CITTA’ DELLA PIEVE, PRIME REAZIONI ALLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO. DA DESTRA E SINISTRA SALE LA RICHIESTA DI RIAPRIRE LA PARTITA DELL’OSPEDALE UNICO
CITTA’ DELLA PIEVE – Le reazioni alle sentenza del Consiglio di Dtato che lascia chiuso il pronto soccorso, non si sono fatte attendere.
Il Comune replica così: “Viene accolto il ricorso della Azienda USL e confermata la chiusura del Pronto Soccorso di Città della Pieve. La sentenza del Consiglio di Stato chiude la vicenda giudiziaria. Non si chiude invece la richiesta di Città della Pieve e di questa area di avere servizi sanitari efficienti e qualificati. Ora più che mai serve che il processo di riqualificazione, che l’iter giudiziario ha interrotto, venga rapidamente ripreso e prima possibile si riconsegni a Città della Pieve una struttura capace di erogare servizi e di assolvere alla funzioni previste. Si proceda rapidamente al completamento dei lavori per l’apertura del reparto di riabilitazione, per la realizzazione della risonanza magnetica e di tutte quelle attività ambulatoriali non più procrastinabili. Si auspica infine che prevalga un generale senso di responsabilità che ponga il malato e la qualità del servizio erogato davanti ad ogni logica ed interesse di parte”. Un commento non proprio bellicoso. Anzi, l’amministrazione locale chiede che di proceda rapidamente alla “rincoversione” dell’ormai ex ospedale, secondo le linee a suo tempo definite. Il che sembra un atto di rassegnazione alla chiusura del Pronto soccorso e in definitiva dell’ospedale. Un passo indietro rispetto alla battaglia intrapresa dallo stesso sindaco Scricciolo a fianco del Comitato, contro il ricorso presentato da Regione e Asl.
Ma quella del Comune non è l’unica reazione. Gianni Fanfano che nei giorni scorsi ha adombrato l’ipotesi di una discesa in campo “a modo suo” in vista delle prossime amministrative di primavera, scrive “Credo che sia maturo il tempo per chiedere l’adesione alla Toscana”, evidenziando con ciò una critica netta verso le politiche regionali umbre.
Ettore Serpico, animatore della pagina facebook “Città della Pieve viva” rilancia l’idea del’ospedale unico del Trasimeno, come “unica soluzione possibile”. Ed Ettore Serpico è notoriamente figura di sinistra. Ma la stessa posizione la esprime anche Lorenzo Berna, che invece è notoriamente di destra.
Adesso i sindaci del Trasimeno Pievese, quelli ancora in carica e quelli che saranno eletti alle prossime elezioni del 2019, sono chiamati a compiere un gesto politico che li farà ricordare come amici o nemici del popolo. Ovvero mettere al punto 1 dell’agenda di governo la realizzazione del nuovo ospedale unico.
Svegliatevi, adesso viene il bello!”
Se nel caso la tua conclusione si riferisse a me, io come leggi ho concluso augurando alla gente, sia a quella incazzata sia a quella delusa di andare a votare e di non rimanere a casa pensando solo ad una cosa : a ciò che è stato alla fine prodotto. Le conclusioni in questo caso non mi sembra che siano proprio materia di interpretazione.Mica è detto che la toppa- se si riesca ad apporre-debba essere la stoffa prodotta nella filanda del PD,visto che come dici tutti paventino la compartecipazione di forze politiche diverse.Stà a vedere che nelle spire della compartecipazione si inizi anche a far passare l’idea dell’uitilità del volemose bene e che possa essere questa quella più fruttuosa che farebbe sì di poter attenuare il rischio di un rovescio elettorale.Che strana idea però a pensarci bene sarebbe questa….Sì, perchè in nome dell’interesse generale si darebbe adito al compromesso gettando il ”salvagente” a chi ha fatto i buchi nel fondo della barca. Molte volte parecchi di questi salvagente sarebbero da gonfiare col carburo e non con l’aria compressa….poi sarebbe solo questione di tempo…acqua e carburo insieme qualcosa producono.Ma spero che di tutto questo non ci sia bisogno e che la gente si ricordi.E guarda, ti dico di più, che credo di non aver bisogno delle solite lezioni che in questi casi si danno e che illuminano il concetto che la politica sia compartecipazione e quindi ascoltare le ragioni dell’altro.Nel tal caso precipuo,mi sembrerebbe che la compartecipazione venga evocata per salvarsi il c….e rimanere in piedi e forse anche in futuro poter partecipare alla spartizione. Talvolta ci scagliamo contro la politica dicendo che proprio questa politica sia l’esatto contrario di ciò che servirebbe.Ma mi rendo conto che cambiare talvolta sarebbe uno sforzo sovrumano e che Andreotti aveva detto bene: ”il potere logora chi non ce l’ha”….e pensare che ci fù al tempo qualche mentecatto che a sinistra pensava anche di toglierglielo…..bei tempi….
No, non mi riferivo a te, ma a forze politiche pievesi. Intanto arriva anche la reazione del Pd: http://www.pdcittadellapieve.it/it/temi/sanita/268-sentenza-consiglio-di-stato-la-regione-non-prenda-altro-tempo.html
gli unici che vorrebbero la riapertura dell’ospedale della Pieve sono i pievesi! tutti gli altri sono ben contenti che i soldi delle loro tasse non vengano buttati in una struttura più inutile e poco efficiente, tant’è che evitavano di usarla prima e eviterebbero di usarla dopo.. Quindi per favore fate i vostri campanilismi politici in casa vostra… Piuttosto noi cittadini del comprensorio saremmo ben felici di vedere un nuovo progetto di ampliamento del Silvestrini..