LA FINANZIARIA DEL POPOLO: INCOSCIENZA AL POTERE
Guardate queste foto e tenetele bene a mente per gli anni a venire. Quando i nostri figli (i cittadini di domani) ci chiederanno chi è stato a dare il colpo finale al nostro beneamato Paese, potremo mostrare loro queste foto. Ieri sera l’incoscienza e l’incompetenza hanno abbattuto le ultime, deboli, speranze che la competenza e il raziocinio potessero prevalere sulla demagogia e sull’avventura. Mettendo kappao un esperto che sapeva almeno far di conto. Anche se non aveva esitato a salire a bordo di una carovana poco raccomandabile.
I fatti sono a quest’ora arcinoti. Il DEF (Documento di economia e finanza) approvato ieri dal Consiglio dei Ministri indica che per il 2019/2020/2021 l’Italia avrà un deficit annuo del 2,4% del PIL (pari a 40,5 miliardi). Del resto il potente Ministro Di Maio aveva preannunciato la sua battaglia per la sopravvivenza (sua e del M5S) preannunciando che per mantenere le promesse elettorali il Governo avrebbe “attinto” al deficit. Come se fosse una montagnola di denari a disposizione e non un pozzo di debiti. Come tutti sanno, ma è bene ricordarlo, questo significa che il Governo prevede di spendere ogni anno una cifra di 40,5 miliardi superiore alle entrate. Per fare questo deve emettere più Titoli di Stato (BOT, BTP, CCT) che si vanno a sommare al debito pubblico complessivo attuale (formato dalla somma di tutti i deficit annuali degli anni precedenti), pari a 2.341,7, che rappresenta il 132,6% circa del PIL (Prodotto Interno Lordo) della nazione e che è il 2° dei paesi sviluppati, dopo il Giappone. Questo significa che la spesa che ogni anno lo Stato sostiene per pagare gli interessi sui titoli di Stato emessi (circa 60/70 miliardi) aumenterebbe, anche se il livello dei tassi rimanesse quello attuale. Ma, considerando che più di un terzo del debito pubblico italiano è nelle mani di investitori stranieri, questi saranno disposti a prestarci ancora soldi solo se aumenteranno gli interessi, visto che sottoscriveranno titoli di uno Stato che è più a rischio di prima. Questo è quello che accade quando aumenta il famoso “spread” BTP – BUND tedeschi.
Ma se aumenta il rendimento dei titoli di Stato aumenteranno anche i tassi delle obbligazioni emesse dalle banche, che poi innalzeranno il costo del denaro per le imprese e per le famiglie. Se quindi lo spread salirà, come è molto probabile, una parte di questi miliardi di deficit, che ci dobbiamo far prestare dai vari sottoscrittori nel mondo, servirà per pagare i maggiori interessi derivanti dalla perdita di credibilità e andrà a scapito degli stanziamenti già fatti (Legge Fornero, Reddito di cittadinanza, Condono). Nel qual caso si presentano due scenari: o una parte delle promesse non vengono mantenute perché non ci sono i soldi, oppure, molto più verosimilmente dopo le elezioni europee del 2019, verrà fatta una manovra correttiva. Cioè verrà ripresa una parte dei soldi che ora con tanta generosità vengono sbandierati agli elettori. Qualche cantore del “governo del cambiamento” che mastica economia (pochi a dire il vero) dirà che tutte queste misure favoriscono una crescita economica che incrementerà le entrate fiscali e che quindi lo sforamento del deficit nel 2019 e nei due anni seguenti è destinato a ridursi negli anni a venire, così come il rapporto debito/PIL.
Questo naturalmente è tutto da dimostrare. In economia non c’è niente di scontato. In più la componente grillina del Governo ha una concezione “bucolica” dell’economia, contraria a quasi tutti gli investimenti (Olimpiadi, TAV, TAP, GRONDA DI GENOVA), fondamentalmente legata all’idea di “decrescita felice” di Serge Latouche. Considerando poi che le misure protezionistiche di Trump (amico di questo Governo) rischiano di frenare il commercio mondiale, sono seri i rischi che l’auspicata crescita non si verifichi e che quindi il rapporto debito /PIL peggiori ancora di più. E non si dica che non c’erano alternative. Si potevano finanziare le maggiori spese con i tagli sbandierati da Di Maio in campagna elettorale, oppure con un’imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze. Sì, un’imposta patrimoniale. Altro che flat tax, che è un regalo ai ricchi e in contrasto con la Costituzione. Nel corso della grande crisi iniziata nel 2007 le disuguaglianze di reddito e di patrimonio sono aumentate ancora al punto che nel 2017, mentre il 20 % degli italiani deteneva il 66% della ricchezza nazionale, il 60% dei più poveri ne deteneva il 14,8%. Poteva essere disposto un contributo di perequazione a carico di quel 20%? Crediamo di si. Il minimo che un Governo del Popolo potesse fare. E invece tutto viene caricato sui cittadini di domani. Che per ora non votano.
Raffaello Battilana
Vi ricordate della cambiale di Totò? Quel fogliettone che girava per diverse mani e alla fine tornava in quelle da cui era partita? Ecco la metafora di quel bel film mi pare particolarmente appropriata allo spirito di questa finanziaria. Insomma le mani di partenza a cui molto presto tornerà la cambiale, saranno quelle dei giovani. Sì una Legge di Bilancio vecchio stile. Per metà adibita all’assistenzialismo, all’Italia improduttiva, attraverso il cosiddetto Reddito di Cittadinanza. L’altra metà un bel regalo all’Italia degli astuti, dei predatori di risorse pubbliche, che se ne guardano bene di contribuire a mantenere: gli evasori. Nulla di produttivo quindi e moralmente inaccettabile, l’ennesimo condono fiscale. Oggi si è appreso dal viceministro all’Economia leghista, Massimo Garavaglia, che il tetto per chi ne usufruirà sarà di ben 500mila euro. Altro che pace fiscale, altro che sollievo per la povera gente che magari ha da pagare a Equitalia una cartella di qualche migliaia di euro. Nemmeno un rigo sugli investimenti, sulle opere pubbliche, sulla scuola, sanità, ricerca scientifica. Ovvio loro sono per i NO VAX. Nessun disegno strategico per il Bel Paese, per farlo incamminare su una qualche strada. In questo sono uguali a quelli che l’hanno governato prima. C’è un solo aspetto che ritengo importante di questa finanziaria: la messa in discussione della Legge Fornero. Una Legge che il sottoscritto definì subito, un autentica macelleria sociale. Ma appunto è solamente una messa in discussione, nulla di più. Mentre invece ritengo che sia urgente aprire un dibattito su cosa debbono essere le pensioni e di conseguenza fare una vera riforma. Cambiamento che deve vedere come prima cosa la riforma dell’Inps, con la divisione tra assistenza e previdenza. La prima pagata con la fiscalità generale, la seconda con i contributi. La Sinistra, il PD, hanno perso una buona occasione per discutere e avanzare proposte. Silenti, evidentemente gli sta bene la Fornero. E pensare che la riforma dell’Inps, era stata una battaglia del vecchio PCI e della Cgil. Certo Salvini se né guardato bene dall’avanzare questa proposta. I bilanci degli ospedali con questo regime fiscale e questi continui condoni premia furbi, non starebbero in piedi. La pensione quindi, sotto il profilo culturale che deve essere vista come un tempo della esistenza di ciascuno di noi, per ritrovarsi liberi di trascorrere il proprio tempo dedicandolo alle cose che più ci piacciono e che abbiamo dovuto magari sacrificare negli anni della vita lavorativa. Una sinistra che rinuncia a dare una lettura della vita umana sotto questo profilo, che sinistra è. Dunque una pensione pubblica unica, che certo preveda una forbice tra un minimo e un massimo. Si otterrebbe così un dover fare versamenti di contributi per le aziende e per i lavoratoti più esigui, con il risultato di ritrovarsi più euro in busta paga e per finanziare l’azienda. Il tutto ovviamente accompagnato da un grande Stato Sociale. Per chi vorrà farsi una pensione d’oro, c’è il MERCATO con tutte le sue opportunità e rischi. Per l’Italia che produce lo accennavo sopra, che paga le tasse, che non fa condoni, che ha studiato per non trovarsi un giorno disoccupata o senza reddito, che cerca di non far debiti, che non fa mai il passo più lungo della gamba? Praticamente niente, a eccetto di un paio di miliardi di minori tasse per le partite Iva. Come detto, qui il problema non è rispettare l’austerity e i vincoli europei. Il problema è di dare anche a questa parte d’Italia ciò che gli spetta.
Casaioli Renato
Con la crisi e la progressiva estinzione della sinistra che tanti chiamano con la parola “trasformazione” e con l’avvento del perno centrale della sinistra stessa che si è chiamato Partito Democratico,che ha fatto funzionare il sistema fino ai punti dove siamo(chiaramente non solo tale partito) uno spartiacque si è aperto nella società,dove istanze di sinistra ed istanze di destra si sono per certi versi accomunate,confuse e sormontate le une con le altre.
Ambedue nei loro schemi vorrebbero ridare spazio e forza alla gente comune.Tale spartiacque porta la società a scomporsi sostanzialmente in due tronconi: l’uno che vorrebbe cambiare e l’altro che vorrebbe resistere al cambiamento.Ecco, nella fase atttuale che viviamo,coloro che invocano le paure,le disgrazie che adesso secondo loro siano dietro la tenda ma che stanno per irrompere sullo scenario economico e sociale e che sono guidate da un’etica destrorsa, fascisteggiante,parallela all’ebetismo sociale che sarebbe espresso dalle oche giulive dei 5 stelle che sono al timone dell’italia e che “ non si sa’dove ci porteranno” , tengono così platealmente a diffondere
l’allarme sociale non comprendendo che la spinta propulsiva delle loro politiche riflette il vecchio modo di interpretare il mondo ( l’impianto keynesiano tanto per non andare per il sottile) che ha cercato di coniugare il profitto privato con il sistema pubblico di intervento nell’economia.Per ragioni di tempo e di spazio come vediamo bene è proprio questo sistema che fin ‘ora ha guidato i paesi a mostrare i limiti,che sembra non tengano conto della limitatezza delle risorse,dell’aumento della popolazione,della caduta tendenziale del saggio di profitto,ma anche di tanto altro, facendo venir fuori da li’ l’impotenza a far fronte alla richiesta seguendo politiche di distribuzione della ricchezza socialmente giuste e non inique come si sono invece dimostrate.Tutto questo giuoco fin’ora è riuscito mettendo in salvo Occidente Europeo e Stati Uniti e tamponando un lago debordante che ancora continua ad esserev alimentato dalla piena ininterrotta di un fiume e che riguarda sostanzialmente una cosa precisa e che non si potrà in alcun modo arrestare sia adesso che’nel tempo a venire e cioè il sormontamento di popolazioni le une sulle altre come sta’gia’succedendo all’Europa ed all’Italia.Gli imperi politici ed economici nella storia sono iniziati e finiti in questo modo ed il nostro sistema occidentale in tal modo sarà inevitabilmente ridimensionato subendo tutte quelle vicissitudini che prima sono toccate ad altri.Alternativa a questo solo una: la guerra. Teniamo conto per questo che ho detto che quasi metà della popolazione mondiale risiede in Asia e che oggi il tasso di sviluppo da quelle parti è molto alto,quindi le misurazioni che porta come esempio Battilana,oggi stanno lasciando il tempo che trovano,se lo trovano.L’altro fiume di cui parlavo credo sia quello che si opponga a questo che fin’ora ho detto ed anche con il suo processo contraddittorio di evoluzione che non potrebbe essere se non propriamente anche contraddittorio,si sta ‘affermandoi in tutto l’occidente incluso gli Stati Uniti( Trump, ma non solo).E’un processo questo che tende comunque a far restare i soli padroni del mondo gli Usa, la Russia e la Cina,contrapposti ad un Occidente privo di risorse energetiche ed industriali,specchio della crisi del capitalismo in estinzione dove si tenta ancora caparbiamente di far funzionare il sistema che non funziona più e che ha portato all’estinzione.Ecco, quei ragionamenti del Post sono impostati ad una logica solamente, quella di sopravvivere e rimanere padroni dei mercati, pensando che per far questo si possano percorrere le vie della sottomissione di tutti gli altri.E’ questo il dramma che vivono le persone che si sono ispirate a questo sistema che tutto questo che ho detto ha prodotto con l’uso della politica contro gli interessi della gente( ..e che, forse hanno fatto gli interessi della gente comune ed in particolare modo delle classi meno abbienti i nostri governanti?).Caparbiamente dicono che sono stati sempre aperti alle novità ma nei fatti sempre concentrati alla difesa concettuale e spasmodica del sistema irrazionale del quale non si sono mai vergognati,anzi attaccando continuamente coloro che volevano e vogliono cambiare.Si tratta di cambiamenti lunghi nel tempo certamente, dove non tutto possa procedere linearmente e questo lo si capisce, ma quando si finisce per trovare le ragioni e definire “accozzaglie di incapaci “ coloro che sono stati eletti,fra l’altro con le leggi elettorali votate da loro ben sapendo che chi avrebbe governato avrebbe avuto problemi per forza,non fa che imprimere una visione che stenta a produrre argomenti convincenti per far apprezzare le ricette fallimentari alle quali fin’ora si sono attenuti.Hanno trovato sul loro cammino un formidabile alleato che è quell’Europa opulenta che classifica come stati di secondo ordine Spagna,Italia, Portogallo e Grecia e che tende ad isolarsi in una nicchia difensiva dall ‘avanzare delle contraddizioni della sua politica.A questa guardano la sedicente sinistra ammorbata dall uso del consumismo folle che isola i poveri dell’Europa e che li fa’ ogni giorno più poveri.Questi politici estromessi ma che hanno un radicamento nella società e nel potere che rappresentano-perché i vincoli di questo permangono sia realmente sia come cultura,anche se sono spodestati dalle decisioni di governo attuali- fondato sul sistema dei soldi che al gatto gli possa essere tolto il lardo dalla bocca.Sono due sistemi, uno vecchio che resiste a finire e che rantola ed uno nuovo che sostanzialmente non è nato e che non sappiamo se potra’ fare I primi passi, perché basta una spinta ed il neonato vacillerebbe cadendo in terra,facendo la felicità del gatto che potrà riacquistare il lardo che gli era stato tolto dalla bocca.Allora,di fronte a questo e di fronte ad una intetpretazione farlocca dei numeri, degli aggregati economici ma anche sociali si giunge giocoforza ad una rappresentazione farlocca anche della realtà oggettiva come se tutto il bene possibile fosse espresso da chi abbia fatto funzionare il sistema fino a prima del 4 Marzo 2018.Vi sembra possibile tutto questo? A me sembra surreale che si scomodi dati aggregati tutti futuribili e che si dica che si ipotechi il futuro dell ‘Italia solo 3 mesi dopo l’insediamento di un governo analizzando fatti a venire che adesso incominciano solo ad essere approvati.Questo significa una cosa solamente ed è questa detta papale papale: e’ la già ripetuta storia del gatto al quale un altro gatto ha sottratto la fetta di lardo che aveva in bocca da quasi 20-25 anni e che non si da’ pace per questo è che nella sua miopia politica tutta creata artificialmente (quando governava lui le cose bene non andavano, anzi, ma questo terrore non lo spandeva di certo) ed allora tutto questo mi fa pensare come prima cosa che il benessere della gente non lo interessava quasi per nulla ma solo a parole.Quando sente che qualcuno che adesso guida la macchina si predispone a fare “ i fatti” , insorge, sbraita, piange e schiamazza, chiama a raccolta la gente per chiamare i pompieri perché sa’ che l’incendio da spengere potrebbe bruciare gli alberi del suo orto.E per dimostrare questo cerca di validare i numeri di una teoria che ha sostenuto fino a ieri e si sente e si capisce bene che non sia disposto a rischiare, perché a lui interessa solo lui.Questa è la differenza al fine delle cose fra il vecchio che ha assicurato una vita buona a pochi(fra i quali senza ipocrisia anch’io personalmente mi colloco per vita vissuta e vicissitudini di vita ma che tale vita ha negato a tanti) ed il nuovo che stenta a nascere e che vorrebbe allargare l’area dei beneficiati.Dicono incazzati che sia una rovina sociale e che nulla garantisca e che sia puro assistenzialismo, io penso invece che parlando di loro che sostengono il vecchio, sempre di “ismo” si tratti,ma preceduto dal suffisso “ego”, e qui chiudo.
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Chiedo scusa, per un errore di digitazione è da eliminare totalmente e quindi da non leggere il primo mio intervento.Grazie.
Scusami Carlo, ma questa è l’ultima volta che ti rispondo. Tu una volta hai scritto che non rileggi quello che scrivi di getto e poi ti scusi sempre della prolissità. Allora, siccome siamo amici da tanto tempo, ti dico una cosa che ti fanno capire in tanti ma che tu non vuoi capire. I tuoi commenti sono illeggibili. Sono scritti male, in un pessimo italiano (mi sembra strano che tu abbia avuto lo Scattoni come maestro elementare), sgrammaticati e confusi. Se vuoi fare un favore alle cause che difendi, mi permetto di darti un consiglio: scrivi in un foglio di carta quello che vuoi dire, fallo leggere a qualcuno per sapere se si capisce, oppure rileggilo tu, fai una sintesi e poi pubblica.Non puoi abusare della pazienza di chi legge. Io per capire quello che dici ci metto decine di minuti, e spesso no capisco quello che dici. Tra l’altro questa volta ho perso un quarto d’ora a leggere il primo post e poi alla fine leggo che è sbagliato e bisogna tenere conto del secondo. Mi rifiuto di leggere il secondo e provo a entrare nel merito di quello che hai detto. Tu scrivi “…quasi metà della popolazione mondiale risiede in Asia e che oggi il tasso di sviluppo da quelle parti è molto alto,quindi le misurazioni che porta come esempio Battilana,oggi stanno lasciando il tempo che trovano,se lo trovano”. Non ho capito quali sono le misurazioni che la sciano il tempo che trovano. Ho capito che a te va bene qualunque tentativo di distruggere questo odiato sistema capitalistico e per questo ti va bene Trump, Salvini, forse Orban, oltre naturalmente ai meravigliosi 5 Stelle. Mi scuso con chi legge se entro nel personale, ma io in gioventù la povertà l’ho conosciuta, diversamente da te. E questo sistema difettosissimo mi ha permesso, attraverso la scuola, di prendere il famoso ascensore sociale. Ora io vedo ovviamente i tanti difetti che questo sistema occidentale ha, ma non ci sto a buttarlo giù se non per un progetto che mi convince di più. Inoltre rappresentare l’Italia come un paese alla fame è una falsità. E’ vero, purtroppo, che ci sono 5 milioni di poveri assoluti (anche se il tuo Governo si preoccuperà, forse, solo di 3.500.000, essendo l’altro 1.500.000 extra-comunitari), ma è vero anche che solo i depositi nelle banche superano i 4.000 miliardi di euro. Il problema maggiore è semmai la crescita delle diseguaglianze, ma i tuoi invece pensano alla flat tax. Infine qualcosa sull’interpretazione farlocca dei numeri. Io credo che molti commenti come il tuo vengono fatti perchè non si è capito come funzionano i mercati. Perché finché non verrà trovato un sistema di allocazione delle risorse migliore, è con i mercati che bisogna fare i conti. Piaccia o non piaccia.
X Battilana. Non ho nessun problema a darti ragione per gli errori sia ortografici sia per le sgrammaticature e per la prolissità e so’ che e’ noioso leggermi ma ti prego di avere tolleranza per questo.Non credo che alla fine possa essere un gran problema.Spesso scrivo come parlo, direttamente e senza ritornare su ciò che ho detto,anche perché penso che alla fine delle disquisizioni conti la sostanza dei pensieri ed anche meno di questa il modo nel quale vengono espressi, anche se quasi sempre “il modo e’ sostanza.Veniamo a quello che ho nominato come farlocca al riguardo dei numeri:il risparmio complessivo che io sappia in Italia si aggira a circa il doppio di quanto tu dici, e cioè a circa 8000 miliardi di euro.Il problema è quello del necessario pragmatismo di far riferimento solo al mercato od ai mercati.Con tali misure gli ingranaggi girano e producono solo ciò che vediamo e che abbiamo visto.Qui si tratta di cambiare rotelline di tali ingranaggi in modo che non producano nel tempo più la miseria per molti e contemporaneamente la ricchezza per pochi.Quando parli di “ascensore sociale” che sei stato capace di prendere per salire un po’ di piani,cerca di riflettere che quel mercato che oggi esalti e che riconosco che sia l ‘unico veicolo a disposizione che faccia funzionare l’economia del mondo, ha diviso esso stesso il mondo creando ricchezza da una parte e miseria dall’altra e se si aspetta che la sua logica cambi credo che si aspetti invano.Io non voglio distruggere questo sistema che tu dici estremizzando i concetti
ma lo vorrei cambiare e far finire il bengodi di una ristretta parte dell’umanita a scapito di quella che è costretta a subire questo sopruso delle regole di quell’ingranaggio che mi sembra che tu in fondo ritenga necessario.Per la povertà di cui parli e senza entrare nel personale forse sarebbe meglio se tu pensassi un momento a quante persone meritevoli molto più di me e di te tale sistema tarpi le ali e freni ed inibisca le possibilità di sviluppo.Non sono un inventore di sistemi sociali nuovi ma mi sembrerebbe che questo dove viviamo non renda davvero grazia all’intelligenza umana,anche solo e perché in circa un secolo e mezzo ha distrutto le risorse del mondo.Pendi davvero che al di là di Salvini o dei 5 Stelle possa essere difendibile nei suoi concetti essenziali di come sia stata condotta la politica e l’economia avendo tenuto presente quello che tu difendi come concetto di mercato e dal quale tu dici che non si possa prescindere.? Continua pure ad avere tali convinzioni se vuoi,nessuno te lo impedisce, anzi fai bene ad averle se ti fanno campare bene e speranzoso di un domani migliore, ma credo in tutta sincerità che tu possa aver sbagliato concezioni e soprattutto dal momento che tu dici che io mi esprimo non conoscendo cosa possa produrre il mercato credo che il pensare a tale forma di relazione umana come guida esclusiva del modo di pensare delle persone,possa rappresentare questa si’ una rovinosa impostazione del passato che produce ciò che ho detto poc’anzi. Non sono laureato come lo sei tu,non ho fatto carriera nel lavoro come l’hai fatta tu, non ho dedicato le mie energie a quelle stesse cose alle quali con successo e volontà le hai prodotte tu, ma qualche libro l’ho letto anch’io ed ho toccato con mano per fortuna non la mia di miseria ma quella di altri certamente e certe cose credo di averle capite anche nel profondo e non credo che io voglia distruggere come dici te il sistema perché ho la pretesa di capire che facendo questo i primi a pagare il prezzo sarebbero i poveri.Ma non per questo non credo che debba essere tale sistema che tu difendi -perché come dici ti ha consentito di riscattarti dalla povertà e prendere quello che tu giudichi l’ascensore sociale( forse potevi usare una battuta un po’ più felice di questa lasciatelo dire con umiltà…) a far si che non si possa operare ed immaginare che vi sia un sistema diverso.Se si rimane con lo sguardo diretto solo al mercato si rimane prigionieri di tale concetto è non si vede che si possano avere le energie per cambiarlo,anzi è cosa certa che non si trovino e si rimanga alla strenua difesa dell’esistente.Poi per ritornare invece sul personale tanto per farti capire che non abbia problemi a parlarne della mia storia ti dirò che non sono nato nella bambagia come sembri dire tu,non mi è mancato nulla, ho avuto da piccolo l’indispensabile e non ho per fortuna sofferto la povertà come altri hanno certamente sofferto,ma la miseria volendo parlare di questa,nonostante tutto mi è passata vicino, l’ho odorata in casa e nella mia famiglia che non mi ha fatto mancare nulla ma molti buchi alla cintura la mia famiglia l’ha dovuti fare,sia prima della guerra, sia durante che’ anche dopo.Non mi ha mai dato il superfluo sia materialmente che come concezione etica ma mai mi sono considerato al di sopra di altri che ho ben conosciuto che hanno avuto molte meno possibilità che lavorando appena finito di studiare ho avuto invece io.Mi sono sempre considerato in definitiva un fortunato e che altri magari che avevano studiato anche con maggior profitto del mio non avevano avuto tali possibilità.Ma non dico questo per falsa modestia o per convincere qualcuno ma perché questa è veramente la mia storia,con magari tutte le diversità da quelle di altri della mia età,con spigolature e particolarità diverse e personali diversità ed esperienze vissute in maniera diversa di quelle di altri.Ma questo fa parte della vita ed è chiaro che non decidiamo noi dove nascere ed in quale famiglia nascere ed in quali momenti vivere.Occorre però credo non perdere mai di vista quel metro sociale che ci faccia misurare e ci faccia consapevoli che se la vita debba avere un senso, questa non può essere dedicata solo a misurare quelli che noi pensiamo possano essere i nostri successi od insuccessi ma che debba comprendere anche gli altri.Confrontarsi lo so’ è difficile ma lo è ancora di più se pensiamo di rimanere legati alle nostre concezioni che riguardano il sistema dove viviamo e non immaginiamo che ci possa essere un altro sistema che va cercato, che va spinto e non che gli si debba fare un recinto intorno che deve solo a validare il vecchio e a ritardarne il cambiamento.Se è vero come è vero che quello dove viviamo sia un sistema che come tutti i sistemi sociali mostri delle discrasie che ci possono portare a far finire il mondo, credo che la storia ci insegni che non debba essere il mercato l’architrave che regga il mondo,bensì la razionalità.Non mi sembrerebbe che fin’ora quest’ultima abbia prevalso; forse sarà come dici tu che sia io che non mi renda conto che non si possa prescindere dal mercato e che si debba fare i conti con questo piaccia o non piaccia come dici tu. Se il futuro fosse questo, probabilmente avremmo perso tutti la speranza.Spero che mi sia spiegato meglio e che si intenda che siano anche le diversità di pensiero che evochino le contraddizioni e la dialettica.
Per Carlo. Per la precisione non sono ancora laureato. La locuzione ” ascensore sociale” non è una mia invenzione e viene usata molto spesso, anche sui giornali o in sociologia, per misurare quanto una società permetta o meno la mobilità sociale. Non sono un fan del turbocapitalsmo. Assolutamente. Ne vedo tutti i difetti, le storture e i rischi, a partire dalla tragicità della situazione climatica e ambientale. Sono per un cambiamento profondo, e in alcuni casi radicale, di questo capitalismo attuale. Diverso è il discorso sul mercato. Che viene da molti equiparato al capitalismo tout court, ma che in breve è un modo di far incontrare la domanda e l’offerta dei fattori produttivi. L’unico altro sistema storicamente esistito è la programmazione dei fattori produttivi da parte dello stato centrale (come in URSS o nel Venezuela o a Cuba). C’è per esempio tutto un filone economico che auspica quella che viene chiamata “economia civile”, molto critica con il capitalismo attuale e portatrice di un’idea di mercato come luogo dove si esalta l’umanità dei rapporti fra coloro che si scambiano beni e/o servizi. Banca Etica è una felice e abbastanza conosciuta realizzazione italiana che fa riferimento a questa concezione di mercato. Non credo invece nella decrescita felice. Credo in uno sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente.
X Battilana. Se mi permetti io definirei “un sistema economico” come un impianto teorico ma con delle verifiche pratiche nell’economia esistente dove agiscano fattori molteplici in presenza di numerosi altri fattori che si creano e si estinguono strada facendo.Un sistema è un sistema e non mi sembrerebbe quando questo viene sottoposto a critica che si possano fare delle distinzioni profonde come tu dici in riferimento “al mercato”.Il mercato,da che mondo è mondo è una diretta conseguenza del sistema capitalista,che ha come base-come tu stesso riconosci- l’incontro della domanda con l’offerta e quindi che venga posta in evidenza come punto di partenza la differenza di utilità che esiste per chi vende e per chi comperi. Senza andare a sfogliare i trattati di economia direi che da che mondo è mondo il mercato è sempre esistito sin dai primordi dell’umanita’ per arrivare ad oggi e che tale mercato ha prodotto la storia che le popolazioni hanno vissuto.Il capitalismo nella misura in cui è esistito ed esiste ha finito per divorare il mondo, consumando le risorse che la natura ha messo a disposizione dell’intelligenza umana in un accumulo durato milioni di anni come per esempio è per le fonti di energia,ma anche di altro.L’uomo apparso sul mercato da qualche migliaio di anni è stato il maggior distruttore di tutto questo con il proprio egoismo e l’applicazione del suo lavoro ha suddiviso la società in classi di produttori che hanno messo il proprio lavoro ad utilizzo di altri uomini.Il capitalismo perciò non funziona come tu dici perché esso stesso per il suo mantenimento ha creato quello che tu definisci mercato e che dici che funzioni in maniera diversa.Codesta è una pia illusione perché lo stesso capitalismo per esistere deve creare le condizioni perché oggi dovra’ produrre meno di domani e domani dovrà produrre meno di dopodomani ed in tale rincorsa cercherà di armonizzare i fattori produttivi natura,lavoro,capitale per raggiungere un profitto che destinerà al risparmio ed al successivo investimento.La ragione primaria della sua esistenza è quindi quella di avere la libertà totale di impiego delle risorse e della vitale necessità di evitare condizioni limitative che possano inficiare la sua espansione, perché è questa che diventa vitale e non altro.Ecco perché alla fin fine Il capitalismo che ha conquistato il mondo imprimendo con la sua forza le ragioni del mercato si trova a cozzare con la sua logica contro la limitatezza di risorse(perché è la natura comunque ad averle limitate) e la diversità di condizioni del pensiero e dell’azione degli uomini.Quindi quella che tu alla fine definisci come “economia civile” alla fine diventa un sofisma,che magari in certe condizioni armonizza lo scambio di beni e servizi,ma nella disumanizzazione di un mercato che ha intorno e che sostanzialmente funziona solo con l’esclusivo sistema del profitto,rende la condizione del tutto irrilevante e perdipiu’ solo momentanea: pensa un momento alla forza lavoro che il sistema impiega per produrre ed immagina che la produzione viene messa in atto solo se si ha un profitto altrimenti non si produce nulla poiché un altro uomo come datore di lavoro non ti assume dandoti un salario per produrre.Occore quindi che per produrre vi sia profitto altrimenti non si produce.Questo appare cosa logica oggi a noi ma espandendo tale concetto a tutta l’economia si vedrà che non si valorizzano una grandissima parte delle risorse umane poiché non si impiegano,e con esse la quantità della produzione di beni e servizi che non diventano fruibili da una gran parte del genere umano.Si tratta quindi di pensare ad un sistema diverso ma il “capitalismo dal volto umano “ è una storia che la maggior parte delle volte viene evocata appositamente per cercare di convincere le coscienze a pensare che certi aspetti intrinsechi al capitalismo non siano da buttare a mare.Gli esempi che vengono portati a tal fine sono quegli esempi da specchietto per allodole che tutto questo non faccia che’ promuovere e stimolare la mente umana per la ricerca del proprio profitto ed anche del proprio benessere poiché altrimenti il mondo si fermerebbe dato che si pensa che ciò che lo muova il mondo sia essenzialmente il pensiero finalizzato al profitto.Ma risiamo alle solite poiché si addiviene al concetto di mercato ed alla limitatezza di risorse.Quando il sistema trova nella sua strada gli ostacoli frapposti dagli uomini arriva alla fine perfino a fare la guerra,ed ancor prima di questa produce la limitatezza dell’impiego produttivo di altri uomini ed anche di capitali.Chi l’ha detto fra l’altro che il profitto venga impiegato a nuova produzione e che gli uomini si comportino sicuramente con tale visione e non invece sottraendo risorse all’investimento in base alla non programmabile scelta delle libere eventualita della mente degli individui in un mercato delle opportunità? “ I volti umani del capitalismo” solo un modo per far credere che possa esistere una benevola mitigazione degli aspetti più crudi e selvaggi di esso,, ma tali aspetti sono la normalità di un sistema che per esistere abbisogna di nutrirsi con quanto si è detto prima.E questo non può in nessun modo rappresentare il futuro perché una gran parte del mondo che contiene una popolazione di miliardi di uomini è esclusa oggi e sarà esclusa ancodipiu’ anche domani e così il mondo continuerà ad affermare la limitatezza umana e non lo sviluppo della democrazia e dell’intelligenza, bensì solo la sottomissione ad un sistema di potere senza scrupoli e senza umanità.Ed allora se nella politica proprio per le contraddizioni di questa scaturisce chi si oppone a tale tipo di sviluppo,andando contro le strutture che Il capitalismo fa’ funzionare a propria immagine e somiglianza(del tipo l’Europa dei mercanti al posto di come è stata concepita come Europa dei popoli) e con l’azione mettono in evidenza che la salvaguardia del privilegio venga ancora a farla da padrone, questi pezzi grandissimi di umanità che contano ormai milioni di persone che in gran parte sono state compresse nei loro diritti rimangiati per politiche di sinistra che hanno oleato Il capitalismo, io credo che non siano da considerarsi questi come “INCOSCENZA AL POTERE” poiché semmai l’incoscenza al potere è da parte di coloro che tale situazione e condizione hanno fatto si’ che si affermasse e producesse i frutti che vediamo oggi, ai quali danni prodotti si vorrebbero applicare le stesse cure date al malato in coma.Anzi si sta’ continuando a tuonare che il malato assumerà una cura che lo farà fuori definitivamente, ignorando sapientemente e ipocritamente che nessuno sceglierebbe l’avvelenatore come medico di famiglia per curarsi.Questa è la situazione complessiva che abbiamo di fronte se pur con tutte le discrasie di questo mondo e di questa nuova politica che il nuovo governo ha impostato perché sappiamo che nulla è perfetto e che non esistono i salvatori del mondo in un contesto sociale di questo tipo, io credo che provare a pensare diversamente e provare a risanare certe buche sistemiche possa essere un modo plausibile di vedere le cose migliorare, i consumi riprendere e riacquisire spazi democratici che una sinistra ripiegata su se stessa non ha contemplato per anni perché è diventata essa stessa preda e prima fautrice per lo smontaggio della macchina facendo risucchiare al popolo tutto quello che aveva conquistato con le lotte.Ecco a cosa è servito il partito sedicente di sinistra, altro che ad essere anticapitalista, ma a produrre uomini e mezzi per la cosiddetta “controrivoluzione” e pensare che su tale via anche soggetti che una volta erano sinistra si sono adeguati con un uso giustificatorio delle loro politiche che loro stessi definivano progressiste.Io caro Lele Battilana non è che non tenga conto della differenza fra capitalismo e mercato e faccia un tutt’uno di tutto questo, ma cercherei di ragionare come una volta a tutti noi ci ha insegnato Antonio Gramsci e cioè che si debba partire dalle cose e dalla realtà oggettiva perché senza di queste si rischia di viaggiare nello spazio e nel fumo, ma che occorra tenere gli occhi ben aperti non perdendo di vista dove si voglia arrivare e quale sia lo scopo finale. L’etica del capitalismo fa si’che oggi tutto questo venga o dimenticato o ritenuto non più possibile poiché lo riduce con la politica prima e con la propaganda poi come mero oggetto di consumo e non considerandolo parto dell’intelligenza umana, ma assoggettando così chi si metta acriticamente al cospetto delle sue istanze e dei suoi falsi modi di produzione delle idee,che poi sono solo ed esclusivamente quelle tese ad affermare il suo dominio,non il benessere della gente.Ecco, perché svelato l’arcano che tanti oggi hanno di come facciano tanti di sinistra a dare il consenso ai 5 Stelle. E’ quella sinistra critica che ha guardato a tale strada e che ha sentito di dare fiducia che è il contrario di una politica urlata che i fatti non li ha mai prodotti ma che solo urla alla rovina. E quando si dice come fai tu delle alleanze con i vari Salvini, Orban ,Trump,stai tranquillo che quei principi che forse leggendoli come li ho scritti hanno urtato la tua suscettibilità ed evocato la tua impazienza e forse la tua noia io non li ho cambiati, c’è li ho sempre, e ad ogni piè sospinto li prendo od almeno cerco di prenderli a verifica.Se permetti sono altri oggi che hanno abbracciato quello che era il proprio nemico ieri, votati alla difesa di quelli che credono siano i loro interessi e che dimostrano di essere come foglie ad ogni vento.E questi nella maggior parte numerica risiedono in quel partito che si diceva prima che si è fatto chiamare sinistra riformista.E guarda caso che localmente c’è anche qualcuno che con inaudito coraggio li spingerebbe anche a riciclarsi con ammissioni e palpeggiamenti a fare passettini a sinistra.Ma la natura delle persone non si smentisce e sarebbe cosa proprio contro natura far loro assumere altri comportamenti, ma spesso tutto questo si dimentica cercando di tirarli per la giacchetta.Tu che hai avuto rapporti con Napoli perché hai una consorte napoletana ,credo che tu sia bene a conoscenza del detto che ancora vige a Napoli “……è inutile aggiungere o‘ Rhum, nu str…o n’addiventa mai nu’ babà “. Fatica sprecata, anzi spesso si rischia di ricoprirsi di ridicolo proprio perché si crede che gli altri non possano vedere e capire che la larva diventi farfalla e che la farfalla poi deponga le uova per dare origine sempre alla stessa farfalla. Anche gli uomini in fondo sono animali con la ragione, ma il mimetismo mica l’hanno inventato loro.L’hanno inventato gli stessi animali per difendersi da altre specie e se qualche animale ci casca e paga con la vita, anche parecchi uomini ci cascano ed anche se non pagano con la vita, il giochetto produce sempre qualcosa a lor pro’.Ma è sempre la solita solfa di sempre, come i miracoli nella storia delle religioni : alle cose per farle vere basta crederci….