BCC UMBRIA: ADESIONE AL GRUPPO ICCREA E FUSIONE CON BANCA CRAS, NASCE UNA SUPERBANCA COOPERATIVA NELL’ITALIA DI MEZZO

BCC UMBRIA: ADESIONE AL GRUPPO ICCREA E FUSIONE CON BANCA CRAS, NASCE UNA SUPERBANCA COOPERATIVA NELL’ITALIA DI MEZZO
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MOIANO –  Con una conferenza stampa convocata presso la sede di Moiano il presidente di BCC UMBRIA Palmiro Giovagnola, accompagnato dal direttore generale Marcello Morlandi, ha presentato questa mattina alcuni dati sull’attività della banca di credito cooperativo, a due anni dalla fusione avvenuto tra Crediumbria e Bcc Mantignana ed ha annunciato due nuovi importanti passaggi: l’adesione al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, una delle due holding delle Bcc a livello nazionale (l’altra è Cassa Centrale, di Trento) e una nuova fusione, questa volta con una consorella toscana. Si tratta di Banca CRAS che ha sede a Sovicillle (Siena)e che è nata dalla fusione tra Bcc Sovicille con Bcc Chianciano e Bcc Costa Etrusca (2010) e con BancaAsciano nel 2016.

Quanto all’andamento della banca che, dopo la fusione del 2016, ha 186 dipendenti e 29 filiali, Giovagnola ha sottolineato che Bcc Umbria “ha registrato una crescita, in un periodo in cui non tutte le banche sono cresciute”.  Rispetto alla somma delle due banche separate, alla fine del 2017 il bilancio ha infatti fatto segnare un aumento della raccolta da 918 a 942 milioni che sono diventati 960 a fine settembre 2018. Le masse amministrate sono passate dal miliardo e 633 milioni del 2015 al miliardo e 701 del 2017 e al miliardo e 714 del settembre 2018., con un rapporto impieghi lordi/raccolta diretta che a settembre era del 92,62%. Insomma dati incoraggianti e che, secondo Giovagnola “hanno praticamente fugato tutti i dubbi e le paure che aleggiavano tra i soci al tempo della fusione, soprattutto nell’ambito della ex Crediumbria”.

La banca sta tra l’altro operando una “pulizia” delle proprie sofferenze, con la cessione, in corso in questi giorni, di circa 90 milioni di crediti deteriorati. Cosa che consentirà una maggiore tranquillità e un salto verso posizioni più alte del ranking delle Bcc, in seno al nuovo gruppo nazionale Iccrea. L’adesione ufficiale avverrà a gennaio 2019. Bcc Umbria terrà la propria assemblea il 9 dicembre. Chiaro che, come abbiamo più volte scritto anche su queste stesse colonne, l’adesione alla holding nazionale cambia il quadro generale e i connotati delle Bcc. In sostanza le singole banche aderenti diventano filiali di una unica banca centralizzata. Maggiore sarà la salute delle singole banche e maggiore sarà la loro autonomia. E sull’autonomia peseranno certamente anche le dimensioni. Al momento il gruppo Iccrea annovera circa 140 banche di credito cooperativo con 750 mila soci, 1.738 comuni con almeno uno sportello w 2.750 filiali. Quanto al movimento di denaro, la holding si attesta sui 102,4 miliardi di raccolta diretta, 93,3 miliardi di impieghi lordi, 11,5 miliardi di patrimonio netto, 147,8 miliardi di totale attivo…

L’obiettivo dichiarato però è quello di portare il numero delle banche da 140 a 30-40. Quindi ci saranno altri inevitabili processi di aggregazione. In questo senso, Bcc Umbria si sta portando avanti con il lavoro. Un anno fa circa aveva tentato di fare una mega-fusione a 4 con le Bcc di Spello, Anghiari, Valdichiana e Cras.  Spello si defilò immediatamente aderendo Cassa Centrale-Trento, poi declinò l’invito Banca Valdichiana (Chiusi e Montepulciano) e infine anche Anghiari ha ritenuto di soprassedere.

E’ proseguita invece la trattativa con Banca Cras e adesso l’accordo a due è praticamente pronto. Mancano solo le firme ufficiali. L’appuntamento è per l’assemblea dei soci delle due banche prevista a maggio 2019, per rendere la fusione operativa da luglio. I tempi tecnici e certi aggiustamenti dovuti all’adesione al Gruppo Iccrea potrebbero far slittare di qualche mese l’operazione, ma la stessa non è in discussione, è già pianificata anche nei dettagli.

Bcc Umbria ha al momento 29 filiali, con un radicamento più forte nella provincia di Perugia e presenze nel ternano; Banca Cras ne ha 33 ed è molto presente in provincia di Siena con filiali anche nell’aretino, in provincia di Grosseto e perfino 3 sportelli sulla costa degli etruschi, in provincia di Livorno.

Se la fusione a 5 ipotizzata un anno fa avrebbe proiettato quella realtà al secondo posto dopo Roma  tra le Bcc a livello nazionale, anche il nuovo soggetto Bcc Umbria-Banca Cras appare comunque come una banca di tutto rispetto: 62 filiali, 10 province insediate o insediabili, 16.700 soci, 70.000 clienti, 420 dipendenti, quai 2 miliardi di raccolta, e 1 miliardo e mezzo di impieghi. La nuova banca si chiamerà probabilmente  “Banca Centro” (e il senso è proprio quello di ipotizzare una realtà centrale a cavallo di due regioni come la Toscana e l’Umbria, con possibilità di sconfinare nell’alto Lazio e nelle Marche. Un passo verso la suggestione della “macroregione” dell’Italia di Mezzo che potrebbe prefigurare, in un futuro non lontano, altre fusioni ancora. Magari proprio con quelle realtà che un anno fa dissero di no, tranne forse Spello che ha fatto altre scelte.

L’accordo prevede una sede centrale di Banca Centro a Moiano (Pg) con due “presidi territoriali di direzione” a Sovicille per la Toscana e a Mantignana per l’Umbria. Il Consiglio di Amministrazione, salvo diverse indicazioni da parte di Iccrea che comunque ha già dato parere favorevole alla fusione, sarà composto da 13 membri, con presidente e 6 consiglieri espressione di Crediumbria e il vicepresidente e 7 consiglieri espressione di Banca Cras. Il Comitato esecutivo invece dovrebbe essere composto da 5 membri del Cda (2 per Bcc Umbria e 3 per Banca Cras). Direttore generale a Banca Cras, condirettore (che è più di un vice) a Bcc Umbria. Questo per il primo mandato triennale. Per il secondo, è previsto il cambio alla presidenza e vicepresideza e “ribaltino” nel numero dei consiglieri in quota all’una e all’altra. Tutto il resto rimarrà invariato.

In sostanza quella che era la più importante Bcc dell’Umbria sta per diventare, insieme a Cras, una delle più importanti del centro Italia. E una delle prime 10 della holding Iccrea.

Se la costituzione del gruppo nazionale cambia molti aspetti e connotati del credito cooperativo, facendone una realtà totalmente diversa da quella delle originarie e piccole Casse Rurali e Artigiane di paese e anche dalle Bcc che abbiano conosciuto negli ultimi 20 anni, è evidente che pure i processi di aggregazione cambiano decisamente lo scenario. Da un lato tutto ciò può portare ad una perdita di identità e di autonomia, ad una diluizione del “radicamento territoriale”, ma dall’altro apre prospettive di competitività proprio in relazione alla forza del gruppo nazionale. E più la banca è forte e più peso avrà nell’ambito della holding.

Certo ogni fusione si porta dietro qualche elemento da limare, qualche angolo da smussare. O situazioni singolari. Per esempio, Bcc Umbria sponsorizza la Sir Safety Perugia campione d’Italia di volley, mentre Banca Cras è tra i main sponsor della Emma Villas Siena, che gioca nel medesimo campionato di Superlega. Sarà anche un derby nel derby. Un derby in famiglia, diciamo. Del resto però già Bcc Umbria sponsorizza sia il Moiano che il Mantignana che al momento sono appaiate in testa alla classifica nel campionato di calcio di Prima Categoria umbra. Di derby in famiglia, c’è già una certa esperienza insomma…

m.l.

 

 

 

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