BOLSONARO, L’ ITALIANO CHE PUO’ RIPORTARE IL FASCISMO IN BRASILE
C’ è un libro (e anche uno spettacolo teatrale) che si intitola “La libertà è un colpo di tacco”. Un titolo bello. Sia il libro, che lo spettacolo ad esso ispirato sono opera di Riccardo Lorenzetti, volto televisivo di Tele Idea Chianciano, commentatore sportivo e, amico di lunga data di Primapagina. “La libertà è un colpo di tacco” parla di una squadra di calcio brasiliana che mise in atto un esperimento di “autogestione” che contribuì fortemente, per l’impatto che il calcio ha sempre avuto in quel Paese, a far cadere la dittatura. Erano gli anni ’80 e la squadra quella del Cortinthians di Socrates, “o’ doutor”, il dottore (perché era anche medico) che qualcuno ricorderà per aver vestito la maglia della Fiorentina e per il gol segnato all’Italia al Mondiale ’82…
Quell’esperimento lo chiamarono “la Democrazia Corintiana“, che contrastava con la dittatura del generale Figuereido che cominciava a soffrire la pressione del popolo, ma resisteva… Socrates, che era considerato una sorta di Che Guevarea del pallone dimostrò che il popolo poteva fare a meno del “caudillo” e anche dell’allenatore. Nel 1985 il Brasile tornò finalmente a votare in libere elezioni. Socrates nel 2011 è morto di cirrosi epatica ma coronò il so sogno: morire di domenica, mentre il Corinthians vince il campionato Brasilerao…
Oggi il Brasile è chiamato di nuovo al voto. E’ il secondo turno e il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro (origini italiane, nel nord est veneto) potrebbe diventare presidente. Gli ultimi sondaggi lo danno in testa su Fenando Haddad (cHe i brasiliani pronunciano Haddaji), l’erede politico di Lula. Nelle ultime settimane Haddad ha recuperato diversi punti, ma sulla carta è ancora dietro… Bolsonaro ha sfiorato la vittoria al primo turno il 7 ottobre scorso ottenendo il 46% dei voti, dopo una campagna elettorale tutta giocata sulla retorica nazionalista e su una certa nostalgia per la dittatura militare. ”
Ele nao”, “lui no” ha fatto proiettare su un grande schermo Roger Waters, storico leader dei Pink Floyd durante u concerto in Brasile. Molti media internazionali parlano di “rischio di involuzione fascista” per il paese di Pelè e Jobim e Caeteno Veloso.
Il medico italiano Max Riccio che vive in Brasile da 13 anni ha scritto sul suo profilo fb alcune frasi attribuite a Bolsonaro, tipo ” Io sono a favore della tortura. Ma il grande errore della dittatura militare brasiliana fu di torturare e non uccidere gli oppositori”; “preferirei un figlio drogato e morto, piuttosto che un figlio gay”; “Le donne, a parità di funzioni, devono guadagnare meno degli uomini, poiché restano incinte”; Il colonnello Ustra é un eroe”. Ecco, il Colonnello Ustra era uno che al tempo della dittatura militare infilava ratti vivi nelle vagine delle prigioniere, dava scosse elettriche ai prigionieri politici sui genitali e sui capezzoli e obbligava i bambini, figli dei prigionieri, ad assistere alle sessioni di tortura dei genitori…
Non solo, il candidato vice premier, con Bolsonaro, è un generale, il generale Hamilton Mourao che non ha fatto mistero di pensare in caso di vittoria elettorale ad un “autogolpe” delle forze armate per mettere fuori gioco Camera e Senato e non avere così troppi vincoli democratici a cui sottostare…
Lo stesso Max Riccio leggendo dal Brasile degli italiani che temono la politica muscolare di Salvini, scrive “Salvini a me sembra un politico di destra, possibilmente razzista e xenofobo, arruffapopolo, ma non un criminale fuori dai binari della democrazia. Bolsonaro è un fascista, potrei dire nazista, razzista e arruffapopolo quanto Salvini, ma totalmente fuori dal gioco democratico. Il suo vice è un generale di quelli lì…”.
Come dire, cari compaesani italiani non siete messi molto bene, ma qui in Brasile siamo messi peggio. Molto peggio. La vittoria di Bolsonaro non sarebbe una semplice vittoria della destra. Sarebbe salto al’indietro di 35 anni…
Ecco forse ci vorrebbe una nuova Democrazia Corinthiana, ma Neymar non è Socrates. E Roger Waters è inglese e sta invecchiando, pure lui…
m.l.
Jair Bolsonaro è stato eletto Presidente del Brasile. Al secondo turno ha ottenuto il 55% dei consensi. Haddad si è fermato al 45%. La prima cosa che ha detto è stata “ora basta con questa socialdemocrazia, con il comunismo della sinistra”. Tutti i media internazionali presentano Bolsonaro, ex militare e leader del partito di estrema destra, come “l’uomo nero” dichiaratamente razzista, omofobo, simpatizzante per la dittatura miliare degli anni ’60-80. Uno che in campagna elettorale aveva promesso per i sui oppositori “la galera o l’esilio”. Bolsonaro simpatrizza anche per Trump e come il presidente Usa ha promesso la possibilità di armarsi per rispondere alla criminalità e niente pene per le forze dell’ordine che esagerino nell’uso della forza: “Se un poliziotto ammazza 20 delinquenti, io non lo processo, gli dò una medaglia!”. Haddad, lo sconfitto, chiede che il suo 45% di voti venga rispettato e afferma che “adesso i diritti sociali, civili e politici e lavorativi sono in gioco”. Bolsonaro ha infatti teorizzato che “le donne devono avere stipendi più bassi, perché rimangono incinte e ciò comporta più spese per i datori di lavoro”. Certo in Brasile la sinistra di Lula e poi Djlma Roussef in 13 anni di governo è inciampata nella corruzione (Lula è in carcere per questo), ma un po’ di welfare era riuscita a metterlo in pratica. Adesso Bolsonaro tornerà al liberismo più sfrenato. In Italia Salvini esulta per la vittoria di Bolsonaro che “ha mandato a casa la sinistra anche in Brasile” e chiede l’estradizione dell’ex brigatista rosso Cesare Battisti come regalo all’Italia. Ora, è vero che Salvini non è Bolsonaro, ma chi è amico di Salvini, chi ci governa insieme, chi vede nel leader della Lega una soluzione, rifletta sui modelli che indica, sugli amici che ha…
C’era un proverbio che una volta diceva.”dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Sono d’accordo con tale proverbio, ma come in tutte le cose c’è un ”ma”. E di ”ma” ce ne sarebbero tanti da dire e da mettere in evidenza,escluso chiaramente quei ”ma” che fanno riferimento ai diritti umani, per il semplice fatto che uno stato degno di questo nome non possa delegare solo ai ricchi ed alle fasce forti della società, ingrassate con la connivenza al capitalismo o dei più forti o dei più furbi,che in tale società abbondano a dismisura. La situazione del Brasile è quella dove esiste una gran massa di poveri ed esclusi dai diritti per cui un governo ed uno stato che si inspirino a concezioni di sinistra mi sembra logico che debbano creare delle leggi e delle disposizioni per le quali la vita umana venga tutelata.Ma tali considerazioni fatte nel post non possono essere paragonate a quelle di un Governo Salvini, perchè l’Italia non è il Brasile a cominciare dalla quantità di popolazione e da come e da cosa sia costituito il suo territorio.Cosa ne esce dall’esperienza di Lula ed ancorpiù dall’esperienza di dover trattare e decidere quando esiste una popolazione di 213 milioni di abitanti concentrati grosso modo in metà del territorio? Che per validare le riforme occorra tempo e non poco, questa è la risposta, perchè in un paese come quello nei ceti popolari l’ignoranza ed il bisogno dominano sovrani e se il popolo per cultura non vede i risultati oppure non li odora svolta a destra e per odorarli in un paese come quello devono avere l’olfatto lungo come i tempi di attesa.E si sà l’olfatto lungo i poveri delle favelas nutriti a pallone, samba e tortillas con stuoli di bambini per ogni famiglia,non l’hanno, anzi ce l’hanno breve l’olfatto e si attaccano alle esternazioni di un ricco rappresentante di una oligarchia militare e compradora che inneggia alla forza bruta dei corpi di polizia per riportare un po’ di ordine.L’ordine secondo me non si riporta con la polizia ma si riporta con lo sviluppo che comprenda per primi le classe subalterne che in Brasile abbondano oltre ogni misura nei barrios e nelle favelas.Se non si fa questo in maniera credibile ne vengono coinvolti anche i capi della sinistra poichè lo stato è obbligato ad arrestare coloro i quali sottostanno alla tela organizzata che serviva a coprire le ruberie.E’ un percorso difficile che può durare anni ma che se non si previene il fatto che la destra possa approfittare delle debolezze dello schieramento di sinistra e delle collusioni di questo col sistema, il popolo non vede le differenze, anzi è portato-anche giustamente- ad ingrandirle ed risultati sono quelli di cui dobbiamo amaramente prendere nota.La giustizia sociale si dovrebbe pretendere da chi te la dovrebbe dare e da chi a certe etiche si inspira e se non lo si riesce a fare è l’opposto che prende forza e ti scardina la casa.In italia pressappoco è successo questo anche con tutte le differenze possibili per la ragione che fortunantamente è un paese più stabile del Brasile ma le ragioni di fondo di come funziona il pensiero politico delle classi subalterne e non solo di quelle è simile.Ecco perchè spesso ho detto che la nascita e la causa del populismo la si debba al fatto che le classi politiche che hanno comandato e diretto la nave, siano queste di destra o di sinistra,hanno fatto sì che la gente nella stragrande maggioranza non avverta le differenze per il semplice fatto che le leggi economiche che fanno funzionare il sistema sottostanno alle stesse modalità sia di funzionamento che di obiettivi che si propongano.Quando si dice che la destra le riforme che possano passare più difficilmente le faccia fare alla sinistra non si fa altro che mettere a fuoco quelle che hanno fatto gli ultimi governi Letta, Monti, Renzi, detto questo papale papale. E non è altro che l’applicazione a pezzi e bocconi calata nella realtà autoctona del sistema Italia del modello keynesiano di sviluppo,che ha visto lo stato intervenire nell’economia privata e poi negli anni cedere passo dopo passo il proprio capitale ai privati che si sono presi la polpa ed al pubblico hanno lasciato l’osso. Così l’Italia ha funzionato, complice anche i sindacati, tutti con responsabilità diversificate certamente ma tutti assimilabili in un solo percorso di affiancamento al modello dove non è stata effettuata la pressione per salvaguardare i livelli di vita sia della classe operaia sia di quella impiegatizia.A validare tale visione basti sentire ciò che intende un esponente del PD come Calenda,che esprimendo la sua cultura politica repubblicana unita sapientemente a quella imprenditoriale che fa funzionare ad hoc il sistema economico che tutto ciò che abbiamo visto in questi anni ha prodotto-non dimentichiamocelo – il quale dice e va ripetendo che una visione corretta sia quella che l’economia privata vada lasciata gestire ai privati i quali hanno tutte le libertà di investimento e di modifica e di intervento(cioè quanto investire, dove investire, quando investire e successive possibili conseguenze sempre da loro messe in atto) e lo stato che si debba preoccupare solo di mettere in atto il proprio controllo.Sono questi i principi moderni dello sviluppo in una siffatta società che vengono presi e validati dal maggior partito della sedicente sinistra,questi e non altri, i quali altri possibili hanno recitato un ruolo talmente minore che schiacciati dalla maggior parte di consensi a tali politiche dentro il partito, l’hanno dovuto abbandonare finendo a chiedere l’elemosina ai bordi della strada per il Parlamento perchè hanno raccolto il 3 percento di consensi.Questa è la realtà italiana, un popolo drogato quasi nella sua interezza, svenduto sull’altare delle privatizzazioni per uno sviluppo che poi è sempre puntualmente mancato, ma con ancora i venditori di pentole che gridano come imbonitori e che ancora pregano a mani giunte a chi li ha scalzati dalla seggiola” fermatevi per carità siete sull’orlo dell’abisso”.Parole che hanno sempre minor presa, perchè sull’abisso dell’incompetenza e del debito sono loro ad aver fatto arrivare l’italia ma lo sanno bene perchè fanno così: E’ la disperazione della perdita del privilegio che li terrorizza, la disperazione di veder vanificato quel sistema che li ha fatti campare sopra le righe da decenni, ed il partito che li guidava si chiamava in altro modo, ma se vedete bene le istanze dei capisaldi di allora sono sempre quelle, sempre basate sul divide et impera,perchè solo in quel modo possono indirizzare il consenso.Quando al sistema liberale che tanto hanno osannato,gli si appinza il palo come si suol dire, non diventano più liberali, ma invocano la cura, e la cura è lo stato autoritario di cui adesso hanno terrore, e sono pronti a criticare i partiti che hanno spinto per arrivare a detronizzarli, ma che la legge elettorale che hanno sapientemente partorito poichè hanno annusato ben prima la bancarotta elettorale ed hallora hanno ragionato che chi vincesse trovasse ” da dover scalare il monte bianco da gnudo” tale legge ha fatto sì che Lega e 5 Stelle fossero accomunati insieme e governare insieme. Per contrastare il cambiamento evocano l’incipiente fascismo,la disumanità dei respingimenti di coloro che l’europa non vuole perchè sono proprio loro ad averla resa più debole nel contesto europeo fin dagli inizi della sua storia( uno degli artefici più autorevoli fu il Prof. Prodi democristiano di lungo corso a far sì che la base monetaria per l’Italia dovesse sopportare le differenze che oggi vediamo non più sostenibili fra economie diverse) ed oggi la prendono a campione per la misura dei provvedimenti che l’europa rischia di prendere per una manovra che si ripropone di cambiare passo e sistema e che si propone l’allargamento di una base sociale alla quale ogni consumo era impedito.Inveiscono contro la sussistenza dicendo che nulla insegni a chi non ha sostanze sufficienti per vivere ed è emarginato.Il capitalismo induce anche ed ancora a predisporre semprepiù la rapacità verso chi non possiede nulla se non la propria forza lavoro, anzi, bollando di inefficienza perchè è proprio quella che nulla produca nella scala della redditività, perchè non è un segreto per nessuno, nella scala di come funziona il mercato ed il capitalismo il solo l’apprezzamento è la competitività ed il reddito che da questa possa scaturire.Tutto il resto è spesa improduttiva.Allora se è vero che fino a 5 mesi fa ci siamo arrivati con il concorso e l’applicazione delle regole che avete sentito, pensiamo che possa essere lecito continuare su tale binario ? Tutto il resto del mondo è coalizzato contro,tutti i media sono contro il governo e ci vanno giù in maniera pesantissima, cosa mai vista prima d’ora che il mondo politico e mediatico si scagliasse tutto costruendo un muro contro il governo; in genere i governi erano supportati da giornali, tv, e maggioranza dei partiti, ma oggi la maggioranza della gente-almeno dal numero dei consensi- è col governo e tutto l’altro ambiente che ho detto è contro.Tutto questo è quello che produce le condizioni affinchè si arrivi ad una detronizzazione di uno stato e che si affermi lo stato autoritario.Si parte dal torto quindi e da chi abbia prodotto tale torto in anni di governo, il torto viene condannato dalla gente finalmente, ma le strutture lavorano affinchè il torto ritorni ad essere nel grembo di chi al torto si sia opposto in modo che non si possa intervenre sul torto.Cionondimeno viene esagitato lo spauracchio dello stato autoritario e disumano. Io credo e spero che siano alla fine della loro carriera ipocrita ed indegna, e così anche coloro che sprizzano veleno ogni giorno e che gridano alla disumanizzazione dei sentimenti quando sono stati loro in decenni di governo che hanno prodotto il modello della disumanizzazione.La storia quando cambia spesso fa i salti, pericolosi ma puo essere anche una esigenza politica e sociale, il rischio è che la paghino ancora le fasce non abbienti che ci hanno fatto vedere che fin’ora questa è stata una lezione alla quale difficilmente si possa sfuggire. Il popolo affamato fa la rivoluzione si diceva una volta, oggi non è più così, ma è un altro tipo di fame dalla quale volutamente si tiene lontana la popolazione, non è la fame di prodotti, la fame delle dispense bene o male piene per il consumismo del sistema, ma la fame della cultura politica che sembra scarseggiare in chi ci ha da sempre governato, merce rara al giorno d’oggi.Adesso era logico attendersi un cambiamento anche radicale di marcia ma appena si profila insorgono gli angeli che con le trombe diffondono il pericolo del cambiamento.La domanda è: siamo disposti a cambiare rimanendo nella democrazia ? Credo che la risposta sia ”si”. Ed allora perchè non provarci a far governare coloro che non hanno mai governato?Berlusconi dice che sono incapaci e che non hanno mai lavorato. Lui invece ha lavorato e per lo abbia fatto molte persone lo sanno e lo sapevano anche prima.Il PD campato dieci anni con l’antiberlusconismo ha governato col solito sistema di far passare le cose più inique nei provvedimenti economici che se le avese fatte la destra ci sarebbero state le folle in piazza a rovesciare le macchine. La classe media stà sprofondando e figuriamoci quela subalterna a basso reddito.Non sarebbe il caso di porre attenzione a chi si è presentato con altri propositi? Non sarebbe il caso di essere sempre critico verso questi ultimi ma di porre un freno alle urla di disperazione del PD e di quello che Renzi va proclamando tutti i giorni al quale si è accodata anche la sinistra a sinistra del PD, oltre che a tutti, dico tutti e nessuno escluso, i media della carta stampata ed i media televisivi ? Io credo che possa essere possibile criticare ma essere nello stesso tempo credibili, solo che la critica viene anche esacerbata, ma non da quela parte che è credibile, perchè se hanno portato l’italia a questi punti ed ora s’incazzano con chi la voglia cambiare,non si è credibili. E se la reazione Rio de Janeiro style aumenta, anche questa è frutto di quei meccanismi innescati e privi di ogni ideale e soprattutto privi di cultura politica che fanno da sempre il giuoco e l’utilità del sistema che si voleva cambiare.
anche di fronte a uno come Bolsonaro siamo al “ma allora il Pd?” Che Salvini non è Bolsonaro è scritto nell’articolo. Ma è grave che esulti per la sua vittoria. Ed è grave che qualcuno che era comunista oggi faccia dei distinguo anche di fronte ad un fascista, razzista, omofobo, antifemmiinista, simpatizzante della dittatura militare, iperliberista come Bolsonaro per difendere il governo Lega-5 Stelle. Veramente non ho parole. E mi fermo qui. Senza rancore, ma con molta amarezza.
Mi dici dove esulto per la vittoria di Bolsonaro? Credo che il Brasile che lo ha eletto sia peggiore dell’italia che ha eletto un Salvini, anzi anche che sia più virulento.Mi sembra che le mie lunghissime spiegazioni non si concludessero con l’esaltazione di Bolsonaro.Per difendere i 5 Stelle esulto per Salvini? Come spieghi che tutti inveiscano i 5 stelle dicendo che sono al servizio di Salvini mentre il timore dell’establishment si capisce che sia per i 5 stelle e non tanto-lo si capisce- per la loro supposta o palese impreparazione ma perchè fin’ora bene o male loro hanno dimostrato che le cose le fanno cambiare od almeno le hanno messe in agenda per farlo e qualcosa-non molto- per la verità in questi 4-5 mesi hanno fatto, anche attraverso la gestione a singulto.Salvini invece tiene fermo il banco di ciò che ha promesso, cosa che sinceramente è più facile fare da parte di un ministro degli interni che invece attendere il risultato delle decisioni nel campo del lavoro di Di Maio.E certo che mi riesca bene il confronto ed il metterci dentro tutto, anche sulle posizioni del PD sulle considerazioni che ho fatto sulla mancanza delle riforme fatte in una direzione soltanto del suo governo e farlo entrare con il paragone alla situazione brasiliana.Tu non ci vedi assonanza? Dovresti convincermi perchè non ti ritengo da come ti conosco uno sprovveduto e quindi se discutiamo di politica e discutiamo delle ultime notizie che hanno inondato la stampa, dal momento che le classi subalterne hanno votato Bolsonaro mi sembrerebbe evidente il collegamento anche se nella diversità geografica ci sia ed anche ben stretto ed alludo per esempio che il voto nella classe operaia per che solo adesso mi viene alla mente ma che potrebbe essere esteso ad ognidove possa essere parallela come riflessione quando si parla del comportamento sociale: a Terni città operaia dove la sinistra aveva una schiacciante supremazia, mi dici la Lega quale risultatico abbia avuto? E così in Emilia, e così in tutta l’Umbria.Ma davvero hai bisogno che te lo dica io questo e non ci vedi un collegamento ed insisti dicendo di non vedercelo fino al punto di dire che sei rattristato perchè prima ero in un modo ed adesso ti sembro in un altro modo, e che giubilo difendendo Bolsonaro o Salvini per le loro campagne omofobe oppure non sei tu a ragionare in un modo diverso da come ragionavi prima e da come ti ho conosciuto? Guarda che io se ragiono come mi hai sentito ragionare non lo faccio credo nè per opportunismo nè perchè credo di aver abiurato ai principi che ho sempre avuto perche semmai chi li ha abiuratie e chi se ne è dimenticato di quei principi è chi ha abbracciato un partito che io non mi sono sentito mai di difendere e che ho sempre pesantemente criticato. Adesso ti svegli e dici che provi molta amarezza, ma per arrivare a provare molta amarezza io credo che ci voglia-scusa se mi permetto- di essere passati in una stanza dove c’era molto etere ed esserne usciti e aver visto il mondo che ti si è presentato e di non averne compreso i cambiamenti che il sistema ha fatto fare alla sinistra che non esiste più. Mi sembrerebbe chiaro che non posso più appartenere a quella sinistra perchè ha tradito ciò che ho sempre pensato e che sia normale che mi sia sentito di dare fiducia come è successo a tanti che non sono babbei come si dice in TV che una gran parte della sinistra scontenta e disillusa abbia scelto i 5 stelle.Ma c’è chi è rimasto legato a quella sinistra che non è più sinistra e che difatti vedi che fine stia facendo e quanto sia diventata indifendibile.Lo sò da me che Bolsonaro è fascista per i motivi che anche tu hai accennato e ti dico di più ancora e che non penso che Salvini lo sia, ma non lo difendo perchè capisco che abbia idee diverse dalle mie e che sia anche una spina nel fianco dello sgangherato cambiamento che l’Italia stà sopportando ma in questa fase lo vedo come animale politico che cerca di attrarre più acqua possibile al suo mulino e chi non lo farebbe, ma non per questo lo difendo anche se dico che è deciso ad andare diritto in ciò che crede senza tentennamenti.In una italia abituata da anni a campare solo sulle parole quando alla fine c’è qualcuno che cerca di fare i fatti od almeno cerca di farli questo qualcuno diventa subito un fascista e dà adito agli schiamazzi che l’italia possa precipitare nello stato autoritario. In tutta sincerità credo che l’Italia non corra tale rischio per una ragione principale che è quella che il popolo italiano ha il ricordo di ciò che è passato e tale vaccino è stato portato avanti sempre da una certa sinistra che oggi purtroppo non esiste se non nel ricordo della nostra fascia generazionale.E non servono le cazzate come quella di portare a paragone Casapound per voler dimostrare il pericolo d’involuzione fascista, le carabine a piombini contro i negri e gli immigrati,gli spred ed altro.nessuno lo nega che esistono anche certi comportamenti lo si sà bene. Farebbero altrettanto bene però parecchi a pensare il perchè siano tutti gli altri partiti e tutti media contro il Governo e quando mai si era visto nella storia d’italia che il governo avesse contro ogni struttura che prima invece i governi avevano a loro favore. Non ti sembra che sia successo qualcosa di importante e che si stia per cambiare aria piano piano e nella democrazia ? Non ti sembra che la vecchia ragnatela del potere abbia nelle sue prerogative ed istanze la parola d’ordine di resistere ad ogni costo e di trovare il verso di far saltare ciò che è stato prodotto in un crescendo in questi ultimissimi anni? Per carità anche fra molte contraddizioni ed insicurezze non ho problemi ad ammetterlo, ma che comunque se del nuovo e del positivo la gente l’ha odorato mi sembra che sia un dovere da parte di un cronista cercare di analizzarlo senza pregiudizio.Eppure il pregiudizio esiste verso chi non ha mai governato ma si dimentica quello verso chi ha governato e se pure ammettendolo lo si scavalca con noncuranza dedicandosi alla guera totale verso chi voglia cambiare dicendo che portano l’Italia nell’abisso. L’ho risentita ultimamente tale frase…. Ti sembra normale questo ? Visto da sinistra, proprio per le concezioni che questa ha nella propria etica e storia mi sembra che apra una bella finestra,anzi un finestrone sul fatto che chi campa in Italia col potere in tutte le sue ramificazioni difenda anche lui il potere.Senza discussione alcuna lo è così in tutti i giornali ed in tutti i media.Attenzione si può campare con il potere essendo ricompensati ma anche non essendo ricompensati, essendo degli illusi o speranzosi che un bel giorno saranno ricompensati. E di questi caro Marco ce n’è una schiera anche ed oltre il numero che io credevo, e quindi anch’io avrei tutte le carte in regola di essere amareggiato.Oppure te ne sei dimenticato di tutto questo e ti interessa guardare solo quello che tu reputi ”il tuo” come si suol dire? Mi sembrerebbe che se così fosse non faresti un bel regalo alla tua etica non solo professionale ma anche politica di lunga appartenenza. E se te ne fossi dimenticato e nutrissi del risentimento verso coloro che ti sembra che abbiano fatto il voltagiubba potresti pensare invece che per queste persone che qualche idea di sinistra ce l’avevano e se ce l’avevano vorrebe dire che tale idea o idealità-chiamala come vuoi-abbia sempre sede dentro le loro coscenze ma che vedendo l’involuzione ed il non rispetto di certi pensieri da parte di chi si professa di sinistra si è svenduto anima e corpo ai principi velenosi di questa società ipocrita e basata sul fumo e sulle opportunità personali che sono sempre più personali e sempre di meno sociali, e che allora anche coloro che erano a sinistra oggi invece siano inquinati da tutto questo ? Questo ce l’hai messo nel conto quando fai quelle considerazioni? E se non ti torna il fatto che uno ti dica anche pubblicamente rivolgendosi a te sul tuo stesso giornale sul quale ho sempre detto quello che pensavo e mai nascondendomi dietro un dito, forse molte volte sbagliando anche, ma credo anche molte volte dicendo il vero sulle questioni affrontate senza reticenze che io i collegamenti ce li vedo proprio perchè ritengo di essere a sinistra nelle mie considerazioni e se ce li vedo occorre che lo dica .Forse chi si basa strettamente su certi argomenti affrontati e vorrebbe vederli solo nella loro ristretta e scarna ”produzione ed identità” potrebbe commettere un errore.Come comportamento se ci pensi un attimo io questo ce l’ho sempre avuto, anche insistente, probabilmente suscitante da parte di parecchi dei sorrisi sarcastici o di diniego dovuto all’insopportabilità ed alla logorroicità,ma per il fatto che io insista in tale comportamento della natura della mia riflessione non vuol dire forse che io lo giudichi utile a portare quello che penso anche di fronte alle idee di altri? Se altri non hanno la pazienza di leggere non m’interessa, sono loro ai quali non interessa leggere per capire e la differenza nella perdita di tempo è qualche minuto e non dipiù di fronte alle sintetiche forme di come abitualmente oggi si tenda a scrivere.Non è un problema mio, sono loro che non sopportano più soffermarsi su ciò che uno voglia dire e che rinunciano a comprendere.Fra questi mi sembra che ci sia anche tu.
E se mi permetti un ultima considerazione sull’importanza dei ”collegamenti” che si ritengono insopportabilie forse anche frutto della confusione mentale di chi scriva. Ma mi sbaglio o era proprio un etica ed una modalità elaborativa della sinistra a mostrare la connessione delle idee e degli avvenimenti sia locali, sia nazionali che internazionali ed a vederne la connessione fra questi e saperci ricavare sia la teoria e sia anche la prassi ? Oggi tutto questo non si sopporta perchè è stato sostituito dal pensiero guidato artificiale ( e dico questo anche rendendomi conto bene del limite della divulgazione amministrativo-politica e decisionale dei 5 stelle della quale non ho mai negato il limite democratico, ma che riesco a superare dentro di me come una necessità legata ai tempi, tempi nei quali la politica non sà parlare più alle persone, ai militanti, che hanno rinunciato a leggere, a studiare ed elaborare così pensieri autonomi che possano produrre alternativa, liberazione, autosufficienza ).Questo lo sò da me, ma con quanto avviene intorno e nel mondo ,credo di avere materia sufficiente per vedere i limiti e per poter pensare che tali limiti possano venir superati una volta che possa crescere la cultura, soprattutto quella politica.La politica di sinistra ci ha insegnato che è bene essere critici prima di tutto di noi stessi , vedere e saper leggere le motivazioni soprattutto delle sconfitte ma anche la possibilità di pensare che siamo come dei paletti piantati sul terreno e che il vento del tempo non abbia la possibilità di estirparli per il semplice motivo che oggi le condizioni sono in un modo ma che domani in base a questo modo ce ne saranno e ne deriveranno altre. Questo è il motivo che mi fa sperare per il fatto che nella crisi generale milioni di uomini e donne abbiano dato il loro consenso ad un partito nuovo che ha criticato la sinistra perchè sinistra non era e che si è proposto caparbiamente di cambiare l’italia. Oggi ed anche ieri gli sono stati contro anche le sedicenti sinistre perchè hanno intuito che per loro rappresentasse un pericolo di esistenza.Se fossero state sinistre ed avessero governato come l’etica di sinistra dice e come loro stessi dicevano invece di vendere fumo, tradendo il mandato di chi dicevano di rappresentare, i 5 Stelle non sarebbero forse mai nati. Ed allora è logico che il marito cornificato esca di casa e cerchi altro.Se non lo cerca e rimane in casa pur rischiando di non passare dalla porta perchè ci sbatte le corna vuol dire che o ha rinunciato a pensare oppure pensa che gli convenga restare in casa.Ma in entrambi i casi sempre di dignità si parla.
I due commenti di Carlo Sacco fanno più di 4000 parole e quasi 25.000 battute, ben 5 pagine a spazio uno. Quando si scrive bisognerebbe avere in mente a chi è rivolto il messaggio. A parte Marco Lorenzoni non riesco a immaginare altri lettori. È questo l’obiettivo che si intende raggiungere? Il tema della degenerazione pseudo fascista in Brasile è serio, ma dovrebbe essere trattato in forme che coinvolgano i più-
Io i commenti li leggo tutti, per cortesia e anche per dovere, in quanto responsabile di ciò che si pubblica su primapagina. Concordo sul fatto che i commenti troppo lunghi, più degli stessi articoli che vengono commentati, non aiutano il dibattito. Chiunque però può commentare l’articolo, al di là e indipendentemente dagli altri commenti
Ma se i più per pigrizia mentale o per noia o perché dentro di loro ritengono di giudicare i fatti facendo a meno delle fondamentalita’ che per chi scrive vi sono e determinano gli avvenimenti o per qualsiasi altro motivo legato al tempo che la lettura faccia impiegare(fra l’altro io mi chiedo quale sia la differenza temporale paragonata a quella di un articolo a 50-100 righe forse 7-8 minuti e non piu’) da qui si dimostra che man mano che il tempo trascorre, la mente si abitua ad una insopportabilita’ che recide ogni aspetto e dettaglio comunicativo e quindi da parte della maggioranza che legge traspare un respingimento psicologico aprioristico al tema trattato,che di per se stesso può contenere anche cazzate ma può contenere anche riflessioni che possano far instradare chi legge in altre direzioni.Dico questo non per superbia o per qualsiasi vanto che possa sembrare perché so’ bene che questo possa normalmente accadere come giudizio di un qualsiasi lettore ma proprio per mettere a fuoco che oggi la tendenza delle menti è quella grave della semplificazione delle problematiche ed anche delle idee.Ne deriva quindi la totale insopportabilita’,ma riguarda molto più chi legge e recepisce e nontanto chi scrive.E’vero che chi scrive dovrebbe rendersi conto di tale limite e ragionare sull ‘efficacia dei propri scritti ai quali probabilmente la maggior parte dei lettori saltano pagina rinunciando aprioristicamente a leggerli quando li vedono lunghi,ma si ritorna col dire che mi sembrerebbe che la differenza dei miei scritti con quelli normalmente che appaiono sia misurabile in qualche minuto in più e basta .Lasciamo stare la funzione di Lorenzoni che per dovere debba leggere,ma gli altri? Mi si dice che sono logorroico e probabilmente è vero ma cosa bisognerebbe dire allora di chi sia spinto a leggere e ci rinuncia?Non so’ quale aggettivo trovare ma forse l’unico che gli si avvicini è quello di una patologica superficialità.Scusate, ma quando leggete gli articoli di fondo sui giornali,la lunghezza vi sembra minore? A me la maggior parte delle volte no.E’ il fatto cari miei che non si sopporta più nulla e ci si inalbera pensando che la normalità nella lettura e nel porre attenzione alle cose sia quella che vedete intorno a voi per la quale il mondo sembra normale che funzioni così.Fin’ora pero’-almeno politicamente e culturalmente- mi riferisco anche agli uomini della strada come me che sono milioni ed a quelli la cui superficialità fa ritenere di non aver bisogno di ascoltare i pensieri dell’altro , quel mondo da cui sembra che prendiate spunto e che vi influenzi perché vi fa ritenere il succo di quello che avete espresso-ne ha fottuti parecchi ed ancora di più ne fottera’ per il futuro.Dico questo tanto per dire che il succo di quanto esprimo è la frenesia psicologica del vivere alla quale oggi la gente è sottoposta ed il guaio non è tanto questo ma il fatto che tutto ciò sembri cosa normale.E ritengo inoltre che una delle principali leve per le quali il sistema riesca ad imporre le proprie idee sia proprio la semplificazione e la conseguente rinuncia a comprendere la complessità.Ma evidentemente chi si accontenta gode. Perché dovrei rinunciare ad esprimermi a mio modo ed a non mettere dentro ai discorsi le miei idee,espresse come le so’ esprimere io,per farvi arrivare in tempo al lavoro oppure a farvi andare al letto prima? Siamo tutti liberi di scegliere, di scrivere ed anche di non leggere.A me se un argomento interessa, od una storia interessa, la leggo fino in fondo e non mi sembra di essere davvero -tanto per concludere-come diceva “Mottino” alias il povero Roberto Bellucci quando definiva i suoi amici intellettuali di liceo di Montepulciano che dicevano per far sembrare che conoscessero le cose e di sviscerare gli argomenti : “ a casa c’ho una madia piena di libri e l’ho letti tutti”…….
Per rispondere a Paolo Scattoni dico che per quanto riguarda il tema dell’involuzione pseudo fascista in Brasile non credo ci sia nulla di nuovo da aggiungere a quello che ci si presenta sempre in questi casi.Se la sinistra non adempie con coerenza al proprio mandato e non controlla chi da dentro al suo ventre si possa approfittare per detronizzarla, il popolo e soprattutto le masse impoverite vanno a destra.E’sempre avvenuto questo.Ecco forse il motivo principale della nascita del populismo oggi in Italia e lo dico soprattutto a coloro che hanno assunto la loro propaganda politica contro tale populismo non vedendo che l’origine di tutto questo sia dentro di loro.Lo ripeterò fino alla noia il discorso che fece Renzi in Piazza Signoria quando fu eletto segretario:” la sinistra che non si aggiorna e’destra”. Forse aveva un discreto specchio davanti al palco….Ma la piazza giù applausi a non finire…