LA SICUREZZA E IL RAZZISMO DILAGANTE: LA PERCEZIONE E I NUMERI

di Pina Fasciani*
La propaganda sulla sicurezza , fomentata da Salvini, contro gli immigrati, prevale rispetto ai dati reali.
Il clima , le percezioni, montate come la panna, oscurano le statistiche prodotte dal suo stesso Ministero.
I dati parlano chiaro :
“In Italia i numeri sono significativi: al netto del calo della popolazione (0,34%), dal 2014 al 2017 gli omicidi sono scesi del 25,3%, i furti del 20,4% e le rapine del 23,4%. ”
Quindi negli ultimi anni l’Italia è diventata via via più sicura, nonostante l’aumento del numero di immigrati.
Dentro questi dati si colgono alcuni fenomeni da indagare, quelli si.
Il primo è il dato degli omicidi: il 73% di essi sono i femminicidi, perpetrati nei confronti delle donne , dentro le nostre “tranquille” famiglie italianissime.
Il secondo dato è quello, statisticamente rilevato, che vede aumentare tra i reati la percentuale dei furti, ponendo l’Italia tra i primi paesi in Europa.
Due dati che con l’aumento della immigrazione non c’entrano nulla, anzi ci dicono che forse sarebbe necessario assumere iniziative specifiche sui due fenomeni per cercare di combatterli.
Il primo con una campagna “culturale e educativa diffusa”, fin dalla scuola, e con misure “preventive” più stringenti delle attuali.
Il secondo con la diffusione dei sistemi e strumenti di sicurezza che non possono ridursi alla “giustizia fai da te” con la pistola sotto il cuscino o “ronde” che rischiano di mietere vittime innocenti.
Sul razzismo vero o presunto, il rischio è di scivolare in una diatriba “ideologica” tra chi ritiene il popolo italiano razzista e chi no.
Io concordo sul fatto che la crisi abbia esacerbato gli animi, l’individualismo ha scavato a fondo demolendo il concetto di “solidarietà”, ha creato steccati e convogliato lo scontento su un terreno di scontro tra deboli, in assenza di riferimenti rappresentativi forti che l’antipolitica, doviziosamente foraggiata, ha provveduto a demolire, come i Partiti, le Istituzioni democratiche ecc . Come concordo sul fatto che si è creato un clima di paura, convogliato verso l’immigrato, assurto a radice di tutti i nostri mali.
Un bluff che i dati non sorreggono , ma che vengono ignorati.
Insomma il contesto parla di un generale clima di scontento che sfocia nella violenza. Una violenza che se non governata, anziché rinfocolata, come fa Salvini nei confronti degli immigrati, rischia di creare maggiore insicurezza, ribaltando le statistiche suddette.
È la violenza che va combattuta .
È la violenza la madre del razzismo, dei femminicidi, ecc.
È la cultura del far west, del linguaggio triviale e senza freni a creare mostri.
L’assenza della capacità di mediazione tipica della politica, ne è la generatrice.
Il fenomeno razzista, in questo contesto, si palesa verso gli immigrati, verso le donne, verso gli indifesi ( ricordate i clochard bruciati?).
Il razzismo è una forma della violenza.
Le radici in Italia vengono da lontano. Da teorici conosciuti, nati dalla scuola di Lombroso, antropologi in particolare che così scrivevano:
“La razza maledetta , che popola tutta la Sardegna, la Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia dovrebbe essere trattata ugualmente col ferro e col fuoco, dannata alla morte come le razze inferiori dell’Africa , dell’Australia ecc”.
Tutto questo finché la politica non torna.
* Pina Fasciani (foto) è ex deputata Pd, di Pescara, adesso militante di Liberi e Uguali.
Personalmente mi sento di concordare abbastanza con quanto espresso da Pina Fasciani ma questo non mi impedisce di chiedermi qualcosa sull interrogativo di quando ritornerà la politica. Devo dire che credo che per adesso non ritorni e questo me lo fanno pensare diverse cose che non esito ad aver difficoltà ad attribuire al crollo della sinistra ed alla sua penetrazione da parte delle istanze c9nservatrici mascherate da progressiste, fino al punto di dichiarare che Salvini sia un razzista. ed allora, di fronte a quanto è stato prodotto nella società soprattutto dai partiti che l’hanno governata e che vorrebbero perseguire le stesse strade io mi chiedo se anche L’Europa come formazione politica non abbia con le sue posizioni fornito un materiale di nutrimento a tale populismo dilagante del quale poi si incolpano i 5 Stelle ed i loro compagni di cordata e che detto fra noi c’era anche da aspettarselo da questi ultimi(la Lega) che avessero reagito in tal modo e con aspetti di durezza per dare un impatto all opinione pubblica che se non ci fossero loro non ci sarebbero altri a cercare di risolvere le situazioni….D’altra parte la sinistra cosa ha fatto per questi immigrati, ha cecato di offrire regole? Ha cercato di impegnarsi a livello europeo per risolvere le situazioni fiancheggiando il Pd? Mi poso sbagliare ma non mi sembrerebbe e sono anche del resto convinto che al punto in cui siamo avremmo bisogno di dare dei segnali e di mettere mano alla distorsione di tutti i nostri apparati alimentati da 30 anni di furbizie economiche-politiche che hanno un preciso nome: Cooperazione, Umanitarismo, Ong comprese ed anche dell altro che ogni tanto fa capolino dagli scatoloni delle istituzioni religiose e di volontariato.Si dice che il volontariato abbia fatto tanto per la salvezza d’italia In ogni direzione, ma credo fino ad un certo punto e quel punto è un punto che viaggia sulla lama di un rasoio,nel senso che ha dato anche spazio allo Stato stesso ed ai suoi organi di delegare ad organizzazioni assistenziali che quasi sempre hanno scopi e finalità che se pur passando nel terreno assistenziale del cibo, alloggio ed impiego del materiale umano che assistono, lo fanno perché sovvenzionate da soldi pubblici.Ed allora cara Sig.ra siamo ad un punto che sempre di meno il cittadino italiano crede alle opere di buona volontà organizzate dalla politica perche’ è la stessa esistenza dell’impiego del mondo dei soldi a smentire la verità che si vorrebbe passasse.In sostanza: Il tanto osannato e democratico Occidente ha prodotto il guaio, quando questo guaio non è stato più possibile controllarlo,si sono imbastite politiche mediatiche ma anche operative per continuare nel tempo ad operare o come prima, o cambiando poco,ma nello stesso tempo spargendo tramite il sistema mediatico fake news aumentando nella gente percezioni di verità inesistenti,sia a vantaggio dell una che dell’ altra parte politica ma comunque è cosa certa avvelenando i pozzi.Quindi se si grida al populismo come elemento di negatività e di anti democrazia che pervade l’Italia questo -secondo me-è dovuto maggiormente ad una volontà di resistenza da parte delle parti politiche che questa tela hanno creato in anni ed anni di governo, che’ da parte di coloro che hanno attraverso difficoltà oggettive procurate da altri prima di loro, che hanno cercato di dare una svolta. Sta’alla gente decidere di dare risposte ma mi sembra che ultimamente certe risposte importanti le abbia date ed abbia anche fatto gettare la maschera a chi si rintana dietro politiche che hanno come scopo lo status quo. Una volta-ed era da capirlo- lo status quo era di Berlusconi, ma mi sembra che il polipo del sistema abbia preso anche altri ceti sociali,non esenti dal veleno antidemocratico del berlusconismo, che continua ad essere dilagante nella capoccia degli italiani.Lo dico anche a Lei visto che fa parte di un partito che giustamente si è opposto al Pd e soprattutto al renzismo, ma che oggi ai punti in cui siamo è coinvolto nell’alveo dell opposizione ad un governo che avrà tanti demeriti, ma che almeno cerca di cambiare le cose che pesano e che continuano a pesare sulla vita delle persone. Il punto dirimente delle politiche sono quelle cose e situazioni che la lingua italiana chiama con una parola: “ Interessi” e quindi dovrebbe essere chiaro chi stia di la di quel muro oppure di qua. Si possono avere opinioni diverse, ma se permette almeno far provare chi non abbia mai governato dovrebbe essere logico è possibile.Invece mi sembra che stia succedendo il contrario, anche da parte di chi si richiama alla sinistra.
Aspettando il risveglio, però, si potrebbe fare qualcosa. Ho avuto modo di conoscere alcuni, non molti, richiedenti asilo. Fra loro ci sono persone che forse potrebbero gestire una campagna di “conoscenza” a partire dai loro casi. Qui a Chiusi alcuni ci stanno pensando e alcuni di noi potrebbero dare una mano.