ZINGARETTI E LANDINI, ORA PERO’ VIETATO SCIVOLARE SUI CONGIUNTIVI!

martedì 05th, marzo 2019 / 15:41
ZINGARETTI E LANDINI, ORA PERO’ VIETATO SCIVOLARE SUI CONGIUNTIVI!
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A me non stupisce che il neo segretario Pd Nicola Zingaretti, ancor prima di essere proclamato ufficialmente, come primo atto sia andato a Torino, da Chiamparino, a perorare la causa della Tav. Il Pd è sempre stato a favore della Tav. Mai contro. Un po’ come Papa Francesco che dice cose straordinarie sui poveri, su migranti, sull’accoglienza, e anche sul capitalismo, ma sull’aborto per esempio ha le stesse posizioni di Ratzinger. E’ il papa, non un leader femminista. Mi stupisce, di Zingaretti, che sia inciampato subito in n congiuntivo: “Quello che chiediamo è che i bandi non si interrompino”. E, quasi in contemporanea, sia scivolato su un verbo: “a me hanno imparato..” . Insegnato, Zingarè, insegnato. Non “imparato”. Questo sì,mi stupisce e mi dà fastidio. Come mi ha dato e mi da fastidio sentire Landini, neo segretario della Cgil dire più volte in Tv “in quel paese qui…”- No, Landini, “in quel paese qui” non si dice, è una cazzata. Uno scivolone dialettale (emiliano), che un segretario del più grande sindacato italiano non dovrebbe fare. 

Zingaretti e Landini, eletti segretari del Pd e della Cgil a poche settimane di distanza sono – se si pensa a cosa c’era prima  nel Pd e nella Cgil – un segnale di speranza. Ma se si scivola sui verbi, sugli avverbi, sui congiuntivi, sul lessico… la narrazione diventa subito difettosa. E poco credibile. Non solo perché poi è difficile prendersela con Di Maio o con la Taverna che coi congiuntivi – è noto – ci litigano e perdono sempre…

Ma perché Zingaretti e Landini sono i nuovi leader della sinistra (o presunta tale) e la sinistra almeno il vocabolario lo ha sempre usato benino. A sinistra Togliatti litigava con Vittorini sul ruolo della cultura, Alicata e Ingrao prima di dirigenti del Pci facevano gli sceneggiatori con Visconti comunista pure lui).  Dopo la morte di Belinguer il Pci si affidò ad Alessandro Natta che era un dirigente collaudato, ma anche un latinista che si definiva “illuminista e giacobino”…  La sinistra per decenni ha avuto ed ha esercitato quella che veniva definita l’egemonia culturale. Nella letteratura, nel cinema, nella musica, nel teatro… Basti pensare a Calvino a Pavese, a Quasimodo poi ai cantautori Guccini, De Gregori, De André, Gaber, Iannacci, Endrigo… O agli Area… A Eduardo De Filippo o Dario Fò e Franca Rame, a Celestini e a Paolini, a Ettore Scola, Lizzani, Pasolini, Nanni Moretti. O Benigni e Troisi. Benigni per esempio usa anche lui il turpiloquio talvolta, ma sa recitare La Divina Commedia di Dante o l’antologia di Spoon River a memoria, meglio di Gassman.

Possibile che il meglio che passa il convento, adesso, sbaglia i congiuntivi? E pure gli indicativi? No. Non va bene compagni. Non va bene per niente.

Già Rutelli e poi Renzi ci avevano fatto fare (a noi di sinistra) delle figuricce da vergognarsi in mondovisione, con il loro inglese maccheronico, che quello di Sarri nelle conferenze stampa del Chelsea sembra recitazione di Shakespeare…  Ma lì si trattava di una lingua straniera e, si sa, in Italia con le lingue straniere abbiamo difficoltà. Landini e Zingaretti invece sono inciampati sull’italiano. Sembra quasi lo facciano per vezzo, per parlare come mangiano, come fa Salvini. E’ un’altra cazzata. Salvini va combattuto e battuto, non inseguito. Non copiato.

Finché lo fanno Di Maio e la Taverna e qualche altro miracolato dalla piattaforma Rousseau, pace. Quella è gente senza arte né parte, senza bandiera, senza storia, senza un vissuto e senza una tradizione alle spalle. Sono i nuovi arrivati, non si sa bene neanche da dove… La sinistra – se vogliamo parlare di sinistra – è un’altra cosa. E almeno i congiuntivi, gli avverbi e le preposizioni bisogna che sappia metterle in fila… Perché in passato, almeno su questo fronte, era molto avanti, era “egemone”  si faceva ascoltare, senza che le parole ascoltate in tv stridessero come il gesso sulla lavagna…

Se serve un corsettino di italiano, cioè di grammatica, analisi logica e di dizione, lo facciano Landini e Zingaretti, saranno soldi spesi bene. Io, da persona di sinistra, “in quel paese qui” o “mi hanno imparato” non lo vorrei più sentire. Mai più. Neanche al volantinaggio al mercato, figuriamoci da parte dei segretari nazionali della Cgil e del Pd…

Poi non si lamentino se la la gente quando li vede cambia canale…

Marco Lorenzoni

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