SALDATURA TRA ULTRACATTOLICI E ULTRADESTRA: VERONA LABORATORIO POLITICO DEL “PROGETTO BANNON”? E SE ANCHE PAPA FRANCESCO SCIVOLA NELL’OSCURANTISMO…

giovedì 11th, ottobre 2018 / 12:14
SALDATURA TRA ULTRACATTOLICI E ULTRADESTRA: VERONA LABORATORIO POLITICO DEL “PROGETTO BANNON”? E SE ANCHE  PAPA FRANCESCO SCIVOLA NELL’OSCURANTISMO…
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A Verona anche il tifo calcistico si è spesso caratterizzato per espressioni razziste e di estrema destra, dagli insulti ai giocatori di colore, fino all’esaltazione di Hitler  e del nazismo (“Siamo una squadra fantastica fatta a forma di svastica”).

Il 4 ottobre scorso in Consiglio Comunale a Verona è stata approvata una mozione che propone di finanziare e sostenere associazioni cattoliche che promuovono iniziative contro l’aborto.  Il documento, presentato dalla Lega e sottoscritto dal sindaco, tra le altre cose proclama “ufficialmente Verona città della vita”. Ecco non solo città dell’amore, patria della coppia più sfortunata e più famosa del mondo, ma anche “città della vita” e nell’espressione non ci sarebbe nulla di male, anzi, se non fosse che l’atto è in contrasto palese con una legge dello Stato, la 194 del 1978, che non obbliga nessuno ad abortire e non dice che l’aborto sia una gioia, ma tutela l’interruzione volontaria di gravidanza, in precedenza praticata in modo “clandestino” e quindi pericoloso. Sempre a Verona, qualche settimana fa una coppia gay è stata oggetto di pesanti minacce, con richiami a “camere a gas” e altre amenità del genere nazi che da quelle parti sembra andare forte…

Insomma Verona, al di là del mito di Giulietta e Romeo, è stata sempre una roccaforte del tradizionalismo e conservatorismo cattolico, espresso anche attraverso la presenza di molte associazioni , che nel tempo, e soprattutto negli ultimi anni, si sono saldate o intrecciate sia con la forte presenza della Lega, sia con le frange più estreme della destra.

Questo mix oscurantista pare sia uno degli assi portanti della stessa maggioranza in consiglio comunale.  E c’è chi, come il movimento femminista “Non una di meno”, sostiene che tutto ciò non sia solo un caso o una questione locale, ma che Verona stia diventando una sorta di centro di gravità permanente per certi ambienti e certe posizioni e un  vero e proprio “laboratorio politico” dove si lanciano e sperimentano soluzioni che si vorrebbero portare avanti a livello nazionale e internazionale. Una di queste è, appunto la saldatura tra l’estrema destra e gli ultraconservatori cattolici. In sostanza il disegno dell’ex guru di Trump Steve Bannon per l’Europa: quella che alcuni hanno definito l’Internazionale nera. Ovvero il sodalizio tra partiti e movimenti sovranisti, nazionalisti, neofascisti e l’ala destra della Chiesa. E se su questioni come quelle dell’immigrazione e dell’accoglienza la Chiesa ci va più cauta di Orban, di Salvini, della Le Pen , sui diritti civili e sulle conquiste laiche del ‘900 la sintonia è quai totale. Basti pensare a Papa Bergoglio, che su lavoro e immigrati dice cose più radicali di Landini o di Maurizio Martina, ma proprio ieri ha tuonato contro l’aborto, paragonandolo ad un omicidio su commissione: “È come affittare un sicario per risolvere il problema”, ha detto Papa Francesco.

In una sola frase, un condensato di cultura antiscientifica e mentalità misogina e oscurantista. Un attacco frontale alla laicità, all’autodeterminazione delle persone e in definitiva ad una legge di uno stato sovrano che non è uno stato confessionale. I cattolici sono liberissimi di non abortire. Di considerare l’aborto un atto vile, ma non possono pensare di imporre la loro morale a tutti gli altri e soprattutto non possono pensare di far tornare il paese indietro di 40 anni, a quando gli aborti (che ci sono sempre stati e sempre ci saranno) li facevano le “mammane” coi ferri da calza in stanze di fortuna e non nella sala operatoria di un ospedale attrezzata per ogni evenienza.

Detto questo la vicenda di Verona dice anche un’altra cosa: che così come i movimenti neofascisti si sentono sdoganati e ri-legittimati, anche certe posizioni oscurantiste sui diritti civili (vedi il Disegno di Legge Pillon), sembrano trovare terreno fertile perché chi le propugna sa di avere una sponda ai piani alti, anche nelle stanze del Governo, in particolare al Ministero dell’Interno.

Nel Consiglio Comunale di Verona, la capogruppo del Pd ha votato a favore (prendendosi i rimbrotti di Martina, Zingaretti  e di gran parte della base), mentre due consiglieri 5 Stelle hanno votato contro la Mozione della Lega sull’aborto, prendendone oggettivamente le distanze. Un piccolo segnale che nella compagine di governo non tutto fila liscio come l’olio. E non tutto l’olio è olio di ricino.

Viene da pensare comunque che se Shakespeare avesse previsto tutto questo, dati, causa e pretesto, il suo “Romeo And Juliet” l’avrebbe forse ambientato da un’altra parte. Un balcone lo trovava.

Marco Lorenzoni

 

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