PRIMARIE PD A CASTIGLIONE DEL LAGO, A FIANCO DI BURICO SCENDE IN CAMPO BETTOLLINI. CHE LUNEDI’ 28 PRESENTA IL RESOCONTO DI META’ MANDATO
CHIUSI -Come è noto, in vista delle prossime amministrative di primavera a Castiglione del Lago il Pd sceglierà il proprio candidato a sindaco attraverso le primarie. E sceglierà fra tre candidati: Alessio Meloni, Mariella Spadoni e Matteo Burico. I primi due sono assessori in carica, il terzo sfidò Batino nel 2014, sempre alle primarie, ed è stato segretario del Pd.
Non è usuale che il sindaco di un comune limitrofo entri a piedi pari nella contesa, esponendosi direttamente a sostegno di uno dei candidati. Anche se anch’egli (il sindaco) è dello stesso partito. La politica, e un certo consolidato bon ton hanno sempre consigliato cautela, salvo se mai appoggiare dopo il candidato vincente contro gli avversari.
E invece ieri, sabato 26 gennaio, il sindaco di Chiusi Juri Bettollini ha annunciato con un post sul suo profilo facebook il suo sostegno al candidato castiglionese Matteo Burico, e oggi alle 17,30 ha pure partecipato ad una iniziativa pubblica insieme a Burico, nella sala consiliare di Palazzo Corgna, a Castiglione del Lago. Bettollini, insomma, ancora una volta mette i piedi nel piatto e si schiera da una parte precisa in una vicenda che a prima vista sembrerebbe non riguardarlo. Una vicenda dalla quale poteva starsene anche alla larga, osservando e magari lavorando un po’ più sottotraccia. Ma il sindaco di Chiusi – questo ormai lo abbiamo capito – non è tipo da dico e non dico, non è uno che gioca di fioretto. Se fosse un calciatore, sarebbe un centravanti di sfondamento. O un mediano di quelli che corrono a testa bassa, con le maniche della maglia arrotolate, e picchiano come fabbri ferrai. Nel suo post Bettollini, riserva complimenti e apprezzamenti anche per gli altri due candidati icastiglonesi Spadoni e Meloni, ma spiega perché ha deciso di sostenere Matteo Burico: “Cari amici di Castiglione del Lago (…) intendiamoci bene: vi dico subito che siete fortunati perchè nella corsa delle primarie, avete tre candidati tutti degni di rispetto e che vanno sicuramente ringraziati per essersi messi a disposizione del progetto politico del Pd di Castiglione del Lago. Però, come tutti sanno, io sono una persona che sceglie sempre e che dice sempre come la pensa ed ovviamente, lo facciamo anche adesso: noi sosteniamo Matteo Burico perché è un ragazzo che ha visione del futuro, preparato, competente e che scommette, come punto cardine del suo agire, nella collaborazione con tutto il territorio, soprattutto quello toscano”.
Dice ache, Bettollini, che con Burico si sono incontrati e sentiti spesso, in questo periodo: “abbiamo ragionato di economia, di sviluppo, di lavoro, di servizi, di infrastrutture, di turismo, di cultura, di sport e sopratutto di futuro. Abbiamo scoperto di avere tanta voglia di collaborare e sopratutto la stessa visione di come far crescere le nostre comunità.
Matteo puó essere la persona giusta per farsi carico dei bisogni e delle aspettative dei cittadini castiglionesi”…
Non lo ha fatto per nessun altro candidato dei dintorni, Bettollini. Neanche per quelli della Valdichiana senese. Lo ha fatto solo per Burico. E forse non è un caso.
Il sindaco di Chiusi sembra voler abbattere (metaforicamente s’intende) lo storico “confine” che passava tra le Torri Beccati Questo e Beccati Quest’altro. Vuole superare il definitivamente il medioevo e aprire un canale privilegiato con l’Umbria, aprendo un rapporto nuovo, più stretto e più proficuo, con il paese più grande, il paese capofila del versante umbro. E’ da tempo, che Bettollini batte questa strada, ricambiato sul piano della stima e degli apprezzamenti, da buona parte dell’establishment del Pd castiglionese. Nell’ultimo anno in più d’una occasione il sindaco chiusino ha partecipato ad iniziative pubbliche organizzate dal Pd di Castiglione del Lago. E’ vero, che se si parla di rapporti con l’Umbria, per Chiusi viene naturale pensare in primo luogo a Città della Pieve, perché è più vicina. Ma anche Castiglione del Lago ha legami forti e tratti comuni con Chiusi: la cultura e la gastronomia lacustre, per esempio. E poi la ferrovia con Castiglione prima stazione dopo Chiusi, in direzione Firenze. Poi c’è una buona fetta di popolazione chiusina che ha origini castiglionesi, così come sono castiglionesi di residenza o di origine i titolari di molte imprese che operano a Chiusi. E infine, due delle più grosse aziende del territorio, una “storica” e una arrivata da poco, sono ubicate proprio sul confine. Parliamo dei Vivai Margheriti e della Azienda Agro-zootecnica San Giobbe del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Imprese leader a livello nazionale e internazionale, che stanno entrambe a cavallo dei due territori. Il che può oggettivamente creare qualche problema, o diventare al contrario valore aggiunto, dimostrazione di integrazione e sinergia tra i territori stessi.
Poi c’è il turismo, anche quello locale della domenica, ci sono le scuole, la cultura, quella ufficiale e quella “off” delle band musicali, dei localini dove si suona il blues o il rock, c’è la questione sanità e strutture ospedaliere, tutte cose che vedono Chiusi e Castiglione del Lago già adesso come due realtà abbastanza connesse tra loro, che potrebbero però ulteriormente migliorare e potenziare gli “scambi”.
Dovrà se mai stare attento Bettollini a non rammentare troppo a Burico e agli amici castiglionesi lo “scherzetto” che i chiusini riservarono al castiglionese più illustre della storia, il prode Ascanio Della Corgna, nipote del Papa e Capo di Stato Maggiore dell’esercito pontificio, che assediò Chiusi pensando di farne un sol boccone in men che non si dica, e invece finì prigioniero e con 400 uomini trucidati in una notte…
Ma erano tempi lontani, quasi 500 anni fa, Bettollini e Burico dicono di voler guardare avanti, non indietro. Vedremo se il rapporto si consoliderà, Intanto Matteo Burico dovrà vincere prima le primarie, poi, nel caso, anche e soprattutto le elezioni. Cosa, che numeri alla mano non è assolutamente scontata. A Castiglione del Lago, tra l’altro, si vota con il doppio turno. Se nessuno dei candidati a sindaco prenderà il 50% più uno dei voti, si dovrà andare al ballottaggio, tra i primi due. E a quel punto per il Pd sarebbe davvero dura…
A Chiusi a primavera si voterà invece solo per le Europee. Non per le Comunali, che ci saranno nel 2021. Bettollini è al giro di boa e proprio domani, lunedì, 28 gennaio, alle ore 21,00 al Palasport di Poggio Gallina presenterà il resoconto di metà mandato. Ma lo farà con una iniziativa pubblica politica, non solo… “amministrativa”.
Una iniziativa di partito, alla quale parteciperanno anche Stefano Scaramelli, consigliere regionale e Simona Bonafè segretaria regionale del Pd. Sembra quasi che Scaramelli e la Bonafè vogliano sincerarsi, di persona, se il vecchio amico Bettollini, è ancora lui o è cambiato del tutto, dato che ha ufficialmente appoggiato la candidatura Zingaretti come segretario nazionale del Partito, dichiarando finita e superata la stagione renziana. Quella del sindaco di Chiusi, sarà una relazione tutta politica. Un vero e proprio “comizio” vecchia maniera. Un modo per dire al popolo Pd e ai cittadini che lui vuole recuperare l’essenza e l’anima della politica, che non è e non può essere solo “amministrare”.
E anche questo approccio è un cambiamento rilevante, rispetto al Bettollini “uomo del fare”, il “tecnico prestato alla politica” del 2016, quando vinse le elezioni ed era un pasdaran del renzismo ancora montante. Da lì a poco, nel dicembre dello stesso anno il referendum costituzionale diede al via alla discesa e alla frantumazione del sogno renziano e Bettollini, da allora, piano piano, atto dopo atto, dichiarazione dopo dichiarazione, se ne è discostato, prima timidamente, poi sempre più marcatamente. Ha tenuto a precisare più volte di voler tenere la barra a sinistra; su alcune questioni ha cambiato posizione rispetto al suo stesso passato e ha prodotto atti conseguenti (si pensi alla vicenda alta velocità con l’abbandono dell’idea della stazione in linea, si pensi al Piano Strutturale ridimensionato, si pensi alla Fondazione Orizzonti e anche al rapporto ci comuni umbri e soprattutto con Castiglione del Lago, passando dalle minacce di occuparne in Municipio, ai tempi della discussione sull’impianto a Biomasse di Villastrada, ai contatti degli ultimi tempi, con Batino e oggi con Burico…).
Due colpi di teatro, quasi in contemporanea, l’endorsement per Burico e la relazione di metà mandato. E’ in forma il sindaco Bettollini che ha pure incassato il successo della prime due serate della stagione teatrale. Quella con Ascanio Celestini, durissima invettiva contro il “cattivismo” dilagante nei confronti dei poveri, degli ultimi e quella di ieri sera con Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan dedicata al Giorno della Memoria, che è sembrata una piece più… a futura memoria, una riflessione su certi venti che soffiano oggi, che non solo un tributo alle vittime della Shoa. Due cose di sinistra. Senza dubbio. Segnali anche quelli, come altri.
Sentiremo domani sera, al palasport, se Bettollini confermerà la linea degli ultimi tempi o farà l’anguilla. Vedremo se l’anguilla la faranno altri. Ad occhio e croce, per come ormai conosciamo Bettollini, l’iniziativa ha tutta l’aria di un rilancio, nel suo stile, non di un ritorno nei ranghi a testa bassa.
m.l.