Corbyn avrebbe voluto applicare negli strati sociali dove è già passato il compressore spianante ed asfaltante non solo di Cameron e di Theresa May ma soprattutto di quell’inversione di marcia che la si è avuta dai governi di Blair che dovevano opporsi al tatcherismo ma che invece hanno fatto anche di peggio continuandolo da sinistra. E’ lì la grande svolta che ha sancito la sinistra come componente perpetuamente perdente e questo è un terreno difficilmente recuperabile perchè solo una grande crisi potrà riportare in auge la sinistra in una nazione degradata come è l’inghilterra, sia per la sua economia sia per gli ostacoli delle sue peculiarità diverse da territorio a territorio.E’ quindi la gente che non è più manovrabile come prima e quindi occorre prenderne atto di questo e la sinistra ne deve prendere atto ma irrobustendo e cambiando i suoi mezzi di indagine ed i suoi mezzi di critica e non rimanere legata ad un partito che non produce pù cultura-mi sento di dirlo- come il PD. E quando non produci più cultura sei fottuto, lo sanno tutti questo.Solo allora potra contare di rialzare la testa, ma anche in italia e localmente con le diverse peculiarità ,ritengo che possa essere la stessa cosa.Ma con questa classe dirigente che vediamo, fra le quali non è davvero da annoverare come dirigente quella di Chiusi – e lo si vede dagli atti e dai fatti- per carità,cosa ci dobbiamo doverosamente aspettare se non un effettivo ricambio di conduttore e quindi di conduzione slacciata dalle logiche politiche dei vertici che decidono anche per noi ?
Come dice l’ amico del discusso immobiliarista PROTO, Alan Friedman : gli Inglesi ,tutti scemi ! Emmi pareva, emmi !
Secondo me ha perso perché lo sostenevi te da due anni…al posto di Bettollini farei gli scongiuri.
Si fa per scherzare…