DEFEZIONI E SILURI DENTRO I 5 STELLE: “CASALEGGIO CONTROLLA TUTTO!” COMINCIA LA DIASPORA?

Sono anni, diciamo da quando il Movimento 5 Stelle ha cominciato a diventare una forza politica rilevante, ma ben prima che diventasse forza di governo, che su queste colonne ne denunciamo una certa “oscurità” gestionale e soprattutto il fatto che trattasi di un movimento politico gestito da una Srl. Altro che partito azienda di Berlusconi. Grillo e Casaleggio sono andati oltre, e la Casaleggio Associati Srl riscuote pure un obolo mensile da tutti gli eletti del movimento che percepiscano una indennità superiore al mero gettone di presenza. Lo scrivemmo in un articolo del gennaio 2017 che riguardava proprio il codice etico dei pentastellati e una loro già evidente idiosincrasia per la stampa libera. Articolo a firma del sottoscritto, titolo “I 5 Stelle, l’informazione e il codice etico: io non mi iscriverei mai ad un partito gestito da una Srl“. Parliamo di quasi due anni fa.
Poi via via siamo tornati spesso sull’argomento, anche quando lo Staff nazionale dei 5 Stelle ha privato la lista pentastellata della possibilità di presentarsi alle elezioni comunali di Siena. E dopo un post della consigliera comunale di Chiusi Bonella Martinozzi del luglio scorso.
Ebbene, oggi su tutti i giornali e siti di informazione on line compare lo sfogo amaro di Daniela Aiuto (foto in alto), europarlamentare del M5S: “Basta, lascio i 5 Stelle. Casaleggio controlla tutto. Ci chiedono le password dei social, entrano nelle nostre vite. Non è questo il movimento in cui ho creduto!” E non finisce qui. Scrive ancora Daniela Aiuto: ““Davide (Casaleggio, ndr) persona totalmente priva di empatia. La sua rappresentante comunicazione in Europa è arrivata a contestare alle donne come si vestono o si truccano dicendo loro come devono farlo… Nel Movimento 5 Stelle gli eletti sono al servizio della comunicazione, e non il contrario. Comunicazione fatta di persone di solito provenienti dalla Casaleggio, o scelte lì. Queste persone sono diventate il gestore delle nostre esistenze, non della comunicazione soltanto. Entrano nelle nostre vite perché possono decidere il successo o l’affossamento mediatico del singolo eletto”.
Parole pesanti che confermano le nostre perplessità e che arrivano non da una testata giornalistica critica, ma dall’interno del movimento. Da una parlamentare europea. Che svela anche qualche altro altarino: “Su Orban da Roma volevano che ci astenessimo”. Gli elettori di sinistra che hanno votato 5 Stelle per incazzatura, stanchezza, o voglia di cambiamento sono serviti.
Da Siena, città ferita anche dai 5 Stelle, oggi, Michele Pinassi, ex capogruppo in Comune (foto a destra) posta su facebok una nota di Gramellini su Beppe Grillo: “Grillo ha inventato dal nulla un partito di massa, lo ha incarnato fisicamente e portato al governo a colpi di comizi e parole d’ordine. Ma quando la rivoluzione è diventata amministrazione, gli è mancata la voglia di andare avanti e si è rifugiato nel retropalco per farsi desiderare e richiamare in proscenio dagli applausi. Non immaginava che gli uomini di apparato, a cui aveva consegnato la sua creatura senza pretendere in cambio neanche un sottosegretario, gli avrebbero sottratto persino gli applausi, disegnando per lui un ruolo di semplice «spalla» nella prossima festa nazionale del movimento di cui si sono presi anche il simbolo. Con le debite proporzioni, Grillo si ritrova a vivere il destino dei Trotskij e dei Che Guevara accantonati dagli Stalin e dai Castro, i volti di un potere che non conosce altro desiderio che quello di durare”, scrive Gramellini. E Pinassi chiosa: “Gramellini non mi è mai stato particolarmente simpatico. Ma credo che, a questo giro, ha centrato in pieno il bersaglio: il potere detesta il talento. Il potere ha un solo desiderio: durare”.
Un bel siluro per Di Maio, Toninelli e compagnia cantante. E anche in questo caso il siluro riguarda non tanto la linea politica, quanto la “gestione” del movimento. Ma in definitiva è chiaro che poi la gestione incida anche sulle scelte politiche. O quantomeno non sia ininfluente. Dura con certi metodi interni, anche Lucia Lazzeri Contini attivista storica di Montepulciano, la quale proprio oggi scrive sconsolata e arrabbiata: “Il movimento 5 Stelle non esiste più, mettiamocelo fottutamente in testa! La base non esiste più. Esiste un capo politico che può decidere ciò che meglio crede”.
Cosa pensino il sottoscritto e anche primapagina dei 5 Stelle e del governo con Salvini è cosa nota e più volte ribadita. Non ci torniamo sopra, basta sfogliare il sito. A questo giro, come dice Michele Pinassi, ci fermiamo qui, limitandoci a riportare due “esternazioni”, entrambe provenienti dall’interno del Movimento 5 Stelle o comunque da ambienti non certo ostili, sebbene magari con il dente un tantino avvelenato.
Ci sembra che entrambe pongano un problema serio sia per quanto riguarda la gestione del movimento e la sua democrazia interna, che anche la credibilità del movimento stesso come forza politica di maggioranza e di governo.
Ogni lettore farà le sue considerazioni.
Ricordo, essendo stato un militante del Pci, tutte le critiche che altri partiti, la stampa “liberal” e molti osservatori internazionali riservavano al Pci per la pratica del centralismo democratico. E ricordo, da giornalista, anche il can can, giustissimo e sacrosanto, che ha fatto per anni la sinistra sul partito-azienda di Berlusconi, costruito a immagine e somiglianza di Mediolanum e Mediaset, con i quadri dirigenti vestiti e indottrinati come i venditori di polizze e di pubblicità ed estrapolati proprio dagli asset aziendali. Adesso, però, al governo del Paese ci sono i 5 Stelle, non più gli eredi del Pci, né Berlusconi e Forza Italia. Ne vogliamo parlare della “forma partito” dei 5 Stelle e del fatto che ormai nel primo partito italiano comandino (e come mai comandino loro) personaggi come Rocco Casalino?
Certo, se poi uno pensa che sia Renzi che Salvini come esperienza precedente alla politica hanno avuto la partecipazione alla “Ruota della Fortuna”, non ci si può stupire se la risposta del nuovo che avanza è un tizio che prima ha fatto solo il Grande Fratello.
m.l.
Questa volta il logorroico Sacco non ha nulla da commentare? Ho trova difficoltà perché in questo frangente, non può tirare a buttarla in caciara.
Il logorroico Sacco cerca a suo modo di vedere di risponderti,sia a te Renato che a Marco Lorenzoni.Innanzitutto portare come esempio Un Gramellini non mi sembra sia un modo edificante per pensare ad una stampa “liberal” se ve la devo dire tutta e se vi ricordate il suo giornale da chi era od è finanziato.Ponetevi la domanda di chi c’era a Torino e di chi ci continua ad essere dal momento che proprio liberal non mi sembrerebbe se guardiamo agli interessi.Detto questo,osservo che le discrasie interne i partiti tutti nessuno escluso le hanno avute a bizzeffe e quindi non mi stupisco che anche i 5 Stelle le abbiano avute.Anche qui cari miei credo che ci siano da fare delle differenziazioni e non di poco conto in quanto i partiti che hanno governato prima del 4 Marzo tali problemi li hanno avuti-pensiamo alle storiche dissidenze dentro un partito come il Pd ma anche ad altro del tipo dell’emersione dei casi che hanno a che fare con la giustizia sul tema della corruzione: una domanda breve si dovrebbe fare sui numeri di coloro che sono a giuocare a scacchi col sole confrontandoli con quelli degli altri partiti al governo; questo tanto per inciso visto che si parla di dissidenza interna e di partiti formati da società di capitali che nasconderebbero chi avrebbero dietro di loro nei cda.Scusate ma che venite a fare la morale si 5 Stelle che hanno introdotto il tema del finanziamento ai partiti cercando di eliminare le liste secretate per legge di chi siano coloro che versano 100.000 euro al partito? Siete adulti abbastanza oppure siete pargoletti che non capite cosa comporti tale problema al punto che vedete gli stuzzicadenti negli occhi e non vedete le travi che sono in casa d’altri? Argomentate magari in altri modi le discrasie ma questa storia della Srl che non si sappia a chi risponda e di Daniela Aiuto che sia in rotta col proprio partito,come del resto anche altri dentro i 5 Stelle e non da adesso,credo proprio che siano fatti marginali, poi pensare a come sia la politica oggi e che i 5 Stelle vorrebbero riformare e che hanno cominciato a disegnare le basi del loro affrontare la partenza per le riforme di cui l’Italia ha bisogno.Cercate di vedere veramente e fare una differenza fra chi si pone questo problema e cerca di fare qualcosa e chi si vede col “lesso “ che da anni aveva in bocca e che ha timore di perdere.Questo a proposito proprio del potere specialmente in un periodo come questo dove il governo viene attaccato in ogni modo da coloro che ancora siedono e fruiscono dell’odore che emana dalle stanze del potere,che non sono state vuotate ma che sono piene come lo erano prima.E questo lo si capisce dalla guerra prima psicologica e poco politica di una opposizione allo sbando a causa principalmente dei suoi stessi errori e che molti media tirano per la giacchetta per fargli cambiare cavallo non capendo che cambierebbero solo ronzino.Questo caro Renato è quello che pensa il logorroico Sacco…ma certo se per te è come dici che tutto questo sia “ buttarla in caciara” io non ci posso fare nulla.Ti ricordo che la politica prima per criticarla occorre essere sicuri di averla quantomeno capita e ciò che è stato detto nel post cercando di evidenziare quelle discrasie vere di cui si parla ma che non si comprende che oggi quelle siano ben piccola cosa ed ininfluenti a determinare una variazione dei consensi.I consensi tocca meritarseli caro Renato e mi sembra che il tuo partito si sia dimenticato quella strada per continuare ad averli: parla, parla, parla e non dice nulla.Ed allora non ci si può aspettare che per avere i consensi ci si travesta da altro.Si rimane sempre venditori di pentole.La parola d’ordine dovrebbe essere quella di “ rifondatevi “,ma più il tempo passa e più si pretenderebbe che il bue si cambi in asino proprio perché non si è capito di quale natura sia la pasta con la quale vi siete formati.Basta vedere per questo le istanze che si preannunciano per la Leopolda e gli uomini che si presenteranno.Caro Renato, giustamente condivido le tue aspre critiche verso l’establishment e l’etica della Chiesa Cattolica di cui non ne fai mai mistero ma che tu non ti fossi accorto di votare per la nuova democrazia cristiana sinceramente è una cosa che mi fa sorridere ma codesto e’ un tratto comune a tanti e quindi lo considero come è da considerare come peso al pari di quello della dissidenza dei 5 Stelle. Però lasciami dire che anche questa è una questione di attenzione politica e di come la politica venga intesa.
ma com’è che le “discrasie” dei 5 Stelle sono sempre quisquilie e quelle degli altri delle travi insormontabili? Le cazzate sono cazzate a tutte le latitudini e indipendentemente da chi le fa… O no? Mi pare che ciò che alcuni esponenti 5 Stelle cominciano a dire dei loro dirigenti sia più o meno la stessa cosa che una parte della base del Pd diceva di Renzi e dei suoi colonnelli. L’analogia è impietosa e potrebbe anche prefigurare il medesimo epilogo. La storia spesso si ripete (perché nessuno ne coglie le lezioni).
Il problema non è delle quisquiglie o delle cose più grosse, il problema è che la base del PD è a maggioranza renziana e se ci sono discrasie queste riguardano una gran parte del partito,non dico tutto, ma quasi
ma quasi, almeno nella maggioranza del suo gruppo dirigente. Mi sembra che i 5 Stelle siano ben poca cosa in tali differenziazioni.L’accostamento non regge quindi, e fra l’altro non è nemmeno vero che la cosa sia parificatamente grave come la impianti tu poiché credo che a livello di presa di coscienza, faccia più male e danno ai militanti quando dentro ai 5 Stelle si verificano dissidenze del genere che contrapposte a quelle del PD alle quali siamo abituati da gran tempo e che invece dovrebbero essere quelle si’ sanate poiché la struttura di tale partito non si può permettere tali negatività che inficiano la sua compattezza in un momento che dove e quando ci sarebbe bisogno.I 5 Stelle per natura di partito -diciamo molto eclettica- redo che possano essere molto più compresi, ma non lo dico perché sono un loro simpatizzante,ma anche perché-e non mi dirai di no- si è scatenato un mondo intero contro, a cominciare dalla presenza di un fatto mediatico onnipresente a contrastare la loro politica e che anco ra basa la sua insistenza sulla fuoriuscita dall’euro, piano B,spread oltre i limiti, bancarotta.Di Maio ha letteralmente detto “manca solo la NASA….” E non ci si accorge che si porti acqua al loro mulino così facendo, per il semplice fatto che l’opinione pubblica è stufa dei discorsi e richiederebbe i fatti, e se i fatti arriveranno questi non credo che saranno positivi per i partiti dell’establishment.Ma se continuano imperterriti nelle loro lacrimosita’ vuol dire che a livello mediatico, anche se gli hanno scatenato il mondo contro ed anche l’Europa vuol dire una cosa ed non e’ quella che incominci a serpeggiare la paura di uscire dall’euro perché l’hanno dichiarato più volte con questa non sia la loro volontà ma che l’Europa debba venire riformata questo è certo che non lo vuole perché vuole tenere sempre il cane al guinzaglio ed il cane deve obbedire sempre al padrone.Che il cane sia però mordace non gli va, vogliono un cane ammansito che faccia gli interessi dei più forti del canile e per questo stanno arrivando a minacciare le possibilità di intervento della Troia….Concludo -siccome ci si ripete che A sia uguale a B ed in detta e uguaglianza tutte le differenze si annullerebbero, a me basta pensare che non possa essere smentibile in nessun caso vedere quello che sia stato prodotto fino al 4 Marzo ed il paragone ne’ con i vari Rocco Casalino, i vari spread al 2,4 percento e le varie Daniela Aiuto,ancora caro Marco la differenza è talmente grande che il terreno che deve recuperare l’establishment nei loro confronti ha parecchi zeri dopo i numeri, sia in idee, che in qualità, sia in fatti che incominciano a farsi vedere,anche con le discrasie che dici tu e che certamente non sono solo quelle che riporti nel Post. Nel dibattito ieri sera dalla Gruber,Luciano Canfora affermava certamente che una maggioranza perché è tale non è detto che abbia ragione nella maggioranza delle volte questo lo si capisce bene, ma tale discorso avviene in un contesto nel quale si è formato un fronte che vuole cambiare le cose e che si trova davanti un muro di asperita’ e di resistenza tali fatto veramente dal vecchio che ha prodotto tutto questo casino e che grida al lupo.In pratica e’ il lupo che è entrato nell’ovile e che ha azzannato tutte le pecore che adesso grida ala disfatta.Il lupo cambia il pelo ma non il vizio diceva qualcuno, ed allora per la credibilità non serve tutta questa agitazione e di sputare sul piatto di chi voglia cambiare le cose a servirebbe un congresso e che il lupo esaminasse la propria natura e lavorasse per riformarla.Ma la vedo dura.
Come da tradizione, sei finito per straparlare del PD, quando il tema era un altro. Ora te ne pongo uno nuovo, anzi te lo pone la tua dirigente Castelli: “Non sapevo avesse fatto tanto nella Ue”. La notizia la trovi sulla Stampa a firma di
Ilario Lombardo
Chiedo scusa:al quarantesimo rigo leggasi “Troika” in luogo di Troia.