CITTA’ DELLA PIEVE: IL BALLO DI SIMONA: IL CENTRO SINISTRA RIPARTE CON FACCE NUOVE

lunedì 29th, aprile 2019 / 11:25
CITTA’ DELLA PIEVE: IL BALLO DI SIMONA: IL CENTRO SINISTRA RIPARTE CON FACCE NUOVE
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CITTA’ DELLA PIEVE – Se Fausto Risini, lo sfidante, ha riempito la sala grande di Palazzo della Corgna per la presentazione della sua lista “Liberamente”, ha fatto sold out anche la candidata del Centro sinistra Simona Fabbrizzi, sabato scorso. Sala gremita, gente in piedi e anche nell’atrio. La sfida a due per la poltrona di sindaco della città del Perugino, si profila dunque non solo incerta, ma anche abbastanza intrigante. 

Per la prima volta il Pd può realmente perdere il Comune. E questo è un fatto nuovo, mai verificatosi prima. E lo può perdere perché il Pd non è un partito in salute, perché i vertici umbri del partito, insieme a quelli della Regione sono finiti sotto inchiesta, alcuni addirittura in manette per uno scandalo sui concorsi nella sanità. E tra quelli finiti in manette c’è pure l’assessore Barberini, l’artefice principale della chiusura dell’ospedale di Città della Pieve e poi del braccio di ferro sul pronto soccorso. Ma il Pd può perdere il Comune anche perché per la prima volta le opposizioni hanno fatto una scelta mai fatta in passato: quella di non presentarsi e lasciare campo libero ad una lista civica. Che è civica nel nome, forse anche nello spirito dei candidati, ma di fatto è anche sostenuta ufficialmente dalla Lega e ufficiosamente o velatamente dalla destra berlusconiana e post missina e dai 5 Stelle. Quindi la lista di Fausto Risini è, in questo, una cosa molto diversa dalla storica “Pieve Nostra” guidata da Gianni Fanfano e anche da “Pieve di Tutti” capeggiata nel 2014 da Maria Luisa Meo. Risini il cerchio lo ha… quadrato.

Ma la coalizione di centro sinistra, che torna ad essere la stessa del 2009, quella cioè di prima della stagione renziana e a livello locale della parentesi Fausto Scricciolo, pur non godendo di un buon vento a livello regionale, appare tutt’altro che dimessa e in disarmo. La presentazione della lista avvenuta sabato a Palazzo Corgna, ha fatto vedere che il centro sinistra non vuole perdere, che non è rassegnato alla sconfitta e che intende non vivacchiare, ma rilanciare. Affidandosi ad una faccia nuova. Nuova e donna. E anche questo è un fatto nuovo. Per la prima volta lo schieramento di maggioranza schiera capolista una donna. Che tra l’altro è espressione di Sinistra Italiana e non del Pd. Quindi in un certo senso è anche un rilancio a sinistra.

Nel suo discorso, Simona Fabbrizzi non ha agitato fantasmi, non ha chiamato il proprio popolo alla difesa strenua del fortino sotto attacco (anche se il fortino è oggettivamente sotto attacco). Ha presentato la sua squadra come una squadra autonoma, che non intende giustificare o tollerare il malcostume e il malgoverno e non farà sconti su questo terreno, ha voluto sottolineare come la squadra sia totalmente nuova rispetto all’ultima legislatura e a quelle precedenti. Nessuna riconferma. Ma grande attenzione al tessuto attivo della società locale, delle frazioni definite “biglietto da visita e porta d’ingresso” della città, dell’associazionismo tutto, dai terzieri al volontariato sociale, sportivo, culturale… Ha sottolineato il valore aggiunto di alcune eccellenze come il palio o il Liceo Calvino e l’importanza della rete museale e degli spazi e contenitori culturali. Ha indicato nel turismo la molla strategica per lo sviluppo e la tenuta economica. Con attenzione però all’ambiente e pure alle politiche di area. Sulla sanità, tema rovente, ha detto di voler ripartire dai punti acquisiti: il Pronto Soccorso avanzato e ciò che è stato concordato. Insomma il centro sinistra è in ballo e vuole ballare. Non assistere attonito alla fine di una storia.

Non c’è dunque nessuno della “vecchia guardia” né dell’ultima stagione del Pd nella lista dei candidati. E in questo c’è, oggettivamente, una nota di autocritica rispetto al recente passato. E anche forse, la voglia di superare le ferite che dalle primarie del 2014 e dalla rottura a sinistra che si verificò 5 anni fa, non si sono mai rimarginate. Non una questione personale con Fausto Scricciolo e i suoi assessori, ma con una stagione di divisioni, con dirigenti che si sono tollerati e sopportati più che supportati. Si riparte imboccando una strada nuova. Tenendo ferma la barra su valori insindacabili e non negoziabili, come la difesa della Costitituzione, l’antifascismo, il no al razzismo e all’attacco alle conquiste sociali e ai diritti civili conquistati nel tempo, senza che il passato diventi una “gabbia”. C’è in tutto ciò anche un segnale di discontinuità, senza abiure, ma piuttosto netta. Una discontinuità addirittura più marcata anche rispetto allo stesso Fausto Risini, che è sempre stato in area “governativa” e mai si è messo in rotta di collisione nel passato.

Quanto ai candidati la lista Città della Pieve in Comune schiera:

Michele Croce, 41 anni. attivo nel mondo dell’ associazionismo, in particolare cattolico e nei terzieri; Francesca Anemona. “36 anni. Laureata in Scienze politiche. Una passione per il Teatro ed il canto, Impiegata. Impegnata nel PD da qualche anno; Mauro Bagiana. 64 anni. Ragioniere, in pensione, attivo nella Polisportiva di Moiano dal 1996;  Andrea Barbanera, 55 anni, dipendente Trafomec; Nicoletta Conciarelli, 53anni, impieegata in azienda privata, impegnata nell’Arci e nella Parrocchia di Moiano;  Veronica Fattorini. 34 anni, impiegata, residente a Po’ Bandino;  Sauro Ghezzi, 59 anni, di Moiano, assistente amministrativo al Liceo, da sempre “uno di sinistra”; Eva Giglioni, 31 anni. Laurea in Ricerca sociale con esperienze all’estero; Alessandro Giuggioli, 37 anni, di Roma, esperienze da produttore e attore nel cinema e nel teatro, consulente nella comunicazione, adesso imprenditore agricolo a Città della Pieve che definisce “la mia America”; Nazareno Giuliacci. 57 anni, operaio alla ex Buropa, vice presidente del Terziere Castello, in passato un impegno nella Cgil,  cattolico praticante con idee di sinistra, da sempre; Alessandro Mencuccini 55 anni, lavoratore autonomo; Nadia Rossi, 41 anni. Laurea in Giurisprudenza e volontaria presso le strutture dei Vigili del Fuoco.

Dato che nessuno dei candidati ha precedenti esperienze amministrative non è escluso (anzi è molto probabile) che in caso di vittoria alle elezioni, Simona Fabbrizzi chiami in giunta qualche assessore esterno che che sappia già dove mettere le mani. La discontinuità totale si può capire nel caso vinca la lista av versa all’amministrazione uscente, ma nel caso della lista Fabbrizzi sarebbe un rischio inutile. Del resto anche Dante nel suo viaggio all’inferno e in Purgatorio si affida a Virgilio…

m.l.

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