CITTA’ DELLA PIEVE, FAUSTO RISINI GIA’ IN MEZZO AL GUADO. CHI LO TIRA DI QUA E CHI DI LA’. BERNA E LUCACCHIONI SI GIOCANO LA NOMINA ALLA TSA

martedì 10th, settembre 2019 / 18:27
CITTA’ DELLA PIEVE, FAUSTO RISINI GIA’ IN MEZZO AL GUADO. CHI LO TIRA DI QUA E CHI DI LA’. BERNA E LUCACCHIONI  SI GIOCANO LA NOMINA ALLA TSA
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CITTA’ DELLA PIEVE – Dopo la luna di miele dei primi mesi, comincia sempre, anche nei migliori matrimoni, il periodo di ambientamento alla nuova situazione e cominciano anche ad affiorare i primi scogli. A Città ella Pieve Fausto Risini e la sua giunta sono in questa precisa condizione. Da un lato c’è chi tira il nuovo sindaco pievese per la giacchetta sperando che aderisca, come altri suoi colleghi ad “Umbria dei territori” il rassemblement civico che punta ad un accordo con il Pd e il centro sinistra per le regionali umbre del 27 ottobre, dall’altro deve fare i conti con chi lo ha votato e sostenuto e con quei consiglieri, come Andrea Cappelletti, che ieri era Roma a protestare insieme a Salvini, alla meloni e manipoli di neofascisti contro il nascente governo 5 Stelle-Pd, cioè era insieme a quelli che gridavano alla scippo di democrazia facendo il saluto romano, che è simbolo inequivocabile di una dittatura che ha portato l’Italia al disastro della guerra e all’alleanza coi nazisti di Hitler.

Insomma Fausto Risini avrà un bel daffare per contemperare spinte e controspinte intorno alla sua maggioranza. Certo, se aderisse a Umbria dei Territori, cui ha aderito ad esempio Gianni Fanfano che alle comunali lo ha sostenuto, la destra che lo ha appoggiato ugualmente non ne sarebbe certo contenta. Destra che batte cassa anche sul fronte delle nomine negli enti di secondo livello e nelle partecipate. Ad esempio al Comune di Città della Pieve spetta un proprio rappresentante in seno alla Tsa, l’azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti. Il nome che circolava negli ambienti vicini alla lista Risini era quello di Chiara Lucacchioni, che era in giunta con Manganello (Pd) in quota Psi,dal 2009 al 2014,  ma nella recente tornata elettorale si è schierata con Risini, anzi ne è stata una delle principali promoters…  Solo che anche Lorenzo Berna, leader indiscusso della destra pievese storica, vicino a Fratelli d’Italia, si è autocandidato mettendosi a disposizione: “Il vero cambiamento si realizza solo con idee e comportamenti coerenti nel tempo. E’ per questo che, con specifico riferimento alla composizione del Consiglio di Amministrazione di T.S.A. spa (Trasimeno Servizi Ambientali), ho dato la mia disponibilità al sindaco a rappresentare il Comune di Città della Pieve all’interno della società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani anche della nostra città. Dall’atto della fondazione, avvenuto nel 1990, e sino al 2009 T.S.A. spa, società controllata dai comuni del Trasimeno – Pievese, ha gestito in regime di monopolio il servizio. Dal 2009 essa è aggiudicataria di un appalto che scadrà nel 2024. Senza entrare nel merito delle tante problematiche che ne hanno contrassegnato la sua esistenza ed operatività, alcune delle quali tanto gravi da assumere rilevanza penale, è oggettiva la necessità di un passaggio che marchi la netta discontinuità con il passato. Spero che il sindaco di Città della Pieve vorrà essere protagonista di una scelta chiaramente libera da ogni retaggio riferibile ad esperienze pregresse, che auspico si vogliano considerare definitivamente superate. A riguardo, la mia esperienza di consigliere comunale sarà di per sé elemento di garanzia per i cittadini Pievesi”. Così scrive Berna.

La nomina spetta al sindaco. Quindi per Risini si apre una partita complicata. Con il rischio di scontentare una parte dei suoi sostenitori e aprire in fronte interno. La presenza di Cappelletti alla manifestazione della destra che più destra non c’è; l’adesione di Daniele D’Ubaldo (altro sponsor pesante di Risini) alla Lega dove figura anche nel coordinamento comprensoriale, spostano l’asse della maggioranza verso destra. La nomina di Chiara Lucacchioni potrebbe dare un segnale diverso, anche se la stessa Lucacchioni non è qualificabile, al momento, come esponente della sinistra.

Certo, la caduta del governo gialloverde, l’uscita di Salvini dal ministero dell’Interno e la nascita del governo 5 Stelle-Pd aprono scenari del tutto nuovi e diversi da quelli di maggio, con la Lega che sembrava su un’onda inarrestabile, che adesso è in ambasce e senza più la visibilità del leader h24 a reti unificate… Le stesse Regionali che due mesi fa sembravano “segnate” ed esito scontato, adesso sono meno scontate e più aperte, soprattutto se il centro sinistra dovesse fare fronte comune coi i civici, con la sinistra radicale e con i 5 Stelle che potrebbero fare ciò che hanno fatto in molti comuni, cioè non presentarsi, ma stavolta per favorire il centro sinistra e non la Lega…

Insomma la situazione è fluida e Risini a 4 mesi dal voto comunale e a un mese e mezzo dal voto regionale, è già tra l’incudine e il martello. La Lega che se lo è quasi “intestato” arruolandolo tra i sindaci leghisti, adesso è un cavallo zoppo. La destra preme e chiede, senza infingimenti, che le cambiali elettorali vengano onorate. Ma un centro sinistra rinnovato e depurato potrebbe rappresentare una sorta di richiamo della foresta per un sindaco che ha una storia di sinistra alle spalle e non l’ha mai rinnegata. Chi vivrà vedrà.

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