I SINDACI ROSSI E BETTOLLINI: “IL DECRETO SICUREZZA E’ NEFASTO, VA CAMBIATO. MA ISTIGARE ALLA DISUBBIDIENZA CIVILE E’ UN ERRORE!”
I Comuni in rivolta contro il Decreto Sicurezza del ministro Salvini. Ma se Leoluca Orlando a Palermo e De Magistris a Napoli invitano espressamente a non applicarlo , quindi a praticare una sorta di “disobbedienza civile”, in Valdichiana i rappresentanti delle istituzioni pur essendo molto critici con il provvedimento, invitano alla lotta politica per cambiare il Decreto, senza però rifiutarsi di applicare la legge.
Il sindaco di Montepulciano Andrea Rossi scrive: “Esprimo anzitutto la contrarietà dell’Amministrazione Comunale di Montepulciano e del suo Sindaco al Decreto Sicurezza. Nel nostro territorio non viviamo un’emergenza-immigrazione ma il provvedimento, così come è, non può funzionare né sotto un profilo etico né sotto quello del trattamento umano. Si tratta infatti di una norma che nega a persone l’accesso a servizi essenziali, come l’assistenza sanitaria e sociale, contraddicendo un principio costituzionale intoccabile come il diritto alla salute. Il giudizio altamente negativo che esprimiamo è dunque anche di carattere politico. Dal Decreto Sicurezza conseguono poi tutta una serie di difficoltà di natura amministrativa che, al momento, lo rendono di dubbia applicabilità. Anche in questo caso la maggioranza di Governo ha adottato una norma caratterizzata da un forte sapore propagandistico in un disegno di bassa demagogia che non risolve i problemi (anzi li aggrava), praticando il classico “scaricabarile” da un livello più alto a quello più basso.
Le soluzioni stanno solo sulla carta, il peso maggiore finisce per gravare sui Sindaci che, ancora una volta, si trovano ad essere gli interlocutori della cittadinanza, non solo di quella italiana.
Per questo – continua Rossi – esprimo solidarietà e vicinanza ai colleghi Sindaci che invece vivono quotidianamente l’emergenza-immigrazione e che oggi si trovano con meno strumenti a disposizione e caricati di responsabilità maggiori. Basta dare un’occhiata alla levata di scudi che, da nord a sud, ha suscitato nei Comuni l’emanazione del decreto, una contrarietà trasversale espressa anche da primi cittadini appartenenti alle stesse forze di Governo. Ci sono persone che fisicamente esistono, non può una legge farli improvvisamente diventare “fantasmi”. Per di più il Decreto voluto da Salvini peggiora le modalità con cui si può gestire il fenomeno e, invece di dare, appunto, “Sicurezza”, genera situazioni irregolari.
D’altra parte si tratta di una legge dello Stato che un Sindaco non può non rispettare: anche questo è un principio fondamentale del nostro ordinamento al quale non si può derogare se non immaginando scenari da “repubblica delle banane”. Ho invece piena facoltà di dire che non sono d’accordo con la norma, che è sbagliata, posso fare tutto quanto è nelle mie possibilità per limitarne gli effetti nefasti. Per questo aderiamo con piena convinzione al percorso già avviato da una parte dalla Regione Toscana e dall’altra dall’ANCI. L’Associazione dei Comuni ha prontamente chiesto ed ottenuto un incontro con il Presidente del Consiglio, la Regione Toscana anzitutto ricorda che potrebbe essere approvata già entro gennaio la sua Legge sui diritti delle persone che riconosce a tutti l’accesso ai servizi essenziali e poi si dice pronta a portare il caso davanti alla Corte Costituzionale. Noi diamo forza a queste azioni per abbattere una norma che rigettiamo sotto il profilo politico, etico ed amministrativo e per ottenere al più presto un pronunciamento della Consulta che faccia chiarezza. L’obiettivo non è ignorare un fenomeno come quello dell’immigrazione ma, al contrario, disporre di uno strumento ‘vero’ e praticabile, non propagandistico”.
Non molto diversa la posizione del sindaco di Chiusi Juri Bettollini che ritiene sbagliato l’invito a non applicare a legge: “Tiene banco la polemica sul DL Sicurezza ovvero Sindaci contro Salvini. Secondo me, commettono un errore profondo quei Sindaci che hanno dichiarato di non voler applicare la legge, così definita “Legge Salvini”. Un Sindaco è il primo baluardo della legalità e del rispetto delle leggi nel territorio. Non può e non deve mai, per logiche politiche, mettere in discussione il principio cardine del nostro agire, ovvero rispettare la legge sempre. Non entro nel merito del contenuto: non apro questo argomento anche perché avremo tempo per discutere e approfondire il testo del decreto, dico solamente che hanno sbagliato coloro che, presi dalla foga mediatica, hanno dichiarato, nelle Tv e nei giornali, di non applicare una legge dello Stato: errore profondamente diseducativo. Non è così che si fa opposizione a Salvini. Io non dico che il DL Sicurezza sia una buona legge. Nemmeno lo penso, anzi penso che sia molto sbagliata. Ma è una legge dello Stato, controfirmata dal Presidente della Repubblica.
Un Sindaco non può dire “non si applica”; significa negare le nostre regole costituzionali. Vogliamo forse dire che Mattarella ha avallato una legge incostituzionale e inumana? Si proponga un referendum abrogativo, si facciano da subito i banchetti per raccogliere le firme, si manifesti in piazza, si intervenga sui social e nelle Tv, si facciano assemblee e comizi per contestare il DL Sicurezza e il governo che l’ha proposto, ma invitare a non applicare il provvedimento è una follia! Un sindaco, non può mettere in discussione il principio cardine del proprio agire, ovvero quello di essere, sempre, il primo baluardo della legalità e del rispetto delle istituzioni. L’opposizione a Salvini deve essere costruita con intelligenza, unione e mai con arroganza; l’atteggiamento del muro contro muro non servirà a nulla se non a creare un clima di tensione in tutto il Paese. I sindaci devono essere capaci di fare fronte comune per lavorare insieme e costringere il Ministro a sedersi a un tavolo di confronto con l’Anci dove non potrà rispondere con slogan da Facebook. La deriva che sta prendendo questa discussione dimentica che in gioco ci sono le vite di tantissime donne, uomini e bambini sulle quali non possono essere ignorati i diritti umanitari, che dobbiamo difendere riscoprendo i valori della resistenza e del rispetto reciproco tra i popoli. Solo in questo modo potremo spazzare via i venti del razzismo e di tutte le forme di odio verso il prossimo”.
Parole dure e richiami al rispetto dei doveri istituzionali. Certo, la cautela dei sindaci di Chiusi e Montepulciano rispetto ad alcuni loro colleghi da un punto di vista strettamente istituzionale è comprensibile. Diciamo pure che il loro ragionamento non fa una piega ed è anche condivisibile il richiamo alla politica, cioè l’assunto che il provvedimento si deve combattere in Parlamento e nel Paese con la mobilitazione e l’azione politica per modificarlo. Però ci sono casi in cui la “disobbedienza civile” non è solo una scelta, ma diventa un obbligo. Morale più che politico. “L’obbedienza non è più una virtù”, scrisse Don Milani nella lettera ai cappellani militari, sull’obiezione di coscienza, nel 1965. “Ognuno ha la responsabilità morale di disobbedire a leggi ingiuste”, disse Martin Luther King. “La disobbedienza civile è una necessità quando le leggi sono contro la democrazia e la libertà”, rispose Margherita Hack a dei giornalisti…
Ovvio che chi ha la responsabilità di guidare una istituzione non può istigare alla disobbedienza rispetto a una legge dello Stato. La politica invece può farlo. In certi casi lo deve fare. In questo caso gli estremi per farlo a nostro avviso ci sono tutti. Solo che anche stavolta la parola l’hanno presa i sindaci (uomini delle istituzioni) non i segretari di partito.
E per onor di cronaca va anche ricordato che lo stesso Salvini, nel 2016, diceva che la dissobedienza dei sindaci rispetto a leggi sbagliate è una virtù. Ora non lo dice più.
m.l.
Antigone non ci insegna nulla?… Ma sanno una s… questi di Antigone
“Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’ diceva Don Abbondio. Onore a tutti quei sindaci che disobbediscono.
2 anni fa, nel silenzio generale, il PD ha mandato Minniti a fermare i migranti nei lager libici, per poi compiacersi della ‘riduzione degli sbarchi’ ottenuta dall’accorta politica estera del governo Piddì. Che dicevano all’epoca i sindaci ‘de sinistra’, incluso Bettollini? gente torturata e uccisa nel deserto va bene, basta che non si sappia in giro? Perché sono gli stessi che adesso si agitano tanto per impedire l’attuazione del DL sicurezza.
I cambiamenti nella storia ci sono stati spesso proprio per la presenza nell’animo umano di ciò che animava Antigone: la ribellione a dispetto delle strutture del sistema quando si riteneva un provvedimento che cozzasse contro l’etica umana che investiva i concetti di fratellanza- ma non solo questa-universalmente riconosciuta. Proprio per tale principio che chiamerei il principio di Antigone,la storia soprattutto dei popoli, ha preso direzioni diverse da quelle che normalmente aveva.E proprio perchè all’interno della struttura politico-amministrativa ci sono state persone che hanno avvisato il diritto di opporsi e di ribellarsi a quelle che ritenevano fossero ingiustizie.Fin qui si può dare adito a tali persone di essere coerenti con se stesse, con i loro pensieri e con il loro mandato e di non esercitare mera propaganda politica.Ma proprio qui, a fronte di tale domanda ne possono sorgere anche altre di domande che farebbero chiedere a tali persone che oggi si ribellano e scendono in campo contro quella che considerano una norma che contrasta i veri motivi di sicurezza perchè toglie diritti sanciti dalla Costituzione ad una quantità di persone che necessitano come tutte le altre assistenza sanitaria e diritti alla vita visto che si trovano in territorio italiano.La domanda che si potrebbe fare a questi seguaci di Antigone è la seguente pur comprendendo che il problema non è solo circoscritto ai diritti umani di uno stato civile quale l’italia ha deciso di essere ma anche ad altri che ne derivano: ma di fronte ad altre tragedie ben più profonde, dirette e marcate come sono stati i bombardamenti di quelle regioni da dove arrivano masse umane nel nostro territorio,questi seguaci di Antigone dove erano, cosa dicevano,che parte prendevano nella contesa politica ben sapendo che la conseguenza di quello che avveniva era morte,distruzione, tragedie, malattie,fame e sradicamento dai loro territori ? Erano forse scesi in strada richiamando il principio che la Costituzione Italiana ripudia la guerra portata direttamente dai nostri alleati ed espletata con le basi d’appoggio dove partivano i bombardieri seminatori di morte? Non mi risulterebbe che abbiano avuto le pulsioni che li hanno spinti a declinare il non rispetto delle leggi o delle alleanze militari e guardate che il problema è il medesimo perchè l’azione fatta dalle potenze militari che hanno bombardato la Libia e l’irak e la Siria era chiaro a tutti che avrebbero provocato il flusso dei profughi e dei migranti.Allora la Costituzione non valeva ed oggi vale? Se posso esprimere il mio modesto parere su tale questione io direi che non è normale una volta che tali persone siano entrate in italia siano mandate fuori dal recinto di controllo e sparse per le strade d’italia perchè aumenta proprio sia l’insicurezza degli italiani sia l’insicurezza loro e che quindi una forma di controllo ci deve essere e se non c’è occorre crearla,anche quella che possa riguardare un possibile loro re-impatrio od una possibile collocazione non a carico dei soli cittadini italiani ma a carico dell’Europa che fino ad oggi se ne è lavata le mano pur avendo a chiare lettere detto che i migranti che sbarcano in italia sbarcano in Europa,ma queste sono rimaste solo parole.Ed è bene che tale atteggiamento furbesco finisca anche in maniera drastica ed alla svelta se è necessario per arrivare al punto che anche gli altri se ne facciano carico di tale problema.La verità è che tali istanze dei sindaci seguaci di antigone,valutato ciò che ho prima detto, sia prodotta non solo dalla loro componente umanitaria e istituzionale ma anche da quella della struttura economica che sta dietro all’amministrazione dei migranti.Si parla di soldi signori miei, soldi dello stato che vengono presto dimenticati che passano attraverso le cooperative, il cooperativismo, le parrocchie e tutto il mondo delle Ong e trovarsi dall’oggi al domani con il flusso dei soldi che finisce non è una bella cosa per nessuno, a torto od a ragione.Vogliamo politicizzare il discorso e farlo più diretto? Chi sono i sindaci antigone che hanno battuto le mani ad Orlando ? Di quale schieramento politico fanno parte in generale ? Crediamo davvero che proprio abbiano dentro le pulsioni umanitarie che non hanno dimostrato quando cadevano le bombe e che oggi invece minacciano di saltare sul rogo acceso dalla destra ? Le questioni della sicurezza si innescano direttamente con le questioni umanitarie certamente ma non tutti hanno assunto la posizione di Orlando ma comunque assistiamo ad un tentativo di disattendere una legge dello stato firmata da Mattarella che se ad ogni ora che passa conquista nuovi adepti ugualmente, si manifesta come fenomeno trasversale,anche all’interno della stessa sedicente sinistra.Io spero che con l’incontro con l’Anci escano fuori delle roposte che modifichino le condizioni di coloro che sono stati messi alla porta,al freddo ed al gelo invernale ma anche facciano giustizia sul piano amministrativo riguardante i cittadini italiani che pagano le tasse e che per questo hanno diritto all’assistenza medica da parte dello stato.Queste persone migranti -e lo dice la costituzione- sono esseri umani e per questo hanno il diritto ad essere curati in caso di bisogno ma tutto questo è ancora un motivo in più per il quale l’italia non può essere considerata in Europa la sola a dissanguare ulteriormente le casse della sua sanità per sopportare un peso non contributivo di tali migranti e tale peso va ripartito fra i diversi stati dell’europa e debba essere anche chiaro che non possiamo accoglierli tutti.Come non dobbiamo dimenticare i principi della nostra Costituzione, non dobbiamo dimenticare o far finta che non esistano centri di interesse attraverso i quali la politica ha disposto che transitino i soldi dello stato dati per l’assistenza a tali disperati.Questo lo dico per il semplice fatto che quello che maggiormente apparte dal decreto sicurezza oggi come oggi è l’apertura dei cancelli ma l’altro aspetto del flusso di denaro pubblico ad istituzioni private,cooperative e parrocchie diventa un fatto meno visibile, più evanescente e non crediamo che tutte le istanze dei sindaci antigone non difendano interessi di mantenimento di posizione perchè la politica è foriera di tali interessi, li determina e tende a mantenerli. ”L’umanitarismo” non è in una direzione soltanto,ma va guardato nel suo insieme ciò che produce e le conseguenze che fa arrivare dentro una nazione.D’accordo che il primo diritto sia il diritto alla vita ad essere salvati quando ci si trova dentro un gommone in balia del mare ma conseguentemente a tale atto dopo nascono una serie di rapporti le cui conseguenze arrivano immediatamente dopo messo il primo piede in terra.E tale cosa chi ha preceduto l’attuale governo non l’ha regolata in maniera soddisfacente per nessuno, nè per i migranti e tantomeno per gli italiani.Se l’avessero regolata in maniera consona alle esigenze di tutti non avrebbero dato a Salvini l’alibi di dire che eravamo in presenza di una invasione,con tutto quanto poi ne è conseguito e questa è la ulteriore dimostrazione che alla base di questo fenomeno ci sono i flussi dei soldi, perchè alla fine sempre di questi si parla.Soldi che passano dalle casse dello Stato alle tasche di privati e di soggetti diversificati ai quali la politica per reggere se stessa ha stabilito di affidare una parte della risoluzione del problema.E tali soldi ad onor del vero, in tasca ai migranti non arrivano,anzi, nella civile Toscana molti di questi disperati sono costretti ad accattare nelle strade e davanti ai supermercati per pagarsi una ricarica telefonica per poter parlare con le proprie famiglie lontane.Io credo alla fine che il Decreto sicurezza debba comprendere anche una soluzione per gente che non deve essere messa alla porta ma gestita in maniera molto diversa da come è stata gestita prima e ricordiamoci che molti centri di assistenza e ricovero erano e sono veri e propri lager e quindi spero che l’ANCI possa produrre delle richieste che vengano accettate dal governo ma che vadano verso la risoluzione del problema.Fra l’altro il decreto sicurezza non riguarda lo si sà solo i migranti, ma riguarda una serie di altrettante situazioni e condizioni da amministrare e regolare in diretta connessione con i fenomeni di delinquenza dei quali i cittadini giustamente hanno manifestato la non ulteriore e possibile sopportabilità.
In ogni caso, il problema è il Decreto Sicurezza e le sue conseguenze nefaste sulla “civiltà” dell’Italia, non la cautela (ecccessiva?) di sindaci come Rossi e Bettollini. I quali hanno provato, a mio avviso, a spostare il ragionamento dall’azione individuale, encomiabile e coraggiosa, ma alla fine sempre individuale, isolata, solitaria, ad un piano più politico. E’ un po’ come a inizio ‘900 quando all’azione individuale dell’anarchico di turno, il socialismo provava a contrapporre l’azione di massa, la politica appunto… Purtroppo, ripeto, oggi è la politica che latita…
Non sono molto d’accordo con codesta impostazione per il semplice fatto che oggi non è come una volta che l’azione isolata di antigoniana memoria si pensi che possa rimanere tanto isolata,tant’evvero come si osserva è bastata l’iniziativa di un Orlando a portarsi dietro un Nardella, un Rossi, ed in parte anche un Sala ed altri che via via si aggiungono a dimostrazione che si sà benissimo che la notizia sia propagandata dagli organi d’informazione atutto il paese e quindi si crea automaticamente un vero e proprio fronte ” politico” di parte poichè guarda caso è solo di coloro che militano in un partito.Ce ne potrebbero essere di coloro che militino in altri partiti ma non si sentono, eppure i casi di coscenza esistono anche al di fuori degli schieramenti ma l’aspetto veicolatorio mediatico produce i risultati che si vorrebbero,amplificandoli e facendoli diventare casi di stato.Ma succede questo-e succede da ambo le parti per carità- perchè si sà bene che non sono casi individuali ma sono solo il mezzo per contrastare una politica e quindi diventano politici anche loro. Se fossero stati solo individuali, le persone toccate da tali sconvolgimenti d’animo si sarebbero comportati i maniera individuale ma con la reazione che hanno avuto hanno cercato di dare un tono politico alla loro iniziativa che fosse quindi visto, ascoltato,e che avesse coinvolto anche altri per determinare degli effetti di natura politica.Non penso quindi che quei sindaci siano seguaci di antigone proprio perchè se lo fossero stati si dovevano incazzare quando si sono manifestate le ragioni profonde che hanno fatto sì che si arrivase agli sbarchi dei profughi, invece tutti allineati e coperti,salvo poi strapparsi i capelli ma solo dopo.Ed allora la credibilità va a farsi fottere, la politica invece sia a favore sia contraria, prosegue con la sua logica e come vediamo tutto serve.Non sono mica scemi chi si strappa i capelli, ma non sono scemi nemmeno coloro che sono a favore del decreto sicurezza, che detto tra noi ci doveva essere in una italia così degradata dove non viene rispettato alcun diritto e dove in certe zone del paese la fanno da padrone le organizzazioni malavitose.