CITTA’ DELLA PIEVE: SI PROFILA UN LISTONE “TUTTI CONTRO IL PD”, CANDIDATO IL SINDACO DI MONTEGABBIONE

sabato 05th, gennaio 2019 / 17:57
CITTA’ DELLA PIEVE: SI PROFILA UN LISTONE “TUTTI CONTRO IL PD”, CANDIDATO IL SINDACO DI MONTEGABBIONE
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CITTA’ DELLA PIEVE –  La crisi del Pd e la crescita esponenziale dei consensi di Lega e 5 Stelle prefigura per la prima volta uno scenario inedito: quello di un comune contendibile, non più “blindato” dal centro sinistra.  Il lancio della spugna del sindaco uscente Fausto Scricciolo che si è detto è pronto a farsi da parte e a non ricandidarsi alle prossime amministrative  apre voragini ancora più ampie nel campo della maggioranza attuale che non sembra avere né un “sostituto naturale” già pronto, né idee da mettere in campo per sopperire alla defezione.

La situazione, a sinistra, è insomma molto complicata. E dall’altra parte della barricata cresce la febbre da “assalto al palazzo d’inverno”. Cresce la voglia di dare la spallata definitiva e mandare a casa chi ha governato fino ad ora. Cresce soprattutto l’idea di fare un “listone civico” con un unico motto: “Tutti contro uno”, ovvero tutti contro il Pd. O Pd contro il resto del mondo, come si usava un tempo per celebrare i successi di una nazionale… Ma in questo caso la partita che si profila è tutt’altro che una amichevole, come quelle che vedevano in campo il “resto del mondo”…

In questo caso si profila una aggregazione civica che raccolga tutto ciò che è fuori e contro il Pd e i suoi più stretti alleati: dal centro destra propriamente detto (Fratelli d’Italia e Forza Italia), alla Lega, ai 5 Stelle, alle espressioni più strettamente localistiche come l’associazione ambientalista il Riccio e via di questo passo, fino a “Pieve di tutti” la lista civica capeggiata da Maria Luisa Meo, con la quale però anche il Pd aveva (ed ha) in animo un qualche tentativo di ricucitura, basato proprio sull’uscita di scena di Fausto Scricciolo, considerato il responsabile della “rottura” di 5 anni fa (Maria Luisa Meo era assessore alla cultura con Manganello, indipendente, ma vicina al Pd…).

Insomma una sorta di “tutti contro uno” dove l’uno sarebbe il Pd, ferito, claudicante, in difficoltà. Quindi da colpire nel momento di massima debolezza.

Ma in tutto questo – che non sarebbe niente di nuovo – il colpo di teatro potrebbe essere un altro. E cioè la candidatura a sindaco di Città della Pieve del sindaco di un altro comune. Nella fattispecie del sindaco uscente di Montegabbione Fabio Roncella. L’idea è già rimbalzata sui social.

Roncella conferma che qualche contatto in tal senso c’è stato. Ma perché proprio Roncella? Perché è stato il capofila della battaglia per il Pronto Soccorso finita tra ricorsi e controricorsi ed ha quindi acquisito un ruolo da “capopopolo”, apprezzato anche da una buona parte del’opinione pubblica pievese.  A spingere in tale direzione sono soprattutto esponenti delle varie associazioni che vedono in Roncella un candidato che, proprio per il fatto di essere esterno ala realtà pievese, sarebbe “più libero e scevro rispetto alle dinamiche locali”. E potrebbe raccattare voti nel comitato Pro-Ospedale…

L’idea è suggestiva, ma non si sa quanto possa essere concreta. Anche Montegabbione come Città della Pieve andrà al voto a primavera e Roncella ha fatto solo un mandato. Potrebbe ricandidarsi nel suo comune, dove nel 2014 mandò all’opposizione il Pd, con l’appoggio di una alleanza trasversale che vedeva insieme la destra ed esponenti di Rifondazione Comunista. Nel paese del’alto orvietano c’è chi non è rimasto troppo contento dell’esperienza Roncella e vorrebbe cambiare cavallo. Le sirene pievesi potrebbero convincere l’attuale sindaco di Montegabbione a lasciare la via vecchia per tentare quella nuova… Ma in tutto ciò ci sono anche controindicazioni. La prima è quella che la candidatura di una figura esterna alla realtà locale, per quanto apprezzata, sarebbe vista comunque come ammissione di debolezza dell’alleanza che la propone, evidentemente non in grado di esprimere una figura locale. La seconda è che i candidati “catapultati” dall’esterno non hanno mai avuto fortuna alle amministrative che sono elezioni nelle quali le “dinamiche locali” pesano e parecchio. A Città della Pieve per decenni si è discusso della preponderanza del “clad dei moianesi”, che derivava non da fattori casuali, ma dalla presenza a Moiano di una casa del Popolo che ha forgiato generazioni di militanti, dirigenti, amministratori. Una diatriba tutta interna al territori comunale, figuriamoci se arrivasse n candidato da fuori le mura…

La candidatura del sindaco di un altro comune potrebbe essere vista come una dichiarazione di resa incondizionata. A Chiusi nel 2016 il centro destra candidò a sindaco un giovane pievese (non chiusino) e per la prima volta non è entrato in Consiglio Comunale. I 5 Stelle, nelle stesse elezioni candidarono Bruna Cippitelli, sconosciuta ai più e il movimento prese la metà dei voti ottenuti alle politiche. Nel 1998 sempre a Chiusi, il centro destra candidò la chiancianese Anna Duchini, presidente degli albergatori, figura di spicco di un certo mondo conosciuta in tutto il territorio, ma le elezioni andarono nella stessa identica maniera: un buco nell’acqua… Le “intrusioni” dall’esterno non sono mai ben accette.

Paradossalmente una candidatura “esterna” (che sia Roncella o chiunque altro) potrebbe essere un regalo inusitato al Pd che potrebbe ricompattarsi intorno ad un candidato del luogo. Il problema, per il Pd, è trovarlo questo candidato. O candidata. Perché se fosse una donna potrebbe essere ancora più forte come segnale, ma il Pd non dà segni di esistenza in vita…

Intanto anche tra i promoters del listone “tutti contro uno” (soprattutto tra quelli con maggiore esperienza politica) c’è chi non è affatto convinto della candidatura esterna e sta cercando un nome spendibile in ambito pievese. Così come nel Pd c’è anche chi sta tirando per la giacchetta Fausto Scricciolo affinché ripensi all’abbandono e accetti di metterci la faccia anche a questo giro…

Quindi, tutto è in movimento. Detto tra noi, il nome di Fabio Roncella sembra al momento più una suggestione, un’idea “social”, che una eventualità concreta. Più probabile che si ricandidi a Montegabbione.

Non è detto, tra l’altro che il “listone” vada in porto. Non si sa cosa farà ad esempio Pieve di Tutti. Non si sa cosa faranno i 5 Stelle che notoriamente sono restii ad alleanze con altri. Loro al massimo fanno contratti.

Quanto al Pd e alleati, molto dipenderà anche dall’evoluzione che il partito avrà a livello nazionale. Con Zingaretti segretario potrebbero riaprirsi scenari oggi considerati chiusi.  E a Città della Pieve l’asse Verini-Zingaretti ha prevalso e non di poco alle primarie per la segreteria regionale che hanno incoronato l’ex Dc Bocci. Il Pd pievese sembra essere tornato quello che era trent’anni fa, ovvero il fortino della sinistra del partito. All’epoca roccaforte dell’ala Ingrao, oggi di Verini. Ma i tempi sono cambiati.

m.l.

 

Nella foto: Fabio Roncella, sindaco di Montegabbione

 

 

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