“APPUNTI DI VIAGGIO”: IL GIORNO DELLA MEMORIA E LE DEPORTAZIONI DI QUESTI GIORNI. CHE DIFFERENZA C’E’ TRA ANNA FRANK E I RAGAZZI MORTI NEL MEDITERRANEO?
In questi giorni, da qui al 27 gennaio, in Tv, sui giornali e siti web, nelle scuole, al cinema e nei teatri ci celebra il Giorno della Memoria. Che è cosa buona giusta. Perché è giusto non dimenticare mai cosa successe dal 1938 al 1945 nei campi di sterminio nazisti. Il generale Dwight Heisenhower, dopo essere entrato con le sue truppe in uno di quei campi appena liberati ordinò di fotografare e filmare tutto “perché – disse – arriverà un giorno in cui qualche idiota si alzerà e dirà che tutto questo non è mai successo”. Aveva ragione.
Ed è giusto ricordare che insieme a milioni di ebrei rastrellati e deportati da tutta Europa, furono uccisi nelle camere a gas o con esecuzioni di massa, o fatti morire di stenti, anche decine di migliaia di Rom, Sinti, omosessuali e oppositori, soprattutto comunisti, per il semplice motivo di essere di etnia diversa o di idee diverse.
Sarebbe giusto istituire anche altre giornate della memoria, per ricordare altri genocidi come quello degli indiani d’America, quella del sud e quella del nord, un genocidio durato 4 secoli che qualcuno ha calcolato in più di 100 milioni di morti.
Detto questo, ci sembra una contraddizione stridente però, celebrare – come è giusto fare – il Giorno della Memoria in ricordo dell’olocausto e far finta di niente, chiudendo un’occhio o tutti e due, sorvolare sull’Olocausto dei tempi nostri, quello che avviene del Mediterraneo, nelle carceri e nei lager libici, a Gaza, o ai confini tra Paesi più ricchi e Paesi più poveri.
E ci pare una contraddizione anche sorvolare o considerare normale la chiusura e lo sgombero di un Centro di accoglienza, come quello di Castelnuovo di Porto, nei pressi di Roma, con gli ospiti, titolari di protezione umanitaria, gettati in mezzo alla strada, divisi gli uni dagli altri, anche le donne e i bambini, caricati su pullman e “deportati” verso destinazioni a loro ignote. E senza spiegazioni. I bambini immigrati ospiti del Cara sono stati prelevati dalle scuole, allontanati dai loro compagni, come avvenne per i bambini e le bambine ebree dopo le leggi razziali del ’38, o durante la guerra quando le SS, spesso con la complicità dei fascisti italiani, rastrellavano case e quartieri.
In questi giorni tutti noi abbiamo una lacrima per le vittime di Treblinka o di Dachau In questi giorni tutti noi posteremo su facebook la canzone “Auschwiz” di Guccini perché fa sempre bene ascoltarla.
Ma che differenza c’è tra Anna Frank e quel bambino nordafricano affogato nel Mediterrano che si era fatto cucire la pagella scolastica nella giacchetta, per farla vedere come prova che lui era uno bravo, uno che studiava, una volta arrivato in Europa? Non c’è arrivato… Per questo tra lui e Anna Frank non c’è nessuna differenza. A nostro avviso, naturalmente.
Nei nostri “appunti di viaggio” (che è il titolo di questa rubrica), ci siamo segnati il nome di una deputata (è di Liberi e Uguali, ma questo è un dettaglio) che ieri si è messa ferma davanti al pullman sul quale avevano fatto salire i profughi ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto e ne ha impedito la partenza, chiedendo precise spiegazioni su dove sarebbero stati portati. Si chiama Rossella Muroni, la deputata. Segnatevelo anche voi il nome, perché ha fatto una cosa semplice, ha usato il suo corpo come come scudo, come barriera invalicabile per fermare e impedire una deportazione. Ha fatto una cosa “umana”, ha dato una lezione di umanità a chi straparla di invasione e di problemi di sicurezza, di business dell’accoglienza.
A noi piace più Rossella Muroni (per ciò che ha fatto ovviamente) che non il Ministro della Paura Salvini e i suoi compagni di merende (nei suoi post sui social mangia sempre, ci avete fatto caso?)
Il Cara di Castelnuovo di Porto funzionava, pare fosse un esempio di non solo di accoglienza, ma anche di integrazione. Ora molti dei profughi ospiti non sanno dove andare. Una donna è stata ospitata a casa del sindaco, ad esempio. Altri vagheranno in cerca di una qualche sistemazione. E intanto la gente che li vedrà vagare dirà che sono troppi, che non si possono accogliere tutti, che alla fine vanno tutti a ingrossare le fila della malavita e degli spacciatori… La gente che li vedrà vagare ne avrà paura. E così il cerchio si chiude: il ministro della paura e i suoi accoliti gridano al lupo, al lupo! sono troppi i neri per strada! e poi che fanno? chiudono e sgomberano i centri di accoglienza e li lasciano per strada anche quelli che avevano trovato una soluzione… così la paura e l’insicurezza crescono e cresceranno anche i voti alle elezioni…
Quando da qui al 27 gennaio il ministro della paura si presenterà contrito, con un divisa addosso, a celebrare il Giorno della Memoria forse gli fischieranno le orecchie. Sentirà, forte, il rumore del mare, sentirà i singhiozzi di quelle donne, di quei bambini, di quei ragazzi costretti a salutare gli altri e a salire su un pullman, per chissà dove… E sentirà, forse, anche qualcuno che sommessamente gli ricorderà che Costituzione italiana, all’art.10 recita:
L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.
Potrà far finta di non vedere e non sentire, potrà parlare d’altro e atteggiarsi a sceriffo di Dodge City, potrà “tirare diritto”, come diceva qualcun altro prima di lui. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine per tutti. Anche per i Capitan Fracassa.
m.l.
Mettiamo dalla parte degli oppressi anche il popolo palestinese, guarda caso oppresso da chi qualche decennio fa viveva la tragedia che in questi giorni si ricorda.
x Locumone. Hai messo l’accento su un fatto veritiero e grave, quanto quello della shoa, od almeno se non altro che ha pari valore morale.Non passa giorno che non vengano ricordati -e giustamente- gli ebrei morti nei campi di sterminio,ma ormai-e non sò se si noti questo- c’è tutto un apparato che come sempre divulga queste notizie, solo esclusivamente per gli ebrei, come se gli altri popoli non esistessero, od almeno dai media viene un messaggio sbilanciato-non nel senso della gravità di quello che hanno sopportato nella loro storia recente -ma sbilanciato sul fatto di gestione della notizia e soprattutto in funzione di quello che produce.Perchè quest’ultima cosa è importante e che permette di classificare spesso le persecuzioni in persecuzioni di serie A e/o di serie B,ed anche di serie C.Quelle subite dagli ebrei sono di sere A, e si organizzano iniziative sacrosante che riguardano la loro storia di popolo martoriato,quelle dei palestinesi se si prendono in considerazione si dice che si sconfini subito ”in politica” e quindi si contrappone una cosa asettica ad un altra invece ”settica” e sposata da gran parte del mondo mussulmano.Ed è chiaro che tutto ciò si deve alla potenza ed alla penetrazione dei messaggi e di chi li sforni.Se dietro all’establishment israeliano ci sono le potenze economiche e finanziarie di una gran parte delle banche statunitensi, delle grandi famiglie che abbiamo visto a Davos,ma non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di Davos per saperlo chi sia che tiri le fila dell’economia mondiale-e questo incontestabile- dietro ai popoli come esempio quelli della Palestina non esiste nessuno di quella potenza e quindi il rapporto è squilibrato.Per carità, si parla di persecuzioni subite,ma appena si tocca il tema diventano tutti progressisti, dalle istituzioni pubbliche a quelle religiose,che riconoscono-a parole- la uguale dignità dei martorizzati.Caro ”Locumone”, la politica sarebbe una bella cosa se non fosse organizzata per perorare gli interessi dei più forti.Non sò che età tu abbia, ma al tempo della guerra dei sei giorni il clima che si respirava in Italia su quell’argomento era dei più retrivi e chi avrebbe voluto aiutare i palestinesi a riappropiarsi della loro terra presa con la prepotenza e con le armi da appunto coloro che nel nome della sicurezza di Israele facevano le guerre preventive allargando i confini dello stato ed insediandoci i contadini colonizzatori, cacciando dalle loro case i palestinesi,chi sosteneva tale causa sul loro grande livello umano, anteponeva la diceria creata ad hoc,per dimostrare che gli Israeliani fossero tutti laureati e quindi con un grado di istruzione come base della loro difesa e del loro meriti ,mentre gli altri erano un popolo di pecorai.Come vedi tale idea è rimasta latente nella società italiana e non è solo di Salvini ma è stata anche all’interno dei governi Italiani di chi ha favorito ed ha battuto le mano ed ha votato gli accordi di Camp David, di chi ha definito Arafat un terrorista, per non trascurare anche i particolari oscuri sulla sua morte, che restano ancora in molti casi da chiarire. Si dice oggi che Hamas sia un ricettacolo di terroristi quando nessuno ti dice da chi proveniva ed ancora oggi da dove provenga il suo finanziamento principale che sono gli stati della penisola arabica.Perchè la gente comune-italioti beoti inclusi non si domandano chi sia chi regni e chi sostenga quei paesi di quella penisola, se non una grande madre che accoglie sotto il proprio manto aristocrazie che gli consentano di succhiare indisturbata le fonti di energia e che mantenga a suon di dollari il loro status di dittature verticistiche di famiglie sanguinarie ed impresentabili?Chi ha venduto due anni or sono all’Arabia Saudita 200 miliardi di dollari di armi il fratello della ” pora schifosa” come talvolta si dice a Chiusi rafforzandone il ruolo di gendarme del Golfo?Di chi fa gli interessi Hamas che appare tanto protesa verso la liberazione con le armi del territorio palestinese? Esiste lo status quo su quei luoghi e nessuno si deve permettere di infrangere un equilibrio, anzi si costruiscono muri alla Trump per separare i due stati.A Israele la ciccia-ossia i territori fertili e con strutture- agli altri che erano i padroni storici di casa e cacciati dalla protervia nemica i territori desertificati ed i campi di Gaza.E se protestano ed insorgono gli si fa sentire di che peso sia il piombo nel silenzio del mondo cosiddetto civile.Che poi come si vede è quello steso mondo civile che mette bocca negli interessi interni di uno stato come il Venezuela affinchè le elezioni che ci sono state e contrassegnate valide anche da osservatori ONU-questo non si dice più perchè può essere facilmente omesso e dimenticato senza che nulla succeda in una Italia che ha un popolo spesso di beoti, i cui sindacati tifano per chi vorrebbe richiamare le multinazionali americane ed inglesi a succhiare il petrolio. Perfino Landini si è augurato che i proclami del nuovo autoelettosi presidente portino il paese all’abbandono della politica di Maduro, anzi a quest’ultimo gli è stata offerta l’immunità se lasciasse la guida; ci rendiamo conto di quale livello di velenosa scemenza si possa raggiungere quando un popolo è muto e dominato dai media e dall’interesse di chi accende le tv dentro le case la sera?Di queste cose a sinistra una volta si discuteva oppure no? Ma una volta da sinistra si inquadravano i problemi e le responsabilità degli affamatori dei popoli emergeva in maniera chiara e non è un segreto per nessuno che Maduro continuatore della politica di Chavez abbia tenuto lontano dalla greppia che avveniva prima, le multinazionali che succhiavano energia e ricchezza impedendo a quel popolo di decollare e rendendolo schiavo. Con un grande sforzo le hanno mandati a casa loro ma ciononostante non si danno pervinti, vogliono rientrare a continuare ad avvalersi delle risorse di quel paese. Ed allora, come succede sempre,eccoti il cordone sanitario di cubana memoria cubana con l’aiuto di altri servi e schiavi a sovranità limitata di mamma USA,che non hanno fatto filtrare nulla,hanno istituito un bell’anello sanitario e poi proclamano al mondo che quella politica riduce il popolo alla fame.Ciononostante le elezioni Maduro le ha vinte,anche con la presenza riconosciuta di osservatori ONU, ma non c’è legge che possa impedire ad un gigante economico di strozzare chi voglia senza molto chiasso, anzi col minimo di chiasso, oppure con quel chiasso che serve solo a non identificare e giudicare il loro operato all’interno di quel paese quando regnavano incontrastati con l’aiuto dei loro amici sguatteri ai confini.Vogliamo vedere chi sono i tali? Uruguay, Panama, Bolivia, Honduras ed adesso si è aggiunto anche il Brasile.La stessa identica situazione del 1973 quando si presentava il golpe cileno di Pinochet, con le madri in piazza a battere le pentole contro la nazionalizzazione del rame di El Teniente e così il paese scivolava verso il Putsch.E’ cambiato qualcosa all’orizzonte? Nulla è la risposta.Ma la situazione ancor più grave è che l’Europa la quale gode di etica democratica agli occhi dei suoi abitanti,da una gran parte dei suoi stati ha lanciato un messaggio al Governo Venezuelano ed è il messaggio di procurare un cambio di regime come conviene non al popolo venezuelano ma come conviene alle multinazionali del petrolio, che non vedono l’ora di ritornare a bere e gozzovigliare dando la libertà del libero mercato,quella libertà di continuare a sfruttare gli altri in santa libertà. Quella che conviene a loro. Tutto il resto viene identificato come il passato, vetustà di principi, vetustà di pensieri, avanti col nuovo, avanti con la libertà. Ed allora se questo è il concetto di dignità che ha davanti agli occhi l’Europa e che la stessa vorrebbe applicare, forse anche in casa nostra sovranisti schierati con le opposizioni su quel tema -sono tutti democratici per il libero mercato dove pescano i potenti ed è vero come dichiarano e tengono tutti a fare gli interessi della gente comune.”Quella è normalità mica è normalità quella che ci sia qualcuno che dica basta di essere rapinato e cacci i parassiti? Codeste per intendersi quelle che ne derivano dall’atteggiamento di Maduro sono poi leggi applicate che consentono alla miseria di continuare ad esserci ed ad aumentare.Di libertà invece c’è bisogno.” Viviamo proprio in tempi dove il pudore non solo è marce rara,ma appena balenasse all’orizzonte ci si gira da quell’altra parte.Questi vorrebbero guidare l’Italia e si stanno organizzando per farlo.Per due volte in Italia sono stati battuti ma ancora insistono, perchè per loro è vitale e sacrosanto.E’ questo che nella contesa politica occorre capire.L’osso non lo mollano, non è nelle loro prerogative, e non lo sarà mai.Bertold Brecht diceva: ” vi verseranno grappa nella gola, ma voi dovrete rimanere lucidi” !