CITTA’ DELLA PIEVE, EX SEGRETARIO PDS IN CORSA CONTRO IL PD: FAUSTO RISINI CANDIDATO SINDACO DEL LISTONE CON DESTRA E 5 STELLE

CITTA’ DELLA PIEVE – Novità in vista nella città del Perugino sul fronte delle candidature per le amministrative. Da qualche ora circola con insistenza un nome nuovo. Nel senso che non era ancora mai uscito, anche se il personaggio nuovo nuovo non è. Di sicuro è un nome “pesante”. Uno di quelli che gettati sul tavolo possono anche rompere il tavolo. Il nome è quello di Fausto Risini, 60 anni suonati, ma fisico asciutto. Maratoneta incallito e appassionato, ex funzionario della Asl. Quindi figura che potrebbe sapersi districare nelle questioni sanitarie. Ma soprattutto Risini è stato segretario del Pds, prima che diventasse Pd. Una figura della sinistra pievese, quando ancora la sinistra era riconoscibile.
Un colpo di teatro, insomma. Soprattutto per il fatto che non sarebbe candidato con il Pd, ma con il listone civico “tutti contro il Pd” o qualcosa del genere. Sì perché a sostenere la candidatura Risini, che avrebbe già detto di sì, ci sarebbero la Lega, il resto del centro destra che non si presenterebbe con una lista propria, più i 5 Stelle e buona parte almeno dei 26 del “manifesto” uscito de settimane fa, compresa la pattuglia più strettamente legata all’area socialista, impersonata da Chiara Lucacchioni.
La destra tenterebbe l’assalto al palazzo d’Inverno con una figura sottratta al campo avverso, una figura che – si pensa – potrebbe attrarre voti anche nell’area della sinistra e toglierli dunque al Pd e ai suoi alleati, ammesso che il Pd li trovi, gli alleati.
Fausto Risini è abituato, da buon maratoneta alle corse lunghe. Sa che bisogna dosare la fatica e le energie. E avere scarpe adatte. Se no al traguardo non ci arrivi. E’ stato segretario del Pds, è vero, ma ormai è passato tanto tempo, da diversi anni è fuori dalla politica attiva e con il gruppo dirigente del Pd non sembra aver avuto e avere grandi rapporti. Anzi, una scelta del genere, se è vero che ha detto sì all’operazione listone civico, presuppone, forse, anche un tantino di “dente avvelenato” con i suoi vecchi compagni. Magari per il fatto che non hanno mai pensato a lui come candidato a sindaco.
Non può essere sufficiente la voglia di dare una mano alla propria città. Quando ci si espone, mettendosi di traverso rispetto alla propria parte, mettendoci la faccia, il rischio di prendersi del traditore è il minimo che possa capitare. E in politica non c’è niente di peggio che essere tacciati di tradimento. Di essere accusati di “intelligenza con il nemico”.
Fausto Risini non è un ragazzotto alle prime armi, avrà calcolato il rischio. E i contraccolpi. Certo, di voti al Pd ne può portare via. Quanti non si sa. Un po’ sì, di sicuro, soprattutto se il Pd si presenterà con una candidatura “di bandiera”, magari con un giovanotto alle primissime armi…
Però – ecco le controindicazioni – è storicamente e scientificamente provato che alle elezioni gli “ex” e i “transfughi” non vincono mai. Deve accadere qualcosa di clamoroso, tipo un suicidio della parte di provenienza.
Questo Risini, che non è di primo pelo, dovrebbe saperlo. E lo lo sa. Candidarsi in una lista appoggiata (sia pure dall’esterno o sottobanco) dalla Lega e dalla Destra non lo favorirà. Anzi per lu può diventare un boomerang. Così come la candidatura Risini può diventare un boomerang per la destra sovranista e anticomunista.
Molto, a questo punto, dipenderà dal Pd. Da come si muoverà, da quali nomi e quali idee riuscirà a mettere in campo. Nelle ultime ore sembra prendere quota la candidatura di Michele Croce, più di quella di Marco Cannoni. Il motivo è semplice: il Pd vuol chiudere la parentesi Scricciolo, dimostrando a tutti di averla chiusa, senza strascichi, senza scie di continuità, come sarebbe, ovviamente Cannoni, che ne era il Vice. Per cui meglio un nome del tutto nuovo. E Croce, essendo stato candidato nel 2014 con Pieve di Tutti, potrebbe essere anche un trait d’union con quell’esperienza (e con Maria Luisa Meo, per essere più precisi). Nei prossimi giorni, da domani a sabato, il Pd si incontrerà – pare – con Rifondazione e con Sinistra Italiana, che però in loco sono ormai poca cosa… L’obiettivo è quello di riportare all’ovile una parte di elettorato che alle politiche ha votato 5 Stelle o direttamente Salvini. E soprattutto quello di ricostruire una fronte a sinistra, un argine all’onda leghista.
A Pienza, nel 2009 una lista civica capeggiata da un esponente di sinistra, ma appoggiata anche dal centro destra che decise di non presentarsi, mandò il Pd all’opposizione, e nel 2014 rivinse le elezioni… A Città della Pieve può succedere la stessa cosa. Lo dicono i numeri. Ma solo se il Pd deciderà di suicidarsi e se prevarrà, nell’elettorato la voglia del “mandiamoli a casa”, a prescindere poi dalla capacità di governare. Il listone civico che potrebbe essere capeggiato da Risini sarebbe civico solo sulla carta. In realtà sarebbe una lista politica eterogenea e trasversale, ma soprattutto revanscista. Una lista degli “scontenti”, di quelli con il dente avvelenato, di quelli che pur di cambiare bandiera in Comune sono pronti a a sacrificare la propria e ad affidarsi ad un ex avversario, conosciuto e riconoscibile come tale.
Sulla carta sembra tutto molto facile: Risini come Cavallo di Troia per spaccare la sinistra già frantumata e ai minimi termini e darle il colpo di grazia, con l’appoggio della destra. Quella nuova targata Lega e 5 Stelle e quella storica di Berna e Rampi. Ma alle elezioni nulla è mai scontato. E quello che sembra facile il più delle volte si rivela maledettamente complicato.
Intanto però, la candidatura Risini in un listone anti Pd sarebbe già un punto fermo. E non da poco.
m.l.
Da osservatore esterno totale. Ma perchè invece di ipotizzare equilibrismi e personalismi che nella maggior parte dei casi non ci saranno,ed ipotizzare situazioni al limite dell’inverosimile, non si tiene conto delle ragioni delle persone ed in particolar modo di tal Risini che a quanto dici e riporti essendo stato un esponente del PDS,non prendi in considerazione che possa far parte di quelle componenti di sinistra incazzate e che hanno votato 5 stelle alle passate elezioni e che adesso accettano con tutta normalità di essere sostenute da destra e cinque stelle al pari dei governi nazionali? Mi sembrerebbe questa una analisi molto più completa e politicamente rispechiante una situazione comune a tanti luoghi, una normalità in fondo. Poi tutte queste congetture,perchè di congetture parli, perchè pensi che avrebbe come hai detto ” il dente avvelenato” con i suoi ex compagni? Ma mica tutte le persone dentro ai partiti devono fare carriera e salire determinati gradini politici? Arrivi alla congettura che in politica si possa essere considerati anche traditori e che basti poco per vestire tale veste.Perchè non prendi in considerazione invece le ragioni di una persona che possa essere di sinistra e che possa considerare il PD la massima delle iatture? Al punto tale che faccia parte di un rasssemblement per esautorare il PD dal suo ruolo di comando? Mi sembrerebbe che tale visione possa essere più consona alla realtà.Daltronte l’esperienza ci dice che di liste anti PD formate da coloro che militavano in tale partito sia piena sia la Toscana sia l’Umbria sicchè non mi sembra che questa tua messa in mora di tale probabilità che possa verificarsi sia una analisi disinteressata da spettatore asettico, tu che dici sempre e che tieni a considerarti ”cronista”e nel caso di questa probabile lista e persona non mi sembra che da parte tua rispecchi una critica proprio benevola ma che tu abbia teso a stroncare fin dal nascere che possa verificarsi tale probabilità.Io credo che occorra misurare che anche i criteri di valutazione politici possano essere anche cambiati e certamente è un terremoto,ma perchè la gente incazzata col PD è solo da destra? Io credo che ce ne sia parecchia anche a sinistra,semprechè siano lasciate fuori liste civetta che farebbero solo il bene del PD ed a questo scopo un avviso agli elettori mi sembrerebbe opportuno,ed è quello di non lasciarsi coinvolgere in liste ” esca” che andrebbero a concentrare i voti anti pd in modo tale da avere risultati minimi e non influenzare per nulla una eventuale opposizione.Una cosa simile anche se a metà si è avuta a Chiusi per esempio,ma lì la resistenza del PD è stata molto più coriacea e le cose con quei voti non sarebbero cambiate. A Città della Pieve invece in questo caso credo che ci sia il rischio che possa avvenire.A meno che….i messaggi mediatici la giuochino quasi da padrone e dove anche liste di destra sostengano ex PDS.Si correrebbe il rischio di una ennesima lista civetta ed il beneficiario sarebbe sempre il solito. Occhio! L’intreccio fra interessi elettorali molto spesso non lo fanno le ragioni dell’uno o dell’altro od i valori politici in campo dell’uno o dell’altro ma le manipolazioni fatte a sommo studio, e questa vedremo se risponderà alle caratteristiche suddette. Daltronte non viviamo in momenti dove il confine fra destra e sinistra è parecchio assottigliato e quasi inesistente? Se poi gli elettori propendano per un non sbilanciamento delle questioni hanno tutto un prato verde da riempire di voti:” in medium stat virtus” dicevano i democristiani una volta per rassicurare e convincere i più recalcitranti ed allora il rischio non lo correrà il PD, ma l’odore che c’è in giro a mio avviso non è quello proprio che si metta bene e basta annusare l’establishment ecclesiale e delle organizzazioni a loro legate e da loro create che a Città della Pieve hanno sempre avuto un peso determinante per vedere dove verranno serrate le fila.Il metro politico che determina tale situazione se la si voglia individuare è quello che in questo caso i voti di tali organizzazioni non andranno mai verso i 5 stelle od alla lega di Salvini ma convoglieranno come sempre nel PD ed allora ci potremmo chiedere una buona volta quale sinistra il PD rappresenta ? Quella dei preti.Sarebbe una sinistra da sballo codesta….di uno sballo tale che quasi la si potrebbe confondere con una Democrazia Cristiana sotto falso nome. Ed allora è chiaro e normale che sorgano i vari Risini della situazione,e che sorgano non perchè hanno il dente avvelenato come è stato detto nè il timore di farsi chiamare ”traditori” ma credo- se mi posso permettere- che le persone abbiano un rigurgito di impegno di fronte ad un panorama politico irrecuperabile dal punto di vista cultural-politico che le faccia scendere in campo ed unirsi ad altre forze anche non omogenee politicamente ma proprio per porre fine ad uno stillicidio che ha dell’incredibile.Ed allora se non si dà un colpo di spugna usando l’abrasivo risaremo alle solite, perchè e lo dico con il sorriso sulle labbra,il vento della sagrestia non cambia, può cambiare il mondo, ma quello rimane quello che è, da sempre,anche quando c’erano i comunisti, figuriamoci adesso che non ci sono più e che al loro posto c’è un altra impalcatura,quella loro.
Basta leggere la lettera con cui Risini ha presentato la sua candidatura (pubblicata dal CorrierePievese) per capire con che superficialitá ed egoismo abbia o abbiano preso questa decisione. Una lettera piena di parole sbagliate, verbi usati male, forme inappropriate. Una lettera in cui si evince che dietro alla candidatura non c’é nessuna nuova idea o progetto per il comune: con “Fin da subito avvierò’ una campagna di ascolto contattando le associazioni di tutto il territorio “, si capisce che il candidato Sindaco ad un paio di mesi dalle elezioni ha poche e scarse informazioni sul mondo associazionistico (assoluto protagonista nel e del panorama pievese) e che non sia stato in contatto con le suddette associazioni negli ultimi anni; con “A breve, sarà attiva una pagina Facebook dove si inizierà a parlare e dibattere dei temi della città, a partire dalla questione Ospedale.” capisco che il buon vecchio dibattito politico, faccia a faccia, in cui ognuno espone le proprie idee rispettando le altrui, ascoltandosi con l’obiettivo di capire il pensiero altrui, non sará un marchio di fabbrica di questa candidatura a sindaco; oltretutto, ci sono segnali che si possa stare chiedendo aiuto ai cittadini per scrivere il programma stesso, perché eccetto la rabbia personale verso decisioni passate che non l’hanno portato ad essere giá candidato con il suo partito, di idee per la cittá se ne hanno poche o niente.
Chiaramente la qualitá del documento potrebbe avermi tratto in inganno, ma essendo una lettera di candidatura sono rimasto esterrefatto dal contenuto. L’impressione che ho avuto leggendola é dei quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, ma che sfortunatamente non sapevano come….
Ma poi alla fine sarà la gente a decidere, o no? E le forme-non sò che dire su questo- ma penso che influenzino sempre di meno la diatriba politica.A livello nazionale, in maniera inaspettata ed anche sgangherata,il Mov.5 Stelle dei risultati li ha portati,e quando si dice ”facciamoli governare” che poi la gente decide secondo i risultati mi sembra un pensiero giusto. Perchè triturarlo prima? Se c’è la triturazione prima vuol dire che c’è un interesse…ma ormai credevo che questo metodo si fosse affermato, anche perchè nei limiti che sono di tutti, la gente inizia ad essere stanca delle chiacchiere ed ha ragione di guardare ai risultati e su questi si esprime.Quindi siccome in politica occore essere guardinghi da chi siamo circondati,credo che una delle cose più ricorrenti che succedano quando si sente odor di gratella all’intorno dove si possa restare cotti ed arrosto, il sistema e chi ne fa le veci le studia di tutte,sia partendo dalle liste civetta per arrivare ad intorbidire le acque per poi scansare i pericoli.Questo è quello che normalmente succede da parte di chi ha timore di perdere la guida del carro, poi ci sono beninteso tutti gli altri limiti di chi si propone come salvatore,che potrebbero essere uguali a quelli predetti. In breve lo decide la gente ed è giusto che così debba essere.
Non so se Risini abbia mai votato 5 Stelle (non lo ha mai detto) per incazzatura verso il Pd. So che la sua sarà – per sua stessa ammissione – e per il contesto in cui nasce una lista di “tutti contro il Pd” sostenuta dalla destra più destra che c’è, dalla Lega e forse anche dai 5 Stelle (ma questo non è ben chiaro). E’ un’operazione del tutto legittima e neanche troppo inusuale, capita spesso ormai. Solo che è e sarà una lista “revanchista” in chiave anti Pd e null’altro. Il “mantello” civico è solo una coperta stretta e corta… In questo senso è diversa dall’operazione Pieve Nostra d qualche anno fa e diversa anche dai “Podemos” chiusini. Può – e l’ho scritto – somigliare in una certa misura a La Piazza di Pienza… Con una differenza: la Piazza fu solo sostenuta dalla destra, mentre la lista Risini, se andrà in porto, espressione e avrà anche anche tra i candidati esponenti della destra. In tal senso è configurabile (allo stato delle cose, poi se strada facendo cambierà, vedremo) una lista di destra contrapposta alla lista del Pd. Che non è detto sia una lista di sinistra. E i 5 Stelle invece di provare a vincere, come hanno sempre dichiarato fino a qualche mese fa, si accontenteranno di fare da sgabello ad una operazione che dovrebbe portare la destra alla conquista del Comune. Che poi a capo di tale operazione ci sia una figura con un passato a sinistra cambia di poco il quadro… Ma se è trasformismo quello del Pd che si camuffa da lista civica e candida un liberal moderato (come a Chianciano), è trasformismo anche questo, caro Carlo. E il trasformismo in politica non è una virtù…
Ed invece a Chiusi sembrerebbe che la fosse una virtù,a forza di passettini….si fa un nuovo giorno…In tutti i casi da un primo esame che si faccia raso terra sembrerebbe che non sia molto possibile che ci si liberasse del PD, poi in fondo perchè ci se ne debba liberare.E’ bene dare a Cesare quello che è di cesare dieva qualcuno,e si tratta sempre della gente se sia stufa o no di farsi prendere per i fondelli.E dico così perchè ri è la solita solfa,nel senso che sono andati avanti per anni,accettando tutto,frenati da un centro al quale premevano le riconoferme e non perdere il branco.Ed allora perchè debba fare tanto schifo se gli elettori truffati da quel partito che per anni decev una cosa ma ne faceva un altra oggi con l’incazzatura addosso guardanoa destra? Perchè il PD non lo sapeva? Lo sapeva ma non pensava in queste proporzoni probabilmente.Ed allora è bene che decida la gente in un modo o nell’altro e la lezione di morale è bene non la fare,soprattutto sui nostri territori.Io Risini non lo conosco ma da quando è venuto fuori la prima cosa che è spuntata nei media è quella frammista quasi a stupore per riversarsi poi negli aspetti personali dei ”denti avvelenati ” facendo balenare revanscismi da lotte mai sopite. Se è questo il nuovo partito di Zingaretti auguri.E’ che nessuno si vuole prendere il carico dei propri errori, questa è la verità vera e che fra l’altro è inevitabile che produca anche il populismo di cui oggi ci si lamenta.
Scusa, ma che c’entra “il nuovo partito di Zingaretti” con Risini e con la lista anti Pd? Qui non è una parte di sinistra che si mette di traverso (come fece Gianni Fanfano con Pieve Nostra o Maria Luisa Meo con Pieve di Tutti nel 2014, o come hanno fatto i Podemos a Chiusi). Qui è la destra che per cercare di vincere candiderà uno che ha un passato di sinistra. Non è Risini che ha lanciato l’idea della lista civica, quella c’era già, lui è stato contattato per guidarla… Ma è stato contattato dalla destra e da qualcuno che ha il dente avvelenato con il Pd, ma non è del Pd o ex Pd… Se no facciamo finta di non capire. E questo non vuol dire difendere il Pd, vuol dire solo spiegare qual è il quadro.
Io sapevo che gli accordi si facevano in due.Se la destra come dici sia andata a cercare un ex di sinistra cosa ti fa vedere allora a te il quadro e quali possibilità di riuscita pensi ci siano? A me starebbe bene, è solo che non ce la fanno ad accettarlo le propaggini dei fuoriusciti dal PD perchè la tal cosa probabilmente è più forte di loro.Ed allora vedremo come va a finire, ma se finisse con un cappotto allora vorrebbe dire che il PD abbia motivi forti su cui riflettere.Ed una parte di tali motivi sono quelli che hanno portato al declino della giunta,non affatto alla pressione dei 5 stelle.Non sono io che confondo le acque.Non sò come andrà a finire ma fra non molto lo vedremo.Marco, riè sempre la questione del cartello del dimostrante.