CITTA’ DELLA PIEVE: I 5 STELLE SI SCHIERANO CON RISINI. COME LEGA E DESTRA. E LA CAMPAGNA ELETTORALE SI SCALDA

giovedì 16th, maggio 2019 / 10:29
CITTA’ DELLA PIEVE: I 5 STELLE SI SCHIERANO CON RISINI. COME LEGA E DESTRA. E LA CAMPAGNA ELETTORALE SI SCALDA
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CITTA’ DELLA PIEVE – E due. Dopo la Lega che dichiarò il proprio appoggio un mese fa, anche il Movimento 5 Stelle è uscito dalla tana e si espone per il sostegno alla lista Liberamente di Fausto Risini. Diciamolo subito. Non è un fulmine a ciel sereno. Tutto secondo copione. Come era prevedibile e ampiamente previsto. Noi lo scriviamo da quando Risini è sceso in campo.

Ovviamente non c’è nulla di male. Ed è normale che un movimento di opposizione al “sistema locale”, si schieri contro la maggioranza uscente e quindi al fianco di chi la sfida. Meno normale se mai è il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia deciso di star fuori dalla competizione amministrativa, soprattutto dopo l’exploit alle politiche del 2018, quando a Città della Pieve superò i 1.000 voti.

Adesso quei voti, i grillini pievesi vorrebbero portarli in dote a Fausto Risini, per aiutarlo a scardinare il sistema e a mandare a casa il Pd e gli alleati suoi.

In un comunicato diffuso ieri dal Corriere Pievese, il Movimento 5 Stelle pievese afferma di aver atteso la presentazione delle due liste e di aver valutato attentamente i programmi di entrambe prima di scegliere da che parte buttarsi. Non è così, la scelta l’aveva fatta da tempo. Diciamo pure da subito. E la decisione di non presentarsi con il proprio simbolo e un proprio candidato risponde proprio a quella scelta: meglio appoggiare un candidato civico che può vincere che fare solo testimonianza. Esattamente la stessa cosa che ha fatto (e dichiarato) la Lega, con il senatore Briziarelli. Certo un movimento che nel 2014 si presentò ovunque e prese ovunque consiglieri, che nel 2016 in una successiva tornata ne prese altri in altri comuni e che nel 2018 ha superato tutte le aspettative in termini di voti che adesso dice “abbiamo scherzato, i comuni non ci interessano” e di dilegua ovunque, fa un po’ specie. E ciò la dice lunga sulla credibilità politica di quel movimento che ha fatto credere al grande cambiamento, alla conquista dei municipi da parte di una nuova classe politica non compromessa, e ora che è pure al governo nazionale si ritira dalla lotta, priva i suoi elettori della possibilità di votare il cambiamento, per appoggiare liste civiche, che poi civiche non sono, nascondendosi dietro le mancate risposte da parte dei cittadini, dietro la difficoltà a schierare candidati vincenti…

Forse in tutto ciò c’è semplicemente la paura di fare una figuraccia, di dover raccontare un flop dopo l’exploit di un anno fa e dopo l’esperienza di governo di Di Maio & C..

Comunque, quale che sia la motivazione, adesso i 5 Stelle sono in campo. Per interposta persona.  E sono nella metà campo di Risini. Insieme alla Lega, agli ex craxiani e alla destra berlusconiniana e post missina  che il suo appoggio non lo ha dichiarato ufficialmente, ma lo ha lasciato intendere in più occasioni, anche solo non presentandosi (come Lega e 5 Stelle) alle elezioni. Di sicuro la destra non voterà e non sosterrà Simona Fabbrizzi e il Pd. Quindi, siccome in campo oltre il centro sinistra c’è solo Risini, è facile capire come andrà a finire. E’ come la storia del mattone che pesa un kg più mezzo mattone, quanto pesa il mattone?

Dicono i 5 Stelle pievesi che valutando prese di posizione e programmi delle due liste hanno trovato forti assonanze con la lista Risini e  cose inaccettabili e irricevibili nella lista Fabbrizzi, almeno su alcuni temi fondamentali: ad esempio sulla sanità, sulla gestione dei rifiuti, sull’ambiente, sulla partecipazione…  “Elementi che ci portano a condividere tematiche e soluzioni presentate dalla lista di Fausto Risini piuttosto che l’altra, in coerenza con l’idea del M5S di non arroccarsi su posizioni ideologiche, ma sulla condivisione di obbiettivi concreti”, si legge nel comunicato.

Quel riferimento al “non arroccarsi su posizione ideologiche” sembra un modo neanche troppo velato di dire che certi riferimenti fatti da Simona Fabbrizzi a valori irrinunciabili come l’antifascismo, l’accoglienza, il rifiuto della politica della paura, non fanno parte del bagaglio dei 5 Stelle. Del resto già alcuni candidati della lista Risini vicini ai 5 Stelle (come Fabiana Bellini) o esponenti del movimento come Ilaria Gabrielli o Fabrizio Della Lena, negli ultimi giorni hanno spesso alzato i toni sui social nei confronti del Pd e del centro sinistra…

Intanto la campagna elettorale si scalda e a meno 10 giorni dal voto le due liste che inizialmente sembravano voler tenere un profilo tranquillo, senza scannarsi, adesso trovano ogni giorno motivo di scontro, sui social volano parole grosse, Risini ha abbandonato, prima di cominciare, un confronto con Simona Fabbrizzi promosso dalla CNA, in polemica con una iniziativa presa dal segretario Pd… Ma anche il surriscaldamento è normale. Risini ha l’appoggio della destra e dei 5 Stelle, ma viene dall’area del centro sinistra, è stato segretario dei Ds, spera quindi di poter pescare nello stesso bacino dell’avversaria, ma per pescare deve distinguersi, deve offrire un’immagine diversa. E da qui l’escalation. Stessa cosa sull’altra sponda, dove Pd & C. devono marcare la differenza rispetto al civismo confuso e mascherato…

Quella di Città della Pieve sarà una delle sfide più avvincenti tra quelle in cartellone il 26 maggio. Perché è una delle più incerte. Perché certe vicende recenti come quella del Pronto Soccorso e dell’Ospedale peseranno come macigni. E peseranno, nel bene e nel male, per l’una e l’altro candidato anche gli endorsement di personaggi, partiti e movimenti. E dopo anni in cui il bipolarismo classico sembrava seppellito per sempre, siamo di nuovo lì. Siamo alla sfida destra contro sinistra. I temi locali, il civismo in buona fede di alcuni, la voglia di ripartire senza le scorie del passato di altri, ci sono, ovviamente. Ma sono contorno.

m.l.

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