IL TIRA E MOLLA TRA M5S E LEGA E IL PD CHE STA ALLA FINESTRA E RISCHIA DI CADERE DI SOTTO
di Davide Astolfi –
Provo a mettere due concetti in fila su questa calda estate politica. Premessa: disarticolare la saldatura tra Lega e M5S secondo me è cosa buona e giusta per i destini del paese.
Però ci sono tantissimi però.
Il primo enorme però riguarda il fatto che la leadership di Di Maio e gli assetti di potere dentro al M5S sono legati a doppio filo all’alleanza con Salvini: qualora questa finisse, la maggior parte delle carriere politiche nel M5S sarebbero finite. Per non parlare del fatto che senza dubbio il sentimento prevalente (ma non unico) nel M5S è che Salvini è molto meglio del PD.
Da qui vengono le terribili reazioni all’odierna intervista di Franceschini e da qui viene in generale la propaganda del M5S sul PD partito di Bibbiano.
Ebbene sì, vi svelo un segreto: a Di Maio di Bibbiano non frega niente in realtà, gli frega solo di sventare delle geometrie politiche diverse da quelle odierne.
E Di Maio ha ben di che preoccuparsi riguardo alla tenuta delle odierne geometrie politiche, per varie ragioni che riguardano l’Europa e Conte.
Le istituzioni comunitarie e alcuni leader europei (Merkel e Macron su tutti) hanno fatto pressioni esplicite e molto forti per isolare la Lega e per “istituzionalizzare” il M5S. Infatti il M5S alla fine ha votato Von der Leyen come presidentessa della Commissione Europea, la Lega no. Macron sta lavorando ai fianchi il M5S affinché aderisca al gruppo europeo dei liberali e ovviamente la condizione che Macron pone è isolare politicamente la Lega.
Le mosse europee di Conte e della truppa parlamentare 5S (che, incredibile a dirsi, molto spesso gioca giochi diversi da quelli Di Maio) sono concrete e si può facilmente ipotizzare (ma ovviamente mai provare) che abbiano la benedizione dal Colle più alto.
E poi c’è il PD. Un partito avente il minimo sindacale di funzionalità politica si incuneerebbe in questa situazione. Il PD non può farlo, semplicemente perché non è in grado di farlo senza esplodere. Bisogna dare atto del fatto che la missione di dividere Lega da 5S ha un altissimo rischio di essere una missione suicida, nel senso che può generare equilibri politici tali da minare l’esistenza stessa del partito kamikaze che si presta a detonare l’alleanza. Però bisogna anche dirsi la verità: il PD non è in grado neanche di fare una partita a calcetto senza esplodere.
Quindi la situazione è molto fluida e secondo me non è scontato che l’alleanza tra M5S e Lega resista. Quel che è certo è che eventualmente grimaldello della rottura saranno forze che non hanno poi da pagarne politicamente il conto.