ZINGARETTI E LANDINI, ORA PERO’ VIETATO SCIVOLARE SUI CONGIUNTIVI!
A me non stupisce che il neo segretario Pd Nicola Zingaretti, ancor prima di essere proclamato ufficialmente, come primo atto sia andato a Torino, da Chiamparino, a perorare la causa della Tav. Il Pd è sempre stato a favore della Tav. Mai contro. Un po’ come Papa Francesco che dice cose straordinarie sui poveri, su migranti, sull’accoglienza, e anche sul capitalismo, ma sull’aborto per esempio ha le stesse posizioni di Ratzinger. E’ il papa, non un leader femminista. Mi stupisce, di Zingaretti, che sia inciampato subito in n congiuntivo: “Quello che chiediamo è che i bandi non si interrompino”. E, quasi in contemporanea, sia scivolato su un verbo: “a me hanno imparato..” . Insegnato, Zingarè, insegnato. Non “imparato”. Questo sì,mi stupisce e mi dà fastidio. Come mi ha dato e mi da fastidio sentire Landini, neo segretario della Cgil dire più volte in Tv “in quel paese qui…”- No, Landini, “in quel paese qui” non si dice, è una cazzata. Uno scivolone dialettale (emiliano), che un segretario del più grande sindacato italiano non dovrebbe fare.
Zingaretti e Landini, eletti segretari del Pd e della Cgil a poche settimane di distanza sono – se si pensa a cosa c’era prima nel Pd e nella Cgil – un segnale di speranza. Ma se si scivola sui verbi, sugli avverbi, sui congiuntivi, sul lessico… la narrazione diventa subito difettosa. E poco credibile. Non solo perché poi è difficile prendersela con Di Maio o con la Taverna che coi congiuntivi – è noto – ci litigano e perdono sempre…
Ma perché Zingaretti e Landini sono i nuovi leader della sinistra (o presunta tale) e la sinistra almeno il vocabolario lo ha sempre usato benino. A sinistra Togliatti litigava con Vittorini sul ruolo della cultura, Alicata e Ingrao prima di dirigenti del Pci facevano gli sceneggiatori con Visconti comunista pure lui). Dopo la morte di Belinguer il Pci si affidò ad Alessandro Natta che era un dirigente collaudato, ma anche un latinista che si definiva “illuminista e giacobino”… La sinistra per decenni ha avuto ed ha esercitato quella che veniva definita l’egemonia culturale. Nella letteratura, nel cinema, nella musica, nel teatro… Basti pensare a Calvino a Pavese, a Quasimodo poi ai cantautori Guccini, De Gregori, De André, Gaber, Iannacci, Endrigo… O agli Area… A Eduardo De Filippo o Dario Fò e Franca Rame, a Celestini e a Paolini, a Ettore Scola, Lizzani, Pasolini, Nanni Moretti. O Benigni e Troisi. Benigni per esempio usa anche lui il turpiloquio talvolta, ma sa recitare La Divina Commedia di Dante o l’antologia di Spoon River a memoria, meglio di Gassman.
Possibile che il meglio che passa il convento, adesso, sbaglia i congiuntivi? E pure gli indicativi? No. Non va bene compagni. Non va bene per niente.
Già Rutelli e poi Renzi ci avevano fatto fare (a noi di sinistra) delle figuricce da vergognarsi in mondovisione, con il loro inglese maccheronico, che quello di Sarri nelle conferenze stampa del Chelsea sembra recitazione di Shakespeare… Ma lì si trattava di una lingua straniera e, si sa, in Italia con le lingue straniere abbiamo difficoltà. Landini e Zingaretti invece sono inciampati sull’italiano. Sembra quasi lo facciano per vezzo, per parlare come mangiano, come fa Salvini. E’ un’altra cazzata. Salvini va combattuto e battuto, non inseguito. Non copiato.
Finché lo fanno Di Maio e la Taverna e qualche altro miracolato dalla piattaforma Rousseau, pace. Quella è gente senza arte né parte, senza bandiera, senza storia, senza un vissuto e senza una tradizione alle spalle. Sono i nuovi arrivati, non si sa bene neanche da dove… La sinistra – se vogliamo parlare di sinistra – è un’altra cosa. E almeno i congiuntivi, gli avverbi e le preposizioni bisogna che sappia metterle in fila… Perché in passato, almeno su questo fronte, era molto avanti, era “egemone” si faceva ascoltare, senza che le parole ascoltate in tv stridessero come il gesso sulla lavagna…
Se serve un corsettino di italiano, cioè di grammatica, analisi logica e di dizione, lo facciano Landini e Zingaretti, saranno soldi spesi bene. Io, da persona di sinistra, “in quel paese qui” o “mi hanno imparato” non lo vorrei più sentire. Mai più. Neanche al volantinaggio al mercato, figuriamoci da parte dei segretari nazionali della Cgil e del Pd…
Poi non si lamentino se la la gente quando li vede cambia canale…
Marco Lorenzoni
Parole sante. Condivido al cento per cento. Bravo Marco !
Purtroppo molti politici, a tutti i livelli, pensano che parlare molto significhi mostrare competenza, gli errori di congiuntivo e non solo si sprecano, errori che non sono solo forma ma dimostrano che spesso manca proprio la sostanza.Purtroppo oggi la politica si fa molto, troppo, sui social dove spesso la correttezza grammaticale viene sacrificata sull’altare della velocità di comunicazione. Stare molto sui social toglie anche tempo alle letture che sono la base insostituibile della conoscenza.
X Marco Lorenzoni.Ti sei spiegato perchè il default cerebrale delle generazioni sia progressivamente parallelo all’aumento dell’uso mediatico e della dipendenza da questo dei cervelli?(intendendo questo come l’assoggettamento progressivo delle coscenze e del modo di ragionare da parte di estese fasce sociali che acquisiscono lo stesso modo di ragionare che sentono venir fuori della televisione )abbia messo la maggior parte dell’umanità a disquisire non tenendo conto nè della forma ma ancor meno della sostanza e relegando la sostanza al dominio della forma ,senza che queste due entità che dovrebbero coesistere possano legare e formare un discorso o concetti intellegibili? Che la forma sia anche sostanza sono d’accordo ma quando si verifica che una persona,studioso, uomo comune, politico di turno sbaglia un verbo,si aprono le cataratte celesti e giù giaculatorie chilometriche fino ad arrivare ai paragoni come quello che hai fatto che ”invece la sinistra non si possa permettere ciò che si permettono quei poveri incolti dei 5 stelle che sbagliano declinazioni e luoghi geografici, quasi ” frittura” napoletanescamente parlando.Il pensiero si commenta da solo.E si commenta da solo perchè al culmine di tutto questo ritengo che ci sia una impotenza culturale proprio a concepire e ad inquadrare i fenomeni,che come si vede non vengono giustificati perchè non si ricerca da dove e come nascano ma che invece sembra prendere prevalenza il fatto degli errori e delle sgrammaticature, della non ottemperanza alle sintassi del discorso. ”Poi possono fare tutti i danni che si vuole con la politica coloro che parlano dimenticando la grammatica, quello è nelle cose, ma sbagliare la declinazione d’un verbo non si può proprio sopportare”.Questo è il discorso che ne esce alla fine.Ci ricordiamo degli improperi che sono stati calati addosso a questi giovani incolti, impreparati, superbi ed improvvisatori ? Ma è un male d’epoca il non rispetto della forma perchè ”non si può pretendere da chi non la rispetti anche il rispetto della sostanza”. E così il piatto di pasta è condito e servito ! Io credo che invece l’odio moderno-si odio moderno lo definirei perchè non riesco a trovare altra parola- comune a parecchi verso chi in un modo o nell’altro cerca di variare le condizioni di vita di milioni di poveri,odio trasversale e vendicativo, irrazionale dal punto di vista della realtà oggettiva,talvolta espresso in maniera soft ma comunque permanentemente viscerale e di pancia,che è la protuberanza che spunta fuori, tipica di forze che pensano e sperano di riscattarsi da un recente passato senza meno torbido delle loro classi politiche produttrici di piovre sociali e fallimentare sotto ogni aspetto, che hanno tradito le speranze delle classi subalterne mostrando divisioni, incomprensioni e lotte intestine e che adesso dopo due piccoli successi elettorali di tutta normalità che purtuttavia li hanno quasi resi ebbri che le loro frustrazioni politiche stiano per finire, arrivano a dire dei loro avversari politici che quella ”sia gente senza arte nè parte, senza storia, senza tradizione e senza un passato alle spalle”.Parole di berlusconiana memoria, perchè a costoro ”è concesso di declinare un verbo fuori regola e lo si capisce poveri sbandati,ma alla sinistra no”.E l’etichettamento delle persone l’impostazione e l’idea che la gente possa cambiare canale se uno possa sbagliare un congiuntivo la dice lunga su quale idea alberghi nella mente che possano essere i verbi declinati impropriamente a fare la differenza politica fra le persone e le istanze poliche valoriali della lotta per le riforme che viene portata avanti.La differenza capito la fanno i congiuntivi ! Perchè fermi restando i significati espressivi dietro ai quali è racchiusa l’idea anche se non correttamente espressa da un verbo, non nè più la sostanza ed il valore che prevale ma la forma di come viene espresso il valore stesso.Ebbene, a questi correttori col lapis rosso della sintassi-perchè solo questo è rimasto loro, basta sentirli tutti uno ad uno che sembrerebbe di sfogliare una velina-dovrebbe rispondere qualche famiglia campana o calabrese ed invitarli a casa propria a poter campare con gli equilibrismi che fanno 1 milione e trecentomila famiglie di questa italia in recessione colpevole solo perchè abbia scelto il governo giallo -verde.Ecco perchè è la sostanza che non attrae più l’attenzione e che passa in secondo luogo dando la priorità alla forma. Si dice che la forma sia anche sostanza ed in un certo qualmodo è vero,ma vediamo un momento cosa provoca di riflesso sui media il fatto dei verbi che una volta ha usato Di Maio o delle sue uscite sulla conoscenza geografica.Ci si arriva a comporre interi post ed anche a dire l’insulsaggine ” lasciamoli agli altri incolti gli errori di sintassi tanto quella è gente da frittura, ma la sinistra invece non se li può permettere certi errori, certe disgressioni”.E questi sono proprio coloro che alzano i polveroni perchè qualche politico sbaglia la coniugazione di un verbo e da lì apriti cielo. Articoli che non hanno mai fine, il cui scopo è quello della denigrazione.Pagine piene che rimbalzano sui social come dei Tam Tam perchè un politico ha sbagliato un verbo. Sapete quante cose hanno sbagliato i politici che hanno governato fino a pochi mesi fa prima di sbagliare le coniugazioni dei verbi soprattutto quando dicevano di difendere della classi sociali mentre alla fine ne difendevano altre ? Ma cosa si vuole, questa è l’Italia, che guarda alla camicia ed alla cravatta e non a quello che uno ha sotto di esse perchè la prima cosa che si nota è la superficie.Ce l’ha insegnato Renzi che l’abito faccia il monaco o no ? Ci si appiglia al fatto che uno dei due vice premier si vesta con la maglia della polizia e l’altro con la camicia e cravatta.Moderne povertà, per me sono moderne povertà,che riempiono le pagine di un tempo dove prevale l’apparire e non l’essere ed anche diciamolo pure se si volesse vedere fino in fondo la questione si potrebbe perfino pensare e constatare che sia la scuola per dire il vero che non abbia insegnato ai giovani ad esprimersi correttamente, a lasciare esclusi milioni di giovani che non sanno nemmeno mettere nero su bianco e che a leggere i loro temi di scuola venga la carne pollina. Doveva essere la prima battaglia di una sinistra degna di questo nome ed invece ecco qua, purtroppo quella sinistra sbaglia i congiuntivi, …..Forse non è per caso che a qualcuno possa venire in mente che quella non sia sinistra ? Papa Francesco Bergoglio nella messa odierna fatta a Santa Sabina ha detto le seguenti parole che secondo me hanno un valore proprio rispetto alla forma contrapposta alla sostanza, un messaggio verso tutti quei poveri e diseredati che nemmeno sanno esprimersi correttamente ma che hanno dentro di loro la dignità dei fondamenti e che è questa ”sostanza” : ”…è un grande inganno la cultura dell’apparenza che ci spinge a vivere di cose che passano. Una fiammata che finisce in polvere”.Ed allora se qualche politico sbaglia un congiuntivo non deve essere messo nella graticola, ma che ci mettano invece sulla graticola tutti quei politici che dicendo di operare per le classi subalterne hanno fatto e prodotto il contrario.E caro Marco siccome di questi non solo ne è pieno il Nazzareno ma tanti altri luoghi politicamente attigui che adesso vorrebbero unirsi per rafforzarsi ed anche cambiare cavallo come hanno già cambiato più volte,per giudicare questi non ci dovrebbero essere gli usi dei congiuntivi ma quello che hanno prodotto.E vedresti che allora forse la gente capirebbe che dietro allo sputtanamento per i congiuntivi si cela qualcosa di più pesante e di più grosso.