LO STALLO ITALIANO E LA LEZIONE DI CORBYN

lunedì 07th, maggio 2018 / 17:33
LO STALLO ITALIANO E LA LEZIONE DI CORBYN
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Sono passati 2 mesi e qualche giorno dalle elezioni del 4 marzo e l’Italia è ancora senza un governo legittimato dal voto. I vincitori della tornata elettorale Lega e 5 Stelle sono ancora lì a cercare un possibile accordo. Quello tra i 5 Stelle e il Pd è saltato per l’intervista di Renzi alla trasmissione di Fazio. E per la successiva adesione alla linea renziana da parte della direzione nazionale del Pd. Ma, diciamolo, anche perché i 5 Stelle sono apparsi poco convinti di una tale soluzione. Che se fosse stata sperimentata nel 2013 poteva avere un senso, oggi, un po’ meno. Fatto sta che tre Lega e 5 Stelle non è uscita un’ideuzza che una per tirar fuori il paese dall’impasse. Qualcuno potrà anche dare la colpa al Pd che non ha voluto, quantomeno, andare a vedere le carte… ma anche questa sembra una posizione un po’ preconcetta, frutto di una scarsa considerazione (meritata a dire il vero) del Pd… Ma il Pd è, nella migliore delle ipotesi il terzo incomodo… Il problema è che nelle forze “maggioritarie” sembra regnare il nulla assoluto. Il povero Mattarella si metterà le mani nei capelli… L’ipotesi di tornare al voto tra qualche mese, a luglio, a ottobre, a dicembre è molto, ma molto concreta. Intanto i 5 Stelle trionfatori il 4 marzo e primo partito si dimostrano peggio della Dc, quanto a correnti e gestione del partito e delle candidature. Vedi il clamoroso caso Siena, dove il Movimento rischia di non presentarsi alle Comunali del 10 giugno perché i vertici nazionali non “certificano”  la lista capeggiata da Luca Furiozzi.  Se la certificazione non arriverà gli elettori che avrebbero voluto votare 5 Stelle, in alternativa al Pd e alla destra rimarranno a bocca asciutta per decisione della Casaleggio & Associati. Un esempio di democrazia e autonomia da far studiare nelle scuole.

Ma mentre in Italia di cerca una via di uscita dallo stallo, dall’Inghilterra arrivano notizie interessanti. Martedì si è votato per rinnovare una serie di comuni e amministrazioni locali. Il Labour di Jeremy Corbyn ha ottenuto a Londra il miglior risultato dal 1971… E anche altrove ha strappato molti seggi ai Tories… Le proiezioni del voto locale di questa settimana sulle politiche nazionali danno il Labour e Corbyn vicini al 51%. Segnale inequivocabile che se la sinistra torna a fare la sinistra riconquista consensi e posizioni. Tra l’altro nelle amministrative, in Gran Bretagna, vota generalmente meno gente che alle politiche. I giovani per esempio che sembrano molto attratti dalle idee e dalle proposte di Corbyn stavolta se ne sono stati a casa, ma alle politiche torneranno in campo… Soprattutto nelle grandi città.

L’Italia non è la Gran Bretagna. Ma da lassù viene spesso un vento che anticipa le piogge o le primavere…  E anche le mode o le tendenze. Il populismo alla Farage in Gran Bretagna sembra già messo in soffitta. E questo è un segnale anche per la Lega e per i 5 Stelle. Il successo e la solidità del Labour, soprattutto nelle grandi città (Londra, Birmingham, Manchester, Leeds, Liverpool, New Castle…) ci  dice invece cosa dovrebbe fare il Pd.  E se non il Pd, almeno Potere al Popolo o Liberi e Uguali… Perché non è vero che la sinistra è morta. Che della sinistra non c’è bisogno. Ce n’è bisogno, eccome! (è il resto: populismo e approssimazione che non serve…).

m.l.

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