GROSSO GUAIO PER DI MAIO: IL LEADER DEI GILET GIALLI CHE HA INCONTRATO EVOCA UN GOLPE PARAMILITARE IN FRANCIA…
Ieri sera la trasmissione Piazza Pulita di Riccardo Formigli su la 7 ha mandato in onda un servizio dalla Francia. Per la precisione un “fuorionda” cioè una intervista rubata diciamo così, non ufficiale. Ma molto chiara ugualmente.
Uno dei leader dei Gilet Gialli, Christophe Chalençon, incontrato nei giorni scorsi da una delegazione dei 5 Stelle italiani tra cui Di Maio e Di Battista, ha detto testualmente che “ci sono delle persone, dei paramilitari, pronti a intervenire, per rovesciare il governo Macron”. Dice ancora Chalençon che lui stesso rischia molto: “posso beccarmi una pallottola in testa in qualsiasi momento, ma me ne fotto… perché so che se colpiscono me, Macron finisce sotto la ghigliottina… Se colpiscono me, c’è gente pronta a irrompere all’Eliseo e sfasciare tutto, compresi Macron, sua moglie e tutta la sua cricca”.
E continua: “Oggi tutto è calmo, ma siamo sull’orlo della guerra civile. Quindi si trovino soluzioni politiche, ma molto, molto rapidamente, perché ci sono persone pronte ad intervenire da tutte le parti…”. La giornalista chiede: “Militari?” Chalençon precisa: “Paramilitari. Persone che si sono ritirate dall’esercito e sono contro il potere”. La giornalista insiste: ” e tu sai questo? E’ inquietante”. “Certo che lo so” – risponde ancora Chalençon – “E’ inquietante, sicuro, ma voi non vi rendete conto… Macron ha paura. Te lo dico io, ha molta, molta paura!”
Le esternazioni di questo Chalençon sono davvero molto inquietanti. Un tizio parla ad una tv straniera, come rappresentante di un movimento di protesta, e afferma, con sicurezza che quel movimento che c’è gente, precisamente dei paramilitari usciti dall’esercito, pronta a intervenire, ad assaltare l’Eliseo e a rovesciare il Governo. Una cosa del genere ha un solo nome: Colpo di stato. In questo caso paramilitare. Non militare.
Magari il personaggio ha voluto fare lo sborone, ha evocato lo spettro dell’intervento armato, per far paura a Macron, per alzare il livello dello scontro, come si diceva un tempo…
Il fatto che lo stesso personaggio abbia incontrato poche ore prima un ministro della Repubblica Italiana (seppure in questo caso n veste politica e non di ministro, ma cambia poco) che, al di là di qualche screzio recente è un paese contiguo, amico e alleato della Francia, è un altro elemento di inquietudine. Perché le dichiarazioni di Chalençon sono assai gravi. Probabilmente quelle cose il masaniello dei Gilet Gialli non le ha dette nell’incontro con la delegazione 5 Stelle.
La decisione del M5S di incontrare alcuni esponenti del movimento dei “gilet gialli”, tra cui proprio Chalençon, prefigurando una possibile alleanza dopo le Europee, era stata tra i motivi che avevano spinto la Francia a richiamare il suo ambasciatore in Italia, che oggi però tornerà a Roma. E’ dovuto intervenire Mattarella per calmare gli animi…
Che un movimento come i 5 Stelle incontri un altro movimento, anche quello trasversale e protestatario, in un altro Paese è un fatto politico che rientra nella normali prassi politica e nella ricerca di possibili convergenze a livello europeo. Ma Di Maio è il vicepremier del Governo Italiano. Scoprire che ha incontrato e ha parlato, auspicando una alleanza, con un tizio che non solo è tra i leaders di un movimento antagonista e antisistema, ma addirittura evoca e adombra un imminente golpe paramilitare in un Paese alleato, può lasciarlo indifferente?
Si rendono conto Di Maio e Di Battista con chi si sono incontrati? Adesso che faranno i 5 Stelle? Nel servizio ufficiale di Piazza Pulita Chalençon parla di sintonia con i 5 Stelle, con Di Battista in particolare, di alleanza possibile, anzi certa”. Per la verità, ad altri media ha dato versioni un po’ diverse…
Intanto alcuni siti web, parlando di Chalençon, lo descrivo come un “islamofobo di estrema destra” (e il riferimento del fuorionda ai paramilitari lo confermerebbe).
Certamente la protesta dei Gilet Gialli ha delle ragioni, alcune anche molto forti e il governo Macron non sembra essere il miglior governo possibile. Soprattutto per i poveri, per le classi meno abbienti.
Ma è anche vero che il movimento di protesta è molto eterogeneo, molto trasversale (pure troppo, questo è sempre un rischio) e a tratti anche confuso o quantomeno poco chiaro negli intenti.
Sentire dalla voce di uno dei suoi capi che al suo fianco possono scendere in campo i paramilitari, cioè ex militari armati e antigovernativi, fa accapponare la pelle.
Qualcuno nei 5 Stelle (anche tra i parlamentari) ha ammesso che sarebbe stata necessaria una maggiore cautela nel programmare e mettere in agenda certi incontri da parte di Di Maio. Grosso guaio per Luigino…
Il quale, si è subito affrettato (oggi, dopo la bufera) a dire: “Non abbiamo intenzione di dialogare con chi parla di lotta armata o guerra civile!” Intanto però ci ha dialogato. Non conosceva Chalençon? Può darsi di no, ma per un ministro non è un buon indizio…
P.S. Vediamo, adesso cosa diranno anche i tanti 5 Stelle sparsi per il territorio. Domenica prossima a Chiusi terranno un’iniziativa sul Reddito di Cittadinanza (Ristorante Season ore 10,00). Magari sarà un’occasione per ascoltare qualche opinione in merito.
m.l.
Ma è più grave n gilet giallo che “vaneggia” su un golpe o un sacco di governi mondiali che sulla base di balle spaziali stanno tentando di appoggiare un golpe in Venezuela?
Sul Venezuela ho già risposto, con articolo precedente. Che è questo: https://www.primapaginachiusi.it/2019/02/venezuela-al-golpe-contro-maduro-se-lo-dice-roger-waters
Sul tizio dei Gilet Gialli che “vaneggia” io non minimizzerei. E credo che non si dovrebbe minimizzare nemmeno sui vaneggiamenti di un giornalista (italiano) come Pansa che “vaneggia” un Governo Monti appoggiato dai Militari, al posto d quello Lega-5Stelle. Pansa però ha l’attenuante dell’età. Il tizio del Gilet Gialli no, Di Maio nemmeno. E un ministro, quando va ad incontrare qualcuno all’estero credo che dovrebbe informarsi su chi va ad incontrare. O i Servizi segreti li tengono per figura?
Quanto ai Gilet Gialli (al di là di qualche legittima ragione) mi pare che stiano debordando:UN ac cademico di Francia è stato insultato e minacciato, durante una manifestazione perché ebreo… A me pare una cosa grave e inquietante: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2019/02/16/-gilet-gialli-scontri-a-parigi-evacuata-invalides_66eab50c-3c4c-4006-8e10-c1197b7dba40.html
Eh caro Luca, codesta è una bella domanda….Ed è una bella domanda per il fatto che è rivolta a coloro che dicono che siano di sinistra ed anche a sinistra del PD.Come ti potranno rispondere nel merito queste persone? Chissà se tireranno in ballo il fatto di riconoscere che Chavez aveva mandato a casa loro le multinazionali americane che succhiavano petrolio e delle quali GUARDA CASO SI SA’ CHE è COSI’ MA NESSUNO NE PARLA,nè il PD, nè tutti i media italiani ed europei….Si pensa che questi abbiano gradito di essere messi a secco dove prima potevano immergere le loro trivelle ed estrarre oro nero al prezzo che volevano loro come d’accordo con i governi e le grandi aziende Venezuelane connesse con gl USA? Perchè queste domande quando si tratta di discutere di un paese messo alla fame non se le fà più nessuno? Lo vorrei chiedere a chi si ritiene essere di sinistra che stà zitto quando scattano gli anelli sanitari intorno ai paesi come misure di contrasto alle politiche di chi si è ribellato.Non solo, ma vediamo che tutta la borghesia venezuelana è con Guaidò che viene a cercare solidarietà in Europa e che di conseguenza fà minacciare la sua nazione con ipotetici interventi manu militare dagli Stati Uniti e dai suoi maggiordomi che circondano il Venezuela come la Colombia.Allora indipendentemente dalla vicenda Venezuelana, mi chiedo perchè tutte le nazioni dell’Europa abbiano riconosciuto Guaidò. in forza di cosa? In forza dell’umanitarismo di un popolo messo alla fame dal più forte e dal più armato? Ci vogliamo chiedere perchè il primo ragionamento che dovrebbe scattare e che non scatta più di fronte alla fame di un popolo sia quello di sottostare all’economia di un altro popolo che come piovra succhia le ricchezze del tuo territorio e ti ripaga con beni e servizi e soprattutto con una cultura di mero consumo che alla gente comune interessa fino ad un certo punto? Con la nazionalizzazione del petrolio Chavez e poi Maduro hanno cambiato l’ordine dei valori per il popolo e le classi meno abbienti dando scuole, case popolari e trasporti e tanti altri benefici sociali che prima di Chavez quando vigevano i governi filo-americani non si potevano permettere, tant’evvero che una parte grossa di quel popolo sta dalla parte di Maduro attualmente.La cultura e soprattutto il moto interiore che prima scattava dentro le persone oggi non scatta più ed era quel moto di indipendenza dalle superpotenze che vogliono continuare a tenere subalterno un popolo.E per far questo instillano giornalmente tutte le condizioni per metterlo alla fame dicendo che vivono nella dittatura. Bene, allora si indicano elezioni come hanno già indetto dopo Chavez e che hanno visto il prevalere di Maduro con osservatori ONU che si sono dichiarati equidistanti e che hanno certificato anche se di poco la vittoria di Maduro.Se il popolo vuole che un altro succhi le proprie ricchezze e faccia profitti con quelle si accomodino pure, ma non gridino al golpe ed all’usurpatore e piuttosto-questo è importante- che le agenzie interessate non facciano solo vedere le strade e le piazze piene della folla contro Maduro perchè chi se lo dimentica un po’ troppo presto il Venezuele non è solo Caracas e si dimentica inoltre che esistono agenzie legate agli interessi delle multinazionali che spargono a piene mano le immagini che tutti siano contro chi non sia gradito a loro.Ricordiamoci dell’Asia, della Thailandia, del Vietnam, della Corea. Il sistema sempre quello è, e che permette agli osservatori di fruire di immagini e di notizie che portino acqua al loro mulino.Poi ci sono anche i dittatori e non è questione di dittatori di destra o di sinistra ma solo questione di regimi che dividono le loro entrate con pochi e chi li divide con molti.E fare di tutta un erba un fascio credo che sia finito il tempo.Il regime di Lula in Brasile è crollato per gli scandali di una classe dirigente e perchè i poveri si sono sentiti beffati a lungo andare, ma con tale modalità ditemi quanti regimi dovevano essere crollati sotto le ruberie dei loro dirigenti? Ed i più sono sempre al loro posto perchè le forze più potenti riescono in qualche modo a disorientare il popolo che messo alla fame dalle politiche di chi non desidera che la gente si ribelli usa i media per detronizzare quelle politiche.E come si pone la nuova sinistra democratica italiana di fronte a tutto questo? Certo non mi aspetto che si ponga in modo rivoluzionario da dar manforte a chi abbia bisogno ma mi sembra che le sue istanze siano comuni a quelle della destra. Vi sono dei punti dove la storia pone delle domande che non possono essere eluse. Ma non possono essere eluse se le cose e le condizioni le si conoscano e si interpretino con una ottica progressista,analizzando i pro ed i contro che come in ogni situazione storica ci sono e ci continuano ad essere.Se fosse stato per gente come Taiani od altri ed anche come Salvini ed anche come tutto l’apparato del PD gli americani potevano continuare a succhiare petrolio e depredare quel popolo e la cosa non sarebbe mai apparsa,sarebbe stata una cosa normale come tutte quelle di tal genere che ci sono nel mondo.Qualcuno disse più di mezzo secolo fà:”ribellarsi è giusto” ma a questi la ribellione non piace e non la desiderano. Ed allora comincino a pensare che tutto questo lo si deve alla teoria della spartizione della famosa torta, perchè la resistenza a tale istanza mette in moto anche meccanismi per i quali il primo a pagarne i prezzi è il popolo. Lo dicano questo anche ai vari Sarkozi del passato ed ai Macron attuali,tanto amici del centro politico europeo,che con basi allargate e cortine fumogene stanno rovinando le sorti del loro popolo che reagisce ma che si placa subito dopo perchè ancora gli elementi di divisione fra esso ed le varie componenti rappresentano un elemento di forza per il quale si debba ancora poter mantenere in piedi la baracca.Ecco perchè temono tanto il populismo disordinato che hanno fatto sorgere loro con i loro limiti e le condizioni imposte dall’Europa che è la loro e non dei popoli.La paura è tanta e dentro la paura c’è anche quella della gente comune che si lascia imbrigliare dai discorsi dell’orlo sull’abisso.Chi non ha nulla da perdere non abbia paura, hanno paura coloro che hanno da perdere.Gli interessi alla fine si misurano con tale metodo al dilà di tutti discorsi.Ecco un metro di misura per il quale la sinistra è sinistra ed il centro è sostanzialmente influenzato e connivente con la destra.Vi ricordate l’attualità della lezione di Marx e di Engels che definivano queste tre categorie sociali di appartenenza ai loro tempi ? E’ cambiato qualcosa di sostanziale di queste categorie sociali che ne misuri l’appartenenza ? Apparentemente si, effettivamente no.Molti non saranno d’accordo con tale pensiero e soprattutto non saranno d’accordo coloro che validano il concetto di centro come condizione di stabilità e di crescita per loro stessi ed anche per la società nel suo insieme.Pensino questi allora quante risorse spreca e distrugge il capitalismo per continuare a rinnovarsi nell’etica del dominio e dell’indirizzo delle classi subalterne, e quale possa essere il suo futuro. In una condizione che si stà già adesso verificando, dove il lavoro stà già per essere espulso in una quantità crescente e progressiva a causa dell’automazione e della sua applicazione a scopo di profitto,una riflessione agli adepti del centro s’impone, ed è quella per la quale anche il loro spazio esistenziale e di qualità di vita venga inequivocabilmente ridotto.Chissà se pensano a chi verrà dopo di loro se sia giusto che siano solo fatti di questi e che oggi proprio loro vivano di una perenne illusione proprio a scapito di loro stessi ed a favore di chi le risorse le impiega in maniera coercitiva,fra l’altro anche con l’aiuto di una gran parte delle classi non abbienti che hanno solo la forza lavoro e poco altro e che pure danno il loro consenso a tutto questo ? Parecchi di questi lo sanno oggi , anche dentro le grandi organizzazioni sindacali, ma fanno da nesci, perchè è il sistema che li ha conquistati come ha conquistato prima di tutto i media di cui si serve,grandi e piccoli, nei grandi paesi come nelle nazioni.E qui da noi è la stessa identica cosa e vige lo stesso meccanismo.Il capitalismo è uguale ovunque ed uguali sono le sue prerogative e le sue istanze e la sua politica. Tutto stà a volerle vedere.
E’ bene chiedersi perché , talvolta, il giornalismo invece di informarci ci dice da che parte SI DEVE STARE.
E chi ci VUOL DIRE da che parte SI DEVE STARE può considerarsi un giornalista o un organo di partito che dimentica la funzione d’informazione ?
Di certo l’aver relegato l’incontro del M5S di Chiusi ,in merito al reddito di cittadinanza, in un misero post scriptum a chiusura di un articolo di totale critica nei confronti del Movimento stesso ed, oltretutto, l’aver avanzato l’ipotesi di cosa si potesse parlare ad un avvenimento cui normalmente “un giornalista” ,che si definisce cronista, avrebbe dovuto presenziare, in modo da ascoltare con le proprie orecchie, la dice ben lunga su quanto possano essere realistici tutti i suoi articoli dove, invece, pare imperversare “il sentito dire”.
Allora ricapitoliamo:1) “avrebbe dovuto presenziare” presuppone un obbligo, che non esiste. Nessun giornalista è obbligato a presenziare a iniziative politiche di propaganda. E a nessuna altra cosa. Gli obblighi dei giornalisti sono altri. 2) il giornalista in questione ha sempre evitato di presenziare a iniziative di propaganda governative fin dai tempi di Fanfani, Craxi e Andreotti, Prodi e Berlusconi, Dini, Monti ecc. fino a Renzi e Gentiloni. Il governo Lega-5 Stelle non fa eccezione. Perché dovrebbe farla? 3) se un ministro di tale governo incontra uno scalmanato che evoca interventi di truppe paramilitari per rovesciare un altro governo, non è colpa dei giornali e dei giornalisti; 4) non c’è nessun “sentito dire”: su quella vicenda c’è audio e video.
Quindi, cara Bonella. prima di accusare gli altri e dire cosa dovrebbero fare,guarda attentamente in casa tua. Un ministro serio, quando va ad incontrare qualcuno all’estero, si informa su chi sono le persone che incontra. I Servizi segreti, ad esempio, che ci stanno a fare se no? O il Governo del Cambiamento non li prevede?
Le amicizie pericolose (come quelle imbarazzanti o inquietanti) hanno sempre creato grossi problemi. Non bastava Salvini? adesso anche Chalençon e quelli che insultano e minacciano un professore solo perché ebreo? (è successo sabato ad una manifestazione dei Gilet Gialli)? Occhio che passare da ragazzi meravigliosi a coglioni matricolati è un attimo…
Scusa Bonella ma non ho capito di quale giornalista parlavi
Sul Venezuela hai risposto molto poco e ti sei guardato bene di scendere nelle cose essenziali, anzi hai preferito titolare la questione”Se lo dice Roger Waters”.Figurati te quanti Venezuelani impoveriti dai cordoni sanitari degli stati uniti partecipino alla loro diatriba interna-che questa sì dovrebbe essere della sinistra-mettendo in prima copertina che Roger Waters sia con loro….Sai quanto gliene cale a quelli…..solo che si preferisce attaccarsi al fatto che un cantante suoni la musica di protesta dicendo ”…ma se lo dice lui, allora è vero”.Questo è il ragionamento e non vai per nulla a ricercare le ragioni di tale impoverimento perchè è in quelle che ha sede la dignità umana di un popolo che non vuole continuare ad esere ricattato e depredato dagli anelli sanitari che gli impongano gli stati più forti.Perchè non hai detto che la storia del dominio è sempre la stessa? Troppa grazia sant’Antonio? Forse perchè la nuova DC Italiana con tutti i suoi arbusti preferisce mettere in secondo piano la dignità e barattarla con le derrate alimentari ? Ma mica la possono pensare tutti come la nuova DC o Salvini su quell’argomento ?Non sò se è chiaro: qui si aspetta la normalizzazione e che rientrino le multinazionali portatrici di benessere al popolo,dopodichè si dimostra che una piccola parte di quel popolo stia dalla parte di Maduro ma che la stragrande maggioranza stia con gli americani e coloro che organizzati da questi non vedono l’ora di far cadere il governo regolarmente eletto per poter avere un governo dalla loro parte che riporti dentro il paese le multinazionali che succhino il petrolio..Allora,dico io, caro Marco, ma c’è bisogno di scomodare Roger Waters per dire che la giustizia ha altre preogative e sono prerogative che si chiamano sfruttamento dei poveri ai quali il governo di Chavez e poi di Maduro ha beneficiato con scuole, case popolari, trasporti ed anche molto altro.Certo, si è ridotta la torta per coloro che la mangiavano prima in maniera dissennata, ma mi sembra che sia giusta questa storia o no? Ed allora perchè non la si dice? Hai paura di urtare la suscettibilità della nuova sinistra zingarettiana che con i suoi adepti si è già schierata a favore degli Stati Uniti promuovendo un golpe bianco contro un governo regolarmente eletto con tanto di osservatori ONU che si pronunciarono per la regolarità delle elezioni ? Non ti sembra di essere in presenza delle casalinghe scese in piazzza ai tempi del golpe di allende in Cile quando davanti alla Moneda battevano le pentole? C’è bisogno di chiamare Roger Waters per dire che il diritto in questo caso stia da una parte sola? Certo, per chi pensa e ritiene che abbiano più fatto i Beatles od i Rolling Stones per il progressismo politico delle masse degli sfruttati il problema nemmeno si pone.Ed allora giù…”se lo dice Roger Waters”… …ma guarda ci voleva uno che suona la chitarra a convincere coloro che pensano che facciano meglio le note musicali delle corde di una chitarra ad illuminare le sorti degli sfruttati.E’ un metro codesto che fa l’interesse di chi non vuole che le cose cambino e …secondo me sarebbe ora di finirla,sennò si assiste a cose come ”Bettollini come Fidel Castro”e poi la gente ci crede e la pelle diventa pollina.Almeno la mia, quella degli altri non sò.Io la penso così.
Se leggi solo i titoli però non vale…
Marco, tu credi che io scriva per farti le pulci ed in te da parecchio tempo è subentrata tale convinzione.Non è un problema mio, io rispondo agli articoli dove credo che abbia qualcosa da dire. Nel tuo post dove avevo risposto al Sig. Renato( dalla tua risposta pensi che non l’abbia letto) ci dici che Roger Waters è stato da sempre un amico dei deboli, un grande. Bene, ed inoltre che abbia posto l’attenzione sul tema dell’ingerenza nei fatti interni di un altro stato fatta da pèarte di una quantità di altre nazioni.Bene, allora alla gente -oltre a Roger Waters-che non si sà quanti lo possano conoscere e possano conoscere le sue battaglie politiche fatte con la chitarra,che comunque in tutti i casi hanno certamente un valore ma non hanno il valore che possa avere un altra descrizione della situazione di un popolo messo alle strette dalle multinazionali che non vedono l’ora di rientrare in possesso delle fonti di energia di quel paese.Si chiede troppo ? Il PD ha espressamente detto la sua linea che è quella che il Venezuela deve cambiare regime e con il PD tutta la destra e tutto il centro destra europeo,sinistre moderate comprese.Alla gente oltre a Roger Waters gli va spiegato il perchè tali nazioni premano affinchè il Venezuela cambi regime e gli va spiegato che alla base di questa coalizione vi sono interessi economici, determinati e precisi e non solo il fatto negativo dell’ingerenza di altri nei fatti di un altro paese. Questo è stato il mio appunto.Se poi il fatto di Roger Waters come persona che abbia preso posizione e fatto mettere l’attenzione su tale questione io francamente la trovo una cosa normale.Quello che non è normale è il fatto che tutti nei loro interventi abbiano scavallato le ragioni di quella tensione che sono quelle che ho detto e che ho ripetuto.Ma si vede che l’impostazione che mi sembrerebbe più consona e più vicina alla realtà oggettiva della questione Venezuela in effetti non lo è. Il perchè me lo posso chiedere oppure è proibito ed è un processo alle intenzioni? In tutti i media televisivi non si parla d’altro e se ne parla solo in un certo modo a cominciare dalle interviste a Guaidò che viene in Europa per avere solidarietà.Se fosse per lui le multinazionali domattina rientrerebbero in possesso di quello che è il patrimonio del popolo Venezuelano.Forse così avverrà ma si vede da questo le tragicità a cui sono sottoposti gli stati che eleggono maggioranze che decidono di mettere le mano sulle loro ricchezze e non di farle fruire da altri. Cordoni sanitari, isolamento e spinta a fare sollevare il popolo affamato.Allora, ci saranno gli interessi oppure vale solo la chitarra di Roger Waters e la politica si legge solo sulle canzoni ? ecco il senso del mio appunto.