IL GIRO DI MOMO IN 80 GIORNI. VIAGGIO TRA REALTÀ E FANTASIA. E UN GRANELLO DI GENIO
Momo è un artista umbro. Fa anche altro ma l’arte è parte della sua vita e della sua ricerca esistenziale. Ha un profilo Facebook, come molto artisti e molti umani dell’era dei SAS (Social-Anti-Social).
Per l’appunto il 18 novembre scorso, scorrendo la bacheca, mi appare un suo post. Si trova a New York. Il post recita: Che abbia inizio il giro del mondo in 80 giorni!
Buon per lui, penso, bella opportunità. L’annuncio non sembra riscuotere un grande successo di “like” però. Nessun commento accompagna la notizia. Ma Momo persiste e, giorno per giorno,tappa dopo tappa, pubblica il diario del suo formidabile viaggio.
Da New York si sposta a Las Vegas, poi a Sacramento fino alle Cascate del Niagara, riprese in un video accompagnato dalle voci di Momo e un compagno di viaggio che commentano strabiliati quel meraviglioso precipitare delle acque.
Mentre Momo si sposta da un luogo all’altro, raffigurando ogni volta la tappa con il localizzatore GPS (il famoso palloncino rosso sulla mappa), i “like” crescono, oscillano ora tra la cinquantina e la sessantina. Momo fa sul serio. Dall’altra sponda dell’oceano sta condividendo una fantastica esperienza. Mica cotiche. Inizia anche la pioggia di commenti degli amici, alcuni sagaci, altri di sostegno a questa opportunità di una volta nella vita che l’amico sta vivendo. “E quando gli ricapita”, scrive infatti qualcuno.
Come abbia fatto il novello Pheleas Fogg a crearla questa opportunità non è oggetto di curiosità tra i commentatori. Forse, penso, lo aveva annunciato agli amici più stretti nella vita reale. Neanche mi avesse letto nel pensiero, il 23 novembre, dal Carvers Cafè di Keystone, dove si sta godendo una pausa caffè dall’esplorazione del Monte Rushmore, sede del celebre Monumento Nazionale che vede scolpiti nella pietra i quattro presidenti che hanno fatto la Storia degli Stati Uniti, Momo scrive un post in cui ringrazia la fortuna per avergli fatto trovare un gratta e vinci che gli ha permesso di fare la vacanza. Tornerà, scrive, quando saranno finiti i soldi. E aggiunge: non ho mai giocato d’azzardo, ma ho sempre vissuto nella rettitudine del lavoro. Ciò che vinci finisce presto, ma ciò che ti costruisci dura tutta la vita. Crediate sempre in voi stessi e pensate sempre che ognuno di voi è un colossale capolavoro.
E insomma Momo viaggia grazie ad un colpo di fortuna ma resta saldo con i piedi per terra. La fortuna è effimera, la vera gloria è nel costruirsi la vita pezzo per pezzo. Ognuno di noi ha in sé il germe dell’unicità. Come si dice, viaggiare apre la mente e nuovi orizzonti.
Qualche post dopo però, le parole di Momo sembrano assumere un senso di premonizione più che di paradigma filosofico. Dal Minnesota scrive che è cambiato il tempo, tira un vento fortissimo, sembra che voglia portarsi via l’albergo. Presto si scopre che non è una semplice tempesta di vento ma un vero e proprio tifone. Momo pubblica un video in cui l’amico americano Tom, in strada, nel mezzo di un cupo e feroce vortice di acqua e vento, tenta di riprendere la scena con il suo cellulare. Dalla macchina giunge la voce di Momo che lo esorta a venir via ma Tom sembra come rapito dal tifone e resta lì, a filmare, contro l’irruenza del vento e della pioggia. Un brivido di preoccupazione percorre i commenti degli amici. Qualcuno però valuta la possibilità che questo amico Tom sia “un po’ rinco”. Effettivamente, il dubbio è legittimo….
Ma tutto è bene quel che finisce bene. In un post successivo Momo rassicura che è tutto a posto. Non sono mai stato in pericolo di vita, scrive, il tifone è passato e oltre a lasciare qualche tetto rotto non ha causato nessun danno alle persone. State tutti tranquilli, sono al sicuro.
Molti però devono averlo contattato privatamente per ulteriori aggiornamenti perché dal Mercy Hospital, dove si troverà il giorno dopo per una leggera slogatura alla caviglia e alla spalla, torna a ribadire che non c’ è bisogno di essere in apprensione. Vi ripeto che sto bene. Non inviatemi messaggi in privato, state tranquilli.
Insomma, un incidente di percorso può capitare, l’importante è che tutto si sia risolto per il meglio. Momo fa una capatina a vedere il fiume Missouri e poi si prepara per partire alla volta di Cancùn, Messico. “Stai facendo un tour stupendo”, commenta un’amica. ” Poi mi racconterai del Messico”, scrive un altro.
Ma Momo in Messico non ci arriverà. Il 26 novembre, alle 7.59 del mattino, sul suo profilo facebook compare un post che lascia tutti di sasso: Lo scherzo è bello quando dura poco…. Questo mio viaggio tecnologico è stato reso possibile dalla mia fantasia, unita alle diavolerie che si trovano online.
Momo non si è mai mosso da casa. Da New York al Missouri, ha costruito un viaggio tutto virtuale utilizzando un VPN (Virtual Private Network), che permette la mistificazione delle posizioni server, un “fake GPS” che ti posiziona in qualunque parte del mondo, un programma per ritoccare le foto e altre diavolerie, come lui stesso le definisce, disponibili su Internet, dimostrando come chiunque abbia un minimo di dimestichezza con gli strumenti che la Rete offre, può costruire un viaggio… o una vita che non c’è. “Diffidate di ciò che si trova in Rete” avverte infatti nel suo post rivelatore.
Già. Il potere virtuale di trasformare la menzogna in verità può sfuggire all’umano controllo. Nel caso dell’esperimento di Momo, non c’era ragione di non credere, si tratta in fondo, del viaggio di un amico, un’esperienza personale del tutto innocua, dove l’interrogarsi o meno sulla veridicità non cambia il mondo di una virgola.
E però, ampliando l’orizzonte, i mezzi di comunicazione hanno una grande rilevanza sociale, in grado di incidere su aspetti fondamentali della vita. Nel Rapporto sul “Consumo di Informazione” prodotto da Agicom si considera: il consolidarsi di Internet quale fonte primaria di informazione per i cittadini […] Spicca, in special modo, la rilevanza accordata a motori di ricerca e social network, che rappresentano rispettivamente la terza e la quarta fonte informativa più volte reputata come la più importante per informarsi, considerando la totalità dei mezzi di comunicazione (classici e online).
Ma come dimostra lo “scherzo” di Momo, il confine già così labile tra vero e falso è sempre più indefinito, lasciandoci alla mercè di un sistema mediatico dove la distinzione tra informazione e disinformazione è in continua, crescente dissolvenza. Così come lo è la nostra capacità di analisi e critica di fonti e contenuti.
Il viaggio tecnologico, nelle intenzioni del suo creatore, contiene però anche un altro messaggio: Per il mio modo di vedere le cose, questa è arte. Arte al servizio della comunità. Il mio è un messaggio d’amore verso gli esseri umani che, oggi come oggi, hanno un forte bisogno di essere presi per mano e riportati al fulcro della vita, ripristinando la coscienza individuale e mettendola al servizio della comunità. Gli umani non hanno bisogno di mettersi in mostra, di strafare, ma di ritrovare sè stessi, la propria personalità, cancellata dal progresso….. Mi sono fatto tante risate ed ora è giusto che anche voi possiate ridere con me. Ringrazio tutti voi della vostra amicizia e della vostra pazienza. Un abbraccio a tutti voi!
Elda Cannarsa…con la straordinaria partecipazione di Momo
arte, informazione, viaggi
Grazie!!!!!