CITTA’ DELLA PIEVE: VERSO IL VOTO NELLA NEBBIA. SCRICCIOLO CI RIPENSA E SI CANDIDA IN PROPRIO CONTRO IL PD?

martedì 26th, febbraio 2019 / 18:23
CITTA’ DELLA PIEVE: VERSO IL VOTO NELLA NEBBIA. SCRICCIOLO CI RIPENSA E SI CANDIDA IN PROPRIO CONTRO IL PD?
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POTREBBERO ESSERCI 3 CANDIDATI DI AREA PD SULLA SCHEDA. NON SI ESCLUDE UNA RICUCITURA. MA INTANTO SPUNTANO ALTRI NOMI…

CITTA’ DELLA PIEVE – Nemmeno il Perugino dei giorni migliori forse riuscirebbe a dipingere il quadro della situazione politica pievese di queste ore. Tanta è la nebbia, l’incertezza e – diciamolo pure –  la confusione sotto il cielo. La notizia di un listone civico del tipo “tutti contro il Pd” caldeggiato per settimane dal centro destra, dalla Lega e anche da vari soggetti compresi i 5 Stelle con candidato sindaco l’ex segretario del Pds Fausto Risini nessuno l’ha smentita. Anzi, in camera caritatis, più d’uno l’ha confermata come ipotesi in campo. Ma l’unica conferma ufficiale per ora è la disponibilità di Risini a scendere in campo sotto il vessillo civico. Ma né la destra, né la Lega, né il gruppo dei 26 che aveva sottoscritto il Manifesto per una lista civica svincolata dai partiti, né quell’area socialista irrequieta che fa capo a Chiara Lucacchioni e che si è spesa nel suddetto Manifesto, né i 5 Stelle hanno risposto al povero Risini, che al momento è un capitano senza esercito alle spalle. Sottotraccia avrà avuto abboccamenti e certezze, prima di lanciarsi sul mercato, ma ufficialmente nada de nada. Neanche un “perchè no”?

Tant’è che se paradossalmente il Pd dicesse “Ok, a noi va bene Risini” spiazzerebbe tutti (forse anche lo stesso Risini) e farebbe saltare il banco. Ma neanche il Pd ha fatto fin qui la minima mossa.

L’ha fatta, invece il sindaco uscente Fausto Scricciolo, che dopo aver detto di non esser disponibile ad una ricandidatura con il Pd (ma senza escludere – come avevamo sottolineato in un precedente articolo – altre ipotesi), due giorni fa se n’è uscito con un messaggio sui social che in sostanza apre all’ipotesi di una sua candidatura con una lista propria: Rispondo qui alle tante sollecitazioni ricevute in questo periodo. Nei prossimi giorni, insieme a quanti mi stimolano in tal senso e a quanti si renderanno disponibili, valuterò se ripresentare, in modo aperto e libero, la mia candidatura per la riconferma a Sindaco nelle prossime elezioni di Maggio”. Cosi, scrive Scricciolo. Che pare si sia dato anche un termine di tempo, per sciogliere il nodo. Con lui potrebbero schierarsi gli assessori uscenti Carmine Pugliese e Barbara Paggetti, più qualche figura di rilievo nell’ambito dei terzieri e in particolare del Castello.

Oltre Fausto Risini, insomma potrebbe correre anche Fausto Scricciolo. Entrambi con liste proprie, anche se la disponibilità di Risini – va detto – è uscita pubblicamente solo dopo che la destra e altri avevano lanciato l’idea del listone civico in funzione anti Pd, quindi la lista Risini sarebbe solo nominalmente la sua lista, essendo in realtà la lista delle opposizioni, con il mantello civico e un candidato di frontiera capace di portar via voti alla maggioranza attuale.

La mossa del sindaco uscente sembra più un moto di stizza, di orgoglio, una sorta di vendetta nei confronti del partito che lo sta tuttora sostenendo, ma che lo ha scaricato in vista delle prossime elezioni, senza tanti complimenti e senza tante spiegazioni. Una discesa in campo (se avverrà) da capitano di ventura, pronto a dare battaglia, come avveniva ai tempi del Perugino e dei Della Corgna, agli ex amici e alleati, per lavare lo sgarbo subìto e dimostrare chi è il più forte nella contea…  Solo che siamo nel 2019 e le elezioni e la politica non sono il Palio dei Terzieri o la rievocazione di una contesa medievale.

Il Pd potrebbe trovarsi a dover competere dunque con due figure del suo stesso mondo. Risini è da anni fuori dalla politica attiva, ma da lì viene. Scricciolo è il sindaco uscente in quota Pd, anche se è sempre stato considerato un corpo estraneo.

Ma alla fine due liste con candidati di area di sinistra più che indebolire potrebbero paradossalmente favorire il Pd, portandosi via voti a vicenda tra loro. Ricordiamo che nei comuni sotto a 15 mila abitanti vince chi prende un solo voto in più degli avversari.

Ma il Pd cosa sta facendo? Dopo aver fatto circolare vari nomi come possibili papabili, non ha ancora estratto nessun coniglio dal cilindro. Michele Croce e Marco Cannoni, che sembravano i due in pole position, sembrerebbero scalati in posizioni più arretrate. Idem Michele Gorello, che è uno dei pochi nel Pd ad appoggiare il tandem renziano Giachetti-Ascani per la segreteria nazionale del partito, alle primarie del 3 marzo.  L’ultimo nome che circola – ancora sottotraccia – è quello di Marco Giovagnola, ex giocatore di calcio della Pievese e del Chiusi, attivo nell’ambiente sportivo, figlio di Palmiro Giovagnola, ex sindaco e attuale presidente di Bcc Umbria.  Potrebbe essere un nome nuovo, ma con un pedigree solido, non compromesso in alcun modo con le gestioni politiche precedenti, e in grado di raccogliere consensi non solo a Moiano, paese d’origine, ma in tutto il territorio. Non si sa però quanto ci sia di vero in tutto questo. E non è escluso che il Pd – trovandosi ale strette – possa anche estrarre dal cilindro un coniglio più conosciuto, provato e garantito, una sorta di vettura usato sicuro, tipo Claudio Fallarino. Oppure tentare in extremis una ricucitura dello strappo con Fausto Scricciolo, magari uscendo dall’impasse proponendo una lista civica aperta, appoggata dal Pd, ma non di partito o di coalizione. Magari con il Pd in posizione non dominante.

Tutto è in movimento nelle segrete stanze. E il Pd pievese, ormai ridotto a numeri piccoli piccoli, sembra sempre più una commissione di cardinali dello stato pontificio negli ultimi anni prima della breccia di Porta Pia…

La destra osserva e aspetta che qualche cadavere passi sotto il ponte. Con qualche timore che qualcuno possa scipparle il candidato Risini da sotto il naso.  I 5 Stelle osservano e basta senza proferire parola.

Certo una sfida a tre fra Risini, Scricciolo e un candidato Pd  sarebbe uno scenario da romanzo storico di Camilleri.  O da… Paperopoli. O Paperissima. Fate voi.

Marco Lorenzoni

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