E ADESSO CITTA’ DELLA PIEVE RENDA ONORE A GIOVANNI SALVATORI, MARTIRE ANTIFASCISTA

sabato 24th, agosto 2019 / 16:23
E ADESSO CITTA’ DELLA PIEVE RENDA ONORE A GIOVANNI SALVATORI, MARTIRE ANTIFASCISTA
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Ieri, su queste stesse colonne, abbiamo pubblicato un articolo sulla figura di Giovanni Salvatori, un pievese trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1944. Come abbiamo già scritto Salvatori era un militante socialista che aveva nascosto a casa propria Giuseppe Saragat, futuro presidente della Repubblica, dopo che questi era evaso da Regina Coeli, nel gennaio dello stesso anno, con un ordine di scarcerazione falso, approntato dai partigiani.

Una figura quella di Giovanni Salvatori forse poco nota, ma esempio di altruismo e di militanza antifascista sicuramente degna di nota e di attenzione.  Non ci risulta che Città della Pieve abbia mai intitolato una strada, una piazza, una sala a Giovanni Salvatori, così come ha fatto con altre figure rilevanti dell’antifascismo e del movimento operaio e socialista (Dante Lombroni, Benito Sacco, Arduino Fora…) e anche con figure come Gino Cappanini, “eroe dell’aria”, protagonista del raid Roma-Tokio nel 1920, poi assurto a gloria con l’era fascista…

Ci piacerebbe che il Comune di Città della Pieve per iniziativa della nuova giunta e dell’opposizione insieme rendesse finalmente omaggio a Giovanni Salvatori martire antifascista.

Diciamo che ci piacerebbe ancora di più se la proposta venisse dalla lista di minoranza, che non si è dichiarata “equidistante” o asettica. E se Fausto Risini, che se anche si è fatto fotografare nell’atto di tagliare una torta con la scritta Lega alla festa della Lega, non è leghista (sappiamo che non lo è), se ne facesse carico. Non per strizzare l’occhio ai vecchi compagni, ma per giusta tributo alla memoria.

Ciò andrebbe anche a beneficio di una parte politica che lo ha sostenuto, come quella degli ex Psi, perché la vicenda politica di Giovanni Salvatori racconta inequivocabilmente da che parte stavano i socialisti e racconta pure come per una fede politica si può anche rischiare e accettare di morire… Allora sì, oggi magari no…

A Roma, in via Appia Nuova c’è una lapide che ricorda Giovanni Salvatori e Sestilio Ninci , tranviere anche lui, capo dell’organizzazione militare del Psi a Roma, arrestato il 14 marzo e trucidato alle Fosse Ardeatine dieci giorni dopo, insieme a Salvatori.

Sulle pagine dell’Avanti, il 3 marzo del 1945 Giuseppe Saragat ricorda così Giovanni Salvatori: “uno dei nostri martiri, legato al nome di uno dei nostri circoli ( PSI). […]Fu nella sua casa ospitale che trovai il mio primo rifugio e sempre avrò davanti a me l’immagine sua illuminata dall’ambiente familiare che era con quella del Partito, tutta la sua vita” (cfr. Memorie di quartiere, 2007).

Città della Pieve è una città d’arte, una città di storia e di cultura, un luogo della memoria. E così come giustamente ricorda i suoi figli più illustri crediamo che sarebbe giusto ricordasse anche il tranviere, invalido di guerra, socialista, Giovanni Salvatori che diede una mano alla resistenza fino all’estremo sacrificio.

Noi, insomma la buttiamo là… adesso la palla passa a Fausto Risini, a Simona Fabbrizzi, alle forze politiche pievesi. Aspettiamo riscontri.

m.l.

 

Nella foto: la lapide romana che ricorda Sestilio Ninci e Giovanni Salvatori

 

 

 

 

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